Cinque bellissimi stadi di calcio inglesi

Wembley dall'alto

Se siete appassionati di calcio, non potete non apprezzare la Premier League, il campionato inglese: al di là della qualità dei giocatori e della forza delle squadre, che – considerando la rivalità della Liga spagnola e della sempre più agguerrita Bundesliga tedesca – è abbastanza altalenante, il campionato più antico del mondo è da sempre caratterizzato da un’atmosfera e da un contorno che sono unici. Basti pensare, ad esempio, agli stadi, che, soprattutto dopo il giro di vite imposto agli hooligans negli anni ’80, sono diventati quasi dei salotti, in cui i giocatori giocano a stretto contatto coi tifosi e questi concedono spesso e volentieri sorprendenti esempi di fair play sportivo.

Alcuni di questi stadi abbiamo imparato a conoscerli prima nelle varie competizioni europee e poi grazie alle tv a pagamento, che trasmettono ogni weekend le partite della Premier. Ma quali sono i più belli e prestigiosi? Quali quelli che, magari durante un viaggio in Inghilterra, un vero appassionato non può mancare di visitare?

Considerando la bellezza architettonica, la qualità dei servizi messi in campo e, perché no, anche un po’ la storia dei vari impianti abbiamo stilato una lista di cinque stadi inglesi imperdibili: eccola.

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1. Wembley

Se da uno stadio made in England bisogna partire, non si può non cominciare da Wembley, quello che è storicamente lo stadio più importante di tutta la nazione.

Ma il Wembley attuale non è quello che è stato lungamente famoso come – secondo una definizione di Pelé, non certo l’ultimo arrivato – la “cattedrale del calcio”.

Quello stadio, eretto nel 1923 e contraddistinto da due famose torri gemelle, è infatti stato demolito nel 2003 e sostituito dal nuovo Wembley, inaugurato nel 2007 per una spesa impressionante di circa 918 milioni di euro – secondo un progetto di Foster + Partners e dagli americani di Popoulus –, che lo rende il più costoso stadio al mondo dopo lo Yankee Stadium di New York.

Capace di offrire 90mila posti a sedere, è il secondo stadio più capiente d’Europa dopo il Camp Nou di Barcellona. Ospita regolarmente eventi calcistici e rugbistici, ma anche manifestazioni di atletica e soprattutto concerti rock, come già avveniva per il suo predecessore.

Un arco che sorvola Londra

E se le due torri costituivano il simbolo del vecchio Wembley, qui l’aspetto comunque simbolico è garantito dall’arco d’acciaio che sorvola la tribuna principale e che è visibile praticamente da ogni punto rialzato di Londra.

Tra gli eventi più importanti ospitati finora si ricordano il Live Earth, il concerto di Madonna del 2008 e dei Take That del 2009, e soprattutto le finali di Champions League del 2011 (col Barcellona vittorioso sul Manchester United) e del 2013 (col Bayern che sconfisse i compatrioti del Borussia Dortmund).

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2. Emirates Stadium

Altro stadio modernissimo è l’Emirates, il campo londinese in cui gioca da qualche anno l’Arsenal di Arsène Wenger. Anche in questo caso, la costruzione del nuovo impianto ha comportato l’abbattimento di un pezzo di storia calcistica della capitale inglese.

Lo stadio, che ha una capienza di più di 60mila posti a sedere ed è costato circa 530 milioni di euro, ha infatti preso il posto di Highbury, un impianto in stile decò che risaliva addirittura al 1913 ma a cui erano legati trionfi epici sia dei gunners che della nazionale dei tre leoni.

Celebre, in questo senso, la cosiddetta “Battaglia di Highbury”, cioè la partita che nel 1934 Italia e Inghilterra giocarono in quello stadio.

L’Emirates, intitolato alla società aerea che si è accaparrata i diritti di sponsorizzazione, è un impianto progettato dalla HOK Sports ed è il secondo più capiente in Premier League.

Uno stadio bello e ricco per l’Arsenal

È uno stadio di proprietà, come sempre avviene in Inghilterra, e proprio per costruirlo l’Arsenal si è impegnato per molti anni in campagne acquisti al ribasso, visto che doveva risparmiare per pagare lo stadio.

Ora però la struttura promette di recuperare i costi tramite una serie di sinergie e servizi collegati – negozi, ristorante interno, partnership internazionali (qui il Brasile, ad esempio, gioca le sue amichevoli europee) – che vanno anche ben al di là del calcio e non hanno mancato di affascinare e interessare anche alcuni amministratori delle squadre nostrane.

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3. Old Trafford

Se l’Emirates è il secondo stadio più capiente della Premier, il primo è l’Old Trafford, il prestigioso impianto di Manchester che vanta quasi 76mila posti a sedere e ci permette di spostare il baricentro della nostra analisi al di fuori di Londra e in particolare verso il nord del paese.

L’impianto è di proprietà del Manchester United, la più titolata squadra cittadina (e dell’intera lega) grazie a 20 campionati nazionali in bacheca e 3 Champions League.

In città però esiste un altro stadio molto bello, che non è finito nella nostra cinquina giusto perché battuto sul filo di lana da altri impianti di maggior storia: stiamo parlando del City of Manchester Stadium, l’impianto – meglio noto col nome di Etihad – in cui gioca il Manchester City.

Inaugurato nel 1910, l’Old Trafford è costruito sulla base di un progetto dello scozzese Archibald Leitch, che è considerato il padre degli impianti inglesi essendo il responsabile di moltissime strutture realizzate a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Suoi sono ad esempio Ibrox e il Celtic Park a Glasgow, il già citato Highbury, il Craven Cottage, lo Stamford Bridge e White Hart Lane a Londra, il Villa Park a Birmingham, il bellissimo Moulineux di Wolverhampton e il Goodison Park ed Anfield a Liverpool (stadio di cui torneremo a parlare a breve).

Il teatro dei sogni del Manchester United

L’Old Trafford è soprannominato The Theatre of Dreams (il teatro dei sogni) grazie a una fortunata definizione di Bobby Charlton e ospita all’ingresso anche alcune celebri statue che potete vedere nelle immagini.

Le tre figure vicine l’una all’altra sono quelle di George Best, Denis Law e dello stesso Bobby Charlton, di fronte ai quali si erge la statua di sir Matt Busby, storico allenatore della squadra negli anni ’40, ’50 e ’60.

Inoltre, dal 2012 nel perimetro dello stadio si trova anche la statua dedicata a sir Alex Ferguson, allenatore di grandi successi nei suoi 27 anni alla guida del club.

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4. Anfield

Non particolarmente bello, forse, da un punto di vista puramente architettonico ma certamente il più “caldo” e uno dei più memorabili stadi inglesi è l’impianto di Anfield, a Liverpool.

Costruito nel 1884, fu, come detto, uno dei primissimi progetti su suolo inglese dello scozzese Archibald Leitch, anche se per i primi otto anni ospitò le gare non dei rossi del Liverpool – squadra che doveva ancora essere fondata – ma dei cugini cittadini dell’Everton, la più antica e a quel tempo prestigiosa squadra della città portuale.

Quando, nel 1892, l’Everton per vari motivi decise di costruirsi un nuovo stadio a Goodison Park, il proprietario del campo di Anfield, John Houlding, che non voleva lasciare sfitto il proprio impianto, decise di fondare una nuova squadra, presto battezzata Liverpool F.C.

Da allora la storia dei reds e di Anfield è proseguita di pari passo, con lo stadio che ha accompagnato i periodi d’oro di inizio Novecento, degli anni ’60 e soprattutto degli anni ’70 e ’80, quando la squadra riuscì a conquistare 11 scudetti in 20 anni, oltre a 4 Coppe d’Inghilterra, 4 Coppe di Lega, 2 Coppe UEFA e 4 Coppe dei Campioni.

Lo stadio della Kop e di You’ll Never Walk Alone

Anfield, però, è noto soprattutto per la sua tifoseria: celeberrima la Kop, una curva che prende il nome da una collina sudafricana in cui si combatté una sanguinosa battaglia durante la guerra anglo-boera (battaglia in cui morirono numerosi ragazzi di Liverpool) e che è celebre per i cori che intona alla sua squadra, soprattutto l’inno You’ll Never Walk Alone.

La canzone deriva in realtà da un musical americano (Carousel), ma divenne celebre in Inghilterra nel 1963 quando un gruppo proprio di Liverpool, Gerry and the Pacemakers, ne realizzò una cover di successo.

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5. St. James’ Park

Concludiamo con lo stadio forse più a nord e forse più antico d’Inghilterra, almeno tra quelli di un certo prestigio: il St. James’ Park di Newcastle upon Tyne, stadio edificato addirittura nel 1880 e che oggi, dopo gli ovvi rimaneggiamenti che sono intercorsi durante gli anni, può ospitare più di 52mila spettatori a sedere.

Molti sono gli aspetti che rendono la struttura degna di nota: ad esempio, è l’unico stadio di rilievo in Inghilterra ad essere ospitato nel centro cittadino, stante anche la sua antichissima origine.

Per questo motivo, è anche uno degli stadi che presenta la maggior pendenza delle tribune (che si sono dovute sviluppare in altezza senza possibilità di allargare più di tanto l’impianto), tanto è vero che può provocare facilmente un senso di vertigine allo spettatore – e da qui derivano anche i soprannomi di Paradiso, Castello e Vertigine.

Lo stadio asimmetrico del Newcastle

Inoltre, proprio come effetto di questa voglia di espandersi senza poterlo fare nel centro cittadino, lo stadio presenta anche delle caratteristiche tribune asimmetriche, cosa che è resa evidente dalle fotografie aeree e dalla copertura molto particolare, più alta in certe parti e più bassa in altre.

Oltre alle partite dei bianconeri del Newcastle e ad eventi rugbistici, lo stadio ospita anche spesso dei concerti di grande importanza ed è stato usato come set per molti film e programmi televisivi (come anche il Grande Fratello britannico e le audizioni per la versione locale di X Factor).

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