Cinque bei nomi per cani maschi

Qual è il migliore tra i nomi per cani maschi?

Ecco i cinque più interessanti nomi per cani maschi secondo noi: vota il tuo preferito e poi leggi l'articolo per scoprire le storie che ci stanno dietro.

 
Qual è il nome migliore per un cane maschio? Possono essere vari, a seconda del cane, della sua razza, della sua taglia. Ma possono dipendere anche da voi, dalle vostre passioni, dal vostro stile di vita. Abbiamo già visto i nomi perfetti per un cane husky: oggi andiamo più sul generico e vediamo cinque bei nomi per cani maschi. Ci affidiamo, come sempre, alla storia per conoscere le vicende di celebri cani del passato che possono essere uno stimolo per noi oggi. Alcune storie non sono a lieto fine, come nella vita vera, e per questo, probabilmente, sono più significative.

 

Gelert, il coraggioso

Un cane da caccia leggendario

L'impresa di Gelert, il coraggioso cane scozzeseBeddgelert è un villaggio con status di comunità del Galles nord-occidentale, nella contea di Gwynedd. In gallese il nome della città vuol dire “tomba di Gelert”: qui infatti, secondo la leggenda, si trova la tomba di Gelert, un cane da caccia molto coraggioso, protagonista, però, di una storia molto triste.

Narra la leggenda che il re Giovanni d’Inghilterra regalò a Llewelyn il Grande, suo alleato gallese, un possente cane da caccia di nome Gelert. Tra Llewelyn e Gelert fu subito amicizia tanto che l’uomo decise di affidare al cane la custodia del suo figlioletto.

L’ira di Llewelyn

Tutto andava per il meglio, quando un giorno Llewelyn entrò nella stanza del figlio e la trovò a soqquadro. La culla era vuota e Gelert era nei pressi con il muso sporco di sangue. L’ira di Llewelyn scoppiò e con la sua spada uccise il cane. Solo allora si rese conto che suo figlio si trovava, sano e salvo, sotto la culla. Accanto alla culla c’era un lupo, morto: Gelert aveva combattuto per difendere il figlio di Llewelyn e aveva ucciso il lupo!

Narra la leggenda che il principe Llewelyn fu talmente scosso che da allora non sorrise più. Fece tributare funerali da eroe al povero Gelert e la sua tomba è ancora oggi un monumento alla fedeltà dei cani.

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Old Drum

Il detto “il cane è il miglior amico dell’uomo” deriva da lui

Monumento eretto ad Old Drum, il migliore amico dell'uomoQuella di Old Drum non è una storia felice, ma ha fatto nascere il detto che “il cane è il migliore amico dell’uomo”. Siamo nel Missouri, USA. La data è il 18 ottobre 1869. Old Drum, un segugio, venne ucciso da un proiettile sparato da Samuel Ferguson. La motivazione dell’uccisione? Lo zio di Samuel, tal Leonidas Hornsby, aveva da poco perso diverse pecore per colpa di un branco di cani randagi e aveva giurato che avrebbe ucciso il primo cane che si fosse addentrato nelle sue proprietà. Purtroppo, Old Drum fu quel cane che girellava per i fatti suoi nel terreno.

Charles Burden, proprietario di Old Drum, andò su tutte le furie e denunciò Leonidas (che tra l’altro era suo cognato) e Samuel, l’esecutore materiale del delitto. Il processo durò fino al 23 settembre 1870 e come suo avvocato Burden scelse un principe del foro: George Graham Vest, che poi sarebbe divenuto senatore.

La commovente arringa finale

Nella sua arringa finale l’avvocato disse parole così accorate che tutti avevano le lacrime agli occhi. Tra le altre cose, George Graham Vest affermò: «L’unico amico del tutto disinteressato che l’uomo possa trovare in questo mondo egoista, l’unico mai ingrato o infido è il suo cane. Il cane è il miglior amico dell’uomo». Nacque così il detto che ancora oggi usiamo e che sappiamo essere estremamente vero.

La giuria condannò l’assassino con una multa di 50 dollari, una cifra sostanziosa per quei tempi. Qualche anno dopo la sentenza, Samuel Ferguson, l’uomo che sparò a Old Drum, rimase ucciso da un proiettile vagante in Oklahoma. Quando si dice l’ironia della sorte.

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Beautiful Joe, il cane scrittore

Se avete velleità letterarie, Beautiful Joe è il nome perfetto

Le memorie di Beautiful Joe, che forniscono suggerimenti per bei nomi per cani maschiMeadford è una città dell’Ontario, in Canada, in cui sorge il Beautiful Joe Park: si tratta di un parco cittadino dedicato a un cane di nome Beautiful Joe.

Beautiful Joe era un cane meticcio maltrattato dal suo proprietario tanto che una donna del luogo, Louise Moore, non potendo più assistere alle angherie di cui il peloso era vittima, lo prese con sé, lo fece curare e gli diede il nome di Beautiful Joe.


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Il cane che scrisse le sue memorie

Il caso volle che il fratello di Louise Moore fosse fidanzato con la scrittrice Margaret Marshall Saunders (1861-1947) che quando venne a conoscere la storia del cagnolino, decise di scriverne un libro. O meglio: prestò la sua penna a Beautiful Joe. Sì, perché la scrittrice vergò le memorie del cane come se fosse lui stesso a scriverne: per questo motivo è Beautiful Joe a essere considerato autore del libro pubblicato nel 1894 e che aveva come titolo il nome del cane.

Il libro ebbe un successo enorme che durò negli anni: si tratta del primo libro canadese ad aver superato il milione di copie vendute e negli anni Trenta venne calcolato che le copie vendute fossero oltre sette milioni. Venne tradotto in dodici lingue ed ebbe un sequel: Il paradiso di Beautiful Joe.

 

Caffaro, cane eroe della Guerra di Indipendenza

Si gettò nella mischia e difese il Tricolore: un vero patriota

Foto di fine '800 con Caffaro, il cane da battagliaCaffaro era un bulldog che apparteneva al sottotenente Giulio Grossi di Venezia. A dire il vero il suo nome non era proprio Caffaro, ma andiamo con ordine.

Il cane e l’umano erano inseparabili e il militare se lo portò in battaglia durante la Terza Guerra di Indipendenza italiana, dal 20 giugno al 12 agosto 1866. Nella Battaglia di Ponte Caffaro del 25 giugno tra garibaldini e austriaci, il cane si gettò nel duello corpo a corpo tra il tenente Giovanni Battista Cella (bersagliere) e il capitano austriaco Rudolf Ruzicka (dodicesima compagnia di Sassonia). Entrambi i militari erano a terra, feriti, e Caffaro andò in soccorso dell’italiano, difendendolo dagli attacchi dell’austriaco che alla fine dovette arrendersi come prigioniero.

Prendere il nome da una battaglia

La storia di Caffaro la racconta anche lo scrittore Giuseppe Cesare Abba (1838-1910) mettendo in evidenza come dopo quella battaglia tutti chiamarono il bulldog con il nome di Caffaro per via della battaglia cui lui aveva dato un contributo fondamentale.

Purtroppo dopo qualche giorno il suo padrone venne ucciso in battaglia durante lo scontro di Pieve di Ledro. A quanto sembra Caffaro rimase a Pieve di Ledro sulla tomba del suo umano e non si allontanò fino a quando la morte non lo prese con sé, riunendolo al sottotenente Giulio Grossi.

C’è anche un’altra versione della storia: dopo essere stato per giorni sulla tomba del suo umano, Caffaro venne preso dal Capitano Marani che se lo portò a Venezia, dove il cane morì di crepacuore dopo qualche tempo. A testimonianza di questo c’è anche una foto del 1866 in cui si vede il cane Caffaro e il capitano Tommaso Marani. In ogni caso il coraggio di Caffaro è fuori discussione.

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Pickles, il salvatore dei mondiali

Il nome ideale per il cane di chi ama il calcio!

Pickles celebrato dai fotografiPickles (letteralmente: “Cetriolino”) è il nome di un meticcio bianco e nero che ha un ruolo fondamentale nella storia dei mondiali di calcio.

Nel 1966 la Coppa Rimet (così si chiamava allora la Coppa del Mondo FIFA) era esposta presso Westminster Central Hall di Londra per i mondiali di calcio che, in quell’anno, si tenevano in Inghilterra. Purtroppo la Coppa venne rubata e le indagini iniziarono subito, pur senza approdare da nessuna parte, finché non intervenne il nostro Pickles.


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Della carta sospetta

Il cagnolino, infatti, mentre era a spasso con il suo umano, David Corbett (ventiseienne che lavorava in un’agenzia di viaggi), iniziò ad annusare un pezzo di carta nascosto sotto una siepe. Non si spostava in nessun modo e David, incuriosito, andò a vedere cosa avesse attirato l’attenzione del suo cane. Fu così che trovò la Coppa Rimet, avvolta in della carta.

Pickles venne acclamato come eroe e recitò pure ne La spia dal naso freddo con Eric Sykes e June Whitfield. Nel 2006 gli è stato dedicato il film Pickles: The Dog Who Won The World Cup scritto da Michael Chaplin.

 

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