
Credo sia ormai chiaro a tutti che a noi piace fare sondaggi: ve ne proponiamo uno nuovo ogni settimana, e con lo stesso ritmo non manchiamo di presentarvi i risultati di quello precedente. L’utilità ci pare duplice: da un lato, vi permettiamo finalmente di dire la vostra e non star sempre passivamente ad ascoltare il nostro parere e le nostre fissazioni; dall’altro, soprattutto quando vi chiediamo di votare su anticipazioni e attese, ci permettete di raccogliere un po’ di dati e parlare, per una volta, non di cose vecchie e passate, ma di cose nuove, in arrivo, proiettate nel futuro.
Con questo spirito abbiamo lanciato anche il sondaggio relativo alle uscite discografiche che dovrebbero tenerci compagnia da qui fino a Natale; alcune sono già certe e se ne conoscono più o meno i dettagli, su altre circolano voci insistenti ma non ci sono ancora certezze. Ad ogni modo voi, come potete vedere qui di seguito, avete operato delle scelte ben precise che ci hanno permesso di delineare una cinquina degli album più attesi.
Vediamola dunque assieme, ricordando che l’ordine in cui presentiamo gli album è inverso rispetto alla vostra classifica, cioè partiamo dalla quinta posizione (o, meglio, in questo caso da tre terzi posti a pari merito) e risaliamo verso la prima.
Indice
L’album di Vasco Rossi
Sarà una svolta metal?
Di Vasco Rossi abbiamo parlato da pochissimo, dedicando al rocker di Zocca un articolo che cercava di individuare le sue cinque canzoni d’amore più riuscite. D’altro canto, con ben diciassette album in studio alle spalle il repertorio del cantante è ormai parecchio ampio, così come il numero dei fan che pazientemente aspettano l’uscita dei suoi nuovi dischi e le date dei suoi concerti.
Una pazienza che sembra pronta ad essere finalmente premiata: proprio poche ore fa, infatti, Vasco ha annunciato tramite Facebook che la registrazione del nuovo disco – il cui titolo non è ancora stato diramato – è ormai ultimata: «Il disco è finito! Adesso dobbiamo solo “cucinarlo”», ha infatti scritto.
Data di uscita: 4 novembre
Terminata la fase di mixaggio, insomma, il nuovo album dovrebbe essere nei negozi di dischi il prossimo 4 novembre, come già annunciato in primavera in concomitanza con l’uscita di quello che sarà il primo singolo estratto, Dannate nuvole, un brano ispirato, per ammissione del cantante, al Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche.
Poco è dato sapere, comunque, sui contenuti del nuovo album. In estate il Blasco si era sbilanciato, spiegando alla stampa di aver preso in considerazione di dare una “svolta metal” alla sua musica, definendola comunque «un’evoluzione naturale»; qualcosa di più chiaro si saprà comunque il 31 ottobre, quando il rocker si recherà a Bari per partecipare alla fiera Medimex e presentare alla stampa il suo nuovo lavoro. Il precedente album di inediti è Vivere o niente, datato 2011.
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Pink Floyd – The Endless River
L’omaggio strumentale a Richard Wright
La notizia è stata di quelle che fanno tremare i polsi ai fan: come già raccontavamo altrove, quest’estate la moglie di David Gilmour, Polly Samson, ha annunciato su Twitter che suo marito era al lavoro su un nuovo album dei Pink Floyd, il primo dopo The Division Bell, uscito esattamente vent’anni fa, nel 1994.
Apriti cielo: ci è voluto un po’ – e soprattutto l’intervento di Gilmour in persona e della casa discografica – per calmare gli animi e far comprendere, com’era in realtà chiaro fin dall’inizio, che il contenuto dell’album non è materiale nuovo registrato per l’occasione, ma è stato ricavato dai nastri incisi appunto vent’anni fa per The Division Bell.
«Abbiamo ascoltato oltre 20 ore di musica suonata da noi tre – ha dichiarato Gilmour, riferendosi al lavoro compiuto allora assieme a Nick Mason e Richard Wright, nel frattempo scomparso – e abbiamo selezionato ciò su cui volevamo lavorare per questo nuovo album. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo aggiunto delle parti nuove, ri-registrato delle altre e reso attuale la vecchia tecnologia di studio di allora, in modo da avere un nuovo album dei Pink Floyd da Ventunesimo secolo. Rick se ne è andato e con lui se n’è andata per sempre la possibilità di rifare quei brani, quindi ci è sembrato giusto rendere disponibili, come parte del nostro catalogo, queste versioni rivisitate e rilavorate».
Un disco quasi interamente strumentale
L’album sarà quasi interamente composto da tracce strumentali, visto che in tracklist è presente un’unica canzone cantata, Louder than Words, il cui testo è stato scritto proprio dalla Samson; per il resto, si è lavorato solo sul mixaggio e sull’aggiunta di qualcosa di nuovo a quanto già inciso allora, che i due membri ancora in vita dei Pink Floyd hanno voluto intendere come un omaggio a Rick Wright, scomparso nel 2008 a 65 anni.
Ultima nota per la copertina, che vedete qui sopra e che è stata presentata nei giorni scorsi: dato che anche il copertinista storico dei Pink Floyd, Storm Thorgerson, è venuto a mancare nel 2013, Gilmour e Mason hanno scelto un nome completamente nuovo, quello del diciottenne egiziano Ahmed Emad Eldin, la cui opera, realizzata in digitale, ha impressionato molto i due artisti soprattutto per la sua atmosfera onirica “tipicamente floydiana”. L’album sarà in vendita dal prossimo 10 novembre.
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Fabi Silvestri Gazzè – Il padrone della festa
Un trio di prime voci romane
Il mondo della musica è strano. Ad esempio, ad un album lavorano decine, se non centinaia, di persone, ma il nome che va in copertina è sempre uno solo, sia esso quello del cantante o della band: è vero che molti dei professionisti coinvolti sono spesso dei tecnici, e quindi ci può in parte stare che il loro nome finisca inevitabilmente in disparte o nelle note in piccolo dei libretti dei CD, ma parecchi sono anche i musicisti che accompagnano il cantante, gli arrangiatori, gli autori e tutte quelle figure professionali che collaborano attivamente e in maniera importante alla riuscita di un album.
Eppure, come dicevamo, di solito il nome in copertina è uno solo, vuoi perché il fan ha bisogno di ritrovare il suo idolo ed a lui solo affidarsi, vuoi forse perché i musicisti sono spesso un po’ gelosi e faticano a dividere la ribalta, se non in sporadiche collaborazioni che durano lo spazio di una sola canzone.
Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè sembrano, in questo senso, andare decisamente controcorrente: dopo aver già collaborato tra loro in passato (ricordate, per citarne una, Vento d’estate?), i cantautori romani che hanno appena un anno d’età di differenza l’uno dall’altro hanno infatti deciso di registrare insieme un intero album, che proprio in questi giorni hanno cominciato a presentare in giro per l’Italia.
Le anticipazioni di Life is sweet e L’amore non esiste
Il disco, intitolato Il padrone della festa, è in realtà già uscito esattamente una settimana fa, quando noi avevamo appena lanciato il nostro sondaggio, ma ha fatto rapidamente incetta di voti anche se l’attesa era di fatto già finita: d’altronde, il trio aveva già pubblicato due singoli, il primo ad aprile (Life is sweet) e il secondo ad agosto (L’amore non esiste), e, soprattutto, vanta un passato di prim’ordine che garantisce qualità a prescindere.
Dopo il giro di presentazioni nelle librerie Feltrinelli, a giorni partirà infine il tour, prima internazionale e poi nazionale: il 26 settembre i tre saranno infatti a Colonia, il 27 a Berlino, il 30 a Parigi, e poi a Londra, Bruxelles, Amsterdam, Madrid e così via, fino ad arrivare all’Italia a novembre, con Rimini (il 14), Pescara (il 15), Roma (il 18 e il 19), Modena, Padova, Milano e poi via via tutte le altre.
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One Direction – Four
La crescita dei ragazzi di X Factor
Arriviamo alle parti alte della classifica, dove ci sono dei veri e propri pezzi da novanta dell’industria discografica mondiale. Pezzi da novanta, però, tra loro diversissimi, visto che i primi sono una delle band – se non in assoluto “la” band – più amate dai giovani, mentre i secondi sono ormai delle pietre miliari della storia del rock.
Sul secondo gradino della nostra graduatoria troviamo gli One Direction: si sapeva infatti che quest’autunno avrebbero probabilmente dato alle stampe il loro nuovo album, ma, quando abbiamo preparato il sondaggio, ancora non se ne conosceva il titolo, né i singoli che ne sarebbero stati estratti. Pur nell’incertezza, le fan si sono comunque precipitate a cliccare sull’opzione dedicata ai giovanotti britannici, premiando una band che è ormai da anni sulla cresta dell’onda ed il cui successo non accenna a diminuire nonostante le loro sostenitrici stiano crescendo d’età.
Fireproof e Steal My Girl
Oggi qualche dettaglio in più sul nuovo album, comunque, c’è: prima di tutto si intitolerà Four, a sottolineare che si tratta del loro quarto lavoro insieme; conterrà una canzone, Fireproof, che proprio in contemporanea all’annuncio dell’album è stata resa disponibile gratuitamente per 24 ore sul web; poi, è stata annunciata la data di uscita, fissata per il 17 novembre, con annessa immagine di copertina che potete vedere qui sopra; infine, è stato presentato anche il primo singolo che verrà estratto dal disco, Steal My Girl, canzone della quale già oggi sono circolati sul web alcuni secondi in anteprima ma che verrà pubblicata ufficialmente tra quasi una settimana, il 29 settembre.
Per quanto riguarda il disco completo, poco è dato sapere; Louis Tomlinson ha spiegato che il singolo farà in un certo senso da ponte tra il lavoro precedente, Midnight Memories, e quello nuovo, e che soprattutto nell’album in uscita a novembre la band si è trovata a lavorare con particolare impegno sui testi, cercando di renderli più maturi e in linea, quindi, con la crescita sia dei cinque cantanti, sia del loro pubblico.
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U2 – Songs of Innocence
Quando la campagna promozionale te la fa Apple
Chi è appassionato dei prodotti Apple non potrà non averli notati sul palco dell’evento dei presentazione dei nuovi iPhone, intenti a legare ancora una volta la loro musica al marchio che fu di Steve Jobs: gli U2, insomma, sono tornati e hanno lanciato in maniera indimenticabile e controversa il loro nuovo disco, Songs of Innocence, che anche voi lettori avete dimostrato di attendere con particolare fervore.
Il meccanismo è inedito, ma molto semplice: per potenziare ancora di più il lancio del nuovo melafonino, Tim Cook ha prima invitato gli U2 a suonare, e poi ha annunciato che il loro nuovo album sarebbe stato reso disponibile gratuitamente a tutti gli utenti di iTunes Store, che se lo sono visto inserito in automatico nella libreria, senza aver richiesto nulla.
L’album, così, è arrivato nelle case di 500 milioni di persone, suscitando anche qualche polemica per l’invadenza dell’operazione; ma a distanza di una settimana, e nonostante il fatto che Apple avesse consentito di cancellare immediatamente l’album con un solo clic, ben 38 milioni di persone l’avevano già ascoltato, risultato che è stato accolto con grande entusiasmo da Bono e dagli U2, per i quali si tratta ovviamente di un successo e di un ampliamento del loro già folto pubblico.
Il depistaggio di Sirens
Di per sé, tutta l’operazione è stata comunque una grossa sorpresa; si sapeva che la band irlandese era da tempo al lavoro su un nuovo disco, ma non era chiaro quando il progetto avrebbe visto la luce, visto che molti parlavano addirittura del 2015; inoltre il titolo che era circolato (e che anche noi abbiamo introdotto nel nostro sondaggio, ben prima dell’evento di Apple) era Sirens, che invece non ha nulla a che vedere col titolo definitivo.
Comunque sia il disco, trainato dalla traccia d’apertura The Miracle (of Joey Ramone), resterà disponibile in esclusiva sulla piattaforma di Cupertino fino al 13 ottobre prossimo, quando ne verrà pubblicata anche la versione in CD, come al solito a cura di Island Records. Le prime recensioni sono per il momento contrastanti, ma solo il tempo dirà se l’operazione mediatica sia stata più o meno riuscita di quella musicale.
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I risultati del sondaggio
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