Cinque app per prendere appunti sull’iPad

Cinque app per prendere appunti sull'iPad

Sono ormai anni che si dice che i tablet saranno la nuova frontiera dello studente: agili e leggeri, dovrebbero permettere di lasciare a casa libri e quaderni, contenendo al loro interno ogni strumento per l’allievo.

In teoria, in effetti, tutto sarebbe già pronto per una scuola paperless, cioè senza carta. Su qualsiasi tablet sono presenti app per aprire PDF e, volendo, anche formati di libri più dinamici e moderni. Inoltre le applicazioni per prendere appunti sono ormai decine e spesso coniugano l’uso della tastiera alla possibilità di scrivere a mano e fare diagrammi e disegni.

Una nuova strada da intraprendere

Ciò che manca, forse, sono due cose: da un lato dei protocolli condivisi che permettano, sostanzialmente, il caro e vecchio scambio di appunti o di libri tra un tipo di dispositivo (o addirittura tra un’app) e l’altro.

Dall’altro, la scuola italiana – tranne qualche raro caso – sembra fortemente restia ad intraprendere la nuova strada, un po’ per mancanza di fondi ma soprattutto per paura di perderci qualcosa e per un naturale conservatorismo.

Se però qualcuno di voi vuole comunque cimentarsi, al liceo come all’università o magari durante una riunione di lavoro, con il prendere appunti con l’iPad, ecco cinque ottime applicazioni che dovrebbero semplificarvi la vita.

 

1. Evernote

La prima app da cui abbiamo deciso di partire è un programma a cui abbiamo dedicato, nei mesi passati, vari articoli, a causa anche dell’interesse che il tema destava nei nostri lettori. Di Evernote1 infatti abbiamo parlato sia per spiegarvi i suoi possibili utilizzi, sia per suggerirvi eventuali alternative a questo bel programma.

Proprio la sua duttilità e la sua fama ne fanno una soluzione più che adeguata per prendere appunti durante le riunioni e a scuola.

Tutto ciò che scriviamo (esclusivamente tramite tastiera) viene immediatamente sincronizzato su tutti dispositivi, quindi oltre che sull’iPad ce lo ritroveremo poi anche sul computer fisso di casa o dell’ufficio e sul cellulare mentre siamo in giro per la città o in vacanza.

Inoltre, è sempre valida anche l’opzione di prendere appunti alla vecchia maniera, con carta e penna, se così ci troviamo meglio, e poi semplicemente fotografare il foglio con il nostro dispositivo, sfruttando la funzione di archiviazione delle immagini di Evernote e soprattutto la sua capacità di riconoscere la scrittura umana e di rendere ricercabili anche quei testi.

Registrazione e condivisione

Ancora più utile è poi la funzione di registrazione, che ci permette, mentre scriviamo, anche di registrare l’audio dell’incontro, in modo che poi, riascoltandolo, si possa eventualmente recuperare qualche passaggio che magari si era perso nella concitazione della riunione.

Inoltre gli appunti possono essere facilmente condivisi anche coi colleghi e i compagni, sia rimanendo all’interno di Evernote (e magari usando AirDrop) che attraverso un’esportazione via mail (ma non in PDF, cosa che può essere fatta solo da computer).

Dulcis in fondo, recentemente sono state integrate due nuove soluzioni che possono tornare utili nel nostro caso.

Da un lato, nella versione desktop c’è la possibilità di modificare gli appunti inserendo frecce, sottolineature e simboli di vario tipo; dall’altro, anche da iPad è possibile far partire la propria nota in modalità “Presentazione”, modalità che permette di mostrare ciò che si è scritto su uno schermo esterno o una TV.

 

2. OneNote

Come abbiamo visto in apertura con Evernote e come vedremo a breve anche con Simplenote, alcune delle applicazioni di cui parliamo oggi le abbiamo già imparate a conoscere in un nostro precedente articolo.

In quel pezzo, mettevamo a confronto diversi software che permettono agli utenti di tenere traccia e ricordare più o meno tutto quello che accade nella loro vita, dalla lista della spesa al diario personale, dagli appunti di una riunione ai biglietti da visita dei nuovi colleghi.

Leggi anche: Cinque app per fare liste della spesa, delle cose da fare e delle cose da portare in viaggio

E abbiamo deciso di riprenderle in mano – almeno alcune di quelle app – perché in realtà non era questa la primaria funzione con cui erano nate, essendo, in principio, tutti software creati essenzialmente per aiutare l’utente a prendere appunti, e che poi nel corso degli anni si sono potenziati.

Il principale rivale di Evernote, coi suoi stessi pregi e difetti

Questo è stato il destino anche di OneNote2, l’applicativo di Microsoft che probabilmente è il più longevo del settore, visto che ha iniziato ad essere incluso nella suite di Office addirittura dalla versione 2003, ormai più di dieci anni fa, anche se è arrivato sui dispositivi mobili da decisamente meno tempo.

Di per sé l’applicazione è molto potente, visto che permette di prendere appunti con grande libertà soprattutto per quanto riguarda la gestione della pagina e di aggiungere fotografie, diagrammi e colori.

Manca, come per Evernote, la possibilità di integrare gli appunti introdotti da tastiera col disegno a mano libera e – sempre come per il suo rivale di cui abbiamo già parlato – anche qui l’applicazione è gratuita solo per un utilizzo limitato delle note, mentre da un certo punto in poi è richiesta l’adesione a una forma di abbonamento.

In generale, però, già così com’è OneNote è probabilmente più di quanto ci si potesse aspettare da Microsoft su un dispositivo targato Apple, cioè un’app pressoché perfetta per chi è abituato a lavorare con Office anche sul proprio PC e, dopo aver preso appunti in una sala riunioni o in un’aula universitaria, voglia poi risistemarli con calma a casa.

 

3. Simplenote

Se Evernote e One Note vi sembrano francamente esagerate per le vostre esigenze e cercate solo un’applicazione veloce e leggera in cui scrivere senza spaccarvi la testa a correre dietro a mille opzioni, allora la soluzione perfetta per voi è senza ombra di dubbio Simplenote3, che già vi segnalavamo a suo tempo come possibile alternativa a Evernote.

L’applicazione, completamente gratuita, si scarica in un attimo e vi consente di essere da subito operativi, senza perdere tempo a configurare menù, impostare elenchi, rientri, formattazioni o taccuini particolari.

Basta infatti registrarsi inserendo un nome utente e una password – giusto per poter sincronizzare le proprie note con altri dispositivi – e poi ci si trova davanti al classico foglio bianco, molto minimale e pronto per essere riempito.

Semplicità all’ennesima potenza per chi non cerca fronzoli

L’unica concessione ai fronzoli è data dai tag, che si possono inserire in basso a sinistra sullo schermo. Tag che, in mancanza di cartelle e taccuini, costituiscono l’unico scheletrico metodo di ordinamento di quanto prodotto.

Per il resto è tutto molto controllato e basilare e, anche per questo, stabile e praticamente esente da bug o chiusure inattese.

Le note, infine, si possono ovviamente esportare ma – e questa può essere una soluzione utile sia per il lavoratore che per lo studente – si possono anche scrivere insieme ai propri amici e colleghi senza stare più di tanti ad impazzire.

Basta infatti invitare un proprio contatto a collaborare alla stesura della nota stessa e subito lui o lei – ovviamente dopo aver scaricato gratuitamente la sua copia dell’applicazione – potrà mettere mano al lavoro che abbiamo prodotto fino ad allora.

Un’utile funzione di cronologia della nota permette, inoltre, di tenere traccia di tutti i cambiamenti apportati, volontari o involontari che siano, ed eventualmente di ripristinare una delle versioni precedenti.

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4. Notion

L’app più recente, la vera e propria novità degli ultimi anni nell’ambiente è senza dubbio Notion. Un’app che per la verità non funziona sempre in maniera fluida su iPad e che ha bisogno perennemente di una connessione internet, ma che nonostante questo non può certo mancare nella nostra cinquina.

E non può mancare soprattutto perché Notion è un’applicazione estremamente versatile. A prima vista, infatti, si presenta come la solita pagina vuota che può essere riempita dai nostri appunti. Scavando appena più in profondità, però, ci si rende conto di essere davanti ad un sistema estremamente complesso.

In Notion ogni pagina è in pratica un micro-mondo, all’interno del quale si possono fare un’infinità di cose: si può impostare un database (anche ricorrendo a formule degne di Excel); si possono “embeddare” dei contenuti provenienti da diversi siti; si possono creare tabelle, impaginazioni complesse e così via.

Il sistema di ricerca interno all’app, poi, permette di ritrovare abbastanza agilmente ogni cosa che si è scritta, anche se non si ricorda dove o quando la si è scritta. E questo è particolarmente utile considerando che Notion non ha una struttura tradizionale.

Note collegate

L’elemento di maggior forza, ad ogni modo, sta proprio nei collegamenti che si possono stabilire tra le singole note: è possibile creare strutture ad albero, inglobare il contenuto di una nota in un’altra ma anche solo, semplicemente, collegare un testo a tutta una serie di altre pagine.

Così sarà facile collegare i propri appunti, magari sulla base dei temi trattati, e ritrovare le varie diramazioni di un argomento.

C’è, però, anche un rovescio della medaglia: l’estrema complessità delle funzioni, infatti, rende l’app abbastanza gravosa proprio sui dispositivi mobili, dove si può patire qualche rallentamento.

Inoltre, la grande versatilità può rivelarsi anche un limite: il rischio, con app del genere, è che si perda più tempo a personalizzare ogni singola pagina più che non a prendere appunti; e quindi che si perda molto tempo in dettagli quasi inutili, perdendo il vista il focus principale.

 

5. Notability

Le applicazioni che vi abbiamo presentato finora hanno tutte un loro perché. Evernote e Notion offrono un ambiente integrato in cui si può tenere traccia di tutto, OneNote fa più o meno lo stessa cosa per Windows e per Office, Simplenote invece sposa la filosofia della semplicità.

Ognuno ha pregi diversi, solo in parte sovrapponibili a quelli degli altri programmi; ma c’è un’app – e l’abbiamo tenuta non a caso per ultima – che quei pregi li racchiude tutti e, forse, sta proprio qui il suo unico limite: si tratta di Notability4.

Venduta a poco più di 4 euro sull’App Store, l’applicazione infatti permette di prendere appunti sia inserendo il testo da tastiera, sia usando il pennino e scrivendo (con uno zoom ben fatto), sia registrando l’audio degli incontri, audio che si può poi riascoltare sincronizzato con la propria scrittura.

Non solo: il software consente anche di organizzare le note in taccuini, di esportarle in una miriade di formati e verso vari servizi cloud e applicazioni terze, di utilizzare evidenziatori, diversi formati di carta “virtuale” e insomma di sbizzarrire la propria fantasia quasi senza limiti di sorta.

Tutti gli strumenti, forse perfino troppi

Ha tutto quello che oggi si può chiedere ad un’applicazione di questo tipo.

Proprio per questo viene da chiedersi se non abbia perfino troppo, se tanta abbondanza di possibilità rischi di rimanere inutilizzata poi nel lavoro quotidiano, quando alla fin fine ci si riduce quasi sempre a ricorrere alla cara e vecchia tastiera e forse – per la stragrande maggioranza di noi – perfino lo spartano Simplenote potrebbe bastare.

Ma queste sono considerazioni che lasciamo volentieri a voi. Ognuno, d’altro canto, ha esigenze diverse, e se si vuole andare sul sicuro probabilmente Notability – per quanto sia utilizzabile di fatto compiutamente solo sull’iPad – è quella che offre la maggior libertà di poter scegliere il proprio modo personale per prendere appunti.

 

E voi, quale app per prendere appunti sull’iPad preferite?

Ecco cinque app per prendere appunti sull'iPad: vota la tua preferita.

Note e approfondimenti

  • 1 L’app la potete scaricare da qui.
  • 2 L’app di Microsoft per iPad potete scaricarla da qui.
  • 3 Scaricabile da qui.
  • 4 Se volete provarla, la trovate qui.

 

Segnala altre app per prendere appunti sull’iPad nei commenti.

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