
Avete sicuramente sentito parlare di Oppenheimer, il nuovo film, attesissimo, di Christopher Nolan. Che l’abbiate già visto oppure no, non importa: prenderemo spunto da questa pellicola per intraprendere un viaggio indietro nel tempo e portarvi nel cuore dell’epocale Progetto Manhattan. Questo progetto, avviato negli anni ’40 del XX secolo, ha cambiato per sempre la storia umana, portando alla creazione della prima bomba atomica. Nonostante le macabre implicazioni (e il fatto che questa non sia, propriamente, una cosa bella), è innegabile l’importanza di questo progetto per la comprensione della fisica nucleare.
I nostri protagonisti? Gli scienziati del Progetto Manhattan, menti brillanti che hanno superato limiti scientifici precedentemente inimmaginabili. Robert Oppenheimer, Niels Bohr, Richard Feynman, Enrico Fermi, Leo Szilard – nomi che riecheggiano nella storia della scienza, che hanno giocato un ruolo fondamentale nel decodificare i misteri dell’atomo.
Questi scienziati del Progetto Manhattan non solo hanno contribuito alla realizzazione di un’arma di distruzione di massa, ma hanno anche gettato le basi per le scoperte scientifiche che seguirono. Dai reattori nucleari all’energia atomica, le loro ricerche hanno avuto un impatto duraturo e decisivo.
In questo articolo scopriremo insieme le storie affascinanti e spesso contrastanti di questi scienziati, esaminando i loro ruoli nel Progetto Manhattan, le loro scoperte e il loro impatto sulla scienza e sulla società. Mettetevi comodi, l’avventura sta per iniziare!
Indice
1. Robert Oppenheimer
Il padre della bomba atomica
Iniziamo il nostro viaggio con un nome che suona come un tuono nella storia della fisica nucleare: Robert Oppenheimer. Nato nel 1904 a New York, Oppenheimer è stata una delle figure centrali tra gli scienziati del Progetto Manhattan.
Non solo era un fisico di talento, ma era anche una figura carismatica, tanto che all’epoca venne scelto per guidare il laboratorio segreto di Los Alamos, nel Nuovo Messico, come direttore scientifico.
Come una sorta di moderno Prometeo, Oppenheimer supervisionò la creazione della prima bomba atomica, guadagnandosi l’appellativo di “Padre della bomba atomica”. Ha avuto un ruolo decisivo nella gestione del progetto, coordinando le menti brillanti e guidando il lavoro verso l’obiettivo finale.
Ma cosa significa creare un’arma così potente? Oppenheimer stesso ha lottato con questa domanda. Dopo la guerra, è diventato un sostenitore del controllo delle armi nucleari, una presa di posizione che gli ha causato non pochi problemi durante l’epoca del Maccartismo.
La storia di Oppenheimer – raccontata di recente da Christopher Nolan, che ha affidato la sua parte ad un intenso Cillian Murphy – ci ricorda che anche gli scienziati del Progetto Manhattan, nonostante le loro grandi scoperte, hanno dovuto affrontare dilemmi etici complessi. E, come vedremo, non è stato il solo.
2. Niels Bohr
Il ponte tra la vecchia fisica quantistica e la nuova era nucleare
Ora, volgiamo la nostra attenzione a un altro gigante tra gli scienziati del Progetto Manhattan: Niels Bohr. Nato nel 1885 a Copenaghen, Bohr era già un fisico rinomato quando il progetto ebbe inizio. La sua concezione del modello atomico, nota come modello di Bohr, aveva rivoluzionato la nostra comprensione della struttura atomica.
Bohr ha avuto un ruolo unico nel Progetto Manhattan. Più un consulente che un attore attivo, la sua saggezza e la sua profonda comprensione della fisica quantistica sono state fondamentali per indirizzare il progetto nella direzione giusta. Può essere considerato un ponte tra la “vecchia” fisica quantistica e la “nuova” era nucleare.
Ma l’interesse di Bohr non si limitava alla scienza. Dopo la guerra, è diventato un forte sostenitore del controllo delle armi nucleari e ha sottolineato l’importanza dell’uso pacifico dell’energia nucleare.
La visione di Bohr ci ricorda che gli scienziati del Progetto Manhattan non erano solo dei geni della fisica, ma anche uomini che si preoccupavano profondamente dell’impatto delle loro scoperte sulla società.
3. Richard Feynman
Il genio prorompente
Nato nel 1918 a New York, Richard Feynman era solo un giovane e promettente fisico quando si unì al Progetto Manhattan. Il suo ruolo nel progetto non era quello di un leader, come Oppenheimer, o di un anziano saggio, come Bohr. Piuttosto, Feynman ha dato un contributo fondamentale con la sua abilità nel risolvere problemi difficili e nel pensare fuori dagli schemi.
Feynman, d’altra parte, era già noto per la sua personalità vivace e il suo approccio non convenzionale alla fisica. Infatti, ha spesso esplorato idee innovative e stravaganti, che hanno portato a scoperte significative nel campo della fisica quantistica.
Lo stesso scienziato, in successive biografie, ha anche raccontato una serie di aneddoti curiosi sulla sua esperienza a Los Alamos, come quando si divertiva a scassinare le casseforti che contenevano i segreti militari della base.
Dopo il Progetto Manhattan, Feynman ha continuato a influenzare profondamente la fisica, introducendo nuovi modi di visualizzare le interazioni fondamentali nel mondo quantistico attraverso i suoi diagrammi di Feynman.
4. Enrico Fermi
L’architetto del primo reattore nucleare
Il team di scienziati che lavoravano al Progetto Manhattan non era costituito, ovviamente, solo da americani e dai loro alleati; c’erano anche immigrati provenienti da pesi contro cui gli Stati Uniti erano in realtà in guerra.
Uno di questi era anche italiano: Enrico Fermi. Nato a Roma nel 1901, Fermi era già una stella della fisica quando emigrò negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali fasciste che stavano per colpire sua moglie. Così, poco dopo il suo arrivo negli States, si ritrovò catapultato nel progetto della Bomba Atomica.
Fermi è noto tra gli scienziati del Progetto Manhattan per essere stato l’architetto del primo reattore nucleare al mondo. Nel cuore di un campo da squash sotto l’Università di Chicago, Fermi e il suo team crearono infatti un dispositivo capace di innescare una reazione a catena controllata. Fu un passo fondamentale verso la creazione della bomba atomica.
L’influenza di Fermi sulla fisica nucleare è, d’altronde, incommensurabile. Le sue ricerche sulle reazioni a catena hanno aperto la strada alla creazione di energia nucleare, una scoperta che da lì in poi ha manifestato il potenziale per fornire energia pulita e sostenibile.
Ma come molte delle scoperte degli scienziati del Progetto Manhattan, l’opera di Fermi era una spada a doppio taglio. La stessa tecnologia che può alimentare le nostre città può anche distruggerle.
5. Leo Szilard
L’uomo che concepì la bomba atomica
L’ultimo protagonista della nostra lista di scienziati del Progetto Manhattan è un uomo che ha avuto un ruolo cruciale nella concezione stessa della bomba atomica: Leo Szilard. Nato nel 1898 a Budapest, Szilard è scappato dall’antisemitismo in Europa per trovare rifugio negli Stati Uniti, dove la sua brillante mente ha trovato terreno fertile.
Szilard non era solo un teorico; era anche un uomo d’azione. Fu lui a proporre per primo l’idea di una bomba atomica. E fu lui a guidare l’invio della famosa “Lettera Einstein” al presidente Roosevelt, che alla fine portò alla creazione del Progetto Manhattan.
Ma Szilard era anche consapevole del potenziale distruttivo della bomba atomica. Dopo la guerra, ha dedicato gran parte della sua vita agli sforzi per il controllo delle armi nucleari e la promozione dell’uso pacifico dell’energia atomica.
Szilard incarna l’esperienza complessa degli scienziati del Progetto Manhattan: l’emozione della scoperta, l’ansia della creazione e la responsabilità di controllare il mostro che avevano liberato.
Appendice. E Einstein?
Prima di concludere, è impossibile non menzionare un nome che spesso viene associato alla bomba atomica e agli scienziati del Progetto Manhattan, pur non avendo avuto un ruolo attivo: Albert Einstein.
Anche se la sua teoria della relatività ha gettato le basi per la comprensione dell’energia atomica, Einstein non ha effettivamente partecipato al Progetto Manhattan. Però, il suo nome è stato decisivo per far partire il progetto.
Ricorderete infatti la “Lettera Einstein” che abbiamo menzionato parlando di Leo Szilard. Szilard convinse Einstein, una figura di spicco della scienza dell’epoca, a firmare una lettera al presidente Roosevelt nel 1939.
In quella lettera si avvertiva del potenziale pericolo di una bomba atomica nelle mani dei nazisti, spingendo gli Stati Uniti a intraprendere la loro ricerca sull’energia nucleare.
Tuttavia, Einstein, a differenza di molti degli scienziati del Progetto Manhattan, era un pacifista convinto. Dopo la guerra, si pentì di aver firmato la lettera e divenne un attivista per il disarmo nucleare.
E voi, quale scienziato che partecipò al Progetto Manhattan preferite?