Domenica sera, come abbiamo già scritto, sono stati assegnati gli Oscar. Quello per il miglior attore protagonista è andato a Joaquin Phoenix, interprete di Joker. E, nell’accettarlo, l’attore ha fatto un discorso molto sentito e molto apprezzato, che abbiamo tradotto per voi. Eccone il testo.
«Sono pieno di tanta gratitudine, ora. Non mi sento superiore a nessuno dei miei colleghi nominati o a nessuno in questa sala, perché condividiamo lo stesso amore. È l’amore per i film. E questa forma di espressione mi ha dato una vita straordinaria. Non so dove sarei senza di questo.
Ma penso che il dono più grande che mi sia stato dato e che è stato dato a molte persone in [questo settore] sia l’opportunità di usare la nostra voce per chi non ha voce. Ho pensato ad alcuni dei problemi angoscianti che stiamo affrontando collettivamente.
Penso che a volte ci sentiamo o siamo fatti sentire come sostenitori di cause diverse. Ma per quanto riguarda me, vedo comunanza. Penso che se stiamo parlando di disuguaglianza di genere o di razzismo o di diritti omosessuali o di diritti dei nativi o degli animali, stiamo parlando della lotta contro l’ingiustizia.
Stiamo parlando della lotta contro la convinzione che una nazione, un popolo, una razza, un genere, una specie abbia il diritto di dominare, usare e controllare un altro impunemente.
Penso che ci siamo disconnessi dal mondo naturale. Molti di noi sono colpevoli di una visione del mondo egocentrica e crediamo di essere il centro dell’universo. Andiamo nella natura e la deprediamo per le sue risorse. Ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e rubare il suo bambino, anche se le sue grida di angoscia sono inconfondibili. Quindi prendiamo il suo latte destinato al suo vitello e lo mettiamo nel nostro caffè e nei nostri cereali.
Temiamo l’idea di un cambiamento personale, perché pensiamo di dover sacrificare qualcosa; rinunciare a qualcosa. Ma gli esseri umani, quando sono al meglio, sono creativi e inventivi, e possiamo creare, sviluppare e implementare sistemi di cambiamento che sono benefici per tutti gli esseri senzienti e l’ambiente.
Sono stato un mascalzone per tutta la vita, sono stato egoista. A volte sono stato crudele, uno con cui era difficile lavorare, e sono grato che così tanti di voi in questa stanza mi abbiano dato una seconda possibilità. Penso che siano questi i momenti in cui rendiamo al meglio: quando ci sosteniamo a vicenda. Non quando ci annulliamo a vicenda per i nostri errori passati, ma quando ci aiutiamo a crescere. Quando ci educhiamo a vicenda; quando ci guidiamo l’un l’altro verso la redenzione.
Quando aveva 17 anni, mio fratello [River] scrisse questo testo. Disse: “Corri in soccorso con amore e la pace arriverà”».