I migliori film noir di sempre, dagli Stati Uniti alla Francia

Una scena de Il terzo uomo, uno dei più famosi e belli film noir

Il cinema è di per sé un mezzo affascinante, questo è innegabile. Certi film, però, hanno il potere quasi magico di coinvolgerti, ammaliarti, creare un universo parallelo in cui vigono regole diverse dalla vita di tutti giorni. E questa qualità, per quanto sia presente a volte anche in film contemporanei, sicuramente era un tratto caratteristico del cinema hollywoodiano classico, quello dell’epoca d’oro dei grandi registi e dei grandi divi. Un’epoca d’oro che, grazie al sistema degli studios, si sviluppò per generi: dal western al melodramma, dal musical al film noir.

E proprio nel noir, forse, emerse con maggior potenza il fascino del cinema in bianco e nero: “duri” come Humphrey Bogart, Burt Lancaster, Orson Welles, Robert Mitchum e Peter Lorre legarono indelebilmente il loro nome a questo genere.

E così fecero anche attrici del calibro di Marlene Dietrich, Barbara Stanwyck, Rita Hayworth, Lana Turner, Ava Gardner e Lauren Bacall, che si posero come femme fatale letali e indimenticabili.

Quali sono, però, i film più indimenticabili di questo genere che ha visto il suo periodo d’oro tra gli anni ’40 e gli anni ’50? Ecco le nostre scelte, in ordine cronologico.

 

1. La fiamma del peccato

1944. Billy Wilder, uno dei più grandi geni della storia del cinema, era all’epoca un trentottenne ebreo arrivato da qualche anno in America. Per un po’ aveva tirato avanti come sceneggiatore, fino a quando non gli era stata offerta la possibilità di dirigere dei film.

Il primo lavoro completamente suo era stato Frutto proibito, una commedia sentimentale con una Ginger Rogers ormai matura. A questo era seguito I cinque segreti del deserto, una pellicola di guerra con Anne Baxter.

Il successo, però, sarebbe arrivato proprio col suo terzo film, La fiamma del peccato, che in un colpo solo riuscì a stabilire i canoni di un intero genere.

Il successo scritto assieme a Raymond Chandler

Scritto dallo stesso Wilder assieme addirittura a Raymond Chandler – che coi suoi scritti aveva contribuito a portare al successo il romanzo hard boiled – a partire da un libro di James M. Cain, il film aveva al centro un assicuratore (Fred MacMurray).

Questi, sedotto dalla moglie di un ricco ma avaro uomo d’affari (Barbara Stanwyck), uccideva il di lei marito, salvo poi venire ferito dalla stessa femme fatale.

La pellicola entrò subito nella leggenda, finendo per essere citata in decine di altri film successivi, anche se non riuscì a portare a casa nessuno dei sette Oscar a cui era stata candidata.

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2. Il grande sonno

Sempre imputabile almeno in parte al talento di Raymond Chandler è anche il secondo film della nostra cinquina, Il grande sonno, sceneggiato da Leigh Brackett, Jules Furthman e perfino William Faulkner a partire proprio dall’omonimo romanzo del padre del detective Philip Marlowe.

Anche in questo caso, però, non è solo la sceneggiatura a costituire il punto forte della pellicola: alla regia, infatti, c’era uno dei più importanti registi di quegli anni, Howard Hawks, che già aveva diretto Scarface, Susanna!, Il sergente York e Acque del sud.

Ma è probabilmente la coppia di autori protagonisti a meritare il maggior spazio nella nostra presentazione: la parte del cinico Marlowe era infatti affidata ad Humphrey Bogart, all’epoca già entrato nel mito grazie a film come Gli angeli con la faccia sporca, Il mistero del falco (un altro film hard boiled) e soprattutto Casablanca.

La star femminile era invece una conturbante Lauren Bacall, all’epoca appena ventiduenne e novella sposa dello stesso Bogart anche nella vita reale. I due duellarono magnificamente sul grande schermo e, nonostante il film fosse soggetto alle ampie censure del tempo, riuscirono anche a trasmettere una carica di tensione e sensualità invidiabili.

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3. Il terzo uomo

D’autore era anche la sceneggiatura de Il terzo uomo, l’unico film non statunitense della prima parte della nostra lista. A firmarla fu infatti lo scrittore britannico Graham Greene, specializzato in spy story dal vago sapore metafisico (suoi i romanzi Un americano tranquillo, Il nostro agente all’Avana e Il potere e la gloria)1.

Diretto da Carol Reed, il film è celebre anche per l’uso delle luci, per gli inseguimenti nei cunicoli delle fogne di Vienna, per i giochi di ombre che già erano stati usati in precedenza ma che qui divennero emblematici dell’intero genere del noir.

La pellicola, interpretata da Joseph Cotten, da Orson Welles e dalla nostra Alida Valli, vinse la Palma d’Oro a Cannes e si aggiudicò l’Oscar per la miglior fotografia, proprio grazie a un sapiente uso del bianco e nero e al ritratto della Vienna occupata, derelitta e decadente dell’immediato dopoguerra.

La storia era d’altronde quella di un romanziere americano che nella capitale austriaca cercava notizie di un amico d’infanzia apparentemente morto, che però si rivelava essere ben diverso da come il ricordo lo dipingeva.

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4. Viale del tramonto

Concludiamo con due pellicole firmate da registi di cui abbiamo già parlato, che però non ci siamo sentiti di lasciare fuori dalla cinquina iniziale per l’importanza che hanno assunto nella storia del cinema e per la loro innegabile bellezza: Viale del tramonto e L’infernale Quinlan.

Il primo di questi film, uscito nel 1950 (quando il genere iniziava a mostrare i primi segni di stanchezza), era ancora una volta firmato da Billy Wilder, sia alla sceneggiatura – assieme al produttore Charles Brackett –, sia alla regia.

Se in La fiamma del peccato Wilder aveva sfruttato una trama classica basata su sesso e morte, in Viale del tramonto questi elementi – pur presenti e ben in evidenza – si mescolarono ad un’acuta e grottesca critica di Hollywood.

La protagonista della storia era infatti la decadente diva del muto Norma Desmond (magistralmente interpretata da Gloria Swanson), innamorata del più giovane Joe (William Holden) e schifata dai recenti sviluppi dell’industria cinematografica, incapace, nei suoi film, di rinverdire i fasti dei divi di un tempo.

La torbida storia di tradimenti e omicidi insomma si contaminava di elementi meta-cinematografici, con parti e camei riservati a importanti professionisti del settore come Erich von Stroheim, Cecil B. DeMille, Buster Keaton e altri. «Eravate grande!», dice Joe all’attrice; «Sono sempre grande – risponde lei –, è il cinema che è diventato piccolo».

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5. L’infernale Quinlan

Concludiamo con L’infernale Quinlan, un film uscito nel 1958, quasi fuori tempo massimo visto che sul finire di quel decennio il noir sembrava aver ormai già dato i suoi frutti migliori.

Sceneggiato e diretto da Orson Welles a partire da un romanzo di Whit Masterson, il film è uno dei più riusciti dell’intera carriera del genio del Wisconsin, segnato da virtuosismi dietro alla macchina da presa – come il lungo piano sequenza iniziale, che vi proponiamo qui di seguito – che sono giustamente entrati nella storia del cinema.

La storia è quella di un poliziotto messicano, Mike Vargas (interpretato da un attore ben poco ispanico come Charlton Heston, imposto a Welles dalla produzione), che indaga su un misterioso attentato dinamitardo assieme a un corrotto poliziotto americano, un Hank Quinlan ben interpretato dallo stesso Welles.

Tra ricatti, tradimenti e omicidi, la storia si dipana fino al confronto finale tra l’eroe e il “cattivo”, che si rivela però – nonostante i suoi metodi illegali e violenti – un detective capace di intuire chi è realmente colpevole dei vari reati.

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Altri 28 film noir tra i più belli, oltre ai 5 già segnalati

Quello dei film noir fu un genere molto vivo e vitale, capace di produrre in pochi anni centinaia di film, spesso di ottima fattura. Per questo ci siamo convinti ad allargare un po’ lo sguardo e ad includere nella nostra lista anche qualche altra pellicola che merita di essere vista.

 

Le catene della colpa

titolo originale: Out of the Past
Stati Uniti, 1947, 97 min.
regia: Jacques Tourneur
sceneggiatura: Daniel Mainwaring (con il nome di Geoffrey Homes, da un suo romanzo), Frank Fenton e James M. Cain
con: Robert Mitchum, Jane Greer, Kirk Douglas, Richard Webb, Rhonda Fleming

Un noir magistralmente diretto, con anche due interpreti d’eccezione come Robert Mitchum e Kirk Douglas. Il protagonista è Jeff, gestore di una pompa di benzina in una cittadina di provincia, con però un passato burrascoso alle spalle che tende a riaffiorare. Nel 1984 ne è stato realizzato anche un remake dal titolo Due vite in gioco.

Un bacio e una pistola

titolo originale: Kiss Me Deadly
Stati Uniti, 1955, 106 min.
regia: Robert Aldrich
sceneggiatura: A.I. Bezzerides (dal romanzo di Mickey Spillane)
con: Ralph Meeker, Albert Dekker, Paul Stewart, Juano Hernández, Cloris Leachman

Un bacio e una pistola è tratto dal lavoro di un maestro del romanzo hard-boiled come Mickey Spillane. Al centro c’è il detective Mike Hammer, che si trova suo malgrado coinvolto in un affare di omicidi e donne morte dopo aver offerto un passaggio a una strana ragazza vestita solo di un impermeabile.

 

Il diritto di uccidere

titolo originale: In a Lonely Place
Stati Uniti, 1950, 94 min.
regia: Nicholas Ray
sceneggiatura: Edmund North e Andrew Solt (dal romanzo di Dorothy B. Hughes)
con: Humphrey Bogart, Gloria Grahame, Frank Lovejoy, Carl Benton Reid, Jeff Donnell

Film a lungo sottovalutato, prodotto a suo tempo da una compagnia indipendente, fu un mezzo flop al botteghino ma è stato riscoperto a partire dagli anni ’70. La storia ha come protagonista uno sceneggiatore in crisi, che viene scagionato dalla sua vicina di casa in un caso di omicidio, ma forse in maniera troppo avventata.

Il mistero del falco

titolo originale: The Maltese Falcon
Stati Uniti, 1941, 101 min.
regia: John Huston
sceneggiatura: John Huston (dal romanzo di Dashiell Hammett)
con: Humphrey Bogart, Mary Astor, Gladys George, Peter Lorre, Barton MacLane

Esordio di John Huston, che con questo adattamento di Hammett (era già il terzo in pochi anni) incantò subito il pubblico e si aprì la strada a una proficua carriera. Bogart vi interpretava Sam Spade, un detective privato di San Francisco che perde il suo collega quando questi si mette ad indagare su una giovane ragazza scomparsa.

 

Vertigine

titolo originale: Laura
Stati Uniti, 1944, 85 min.
regia: Otto Preminger
sceneggiatura: Jay Dratler, Samuel Hoffenstein e Elizabeth Reinhardt (dal romanzo di Vera Caspary)
con: Gene Tierney, Dana Andrews, Clifton Webb, Vincent Price, Judith Anderson

L’ispettore Mark McPherson riceve l’incarico di indagare sulla morte di Laura Hunt, bella modella e direttrice pubblicitaria ritrovata cadavere e col volto sfigurato. Man mano che conoscerà i vari sospettati, il detective maturerà anche una sorta di ossessione per la defunta, fino ad una serie di colpi di scena.

Il grande caldo

titolo originale: The Big Heat
Stati Uniti, 1953, 90 min.
regia: Fritz Lang
sceneggiatura: Sydney Boehm (dal romanzo di William McGivern)
con: Glenn Ford, Gloria Grahame, Alexander Scourby, Lee Marvin, Peter Whitney

Il grande caldo arrivò relativamente tardi nell’ambito dell’epopea noir, nel 1953, e venne diretto da un maestro tedesco (anzi, austriaco) che aveva inventato il genere ormai vent’anni prima: Fritz Lang. La storia era quella di un poliziotto che indagava sulla corruzione all’interno della stessa polizia a partire dal suicidio di un collega.

 

Chinatown

titolo originale: Chinatown
Stati Uniti, 1974, 130 min.
regia: Roman Polanski
sceneggiatura: Robert Towne
con: Jack Nicholson, Faye Dunaway, John Huston, Perry Lopez, John Hillerman

Jack Gittes è un detective privato che agisce nella Los Angeles degli anni ’30 e che viene coinvolto in uno strano affare riguardante il Dipartimento per l’acqua e l’energia elettrica. Film per la verità neo-noir, perché fu realizzato dopo l’epoca d’oro del genere, ottenne un Oscar e altre 10 nomination.

I trafficanti della notte

titolo originale: Night and the City
Stati Uniti, 1950, 96 min.
regia: Jules Dassin
sceneggiatura: Jo Eisinger
con: Richard Widmark, Gene Tierney, Hugh Marlowe, Herbert Lom, Francis L. Sullivan

Henry Fabian è un losco individuo che sopravvive nel sottobosco della notte londinese, sfruttando anche una brava ragazza innamorata di lui. Ad un certo punto, però, decide di ingaggiare un campione di lotta per mettersi in rivalità con un potente rivale, infilandosi nei guai.

 

Piombo rovente

titolo originale: Sweet Smell of Success
Stati Uniti, 1957, 96 min.
regia: Alexander Mackendrick
sceneggiatura: Clifford Odets e Ernest Lehman (da un racconto di Ernest Lehman)
con: Burt Lancaster, Tony Curtis, Susan Harrison, Martin Milner, Jeff Donnell

J.J. Hunsecker è un giornalista newyorkese molto influente, ma morbosamente legato alla sorella. Quando quest’ultima gli annuncia l’intenzione di sposarsi con un jazzista, J.J. non la prende bene. E incarica un suo collaboratore di creare uno scandalo ad arte per far saltare le nozze.

La morte corre sul fiume

titolo originale: The Night of the Hunter
Stati Uniti, 1955, 93 min.
regia: Charles Laughton
sceneggiatura: David Grubb e James Agee
con: Robert Mitchum, Shelley Winters, Lillian Gish, James Gleason, Peter Graves

Harry Powell è uno strano predicatore evangelico che si trova in prigione. Suo compagno di cella è un condannato a morte che è stato preso dopo aver nascosto il bottino di una rapina. Uscito di prigione Powell corteggia la vedova del condannato, convinto che i figli sappiano qual è il nascondiglio.

 

I gangsters

titolo originale: The Killers
Stati Uniti, 1946, 103 min.
regia: Robert Siodmak
sceneggiatura: Anthony Veiller, John Huston e Richard Brooks (da un racconto di Ernest Hemingway)
con: Burt Lancaster, Ava Gardner, Edmond O’Brien, Albert Dekker, Sam Levene, Virginia Christine

Pete Lunn è un ex pugile che lavora ad una pompa di benzina in provincia. Un giorno vede arrivare due uomini e capisce che sono lì per lui. D’altra parte, nel suo passato ci sono varie vicende che l’hanno visto violare la legge e frodare anche dei compagni della malavita.

La donna del bandito

titolo originale: They Live by Night
Stati Uniti, 1948, 95 min.
regia: Nicholas Ray
sceneggiatura: Charles Schnee e Nicholas Ray (dal romanzo di Edward Anderson)
con: Farley Granger, Cathy O’Donnell, Howard Da Silva, Jay C. Flippen, Will Wright

Bowie è un giovane carcerato che è stato messo dentro ingiustamente. Per questo decide di evadere e riesce a farlo assieme a due criminali, che però lo coinvolgono in una rapina. In breve tempo finisce inoltre per innamorarsi della nipote di uno dei due complici, mentre la polizia comincia a dar loro la caccia.

 

Rapina a mano armata

titolo originale: The Killing
Stati Uniti, 1956, 83 min.
regia: Stanley Kubrick
sceneggiatura: Stanley Kubrick (dal romanzo di Lionel White)
con: Sterling Hayden, Jay C. Flippen, Marie Windsor, Elisha Cook jr., Coleen Gray

Appena uscito di prigione, Johnny organizza una rapina alla ricevitoria di un ippodromo. Per portare a termine il piano ha però bisogno di complici e finisce così per reclutarli tra alcuni fidati compagni. Le cose però non vanno del tutto come previsto.

La strada scarlatta

titolo originale: Scarlet Street
Stati Uniti, 1945, 103 min.
regia: Fritz Lang
sceneggiatura: Dudley Nichols (dal romanzo La chienne di Georges de la Fouchardière)
con: Edward G. Robinson, Joan Bennett, Dan Duryea, Russell Hicks, Rosalind Ivan

Cristopher Cross, cassiere di mezz’età e pittore dilettante, si innamora di Kitty, giovane e bella ragazza. Quest’ultima lo ritiene erroneamente un ricco ed affermato artista e così decide di sedurlo, per averne in cambio favori. L’affare si concluderà però tragicamente.

 

M – Il mostro di Düsseldorf

titolo originale: M – Eine Stadt sucht einen Mörder
Germania, 1931, 117 min.
regia: Fritz Lang
sceneggiatura: Thea von Harbou e Fritz Lang
con: Peter Lorre, Inge Landgut, Ellen Widmann, Gustaf Gründgens, Fritz Odemar

Düsseldorf è infestata da un mostro, un inafferrabile maniaco che ha già ucciso vari bambini senza che la polizia sia riuscita a fermarlo. Per questo scende in campo anche una potente organizzazione criminale, che decide di trovare l’assassino per far calare la pressione delle forze dell’ordine sulla città.

Giungla d’asfalto

titolo originale: The Asphalt Jungle
Stati Uniti, 1950, 112 min.
regia: John Huston
sceneggiatura: John Huston e Ben Maddow (dal romanzo di W.R. Burnett)
con: Sterling Hayden, Louis Calhern, Jean Hagen, James Whitmore, Sam Jaffe, John McIntire

Doc è un ladro professionista che sta cercando di reclutare una banda per compiere un grande furto in una gioielleria. Riesce a mettere insieme gli uomini necessari, ma il colpo non va come previsto e una serie di vicende tragiche si accavallano tra loro.

 

La sanguinaria

titolo originale: Gun Crazy
Stati Uniti, 1950, 86 min.
regia: Joseph H. Lewis
sceneggiatura: Dalton Trumbo e MacKinlay Kantor
con: Peggy Cummings, John Dall, Berry Kroeger, Morris Carnovsky, Anabel Shaw

Ad una sagra paesana come tante, Barton conosce una donna di nome Annie Laurie. Quest’ultima si dimostra molto abile come tiratrice all’interno di un circo, ma è anche disoccupata. Lui si innamora della donna e lei, avidamente, riesce a coinvolgerlo in una serie di rapine.

Blood Simple – Sangue facile

titolo originale: Blood Simple
Stati Uniti, 1984, 99 min.
regia: Joel Coen
sceneggiatura: Joel ed Ethan Coen
con: John Getz, Frances McDormand, Dan Hedaya, M. Emmet Walsh

Il proprietario di un locale sospetta che sua moglie, Abby, abbia una relazione con uno dei suoi baristi. Per questo ingaggia un investigatore privato che debba pedinarli. Una volta appurati i fatti, però, non si accontenta: chiede al detective anche di uccidere i due amanti.

 

Doppio gioco

titolo originale: Criss Cross
Stati Uniti, 1949, 87 min.
regia: Robert Siodmak
sceneggiatura: Daniel Fuchs e William Bowers (dal romanzo di Don Tracy)
con: Burt Lancaster, Yvonne De Carlo, Dan Duryea, Stephen McNally, Raymond Burr

Steve ha divorziato da sua moglie Anna, ma continua ad amarla. E da quando lei si è messa assieme ad un gangster – Slim Dundee – non riesce a darsi pace. Per questo ad un certo punto ordisce un piano: entrare nella banda di Dundee, partecipare a un colpo e poi fuggire con la refurtiva e la ragazza.

Rebecca – La prima moglie

titolo originale: Rebecca
Stati Uniti, 1940, 130 min.
regia: Alfred Hitchcock
sceneggiatura: Robert E. Sherwood, Joan Harrison, Philip MacDonald e Michael Hogan (dal romanzo di Daphne du Maurier)
con: Laurence Olivier, Joan Fontaine, George Sanders, Judith Anderson, Gladys Cooper

Massimo è un ricco vedovo che decide di risposarsi con una giovane e buona ragazza. Quando questa entra nel suo castello, però, si trova di fronte una governante terribile, che idolatra la precedente moglie e riesce a farla sentire un’estranea nella casa. Almeno fino a quando non viene ritrovato il corpo di Rebecca, la prima moglie.

 

Notorious – L’amante perduta

titolo originale: Notorious
Stati Uniti, 1946, 101 min.
regia: Alfred Hitchcock
sceneggiatura: Ben Hecht, Alfred Hitchcock, Clifford Odets (da The Song of the Dragon di John Taintor Foote)
con: Cary Grant, Ingrid Bergman, Claude Rains, Louis Calhern, Leopoldine Konstantin

Elena è una ragazza di padre tedesco e madre americana. Per questo viene arruolata nel servizio spionistico statunitense, in modo che possa introdursi nei circoli nazisti del Sud America e riferire importanti informazioni. Ad aiutarla è una spia americana, di cui s’innamora.

L’altro uomo

titolo originale: Strangers on a Train
Stati Uniti, 1951, 101 min.
regia: Alfred Hitchcock
sceneggiatura: Raymond Chandler e Czenzi Ormonde (dal romanzo di Patricia Highsmith)
con: Farley Granger, Ruth Roman, Robert Walker, Leo G. Carroll, Patricia Hitchcock

Su un treno qualsiasi si incontrano per caso due uomini. Uno è un tennista di successo, la cui vita è spesso tratteggiata dai rotocalchi, che però vorrebbe divorziare dalla moglie visto che ha una storia con una figlia di un senatore; l’altro è un suo fan, che potrebbe fargli un’offerta apparentemente vantaggiosa.

 

Gilda

titolo originale: Gilda
Stati Uniti, 1946, 110 min.
regia: Charles Vidor
sceneggiatura: Ben Hecht, Jo Eisinger, Marion Parsonnet e Virginia Van Upp (dal racconto di E.A. Ellington)
con: Rita Hayworth, Glenn Ford, George Macready, Joseph Calleia, Steven Geray

A Buenos Aires lo scaltro Johnny viene assunto dal proprietario di una bisca clandestina per fargli da braccio destro. Poco dopo conosce anche la sua nuova moglie, Gilda, con cui sembra esserci della ruggine derivante forse da un precedente rapporto.

Mano pericolosa

titolo originale: Pickup on South Street
Stati Uniti, 1953, 83 min.
regia: Samuel Fuller
sceneggiatura: Samuel Fuller
con: Richard Widmark, Thelma Ritter, Jean Peters, Richard Kiley, Murvyn Vye

Un borseggiatore ruba una busta dalla borsa di una donna. Inaspettatamente, vi trova un microfilm con vari segreti governativi, rubato da una spia comunista. In breve si mettono quindi sulle sue tracce sia la spia, sia il governo, ma il ladro trova un’alleata nella donna vittima del furto.

 

L’ombra del passato

titolo originale: Murder, My Sweet
Stati Uniti, 1944, 95 min.
regia: Edward Dmytryk
sceneggiatura: John Paxton (dal romanzo Addio, mia amata di Raymond Chandler)
con: Dick Powell, Claire Trevor, Anne Shirley, Otto Kruger, Mike Mazurki

Il detective privato Philip Marlowe viene ingaggiato da un ex galeotto: uscito di prigione, quest’ultimo non riesce infatti più a rintracciare la propria vecchia fidanzata. Nel frattempo, avviene però anche il furto di una preziosa collana di giada.

Testimone d’accusa

titolo originale: Witness for the Prosecution
Stati Uniti, 1957, 116 min.
regia: Billy Wilder
sceneggiatura: Billy Wilder (da una commedia di Agatha Christie)
con: Tyrone Power, Marlene Dietrich, Charles Laughton, Elsa Lanchester, Una O’Connor

Leonard Vole viene accusato dell’omicidio di una anziana signora che frequentava. Della sua difesa si incarica l’esperto ma anziano avvocato Robarts, attratto dalla difficoltà della causa (il sospettato ha infatti un movente, avendo incassato una cospicua eredità). La testimonianza della di lui moglie, però, riserva sorprese.

 

Giorni perduti

titolo originale: The Lost Weekend
Stati Uniti, 1945, 101 min.
regia: Billy Wilder
sceneggiatura: Billy Wilder e Charles Brackett (dal romanzo di Charles R. Jackson)
con: Ray Milland, Jane Wyman, Phillip Terry, Howard Da Silva, Doris Dowling

Uno scrittore in crisi entra nel vortice dell’alcool. A nulla valgono le attenzioni della fidanzata e del fratello, che tentano di farlo uscire dalla dipendenza. Finirà invece vicino al gesto più estremo. Il film vinse nel 1946 quattro Oscar, tra cui quello per miglior film e migliore regia.

Ascensore per il patibolo

titolo originale: Ascenseur pour l’échafaud
Francia, 1958, 88 min.
regia: Louis Malle
sceneggiatura: Roger Nimier e Louis Malle (dal romanzo Noël Calef)
con: Jeanne Moreau, Maurice Ronet, Georges Poujouly, Yori Bertin, Lino Ventura

Florence e Julian sono due amanti che progettano di uccidere il marito di lei, uomo d’affari piuttosto potente. Il piano viene ordito bene in modo che tutti possano pensare a un suicidio invece che ad un omicidio. Un ascensore però potrebbe mettere in difficoltà gli assassini.

 

Ecco cinque film noir tra i migliori di sempre: vota il tuo preferito.

Note e approfondimenti

  • 1 Anche se alcune battute – tra cui anche quella, celeberrima, sull’orologio a cucù che potete sentire nel video – furono poi improvvisate da Orson Welles durante le riprese.

 

Segnala altri bei film noir nei commenti.

2 COMMENTI

  1. Un altro bel film noir è La donna del ritratto (The Woman in the Window) del 1944 diretto da Fritz Lang e con Edward G. Robinson e Joan Bennett.

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