8 animali omosessuali presenti in natura

I leoni e gli altri animali omosessuali presenti in natura (foto di Rufus46 via Wikimedia Commons)
I leoni e gli altri animali omosessuali presenti in natura (foto di Rufus46 via Wikimedia Commons)

«Molti ricercatori hanno descritto l’omosessualità come qualcosa di totalmente staccato dal sesso. Devono invece capire che gli animali possono fare sesso con chi vogliono, quando vogliono e senza considerare i principi etici dell’osservatore»: con queste parole, nel 2006, il professore Petter Bøckman presentava una importante mostra che si stava tenendo, ad Oslo, all’interno del Museo di Storia Naturale dell’Università della capitale norvegese, una mostra intitolata provocatoriamente Against Nature?, ovvero “Contro natura?”.

Il percorso di scoperta – completa e senza pregiudizi – della sessualità animale era però cominciato già prima del 2006, e in particolare dagli anni ’90, secondo quanto evidenziato nel primo importante studio nel settore, il libro del biologo canadese Bruce Bagemihl, Biological Exuberance: Animal Homosexuality and Natural Diversity.

Il libro è uscito nel 1999 e però non è stato mai tradotto in italiano, nonostante il buon successo anche commerciale in tutto il mondo. Esistono davvero degli animali che esibiscono un comportamento omosessuale in natura? E in quali condizioni questo comportamento si manifesta? Scopriamolo attraverso alcuni esempi significativi.

 

1. Giraffe

L’omosessualità come forma di allenamento

Probabilmente non lo sapete, ma le giraffe sembrano essere gli animali che, a livello globale, più facilmente inducono in pratiche omosessuali, tanto è vero che alcune osservazioni hanno dimostrato che addirittura il 94% dell’attività sessuale di una giraffa è praticata con animali dello stesso sesso.

E, cosa ancor più rilevante, il sesso omosessuale non è il frutto della momentanea mancanza del maschio o della femmina, ma due giraffe maschie inducono in pratiche di questo tipo anche quando le femmine sono ben presenti, dimostrando che non si tratta affatto di una situazione di ripiego.

Curioso è poi il modo in cui avviene il corteggiamento tra maschi, che è stato abilmente descritto dagli zoologi.

Il flirt, se così possiamo definirlo, parte dallo strofinamento dei colli, secondo una pratica che può durare fino anche ad un’ora e che provoca un’eccitazione crescente nell’animale, tanto è vero che l’orgasmo può essere raggiunto anche solo in questo modo.

Spesso, comunque, dopo un certo numero di strofinii uno dei due animali monta l’altro, concludendo il rapporto in modo classico.

In ogni caso, gli scienziati hanno ipotizzato che l’approccio tra due maschi di giraffa sia una sorta di iniziazione, o comunque di atto propedeutico al corteggiamento tradizionale: è come, insomma, se il maschio facesse in un certo senso “pratica” con un esponente del suo stesso sesso prima di essere pronto ad accostarsi ad una femmina.

   

 

2. Bonobo

Forse non ne avete mai sentito parlare, ma i bonomo sono tra i più evoluti primati esistenti al mondo, soprattutto per quanto riguarda la sfera sessuale. Il principale studioso delle loro abitudini è probabilmente l’etologo olandese Frans de Waal, che insegna in varie università sia dei Paesi Bassi che degli Stati Uniti.

Con i suoi studi ha infatti sottolineato che il modello sociale seguito dai bonobo è quello della società matriarcale, che sarebbe favorito dalla tendenza che hanno le femmine ad associarsi tra loro, soprattutto per limitare il rischio di essere attaccate da qualche maschio.

Il sesso ricreativo

Secondo alcuni studi che sono però ancora in fase di discussione e analisi comparata, ancora più importante, dal punto di vista sessuale, sarebbe che nelle comunità di bonobo l’aggressività non è la regola ma l’eccezione, visto che dominano altruismo, compassione, empatia, pazienza e sensibilità.

Questo, secondo de Waal, è dovuto alla propensione di questi animali a praticare sesso non solo procreativo, ma anche ricreativo, fatto che appianerebbe le tensioni. E questi rapporti sessuali sarebbero anche omosessuali.

In particolare, molto diffuso sarebbe l’amore saffico, tanto che si è ipotizzato che la specie si sia anche evoluta per favorire queste pratiche, posizionando i genitali femminili in modo che fosse più semplice praticare il sesso lesbico.

Se poi volete anche un approccio artistico alla questione, ascoltate il brano di Caparezza Bonobo Power, che enfatizza – forse in maniera esagerata rispetto alla verità scientifica – il comportamento di questi primati.

   

 

3. Leoni

L’omosessualità di quelli africani

Quando si pensa a un animale che sembri possedere tutte le virtù tipiche del maschio – forza, coraggio, tempra, fierezza – il pensiero corre inevitabilmente al leone, il “re della savana”, che non a caso vive in gruppi sociali in cui il maschio dominante è circondato da una serie di femmine, in una sorta di “harem” animale.

Ebbene, proprio i leoni sembrano dimostrarci che la “virilità”, se così possiamo chiamarla, non è per forza legata all’eterosessualità.

Una serie di osservazioni documentaristiche sul leone africano, infatti, hanno dimostrato che alcuni esemplari di questo animale tendono a montare non solo le leonesse, ma anche gli animali dello stesso sesso, ignorando le femmine disponibili.

Gli studiosi in questi anni si stanno interrogando cercando di spiegare il motivo di questo comportamento, o meglio di capire se sia una forma di interazione sociale o di affermazione di superiorità, anche perché si ritiene che, tra i felini, i leoni siano quelli che danno più significato e premeditazione all’incontro sessuale.

E i leoni marini?

Concludiamo però con una curiosità: anche i leoni marini – accomunati solo nel nome con quelli africani – manifestano comportamenti omosessuali, tanto che è stato stimato che l’80% dei leoni marini che vivono attorno alla Nuova Zelanda abbia rapporti esclusivi con esemplari dello stesso sesso.

In questo caso, l’atto omosessuale sarebbe la conclusione di un atto di lotta e di gioco in cui quello che si dimostra più forte finisce per montare il più debole (e questa aggressività nel concepire il sesso è documentata anche dalla recente scoperta – con conseguente allarme degli zoologi – che nell’Antartide i leoni di mare tendono a violentare i pinguini).

   

 

4. Pinguini

La volontà d’esser genitori

Visto che li abbiamo appena citati, parliamo pure dei pinguini che, al di là delle violenze di altri animali, manifestano anche loro un comportamento omosessuale, nonostante siano celebri in tutto il mondo – grazie anche a toccanti documentari – per instaurare rapporti eterosessuali capaci di durare anche tutta la vita.

La particolarità di questa specie sembra essere quella che, quando un pinguino rimane vedovo o vedova, tenda ad andare in cerca di un nuovo partner dello stesso sesso, questo perché – secondo le ipotesi degli scienziati – una coppia di pinguini del medesimo genere si rivelerebbe ottima per crescere i piccoli.

Questa evenienza è venuta alla luce soprattutto all’interno di alcuni zoo, e in particolare in un caso in cui si è osservato dei maschi accoppiarsi tra loro e cercare un uovo da allevare: prima hanno tentato di rubarlo ad una coppia eterosessuale e in seguito se lo sono visti assegnare dallo zoo stesso, allevando e poi crescendo insieme il conseguente figlio.

Più in generale, comunque, tramite una serie di studi più ampi gli ornitologi hanno sottolineato che sembra esserci la tendenza, negli uccelli canori più promiscui, a un accoppiamento omosessuale maschile, mentre in quelli tendenzialmente monogami è più facile l’accoppiamento omosessuale femminile.

Comportamenti simili, comunque, sono frequenti anche in altri animali marini: ad esempio i cigni neri dell’Australia formano a volte dei triangoli composti da due maschi e una femmina, che portano non a una rivalità tra i due esemplari dello stesso sesso ma ad una collaborazione nel difendere i figli dai predatori esterni.

   

 

5. Delfini

Passiamo ora a degli animali che sono normalmente considerati tra i più dolci, simpatici ed intelligenti e ai quali si fa comunemente visita nei vari acquari sparsi in giro per il mondo: i delfini.

In particolare ci riferiamo alla tipologia più comune, i tursiopi, cioè i delfini dal naso a bottiglia, gli unici capaci di sopportare la cattività e quindi quelli più studiati ed osservati: pare che addirittura il 75% dei delfini di questo tipo pratichi relazioni omosessuali, e molti si leghino ad un partner per tutta la vita.

Addirittura, i biologi hanno notato che alla morte del partner dello stesso sesso segue un periodo di vero e proprio lutto, alla fine del quale il “vedovo” comincia a cercare un nuovo partner sempre maschile, senza però riuscire in genere a trovarlo perché tutti i maschi tendono ad essere già accoppiati.

Solo nel caso in cui un altro delfino perda il partner si può di conseguenza formare una nuova coppia.

Omosessuali e fedeli

In altri casi, invece, si è osservato come i delfini possano essere anche bisessuali, apprezzando sia relazioni con esemplari dello stesso sesso che con quelli del sesso opposto, mentre in ulteriori circostanze si sono osservate vere e proprie orge omosessuali.

Ciò che viene rimarcato, comunque, è che questi animali, per quanto non disdegnino a volte rapporti per così dire occasionali, tendono ad instaurare relazioni molto durature: in un caso, ad esempio, è documentato che una coppia omosessuale sia stata legata per ben 17 anni.

   

 

Altri 3 animali omosessuali presenti in natura, oltre ai 5 già segnalati

Questi cinque animali che vi abbiamo presentato non sono gli unici che manifestano comportamenti omosessuali. Se dovessimo elencarli tutti, infatti, la nostra lista non finirebbe molto presto, tanti sono i casi osservati, magari anche solo in maniera sporadica.

Qui di seguito, comunque, trovate altri tre animali che in più occasioni sono stati protagonisti di episodi di omosessualità e che ci pare interessante analizzare. Abbiamo cercato di puntare su esempi di diverso tipo, legati come vedrete all’acqua, all’aria e alla terra. Eccoli.

 

Temoli

Il nome temolo forse non vi dirà granché. Questo è infatti un pesce d’acqua dolce presente soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dalla Francia fin su verso la Svezia. In Italia è localizzato sono in alcune zone del centro-nord, in fiumi e torrenti limpidi.

Appartiene alla famiglia Salmonidae, quella di trote e salmoni, ma ha la caratteristica di presentare una pinna dorsale molto sviluppata, più evidente negli esemplari maschi. Il colore è argenteo, anche se il dorso a volte presenta alcune tonalità di verde.

Il temolo
Il comportamento sessuale di questo pesce è stato studiato fin dagli anni ’50 e si è notato un duplice atteggiamento. Da un lato, il temolo si riproduce alla maniera classica, in primavera, dopo un periodo di corteggiamento e la deposizione di un quantitativo di uova piuttosto cospicuo, compreso tra le 2.000 e le 8.000.

Dall’altro, però, sia gli esemplari maschili che quelli femminili possono dare origine a comportamenti omosessuali, anche se con frequenza molto più rara. Questi atti si sono osservati soprattutto tra i temoli artici, delle zone più a nord, come documentato in diverse analisi e osservazioni1.

Pipistrelli

Tra gli animali che più frequentemente hanno dato vita a comportamenti omosessuali davanti agli studiosi ci sono sicuramente i pipistrelli. Nel corso degli anni, anzi, più di venti diverse tipologie di pipistrelli sono state protagoniste di atti d’amore tra maschio e maschio.

E bisogna notare che tutti questi comportamenti si sono verificati non per forza in cattività, ma anche in ambiente selvaggio. Tra le varie specie, si sono studiate in particolare la volpe volante dalla testa grigia, il miniottero comune, il vespertilio di Capaccini e molte altre.

Il pipistrello
I loro comportamenti non possono certo essere equivocati. Gli esemplari maschi delle volpi volanti delle Bonin, ad esempio, si leccano i genitali a vicenda, reciprocamente, anche in coppie più o meno stabili. I maschi della volpe volante indiana, dal canto loro, si montano in estrema libertà e spontaneità.

Durante il periodo dell’accoppiamento i maschi del vespertilio bruno riservano addirittura il 35% dei loro accoppiamenti a rapporti omosessuali. Altre specie sono state osservate impegnate in masturbazioni reciproche, preliminari di vario tipo, strusciamenti e un gran campionario di altre mosse.

 

Orsi bruni

Gli orsi e i panda sono spesso utilizzati come simboli e mascotte dalle varie comunità gay sparse in giro per il mondo. Il motivo della scelta di questi animali è semplice: pelosi, teneri, a volte assomigliano anche fisicamente ad alcuni dei membri di quelle stesse comunità.

Gli orsi, e in particolare gli orsi bruni e quelli neri, sono poi stati osservati più volte in atteggiamenti omosessuali. Nel giugno 2014, anzi, è rimbalzata su diversi giornali nel mondo la notizia di due appassionati orsi croati.

Un orso bruno
Secondo quanto riportato ad esempio dal giornale Zoo Biology2, alcuni ricercatori dell’Accademia polacca delle scienze avrebbero osservato degli orsi maschi praticarsi sesso orale in maniera ricorrente e per lungo tempo. In 116 ore di controllo sul posto, gli studiosi avrebbero assistito a ben 28 atti sessuali di questo tipo.

Tra l’altro, in quei casi non era tanto il ricevente a prendere l’iniziativa, quanto l’orso effettivamente impegnato ad offrire i propri “servigi”. Era quest’ultimo infatti a farsi regolarmente avanti, forse, secondo i ricercatori, come reazione alla privazione del latte materno dovuto alla cattività. In ogni caso, esperienze simili si sono registrate anche altrove.

 

L’infografica col riassunto finale

Gli animali omosessuali

 

E voi, quale animale omosessuale preferite?

Ecco cinque animali omosessuali presenti in natura: vota il tuo preferito.

Note e approfondimenti

  • 1 Ad esempio qui.
  • 2 Qui trovate l’articolo di allora.

 

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