Altri cinque grandi esempi di improvvisazione in film famosi

Il celebre sibilo di Hannibal Lecter, ovvero Anthony Hopkins

In un precedente articolo vi abbiamo parlato di improvvisazioni nel cinema, ovvero battute non previste nel copione originale, ideate dall’attore durante le riprese e risultate così convincenti da rimanere nel montaggio finale.

L’arte dell’improvvisazione, tuttavia, non si limita solo a questo. A volte una improvvisazione può essere più immediata, ma allo stesso tempo meno riconoscibile: può concretizzarsi in un gesto, un suono, oppure essere un evento casuale che viene sfruttato con abilità da uno degli interpreti della pellicola.


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Da questa premessa abbiamo selezionato altre cinque scene, tratte da film celebri, del tutto improvvisate.

 

Indiana Jones e il duello alimentare

La pistola e lo spadaccino

Scena tratta da Raiders of the Lost Ark (I predatori dell’Arca perduta), film del 1981 diretto da Steven Spielberg.

Indiana Jones (Harrison Ford) e Marion Ravenwood (Karen Allen) sono alla ricerca della mitologica Arca dell’Alleanza, sulle cui tracce sono anche degli spietati nazisti, i quali a un certo punto rapiscono Marion. Indiana Jones cerca di inseguirli, ma all’improvviso si ritrova la strada sbarrata da uno spadaccino.

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La sceneggiatura originale prevedeva a questo punto un lungo duello tra Indiana Jones e lo spadaccino, che l’eroe avrebbe infine disarmato grazie alla sua frusta. Tuttavia Harrison Ford, così come altri componenti della troupe, era rimasto vittima di una intossicazione alimentare e puntualmente ogni volta la scena non veniva bene. Finché a un certo punto fu Ford stesso a suggerire a Spielberg di accorciare la scena, facendo sì che Indiana Jones estraesse subito una pistola e uccidesse lo spadaccino. Il regista accettò e, quando visionò le riprese, ne rimase entusiasta, evitando a Ford altre complicazioni.

 

Il sibilo di Hannibal

Un’aggiunta da Oscar

Scena tratta da The Silence of the Lambs (Il silenzio degli innocenti), film del 1991 diretto da Jonathan Demme.

La detective dell’FBI Clarice Starling (Jodie Foster) riceve l’incarico di entrare in contatto con il feroce serial killer Hannibal Lecter (Anthony Hopkins). Costui infatti potrebbe avere preziose informazioni su un altro serial killer, in libertà, che sta uccidendo giovani studentesse.

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Durante il primo incontro in carcere, Lecter fa subito capire alla detective che è lui a comandare e le racconta di quando un impiegato del censimento tentò di interrogarlo e lui per tutta risposta ne mangiò il fegato «con un bel piatto di fave e un buon Chianti». Dopodiché emette un sinistro sibilo.

Il sibilo non era previsto nel copione: fu uno scherzo di Hopkins ai danni di Jodie Foster per spaventarla e lui per primo era certo che sarebbe stato tagliato. Il regista invece non fu dello stesso avviso. Fu anche grazie a questo che Hopkins si guadagnò un meritatissimo Oscar.

 

Will Hunting e l’insolito problema

Il genio di Robin Williams

Scena tratta da Good Will Hunting (Will Hunting – Genio ribelle), film del 1997 diretto da Gus Van Sant.

Will Hunting (Matt Damon) è un giovane scapestrato che è al contempo anche un genio della matematica, ma spreca il suo talento tra risse e bevute con gli amici, tanto che a un certo punto viene arrestato.

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Qualcosa cambia dopo che Will conosce una ragazza di nome Skylar ed è costretto, per non scontare la pena in carcere, a presentarsi da uno psicologo, Sean McGuire (Robin Williams). Durante una delle prime sedute, Will e McGuire discutono delle imperfezioni in un rapporto di coppia e poco dopo lo psicologo inizia a parlare di sua moglie, la quale aveva problemi di flatulenza durante il sonno.

L’intera storia sulla moglie di McGuire non era prevista nella sceneggiatura e fu una completa invenzione di Robin Williams. Matt Damon, incapace di trattenersi, scoppiò a ridere (la sua risata è genuina) e anche il cameraman a quanto pare ebbe qualche difficoltà poiché si può chiaramente notare un tremolio nelle riprese. Piccole cose che hanno reso ancora più grande la perdita di questo grande attore.

 

Joker e l’esplosione ritardata

Come se il detonatore non avesse funzionato

Scena tratta da The Dark Knight (Il Cavaliere Oscuro), film del 2008 diretto da Christopher Nolan.

Batman (Christian Bale) è alla ricerca di un nuovo criminale che sta terrorizzando Gotham City, Joker (Heath Ledger). Costui, tramite inganni e mistificazioni, fa sì che il procuratore distrettuale Harvey Dent (Aaron Eckhart) rimanga sfigurato al volto. Quando ha un confronto con quest’ultimo in ospedale, però, Joker gli dice di essere solo un agente del caos e che anche lui può diventarlo. Dopodiché l’imprevedibile criminale fa esplodere la struttura.

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Nella sceneggiatura originale era previsto che ci fosse una piccola pausa tra le prime esplosioni e l’ultima deflagrazione che avrebbe abbattuto l’ospedale. Ledger tuttavia non si limitò ad allontanarsi come gli era stato richiesto: durante quei pochi secondi di pausa, prima allargò le braccia in segno di delusione, poi iniziò ad armeggiare col detonatore che aveva attivato le esplosioni come se si fosse guastato. Il tutto chiaramente non previsto e mantenuto nel montaggio finale.

 

Leonardo is bleeding

DiCaprio, la foga e i premi

Scena tratta da Django Unchained, film del 2012 diretto da Quentin Tarantino.

Il cacciatore di taglie King Schultz (Christoph Waltz) libera lo schiavo Django (Jamie Foxx) perché lo aiuti a rintracciare tre criminali ricercati. Rimasto colpito dalla intraprendenza di Django, Schultz forgia un’alleanza con lui rintracciando altri criminali e promettendolo di aiutarlo a ritrovare la sua scomparsa moglie Broomhilda (Kerry Washington).


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Costei viene rintracciata nella piantagione appartenente allo schiavista Calvin J. Candle (Leonardo DiCaprio), che, scoperti gli intenti dei due cacciatori di taglie, prima dice loro che i neri sono geneticamente predisposti alla sottomissione, poi preda dell’ira sbatte la mano sul tavolo, tagliandosela con un bicchiere.

DiCaprio rimase davvero ferito (tanto che a un certo punto lo si nota chiaramente mentre si osserva la mano sanguinante), ma continuò comunque a girare la scena nonostante nelle scene successive si veda più volte il sangue gocciolare, contribuendo a rendere ancor più sottilmente folle il personaggio da lui interpretato. Quando poi pose la mano sanguinante contro la faccia di Kerry Washington, probabilmente l’espressione di terrore dell’attrice non fu del tutto dovuta alla recitazione. Al termine delle riprese, DiCaprio dovette farsi applicare dei punti di sutura sulla mano. Ma nessun Oscar anche stavolta.

 

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