
Ogni epoca ha i suoi sex symbol. Per quanto riguarda l’universo femminile, gli ultimi dieci anni hanno visto l’emergere di molte bellezze, alcune più classiche ed altre più originali. Uno dei modelli che più hanno lasciato il segno, comunque, è quello che si è imposto con i film con Scarlett Johansson.
Una carriera già piena di successi
Con i trent’anni superati da poco e con già varie decine di film all’attivo, la ragazza ha in bacheca quattro nomination ai Golden Globe e una stella sulla Hollywood Walk of Fame1. Una carriera insomma rapidissima, che ha alternato film più di cassetta ad altri diretti da registi importanti.
Registi di cui è stata almeno per un certo periodo perfino musa e ispiratrice (stiamo pensando in particolare all’importante sodalizio con Woody Allen, sul quale torneremo).
Proprio il traguardo dei trent’anni in genere corrisponde a un mutamento delle prospettive di un’attrice così bella. Perché da semplice “oggetto del desiderio” deve essere capace di trasformarsi in una interprete a tutto tondo. Ci sembra che la Johansson questo passaggio sia pienamente in grado di compierlo.
E forse anche per questo, vogliamo cogliere l’occasione per ricapitolare la sua carriera finora. Individuare, cioè, i suoi film che forse più degli altri meritano di essere visti e, se non l’avete ancora fatto, recuperare.
Indice
1. Ghost World
Una commedia nera recitata al fianco di Thora Birch
Scarlett Johansson ha esordito nel mondo dello spettacolo già da bambina, grazie ai provini a cui la madre la portava assieme al fratello. Cominciò prima a teatro e poi in piccoli ruoli cinematografici a partire dal 1994, quando aveva appena 10 anni.
Il film della svolta fu L’uomo che sussurrava ai cavalli. Diretto e interpretato da Robert Redford nel 1998, il film la vedeva interpretare il ruolo della piccola e sfortunata Grace. Il suo talento come futura star emerse però maggiormente in Ghost World, commedia nera del 2001.
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Tratta da un fumetto underground di Daniel Clowes, la pellicola raccontava le vicissitudini di due amiche appena uscite dal liceo. Da una parte c’era la sagace ma inquieta Enid, interpretata da una brava Thora Birch. Dall’altra la sua amica Rebecca, ruolo affidato proprio alla Johansson.
Due outsider
Davanti alla prospettiva di trovare un lavoro e di mettere da parte in un certo senso il ruolo da outsider che si erano ritagliate addosso al liceo, le due ragazze reagivano in maniera molto diversa. Rebecca, progressivamente, trovava impiego e finiva per inquadrarsi all’interno della normale vita di provincia. Enid, invece, iniziava a frequentare un uomo più anziano.
Quest’uomo si chiamava Seymour (interpretato da Steve Buscemi) e veniva frequentato inizialmente con lo scopo di deriderlo. Poi però – appassionandosi ai suoi dischi – Enid in un certo senso si affezionava a lui. E cercava di aiutarlo, pur finendo per fare più danni che altro.
Il senso del film
La pellicola fu forse la prima di una lunga serie di film che tratteggiavano l’adolescenza, o sarebbe meglio dire la fine dell’adolescenza, in maniera acida, divertita, surreale. In pratica un film agrodolce, che si concentrava su personalità borderline. Non tanto per le scelte di vita, quanto per il tentativo di ottenere qualcosa di più dalla vita, anche senza sapere cosa.
E la Johansson fu abile nel tenere testa a una Birch che – dopo American Beauty – era un’attrice affermata. Riuscì così a farsi notare e a superare, nel giro di qualche anno, la collega nel ruolo di astro nascente.
2. Lost in Translation
In Giappone assieme a Bill Murray
L’anno fondamentale della carriera della giovane attrice newyorkese fu il 2003. Nello spazio di pochi mesi, infatti, uscirono due film destinati a segnarne il futuro e a porla come nuovo e prepotente sex symbol. Un’etichetta, questa, che le sarebbe poi stata affibbiata definitivamente due anni dopo col film che andremo a vedere nel prossimo punto.
Soffermiamoci quindi sulle due pellicole datate 2003, Lost in Translation e La ragazza con l’orecchino di perla. Quest’ultimo film presentava i turbamenti, poi non concretizzati, di Colin Firth alias Johannes Vermeer.
Con Sofia Coppola
Il primo, invece, era diretto addirittura da una donna, Sofia Coppola, che seppe trasformare una ragazza diciottenne e al primo ruolo da protagonista in una candidata al Golden Globe e vincitrice del BAFTA. Premi ancora più importanti se si considera che su quel set doveva tener testa ad un veterano come Bill Murray.
La trama del film
La trama presentava infatti un attore di mezza età che si recava in Giappone per registrare uno spot televisivo. Qui si trovava estraniato da un mondo di cui non capiva né il linguaggio, né i ritmi. Stringeva però amicizia con Charlotte – la stessa Johansson –, giovane moglie di un fotografo che si trovava nel paese per lavoro e che finiva per trascurarla spesso e volentieri.
A Tokyo
I due, in una pellicola in cui brillavano soprattutto i dialoghi, finivano per esplorare insieme Tokyo. Soprattutto si raccontavano vicendevolmente le proprie vite e le proprie mancanze. E il film procedeva spedito fino ad un finale agrodolce che rimaneva però aperto.
Il film vinse un Oscar e tre Golden Globe e, oltre alla stella dell’attrice, fece decollare anche quella della Coppola. La regista aveva infatti ben impressionato con Il giardino delle vergini suicide, suo esordio, ma aveva bisogno di una conferma. Che puntualmente arrivò.
3. Match Point
Scarlett diventa conturbante
Come dicevamo, nel 2003 Scarlett Johansson si era già posta all’attenzione non solo degli appassionati di film, ma anche dei cultori della bellezza. Nel 2005 però la sua nomination a diva e bionda per eccellenza del nuovo millennio divenne qualcosa di molto concreto.
Merito di questa virata sexy va probabilmente al regista che meno sarebbe sembrato indicato a priori. Cioè quel Woody Allen che fino a quel momento aveva messo in scena donne ispirate a Diane Keaton e a Mia Farrow. Ovvero donne intellettuali, spigliate, complicate, originali, a loro modo molto affascinanti ma di sicuro non sexy.
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Match Point, d’altro canto, rappresentava una piccola svolta anche nella carriera di Allen. Il regista si era già addentrato nei meandri del cinema drammatico, ma l’aveva fatto sempre rimanendo fedele alla propria dimensione newyorkese. E soprattutto affidandosi a personaggi di una certa età.
I thriller di Woody Allen
Basti pensare a Crimini e misfatti, altra pellicola che metteva al centro dell’attenzione il tradimento e la colpa. Quel film toglieva però dal piatto ogni passione – la coppia era formata da persone di mezza età – e si dipanava in un clima in cui la tragedia si mischiava alla commedia.
In Match Point, invece, Allen riesce a creare un vero e proprio thriller con tutti i crismi. Alla Johansson spetta la parte della femme fatale, grazie a un’esaltazione della sua femminilità che mai fino ad allora era stata vista sul grande schermo. Un’esaltazione che sarebbe continuata anche in un’altra riuscita pellicola di Allen, Vicky Cristina Barcelona del 2008.
4. The Prestige
Quando tutto è illusione
A metà anni Duemila Scarlett Johansson era ormai un’attrice richiestissima sia dai registi americani che europei. Aveva dimostrato infatti una buona versatilità in film sia d’azione che intimisti, sia commerciali che impegnati.
Un’offerta arrivò quindi anche da Christopher Nolan, che la volle all’interno del suo The Prestige. In quel film il regista di Batman Begins voleva dimostrare al grande pubblico di sapersela cavare più che bene anche al di fuori delle avventure in calzamaglia.
I due rivali
Al centro della trama ambientata a inizio ‘900, infatti, c’era la rivalità tra due illusionisti britannici, Alfred Borden, interpretato da Christian Bale, e Robert Angier, interpretato da Hugh Jackman. Il ruolo della Johansson era invece quello di Olivia, una giovane assistente. Lei veniva inviata da Angier a spiare Borden, finendo però per diventarne l’amante.
Magia e inganno
La storia, com’è giusto in un film che si occupa di magia, puntava tutto su una sorta di gioco degli specchi. Non solo i numeri dell’illusionista erano costantemente celati, almeno nella loro effettiva natura, ma anche l’evolversi della storia era una matassa da dipanare. E per farlo bisognava aggirare gli imbrogli e le false piste che venivano disseminate sul percorso.
Tra l’altro, nel film la nostra attrice trovava una rivale in Sarah, moglie di Borden. A prestare il volto a quest’ultima fu Rebecca Hall, proprio la stessa interprete con cui, due anni più tardi, la Johansson avrebbe diviso la scena nel già citato Vicky Cristina Barcelona.
5. The Avengers
Vedova Nera dai capelli rossi
Chiudiamo la cinquina iniziale con il blockbuster più portentoso degli ultimi anni. E non ci riferiamo solo alla carriera di Scarlett Johansson, ma probabilmente dell’intera storia recente di Hollywood. L’ultimo titolo della nostra lista è infatti quello del supereroistico The Avengers.
Lì l’attrice di origine danese ha interpretato il ruolo della Vedova Nera, personaggio già anticipato in Iron Man 2. Un personaggio che nei fumetti è relativamente secondario, ma che nel film, complice l’interprete, è diventato protagonista.
Le sessioni di allenamento
Per questo ruolo, la Johansson ha dovuto abbandonare la consueta mise con i capelli biondi e il fisico prorompente. Il personaggio dei fumetti – quello di Natasha Romanoff – è infatti decisamente più atletico. Pertanto si è tinta i capelli di rosso e, anche grazie a un intenso allenamento, è stata in grado di esibire un fisico più asciutto e dinamico. Ben evidenziato, tra l’altro, anche dalla tuta attillata.
Nick Fury a caccia di eroi
Il film, come probabilmente già saprete, racconta di come Nick Fury, direttore dello SHIELD, si metta a reclutare una squadra di super-esseri per affrontare la terribile minaccia del dio nordico Loki. Al suo appello, non senza molte riluttanze, rispondono vari eroi.
I primi sono Iron Man (Robert Downey jr.), Capitan America (Chris Evans), Thor (Chris Hemsworth) e Hulk (Mark Ruffalo). A loro poi si devono aggiungere appunto la Vedova Nera e Occhio di Falco (Jeremy Renner). Inoltre una serie di altri personaggi sono arrivati nei capitoli successivi della saga.
Il Marvel Cinematic Universe
La pellicola, tratta dai fumetti della Marvel, è stata diretta e sceneggiata da Joss Whedon (con l’ausilio, al soggetto, di Zak Penn). Ed è importante perché ha dato il via a un progetto ampissimo di rivalutazione dei personaggi della casa editrice. Un progetto, chiamato Marvel Cinematic Universe, che continua ad espandersi e a incontrare il favore del pubblico.
Altri 18 film con Scarlett Johansson che vale la pena vedere, oltre ai 5 già segnalati
Nonostante la giovane età, Scarlett Johansson, come abbiamo visto, ha alle spalle una miriade di pellicole, spesso di buon valore. Ne abbiamo quindi scelte altre 18 che allungano la nostra lista e che vale la pena recuperare.
La ragazza con l’orecchino di perla
Come abbiamo detto, l’anno in cui la carriera di Scarlett Johansson decollò fu il 2003. Oltre a Lost in Translation recitò infatti in La ragazza con l’orecchino di perla, film di ottimo successo di critica e di discreti incassi.
La storia era tratta da un romanzo, uscito pochi anni prima, di Tracy Chevalier. Al centro della trama c’era il pittore Jan Vermeer, uno dei maestri dell’arte fiamminga, di cui si raccontava – romanzandola – la vita. La Johansson interpretava infatti la fittizia Griet, una ragazza olandese che veniva mandata a servizio in casa sua.
A contatto col pittore la giovane imparava a conoscerne l’arte e il perfezionismo, ma scopriva anche le difficoltà economiche di un uomo che riusciva a produrre pochissimi quadri all’anno e così faticava a mantenere l’alto tenore di vita a cui si era abituata la moglie. Tra i due, comunque, nasceva anche una profonda intesa.
La pellicola era diretta da Peter Webber e interpretata, oltre che dalla Johansson, anche da Colin Firth, Tom Wilkinson e Cillian Murphy. Ottenne tre nomination agli Oscar: per la scenografia, per la fotografia e per i costumi.
The Island
Le prime pellicole che avevano visto Scarlett Johansson come protagonista avevano dei tratti comuni: erano piuttosto lente, destinate ad un pubblico istruito, tanto da funzionare meglio con la critica che al botteghino. La Johansson, forse per la giovane età, non era considerata ancora, insomma, una diva da action movie.
Le cose cominciarono a cambiare con The Island, film di Michael Bay – uno specialista, invece, nel campo dell’azione – che uscì nel 2005, quando la nostra attrice doveva ancora compiere 21 anni. Lì la ragazza recitava al fianco di Ewan McGregor, ritrovava il collega Steve Buscemi e doveva confrontarsi anche con Djimon Hounsou e Sean Bean.
La storia riprendeva un tema tipico della fantascienza, che è diventato negli ultimi anni molto attuale: quello della clonazione umana. I protagonisti erano infatti Lincoln-6-Echo e Jordan-2-Delta, un uomo e una donna che si trovavano a vivere in una comunità completamente isolata da cui venivano estratte periodicamente a sorte delle persone.
I due scoprivano che i vincitori della lotteria, però, non si dirigevano verso l’agognata “Isola”, come veniva detto loro, ma venivano uccisi. I membri della comunità erano, infatti, senza saperlo, dei cloni, creati unicamente per dare organi di ricambio alle loro controparti “reali”. I due protagonisti, però, riuscivano a fuggire…
Scoop
Come abbiamo detto, in una certa fase della sua carriera Scarlett Johansson si trovò a diventare l’attrice di riferimento di Woody Allen. Recitò per lui in tre film tra il 2005 e il 2008: del primo, Match Point, abbiamo già parlato. Ora ci rimangono gli altri due.
Il primo è Scoop, sicuramente il più leggero dei tre, uscito nel 2006. Ambientato in Inghilterra, fu scritto dal regista proprio pensando ad un modo per includere la Johansson nel suo film successivo. Andò anche molto bene al botteghino, soprattutto in Europa, dove Allen ha un seguito notevole.
La storia è una commedia con risvolti macabri. Scarlett Johansson vi interpreta Sandra, una giovane studentessa di giornalismo che una sera assiste a uno spettacolo di magia. L’anziano mago, che la sceglie tra il pubblico, è in realtà Sid Waterman, ovvero Woody Allen.
Durante il numero la ragazza riceve la visita dello spirito di un giornalista morto da poco, che le rivela che un nobile piuttosto noto in città è il realtà un serial killer. Da lì lei e il mago si mettono in cerca di prove, rischiando però anche le loro vite.
Vicky Cristina Barcelona
L’ultimo film frutto del connubio con Woody Allen fu Vicky Cristina Barcelona, uscito nel 2008 e realizzato questa volta in Spagna. Un film corale, per la verità, in cui la Johansson condivideva la scena con altri attori di gran calibro e ben integrati tra loro.
Forse la recitazione più convincente fu quella di Penélope Cruz, che ottenne anche una nomination agli Oscar. Ma poi nel cast c’erano anche Rebecca Hall (la Vicky del titolo, mentre Scarlett Johansson era Cristina) e soprattutto Javier Bardem, intento a rappresentare un fascinoso pittore iberico.
La storia vedeva due giovani turiste americane passare infatti un’estate in Spagna, tra Barcellona ed Oviedo. Lì conoscevano appunto il pittore Juan Antonio, che tentava di sedurle entrambe; nonostante sembrasse avere vita facile con Cristina, alla fine quella che si innamorava veramente di lui era Vicky.
Questo portava però sconvolgimenti nelle vite di tutti i protagonisti, sia perché Vicky era già promessa sposa, sia perché Juan Antonio aveva un’ex moglie mentalmente instabile. Un film sospeso tra commedia e dramma, con una forte componente erotica.
L’altra donna del re
Ritorniamo nel campo dei film storici con L’altra donna del re, pellicola tratta da un romanzo di Philippa Gregory che per la verità è stato molto criticato dagli studiosi per via di parecchie inesattezze. D’altronde, romanzava sopra a un momento molto delicato della storia inglese: quello dello scisma anglicano.
Le due protagoniste, interpretate da Natalie Portman e Scarlett Johansson, erano infatti le sorelle Anne e Mary Boleyn, da noi più note come Anna Bolena e Maria Bolena. La pellicola ripercorreva quindi gli intrighi che portarono la prima a diventare regina d’Inghilterra inducendo il re Enrico VIII al divorzio dalla prima moglie.
Inoltre, forzando i fatti storici, il film si soffermava sulla rivalità tra le due sorelle e sui tentativi soprattutto di Anne di mantenere il potere, nonostante l’incapacità di dare un figlio maschio al sovrano. Al punto da rendere Mary l’eroina del film, anche se probabilmente, stando ai fatti storici, fu proprio lei la più spregiudicata delle due.
La regia era dell’inglese Justin Chadwick mentre nella pellicola recitarono anche Eric Bana (nel ruolo di Enrico VIII), Jim Sturgess (in quello del terzo fratello delle Boleyn), Kristin Scott Thomas e anche un allora poco noto Benedict Cumberbatch.
La verità è che non gli piaci abbastanza
Ormai affermata star di Hollywood, considerata anzi come l’attrice forse più brava a rendere la sensualità femminile, nel 2009 Scarlett Johansson fu scritturata anche per un film corale carico di divi: La verità è che non gli piaci abbastanza.
La pellicola era tratta da un romanzo di buon successo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, già sceneggiatori di Sex and the City. E, proprio come la serie TV, prometteva di raccontare la verità sui rapporti d’amore contemporanei, spesso difficili da interpretare.
I protagonisti erano in realtà due attori non famosissimi, Ginnifer Goodwin e Justin Long, ma attorno a loro gravitavano star come Jennifer Aniston, Jennifer Connelly, Ben Affleck, Drew Barrymore, Bradley Cooper e Kris Kristofferson. Oltre alla già citata Scarlett Johansson.
Quasi come se fosse un film a episodi, la trama seguiva le vicissitudini di varie coppie, tra infedeltà, paure, attrazioni e amori sinceri. E il pubblico gradì: costato 40 milioni di dollari, il film ne fruttò addirittura 181 al botteghino, più un’altra trentina racimolati col mercato dell’home video.
La mia vita è uno zoo
La mia vita è uno zoo non è un film particolarmente noto in Italia, nonostante non sia andato affatto male al botteghino. E nonostante al suo interno ci fossero professionisti di fama, a partire dal regista, il Cameron Crowe vincitore dell’Oscar nel 2001 per Quasi famosi.
Eppure, forse per via anche di alcuni flop dello stesso Crowe negli ultimi anni, la pellicola è passata un po’ in sordina, ma merita di essere recuperata. La storia, ispirata a un romanzo autobiografico, racconta le disavventure di un vedovo che decide, per tenere in piedi la famiglia, di lasciare il lavoro e dedicarsi a un vecchio zoo in rovina.
Il protagonista con figli a carico è interpretato da Matt Damon, mentre il capo degli inservienti, Kelly, ha il volto di Scarlett Johansson. Nonostante varie vicissitudini e il tono da tragicommedia, il film dipana agilmente la sua trama, regalando anche qualche bel momento.
Lanciato in America a fine 2011 e in Italia l’anno successivo, presentava nel cast anche Thomas Haden Church, Colin Ford, Patrick Fugit ed Elle Fanning. Interessante è anche la colonna sonora, scritta dall’islandese Jónsi, membro dei Sigur Rós.
Hitchcock
Hitchcock è un film biografico del 2012 incentrato, com’è ovvio, sulla figura del genio del thriller Alfred Hitchcock. Più che ripercorrerne la vita in toto, però, la pellicola si sofferma su un momento particolare della sua carriera: la lavorazione del film Psyco.
La pellicola fu realizzata nel 1960 ed è importante perché segnò una svolta nello stile del regista, passando dal giallo all’horror. Ma fu anche un notevole successo sia di critica che di pubblico, e il film del 2012 cerca di ricostruire come sia stato possibile realizzarlo.
Diretto da Sacha Gervasi, al suo primo film importante, Hitchcock aveva sicuramente il suo punto di forza nel cast. Per interpretare il regista fu scelto Anthony Hopkins, truccato come gli altri interpreti in maniera memorabile in modo da assomigliargli.
Ottime performance le fornirono però anche Helen Mirren nel ruolo della moglie Alma, Toni Collette e Scarlett Johansson. Quest’ultima fu chiamata ad interpretare Janet Leigh, protagonista proprio di Psyco e madre di Jamie Lee Curtis, nata due anni prima dell’uscita del film di Hitchcock.
Don Jon
Come dicevamo, in una certa fase Scarlett Johansson s’è trovata spesso ad interpretare il ruolo della “bomba sexy” o comunque personaggi di questo genere. Poi è riuscita a liberarsi in parte da questa nomea, ma di tanto in tanto non disdegna di tornare a vestire i vecchi panni.
Così è stato anche per Don Jon, un’originale commedia scritta, diretta e interpretata da Joseph Gordon-Levitt. Il punto focale del film sono le aspettative e le dipendenze che ognuno si viene a creare quando deve confrontarsi con l’altro sesso.
Jon, il protagonista, è infatti un ragazzo dipendente dal porno. Barbara, la bella giovane che comincia ad uscire con lui, invece sogna una storia d’amore simile a quella dei film romantici che guarda continuamente. I due, a causa di queste difficoltà, ad un certo punto si lasciano e Jon trova un’altra donna più adatta a lui.
Costato poco meno di 5 milioni di dollari e prodotto da una compagnia indipendente, il film è stato un ottimo successo di critica e ha incassato piuttosto bene, anche grazie al buon cast. Oltre agli attori citati ci sono anche Julianne Moore, Brie Larson e, con piccole parti, Anne Hathaway, Channing Tatum e Cuba Gooding Jr.
Lei
Anche in Lei Scarlett Johansson torna ad essere una donna che fa impazzire d’amore un uomo. Ma lo fa in maniera decisamente inaspettata, visto che nel film l’attrice non compare in neppure una scena. Infatti vi figura solo come voce, e non perché questo sia un film animato.
Lei, scritto e diretto da Spike Jonze nel 2013, è infatti un film che si concentra sulla relazione tra un uomo e il suo sistema operativo. Ambientato in un futuro prossimo, immagina un mondo in cui gli smartphone si siano così evoluti da basarsi su un sistema operativo di intelligenza artificiale praticamente indistinguibile dagli esseri umani.
Theodore, il protagonista, dopo varie e drammatiche vicissitudini amorose finisce per legare proprio con questo sistema operativo, che d’altra parte è in grado di provare sensazioni, pensare, conoscere. Questo porta a un miglioramento nella vita dell’uomo, ma anche a varie, inevitabili, complicazioni.
Nella pellicola – premiata con l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale – recitano anche Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Amy Adams, Olivia Wilde e Chris Pratt. La voce di Samantha, il sistema operativo, in Italia è stata doppiata invece da Micaela Ramazzotti.
Lucy
Negli ultimi anni, come abbiamo iniziato a vedere anche con Avengers, Scarlett Johansson si è dedicata sempre più spesso a ruoli d’azione, in cui ha saputo mettere in campo anche buone doti atletiche. Così è anche in Lucy, pellicola francese scritta e diretta da Luc Besson.
Il film è una pellicola di fantascienza incentrata appunto sulla figura di Lucy, una giovane ragazza interpretata dalla Johansson. Coinvolta dal suo ragazzo in un pericoloso giro di corrieri di droga, si trova suo malgrado con in corpo una nuova sostanza che riproduce gli enzimi prodotti dalle madri durante la gravidanza.
Questa sostanza le potenzia enormemente le capacità, migliorandone i riflessi, la forza, la capacità di ragionamento ma anche dandole percezioni extrasensoriali. Braccata dagli spacciatori, riesce a mettersi in contatto con un professore che aveva studiato quell’enzima e a rafforzare ulteriormente i suoi poteri.
Oltre alla Johansson, nel cast ci sono anche Morgan Freeman, Min-sik Choi e Amr Waked. Il film tra l’altro è andato molto bene al botteghino, facendo il pieno di incassi in America e diventando il film francese più redditizio di sempre.
Chef – La ricetta perfetta
Jon Favreau probabilmente lo conoscete per aver diretto i primi due capitoli di Iron Man e i recenti film della Disney Il libro della giungla e Il re leone. Inoltre nel Marvel Cinematic Universe l’avrete visto spesso nei panni di Happy Hogan, collaboratore di Tony Stark e “padrino” dell’ultimo Spider-Man.
In mezzo tra tutti questi impegni e kolossal, però, Favreau ha coltivato anche una sua carriera parallela, fatta di film più piccoli ed intimi. Come ad esempio Chef – La ricetta perfetta, uscito nel 2014 e da lui diretto, scritto ed interpretato.
La storia è quella di un importante chef che riceve una stroncatura da un noto food blogger e finisce per perdere la pazienza e il lavoro. Distrutto e stressato, riesce però a ricominciare da capo realizzando panini cubani in giro per gli Stati Uniti assieme al figlio e a un gruppo di amici.
Nel cast, oltre allo stesso Favreau, ci sono Sofía Vergara, John Leguizamo, Oliver Platt, Dustin Hoffman e alcuni colleghi del Marvel Cinematic Universe come Scarlett Johansson e Robert Downey Jr. Prodotto da una compagnia indipendente con pochi soldi, il film è andato bene anche grazie a una sceneggiatura frizzante e all’ottimo cast.
Avengers: Age of Ultron
Ritorniamo a parlare di Avengers, e lo faremo molto in questa ultima parte del nostro articolo. Negli ultimi anni infatti gli eroi della Marvel hanno assorbito una parte importante degli sforzi di Scarlett Johansson, ricompensando lei e gli altri attori con incassi record.
Age of Ultron è il secondo capitolo della saga, scritto e diretto ancora una volta da Joss Whedon nel 2015. Nel cast tornavano molti protagonisti del primo capitolo, come Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Jeremy Renner e Samuel L. Jackson.
Se ne aggiungevano però anche di nuovi. Elizabeth Olsen e Aaron Taylor-Johnson andavano ad interpretare, rispettivamente, Scarlet e Quicksilver, mentre Paul Bettany venne ingaggiato per dare un volto a Visione. L’arcinemico di turno, Ultron, venne invece affidato a James Spader.
Quest’ultimo era un’intelligenza artificiale creata in realtà da Tony Stark e Bruce Banner, che però sfuggiva al loro controllo e immaginava, logicamente, di poter riportare la pace sulla Terra solo facendo estinguere il genere umano.
Captain America: Civil War
Captain America: Civil War è un film che teoricamente dovrebbe essere incentrato unicamente sull’eroe interpretato da Chris Evans. Come abbiamo sottolineato più volte, però, fu in realtà una pellicola degli Avengers mascherata, visto che vi comparivano tutti i principali eroi dell’universo Marvel.
Lanciata nel 2016 per la regia di Anthony e Joe Russo, la pellicola apriva la cosiddetta Fase Tre, quella culminata poi nella lotta con Thanos. Anche in questo caso il cast era galattico: a Evans si aggiungevano Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Don Cheadle, Jeremy Renner, Paul Rudd, Tom Holland e vari altri interpreti.
La storia, ispirata al crossover ideato da Mark Millar, vede scontrarsi tra loro gli eroi. Le Nazioni Unite infatti sono decise ad approvare un protocollo di supervisione dei superumani, protocollo che però alcuni uomini mascherati – Capitan America in primis – non vogliono sottoscrivere.
L’entrata in scena di Bucky, di Black Panther e di Spider-Man – nuovi eroi che poi avrebbero avuto ampio spazio in successivi film – rende ancora più avvincente la lotta. Una lotta che è piaciuta molto anche al pubblico: nonostante il mostruoso budget di 250 milioni di dollari, il film ne ha incassati ben 1.153.
Ave, Cesare!
Abbiamo visto che in Hitchcock Scarlett Johansson è stata chiamata ad interpretare una diva degli anni ’50. Qualcosa di simile le toccò anche in Ave, Cesare!, pellicola del 2016 dei fratelli Coen che coinvolse per la verità, ancora una volta, un cast stellare.
Oltre alla Johansson nel progetto c’erano anche George Clooney, Ralph Fiennes, Channing Tatum, Josh Brolin, Christopher Lambert, Tilda Swinton, Dolph Lundgren, Jonah Hill ed altri ancora. D’altronde, anche la trama corale permetteva di mettere in campo un gran numero di interpreti.
Il film è ambientato infatti nella Los Angeles del 1951 e segue il lavoro dentro ad uno studio cinematografico. Eddie Mannix, capo di una casa di produzione, deve così costantemente mediare tra attori e registi, e risolvere i guai in cui gli uni e gli altri tendono ad infilarsi.
Il film scorre leggero, contrassegnato dalla classica ironia sofisticata dei Coen. Per questo non è un film, forse, per tutti i palati, ma fornisce uno spaccato su quel periodo della vita (e del sogno) americano. Inoltre non manca di momenti scenografici e d’impatto.
Ghost in the Shell
Scarlett Johannson è stata protagonista di un film d’azione fantascientifico anche nel caso di Ghost in the Shell, pellicola del 2017 tratta dall’omonimo – e celeberrimo – manga. Prodotto in America, l’adattamento è stato diretto da Rupert Sanders e prodotto dalla DreamWorks di Steven Spielberg.
La storia è un classico della narrativa cyberpunk (il manga fu pubblicato infatti da Masamune Shirow a partire dal 1989). In un futuro avanzato, in cui i cyborg convivono con gli uomini, agisce la sezione 9, un’organizzazione di antiterrorismo cibernetico.
A capo di questa sezione c’è una donna che è appunto un cyborg: salvata dalla morte dalla Hanka Robotics, lavora ora per trovare Kuze, una mente criminale che sta lavorando proprio per attaccare la stessa Hanka Corporation. Durante le indagini, comunque, la donna si rende conto che anche il suo passato non è così chiaro.
Il film è andato benino a livello di incassi e non troppo bene dal punto di vista della critica, anche se l’interpretazione di Scarlett Johansson è stata apprezzata da molti. Accanto a lei hanno recitato Takeshi Kitano, Pilou Asbæk, Michael Pitt e Juliette Binoche.
Avengers: Infinity War
Concludiamo la panoramica con due film degli Avengers, in cui Scarlett Johansson ha avuto un ruolo importante anche se non certo da protagonista. Infinity War ed Endgame sono stati dei clamorosi campioni d’incassi, infatti, anche perché hanno messo di nuovo in scena tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe.
La storia la conoscete tutti. Il supercattivo Thanos si mette alla ricerca delle Gemme dell’Infinito col solo scopo di piazzarle sull’apposito guanto e schioccare le dita. Così facendo, potrà immediatamente dimezzare ogni forma di vita nell’universo, in modo da rendere il tutto più “sostenibile”.
Una sorta di drastica (e omicida) decrescita felice, insomma, a cui gli eroi più potenti della Terra cercano ovviamente di opporsi, con l’aiuto di vari colleghi cooptati per l’occasione. Sulle tracce di Thanos ci sono infatti anche il Dottor Strange, Spider-Man, i Guardiani della Galassia e molti altri.
Già in questo primo capitolo, uscito nel 2018, il cast era spettacolare: c’erano i soliti Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, appunto Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Paul Bettany, Dave Bautista, Chris Pratt, Gwyneth Paltrow e Josh Brolin.
Avengers: Endgame
Endgame è invece uscito un anno più tardi, nel 2019, sempre per la regia dei fratelli Russo e con sostanzialmente lo stesso cast (più le aggiunte, importanti ma non decisive, di Paul Rudd e Brie Larson). Qui, senza tirare in ballo troppi spoiler, gli eroi si trovano a dover fare i conti con quanto accaduto in Infinity War.
Ancora una volta agiscono tutti assieme per risolvere una situazione che sembra veramente irrisolvibile. Il modo in cui ci riescono lascia pertanto molti strascichi, che la Marvel ha promesso di approfondire nei prossimi capitoli del suo universo cinematografico.
Il film è stato molto apprezzato dal pubblico, che l’ha premiato con incassi stratosferici. Anche i critici, comunque, l’hanno generalmente elogiato – al di là di qualche forzatura nella trama – per la capacità di tener viva l’attenzione e per gli straordinari effetti speciali.
Le avventure degli Avengers di sicuro non si fermeranno qui, anche se la formazione, come sa chi ha visto il film, non sarà più la stessa. Intanto la Vedova Nera sarà presto protagonista di un film incentrato solo su di lei, che uscirà nel 2020.
L’infografica col riassunto finale
E voi, quale film con Scarlett Johansson preferite?