
Gli anni ’70 sono stati un decennio fortemente caratterizzato, sotto molti punti di vista. Sul versante della moda e dello stile, poi, è difficile trovare un periodo altrettanto riconoscibile. I pantaloni a zampa d’elefante, le camicie sgargianti e con colletti vistosi, le zeppe… ogni elemento della moda aveva una propria fisionomia chiara e coerente. Tanto è vero che quando si organizzano feste a tema, quella dedicata agli anni ’70 è forse la più facile da preparare.
Questa forte caratterizzazione è presente anche nelle pettinature e nelle acconciature. Ne abbiamo scelte per voi cinque che ci sembrano significative, cercando di spiegarvi anche come potete provare a replicarle al giorno d’oggi. E, nonostante siano passati quarant’anni, non è detto che non possano prima o poi tornare di moda.
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Indice
1. Afro
Il taglio dei neri e degli appassionati della disco
Cominciamo con la pettinatura che più di tutte è simbolo di un’epoca: l’acconciatura “afro”. Divenne celebre proprio a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, quando iniziarono ad esibirla artisti afroamericani che per la prima volta conquistavano una grande visibilità mediatica.
In questo modo, quella pettinatura divenne in un certo senso un atto politico, una sfida alle convenzioni.
I primi a mostrarla furono probabilmente l’attrice Cicely Tyson e il chitarrista Jimi Hendrix, ma poco dopo la esibirono anche Diana Ross e Donna Summer, che anzi la associarono in maniera indelebile alla loro immagine.
Quando poi si notò che questa pettinatura ritornava con una certa frequenza all’interno delle prime discoteche, l’abbinata tra afro e disco music divenne una costante. E iniziarono a portarla anche i bianchi, anche se in quel caso si coniò il termine wafro (da white afro).
I ricci e i ferri
Come vedete anche nella foto qui di fianco, l’acconciatura ha bisogno di capelli già in partenza molto ricci. In molti casi, anzi, questo è il modo in cui le capigliature degli afroamericani crescono naturalmente, e quindi non c’è bisogno di particolari accorgimenti.
Per rendere però più voluminosa e ariosa l’acconciatura, si usavano e si possono usare ancora dei particolari ferri che permettevano di allungare la spirale dei ricci, disegnando la classica forma “a pallone”.
2. Super vaporoso, anche con riga in mezzo
Lo stile dei tempi d’oro di Farrah Fawcett
Avete presente Farrah Fawcett, la celebre protagonista della prima stagione di Charlie’s Angels? Negli anni ’70 il suo look fece tendenza, anche se il suo ruolo all’interno della famosa serie venne cancellato quasi subito, a causa della sua stessa decisione di cercare di monetizzare subito la fama raggiunta orientandosi verso altri lidi.
Dal punto di vista dei capelli, la Fawcett aveva un taglio che ben sintetizza le tendenze di quegli anni. Parole d’ordine: volume e brushing.
Se volete provare ad ottenere lo stesso effetto, dovete darvi abbastanza da fare. Prima di tutto bisogna scalare parecchio i capelli, che devono essere in partenza già abbastanza lunghi.
Dopodiché bisogna munirsi di ferro arricciacapelli o al limite di bigodini, che aiuteranno a creare i boccoloni.
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La chiave di volta è però la spazzola tonda, da usare in collaborazione col phon: mentre si punta la fonte di calore verso la radice, si cerca di gonfiare i capelli, fissando poi il tutto con lo spray volumizzante.
3. Trecce
Mille modi diversi di sistemarle
Gli anni ’70 furono probabilmente l’unico periodo in cui le trecce andarono di moda tra donne adulte. E allora un punto della nostra cinquina dev’essere assolutamente dedicato a questo modo di pettinarsi.
Simbolo della gioventù che si sperava avrebbe cambiato il mondo, venivano portate in vari modi. Da quello più semplice alle trecce alla olandese, da quelle tutte spostate su un lato a quelle più elaborate. La fantasia era al potere, e non sembrava aver nessun limite.
La modalità migliore e più diffusa era comunque quella di dividere i capelli in due parti uguali, facendo la riga in mezzo. Si facevano poi due trecce abbastanza tradizionali da entrambi i lati, cercando di non lasciarsi sfuggire nessuno dei capelli posteriori.
Sul davanti, invece, si lasciavano libere alcune ciocche e la frangetta, come ad equilibrare la composizione. Infine, entrambe le trecce si potevano intrecciare pure tra loro, o sul davanti o sul di dietro, a formare tutto quello che lo sfizio del momento lasciava immaginare.
4. Chioma hippie con fascia
Be Sure to Wear Flowers in Your Hair
Se la pettinatura afro era diffusissima tra le ragazze e i ragazzi di colore e il look vaporoso andava molto tra le star della TV, la gran parte delle ragazze sceglieva però un look più sobrio.
Un look che, tra l’altro, ben si accordava con la filosofia di vita imperane tra i giovani post-sessantottini. Ovvero: capelli lisci, senza nessun ornamento e apparentemente senza abbellimenti, fissati al massimo con una fascia attorno al capo.
Lo stile è quello degli hippie, che si era visto e aveva fatto il giro del mondo in occasione di festival come quello di Woodstock. Ed era stato poi reso popolare da Françoise Hardy e Jane Birkin.
La preparazione era molto semplice: o si avevano i capelli lisci di natura, o li si lisciava con una piastra. Sperando che poi l’umidità non li facesse in qualche modo arricciare (anche se anche i capelli mossi erano ammessi).
Fiori e nient’altro
Per quanto riguarda gli orpelli, erano piuttosto malvisti. Certo, c’era spazio, se si voleva, per una fascia, che serviva ad evitare che i capelli finissero negli occhi. Ma in generale, se volete rimanere in linea con quegli anni, l’unica vera aggiunta possibile è quella di usare qualche accessorio floreale.
Come d’altronde suggeriva la canzone simbolo di quegli anni, San Francisco di Scott McKenzie, il cui sottotitolo era non a caso Be Sure to Wear Flowers in Your Hair, ovvero “sii sicura di indossare dei fiori tra i tuoi capelli”.
5. Effetto arruffato
Il taglio shag di Jane Fonda
Come sempre, le mode sono figlie del passaparola e dello sguardo reciproco delle donne, ma sono le star a propagarle in maniera rapida e capillare. Finora ne abbiamo citate varie: Diana Ross, Farrah Fawcett, Jane Birkin. Ma la donna che più di tutte influenzò quel decennio fu probabilmente Jane Fonda.
L’attrice, figlia d’arte, visse in quegli anni il suo periodo d’oro. Nel 1969 aveva conquistato la prima nomination agli Oscar per Non si uccidono così anche i cavalli?, premio poi conquistato nel 1972 e nel 1979 rispettivamente con Una squillo per l’ispettore Klute e Tornando a casa.
Ma la Fonda non era attiva solo al cinema. Era, anzi, la capofila ad Hollywood del movimento pacifista che chiedeva l’immediata fine della Guerra del Vietnam.
Si recò in quegli anni anche sul posto, ricevendo dai giornali il soprannome di Hanoi Jane e venendo insultata per decenni dai veterani, che considerarono quel suo gesto come un tradimento. Insomma, era una donna che faceva discutere.
Un look unisex che torna di moda
La sua pettinatura, originale e strana, fece quindi scalpore. Si trattava di un taglio all’apparenza poco curato, ispido, un po’ arruffato. In inglese tutti questi aggettivi si rendono con una parola, shaggy, che noi possiamo rendere con “spettinato”, “disordinato”.
Si tratta di un look unisex, facile da portare, che è tornato di moda anche recentemente. L’importante è che il taglio sia stratificato e graduato, che la frangia sia bella piena e che i capelli siano un po’ più lunghi dietro. Il resto viene da sé.
E voi, quale acconciatura anni ‘70 preferite?