
Il pianoforte non è di solito considerato uno strumento “rock”. Eppure certi interpreti hanno saputo trasformarlo, rendendolo protagonista di brani importanti. E l’hanno fatto soprattutto grazie ad alcuni straordinari assolo di pianoforte.
Quelli che trovate qui di seguito sono i più famosi esempi di questo tipo nel pop e nel rock contemporanei, realizzati col pianoforte o suoi derivati (organo Hammond, tastiere e così via); assolo che emergono in maniera predominante nel brano scelto.
Questo significa che abbiamo escluso a priori tutti i brani di band progressive (come gli Yes, Emerson Lake & Palmer, i Genesis, i Dream Theater e così via) dove magari è sì presente un importante assolo di pianoforte, ma ci sono anche assolo di chitarra, batteria, basso o altri strumenti, tutti con la stessa preminenza.
Ed ora, dopo una doverosa premessa, spazio alle canzoni.
Indice
1. Jerry Lee Lewis – Great Balls of Fire
11 novembre 1957, singolo
Nel 1957 Jerry Lee Lewis ha 22 anni. Nativo della Louisiana, si è da poco trasferito a Memphis, dove spera di trovare successo col suo pianoforte nel neonato mondo del rock’n’roll.
Scritturato dalla Sun, ha prima passato qualche mese a suonare per altri musicisti, fino a quando nel 1956 ha avuto la sua occasione col singolo Crazy Arms, che raggiunge la vetta della classifica country.
L’anno dopo lancia prima, in maggio, Whole Lotta Shakin’ Goin’ On, già interpretata senza fortuna da Big Maybelle, e infine, a novembre, il suo più grande successo, appunto Great Balls of Fire.
Scritta da Otis Blackwell e Jack Hammer, la canzone dura meno di due minuti e presenta un celebre e, per l’epoca, forsennato assolo di pianoforte dello stesso Lewis, che gli valse l’accusa di suonare “musica del demonio”.
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Il brano incontrò un grandissimo successo negli anni ’50, raggiungendo la posizione numero 2 in America e la prima in Gran Bretagna, successo rinverdito negli anni ’80 grazie sia al biopic Great Balls of Fire – Vampate di fuoco con Dennis Quaid e Winona Ryder, sia a Top Gun, dove viene cantata in una scena all’interno di un bar.
2. The Doors – Light My Fire
4 gennaio 1967, contenuto nell’album The Doors
Inserita in decine di classifiche sulle migliori canzoni della storia del rock, riproposta in numerosissime cover uscite anche appena un anno dopo la versione originale (è il caso, ad esempio, della celebre versione di José Feliciano), Light My Fire è forse il pezzo più celebre dei Doors, apertura del loro eponimo album d’esordio.
Scritta in buona parte dal chitarrista Robby Krieger, fu solo completata da Jim Morrison e comunque accreditata a tutta la band.
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L’assolo, così caratteristico e celebre, di organo era eseguito dal tastierista Ray Manzarek ed ispirato, a suo dire, dalle Invenzioni a due e tre voci di Johann Sebastian Bach.
3. Procol Harum – A Whiter Shade of Pale
12 maggio 1967, poi contenuto nell’album Procol Harum
Originari del quartiere di Richmond, a Londra, i Procol Harum sono nel 1967 nient’altro che una serie di session man riuniti per aiutare Gary Brooker a registrare un disco con la sua nuova etichetta, la Deram.
Brooker ha da poco sciolto il suo precedente gruppo, i Paramounts, per scarso successo, ma ha per le mani una canzone da lanciare.
Si tratta di una canzone basata perlopiù su un assolo di Hammond largamente ispirato, come Light My Fire di cui abbiamo appena parlato e dello stesso anno, a due composizioni di Johann Sebastian Bach, la Wachet auf, ruft uns die Stimme e la Suite per orchestra n.3.
A questa canzone aggiunge le parole di Keith Reid e affida l’Hammond M-102 al ventunenne Matthew Fisher, che diventa anche coautore del brano.
4. Al Stewart – Year of the Cat
luglio 1976, nell’album Year of the cat
Nel 1976 Al Stewart, cantante folk scozzese, ha all’attivo già sei album, di discreto ma non esaltante successo commerciale. Ha un certo seguito a Londra e in alcuni club americani, ma non riesce a imporsi presso il grande pubblico.
L’occasione di dare una svolta alla sua carriera gli viene dalla RCA, che lo mette sotto contratto e gli affianca Alan Parsons, che proprio in quei mesi sta lavorando al primo album degli Alan Parsons Project.
Ma Parsons, soprattutto, si è costruito una buona nomea come collaboratore e produttore, avendo contribuito sia a dischi dei Beatles che dei Pink Floyd.
Parsons dà alle composizioni di Stewart il quid che permette loro di incontrare maggiormente il gusto del pubblico in evoluzione in quella seconda metà degli anni ’70.
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Inoltre, questo brano in particolare viene scritto da Stewart assieme al pianista Peter Wood, che esegue anche nella registrazione il distintivo assolo iniziale.
5. Muse – Butterflies and Hurricanes
29 settembre 2003, nell’album Absolution
Dopo tanti brani concentrati tra gli anni ’60 e i ’70, volevamo concludere la prima parte della lista con qualcosa di più recente. Siamo stati a lungo incerti tra questo celebre brano dei Muse e The Dance of Eternity dei Dream Theater.
E abbiamo infine optato per questo non per una differenza qualitativa, ma perché ci sembra che qui il pianoforte abbia un peso specifico maggiore all’interno della canzone.
Butterflies & Hurricanes deriva dal terzo album degli inglesi Muse, Absolution, di cui costituisce tra l’altro il quinto singolo.
Composta da Matt Bellamy in larga misura mentre strimpellava sul pianoforte di un albergo, è una canzone intervallata da un bridge di circa 30 secondi eseguito dallo stesso Bellamy al pianoforte e fortemente ispirato allo stile di Sergej Rachmaninov.
Altri 20 assolo di pianoforte memorabili, oltre ai 5 già segnalati
Se non vi bastano le cinque canzoni che già vi abbiamo segnalato, eccone qui di seguito tante altre in cui il pianoforte riveste un ruolo di primissimo piano (con anche un po’ di spazio per il jazz).
– Elton John – Your Song su YouTube
– Billy Joel – Piano Man su YouTube
– Queen – Bohemian Rhapsody su YouTube
– The Beatles – Let It Be su YouTube
– John Lennon – Imagine su YouTube
– Alicia Keys – Fallin’ su YouTube
– Norah Jones – Don’t Know Why su YouTube
– The Boomtown Rats – I Don’t Like Mondays su YouTube
– Henry Mancini – Pink Panther Theme su YouTube
– Adele – Someone Like You su YouTube
– Coldplay – Clocks su YouTube
– Kate Bush – Wuthering Heights su YouTube
– Rufus Wainwright – Dinner at Eight su YouTube
– Radiohead – Pyramid Song su YouTube
– George Gershwin – Rhapsody in Blue su YouTube
– Gary Jules – Mad World su YouTube
– Vanessa Carlton – A Thousand Miles su YouTube
– Nina Simone – My Baby Just Cares for Me su YouTube
– Duke Ellington – Caravan su YouTube
– Vernon Duke – Autumn in New York su YouTube
E voi, quale assolo di pianoforte preferite?
Okay, lo sapevi che sarebbe successo. Ci metto la mia!
http://open.spotify.com/user/1166928054/playlist/5OSuhgPrL65xrbBpllqCNo
Include:
Genesis – Firth of fifth: per l’introduzione, ovviamente
Smashing Pumpkins – Mellon collie and the infinite sadness: un po’ perché inaspettata, un po’ perché cristallizza un mood in poche note
Tori Amos – Cornflake Girl (live): una simbiosi donna-piano
Banco del mutuo soccorso – 750.000 anni fa… l’amore: li avevamo in Italia, i geni, e a volte ce ne dimentichiamo
Ivano Fossati – Discano (live): una canzone che dice tutto quello che c’è da dire sulla vita, a suon di immagini. E con una progressione pianistica ostinata, come la vita.
Manca il più grande maestro di piano e tastiere del hard rock. Jon Lord, dei Deep Purple!… Mi sembra inaccettabile non menzionarlo!!