Cinque adorabili cani dei cartoni animati televisivi

Scooby-Doo e gli altri adorabili cani dei cartoni animati televisivi

Ecco i cinque cani più famosi dei cartoni animati della TV: vota il tuo preferito e poi leggi l'articolo per scoprirne le storie.

 
Tra i tanti meriti di Walt Disney c’è sicuramente anche quello di essere stato uno dei primi, in America e nel mondo, a rendersi conto che i cartoni animati per bambini avevano bisogno di personaggi tratti dal mondo animale. Non uomini ma topi, cani, paperi, conigli, gatti, mucche e tutta una serie di altre specie a cui, nell’America rurale degli anni ’20 e ’30, i bambini erano molto più avvezzi di oggi.

Gli animali antropomorfi sono così entrati nel nostro immaginario collettivo, comportandosi spesso più da uomini degli uomini stessi. E accompagnandoci lungo questo secolo dominato prima dal cinema e poi dalla televisione. Quali sono però, in particolare, i più memorabili cani dei cartoni animati televisivi? Quelli cioè che, grazie alla serialità, ci hanno abituato alla loro presenza? Scopriamone assieme cinque.


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Pluto

Il primo animale non antropomorfo di casa Disney

Pluto, uno dei più famosi cani dei cartoni animatiVisto che con Walt Disney abbiamo introdotto l’argomento, proprio da Walt Disney partiamo anche con la nostra cinquina. Due sono i principali cani del mondo disneyano, e cioè Pippo e Pluto. Abbiamo deciso però di tralasciare il primo – che di sicuro ha un’importanza maggiore del secondo – perché di fatto Pippo è un cane che sembra aver abbandonato quasi del tutto la sua natura. Tanto è vero che per un bambino che lo veda per la prima volta, scoprire l’animale che c’è dietro all’amico di Topolino non è così immediato.

Pluto, invece, è un cane che fa il cane, cosa rara nel mondo dei paperi e dei topi. Il personaggio fu creato tra il 1930 e il 1931. Nel ’30, infatti, fecero la prima comparsa all’interno di un cartone di Topolino due cani non antropomorfizzati, i primi nella già florida produzione degli studios. Più tardi nello stesso anno esordì un cane molto somigliante a Pluto, che si chiamava però Rover ed apparteneva a Minni.

Al fianco di Topolino

Solo nel ’31, infine, l’idea di partenza trovò una sistemazione definitiva. Il bracco iniziò ad accompagnare Topolino e che nel giro di qualche settimana cominciò a comparirgli al fianco pure nelle strisce a fumetti che uscivano sui quotidiani.

Da semplice e imbranato motore per le gag che coinvolgevano gli altri animali antropomorfi, Pluto – il cui nome si deve alla scoperta di Plutone, avvenuta proprio nel 1930 – guadagnò pian piano popolarità e caratterizzazione. Dalla metà del decennio divenne addirittura titolare di una serie a cartoni animati tutta sua, in cui combatteva con altri cani, faceva la corte a cagnoline, finiva addirittura per avere un fratello e dei figli.

Dopo quella fase di grande popolarità, col tramonto dei corti cinematografici e l’approdo della TV Pluto non è più riuscito ad avere ruoli di primissimo piano, vedendosi confinato spesso al ruolo di comprimario. E lo stesso vale per i fumetti, in cui la sua incapacità di parlare è spesso un handicap non indifferente. Ciononostante, ha un ruolo importante nel fare da compagno di vita a Topolino, che altrimenti, nelle avventure in cui non sono presenti i nipotini Tip e Tap, rischierebbe di sembrare un solitario asociale.

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Snoopy

Il bracchetto dalle mille vite parallele

Snoopy, cane dei fumetti e dei cartoni animatiSe Pluto, come quasi tutti i personaggi storici della Disney, è comparso prima al cinema e solo dopo è stato introdotto nei fumetti ed in TV, completamente rovesciato è il percorso intrapreso da Snoopy. Cioè il più celebre – e amato – cane disegnato del ‘900.

Il cane fu creato da Charles Schulz all’interno della sua bellissima striscia Peanuts nel 1950, appena due giorni dopo il lancio della serie. All’inizio era un cane normalissimo che camminava a quattro zampe e interagiva poco coi personaggi umani, ispirato al cane posseduto dallo stesso Schulz da bambino, Spike.


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Col tempo però la caratterizzazione del bracchetto – italianizzazione di beagle, che è il termine usato in originale – è aumentata, rendendolo più simile ad un essere umano. Già pochi anni dopo, infatti, camminava eretto, giocava a baseball (peraltro con ottimi risultati nella squadra del suo padroncino Charlie Brown), scriveva romanzi (o quantomeno li cominciava) e soprattutto pensava tantissimo. E il suo pensiero veniva compreso dagli altri animali ed intuito dagli esseri umani.

In breve Snoopy diventò uno dei protagonisti e forse il personaggio più amato della serie, tanto che ne divenne la principale fonte di introiti per il merchandising. Quando poi i Peanuts sbarcarono sulla TV americana, a partire dal 1965 grazie prima alla CBS e poi alla ABC, Snoopy divenne ancora più popolare.

Il Natale di Charlie Brown

Il Natale di Charlie Brown fu il primo special dedicato ai personaggi. Uno special che, nonostante una produzione dai fondi risicati e un’animazione molto approssimativa, fu un successo clamoroso sia di critica che di pubblico, con uno share del 50%. Non è un caso che da allora venga replicato ogni anno sotto le feste natalizie. E il bracchetto, in quel cartone, rappresentava una delle vittime della commercializzazione del Natale, con la sua cuccia piena di luminarie.

Poco più di due anni dopo, in uno special andato in onda il giorno di San Valentino del 1968, Snoopy diventava infine protagonista di È il tuo cane, Charlie Brown!. Un cartone in cui la maleducazione del beagle nei confronti degli altri bambini faceva preoccupare il suo giovane padrone.

È stato soprattutto a partire dagli anni ’80, però, che Snoopy è diventato un personaggio di primissimo piano dei cartoni. A livello di special in quel periodo furono lanciati È un bracchetto flashdance nel 1984, Snoopy si sposa, Charlie Brown nel 1985, Snoopy!!! The Musical nel 1988 e La riunione di Snoopy nel 1991. Nel 1983, inoltre, arrivò anche la serie The Charlie Brown and Snoopy Show, trasmessa dalla CBS il sabato mattina.

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Scooby-Doo

Un cane pauroso e mangione contro i fantasmi

Scooby-DooEsclusivamente legato al mondo della TV è invece il personaggio di Scooby-Doo, altro cane storico del piccolo schermo. Il cane anzi che forse, tra quelli presentati finora, è attualmente più in forma, visto che il suo marchio è usato per nuove serie, film direct-to-video, merchandising e centinaia di altri prodotti.

Il suo esordio avvenne nel 1969 grazie agli Hanna & Barbera Studios, all’interno della striscia di cartoni animati che la CBS mandava in onda il sabato mattina. Da allora la sua serie è proseguita ininterrotta fino al 1986, con titolazioni spesso diverse e alcuni cambi all’interno del cast.

Le serie degli anni ’80 e ’90

Tra il 1988 e il 1991 è stata poi la volta de Il cucciolo Scooby-Doo, ambientata quando il cane era appunto un cucciolo. Poi sono arrivate Le nuove avventure di Scooby-Doo e Shaggy e Scooby-Doo negli anni ’00 e le recenti Scooby-Doo! Mystery Incorporated e Be cool, Scooby-Doo. Tutto questo senza contare i film che dal 1998 continuano ad uscire al ritmo di uno all’anno direttamente in VHS prima e DVD poi.

Scooby-Doo è un alano parlante (anche se spesso la sua parlata è compresa solo dai suoi amici) che gira per il paese. Assieme a lui ci sono gli adolescenti Shaggy Rogers – il suo migliore amico, col quale condivide la paura per qualsiasi evento soprannaturale e l’atavica fame –, Fred Jones, Daphne Blake e Velma Dinkley, cioè la Mystery Incorporated. Un gruppo chiamato in italiano, a seconda delle traduzioni, in mille modi diversi, da Misteri & affini a Società dei misteri, fino alla conservazione del nome originale.

Membro della Mystery Inc.

Questo gruppo di amici indaga su eventi apparentemente soprannaturali che però, almeno nelle serie iniziali e in quelle degli ultimi anni, si rivelano spesso delle semplici messe in scena ordite da dei furfanti.

Negli anni ’80, per ravvivare la serie e anche in seguito al successo di film come Ghostbusters, vennero poi momentaneamente accantonati i personaggi più razionali della serie, come Velma e Fred. Al loro posto trovò spazio il nipote di Scooby, il piccolo ma combattivo Scrappy-Doo. Inoltre si diede maggior consistenza a fantasmi, ectoplasmi, vampiri e mostri di vario genere, che però diventavano nel contempo anche meno minacciosi.

D’altro canto, Scooby-Doo è il perfetto archetipo dell’antieroe. È pigro, pauroso e perennemente affamato e cerca sempre di svicolare davanti ai misteri affrontati dai suoi amici. Salvo poi farsi spesso corrompere con una certa dose di Scooby Snacks, i biscottini di cui è più ghiotto.

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Brian Griffin

Il quadrupede più intellettuale della TV (e attenzione agli spoiler)

Brian, il cane dei GriffinAvviciniamoci ora ai tempi recenti con due cani meno pensati per l’infanzia e almeno in parte anzi per un pubblico adulto. Il primo è Brian Griffin, uno dei componenti della famiglia dei Griffin lanciata nel 1999 da Seth MacFarlane sulla Fox.

Cane antropomorfo imparentato coi golden retriever (ma che pare avere una certa somiglianza pure con lo stesso Snoopy), non solo sa parlare – senza che questo generi alcuna sorpresa negli umani – ma addirittura è una sorta di intellettuale. Infatti è capace di scrivere libri, provare ammirazione per l’opera lirica e votare democratico. Scagliandosi nel contempo contro ogni forma di bigotteria, almeno fino a quando i suoi geni di cane texano non cominciano a farsi sentire e lo spingono suo malgrado ad abbaiare contro le persone di colore.


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Grande amico di Peter, del quale rappresenta la controparte razionale e saggia, nel corso del tempo ha sviluppato un rapporto sempre più stretto con Stewie, il piccolo di casa. È infatti l’unico che riesce a comprenderne la parlata e i minacciosi piani per la conquista del mondo. Non mancano però anche per Brian i momenti di crisi, legati a volte alla droga e all’alcool e a volte alle sue aspirazioni intellettuali, visto che la sua cultura rischia spesso di rivelarsi artefatta e convenzionale.

Personaggio complesso e a tutto tondo – non a caso doppiato in lingua originale dallo stesso MacFarlane, che con lui usa, per una volta, il suo normale timbro di voce –, è balzato recentemente agli onori della cronaca per essere morto durante una puntata dello show.

La morte di Brian

Lo scioccante episodio ha generato grandi proteste da parte dei fan, per i quali Brian è, assieme a Stewie, probabilmente il personaggio più amato della serie. Le proteste sono però rientrate un paio di settimane dopo, quando Brian è stato riportato in vita grazie a una macchina del tempo costruita da Stewie che ha consentito al bambino di tornare indietro ed impedire l’incidente.

Poca gloria per Vinny, infine, il cane italoamericano che era entrato nello show solo per un paio di settimane al posto di Brian. Il viaggio nel tempo di Stewie lo ha infatti fatto immediatamente scomparire dalla serie.

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Leone il cane fifone

Una tranquilla commedia horror su un cane rosa

Leone, il cane fifoneConcludiamo con un cane che abbiamo visto da poco su queste nostre stesse pagine, Leone, il protagonista di Leone il cane fifone. Ovvero della fortunata serie di Cartoon Network in onda dal 1999 al 2002.

Come scrivevamo qualche tempo fa, il cane rosa è anzi – assieme a Jake, il cane dotato di poteri magici di Adventure Time – uno dei principali fautori del successo del canale televisivo oggi di proprietà della Time Warner. Creato da John R. Dilworth, Leone è, come Scooby-Doo, un cane che al di là del suo nome (in originale Courage) non è per nulla dotato di coraggio. Difatti l’elemento comico della serie è dato dallo scontro tra questa sua paura e le vicende ai limiti dell’assurdo con cui si trova costantemente a combattere.

Tra Giustino e Marilù

I suoi padroni sono lo stupido Giustino, un contadinotto zotico ed ignorante che si diverte a spaventarlo, e la generosa Marilù. Quest’ultima è, per fortuna, una signora molto buona e accogliente sia con Leone che, purtroppo, con tutti i malintenzionati che si presentano di volta in volta alla sua porta.

Le avventure del cane, infatti, sono sempre legate a mostri, alieni, mutanti o altre creature che cercano di uccidere i suoi padroni, troppo ingenui o ignoranti per opporre una qualche resistenza. Il compito di Leone è quello quindi di salvare la situazione.

I premi vinti

Trasmesso per quattro stagioni e un totale di 52 episodi (più il pilota di tre anni prima), il cartone animato ha avuto buoni ascolti durante tutta la sua messa in onda, stabilendo addirittura un record di ascolti, all’inizio, per Cartoon Network. È però stato soprattutto apprezzato dalla critica, che gli ha tributato anche due riconoscimenti importanti come l’Annie Award, il principale premio nel campo dell’animazione americana, e il Golden Reel Award, legato agli effetti sonori. Da poco, infine, anche in Italia è cominciata la pubblicazione in DVD degli episodi dello show.

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