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Cinque bellissime t-shirt ispirate alle serie TV

di
Ermanno Ferretti
-
Una simpatica t-shirt apparsa in Silicon Valley, nuova serie della HBO

È strano il meccanismo che si è venuto a creare, in questi ultimi sette o otto anni, tra televisione e social network. In un primo momento, infatti, qui in Italia si era convinti che i secondi avrebbero finito per soppiantare la prima, rubandole audience e attenzione; cosa che non è avvenuta affatto, visto che anzi social e TV sembrano essersi rafforzati a vicenda.

Quando oggi guardiamo ad esempio una serie TV particolarmente coinvolgente, non vediamo l’ora di parlarne sui social, riportando un video significativo, creando una sorta di parodia o anche solo cercando di indovinare i prossimi sviluppi della trama; d’altro canto, l’uso dei cellulari per comunicare sulle piazze virtuali del web ha reso possibile creare dei “gruppi di ascolto” senza fissa dimora, che interagiscono a centinaia di chilometri di distanza e spesso senza neppure avere molto in comune se non la passione per lo stesso programma.


Leggi anche: Cinque magliette di Sheldon Cooper che varrebbe la pena possedere

È così inevitabile che un coinvolgimento di questo tipo si traduca anche nell’acquisto di materiale di merchandising, che oggi rappresenta un introito molto importante di ogni serial. Tempo fa vi abbiamo parlato, ad esempio, di alcune magliette ispirate alla figura di Sheldon Cooper, il protagonista di The Big Bang Theory; oggi, lasciando da parte il personaggio interpretato da Jim Parsons, vorremmo elencarvi una serie di altre t-shirt ispirate alle serie TV che vale la pena possedere.

 

Indice

  • Breaking Bad
    • Heisenberg e Los Pollos Hermanos
  • Il trono di spade
    • Sorry ladies, I’m in the Night Watch
  • Star Trek
    • Un evergreen della t-shirt
  • Doctor Who
    • Keep calm and…
  • I Simpson
    • Homer, Bart e birra Duff
    • Segnala altre t-shirt ispirate alle serie TV nei commenti.

Breaking Bad

Heisenberg e Los Pollos Hermanos

Heisenberg in Breaking BadSi è conclusa, sia in America che in Italia (almeno sui canali a pagamento), nell’autunno del 2013, ma continua ancora a smuovere le emozioni dei fan: stiamo parlando di Breaking Bad, atipica serie prodotta per cinque stagioni dal canale via cavo AMC ed esaltata per praticamente tutta la sua durata dai critici (e, nel nostro piccolo, anche da noi). È quindi inevitabile che, davanti ad un’acclamazione tanto concorde da parte di pubblico e media, fiorissero gli oggetti del merchandising ed in particolare le magliette, con moltissimi modelli a disposizione.

Molti sono i design che giocano sul personaggio di Heisenberg, l’alter ego del protagonista, ovvero il professore di chimica Walter White, che decide di assumere proprio questo pseudonimo – che fa riferimento al premio Nobel per la fisica Werner Heisenberg – nella sua scalata all’impero del crimine. Altre citano il “Los Pollos Hermanos”, la fittizia catena di fast food che all’interno della serie viene usata per coprire il traffico di sostanze stupefacenti; altre ancora, infine, sostituiscono Walter e Jesse con i Lego o con figure simili, con evidenti esiti comici.

 

Il trono di spade

Sorry ladies, I’m in the Night Watch

Eddard Stark ne Il trono di spadeSe Breaking Bad è finita, continua invece imperterrita la sua corsa un’altra serie nata sui canali via cavo americani ma presto diventata un fenomeno globale: Il trono di spade, che non a caso abbiamo inserito nella nostra cinquina sulle migliori serie dell’anno sia nel 2013 che nel 2014. Ispirato ad un ciclo di romanzi di George R.R. Martin, lo show prodotto da HBO è già arrivato alla quinta stagione, battendo numerosi record d’ascolto e portando gli spettatori americani ed europei ad appassionarmi al mondo fatato in cui si scontrano gli Stark, i Lannister, gli Snow.


Leggi anche: Cinque serie TV da vedere tra quelle in onda nel 2014

Tra le maglie più interessanti, si segnalano quelle con gli stemmi delle varie casate dei Sette Regni (in particolare Stark, Baratheon, Lannister e Targaryen); bene, però, vanno anche le citazioni e le strizzatine d’occhio ai fan di lunga data, magari scritte sulle magliette con caratteri che richiamano l’atmosfera fantasy: in questo senso, particolarmente azzeccata è quella che riporta la scritta “Sorry ladies, I’m in the Night’s Watch”, che fa riferimento ai Guardiani della notte, confraternita militare che rinuncia appunto anche alle donne per difendere la Barriera che divide Westeros dalla Terra dell’Eterno Inverno.

 

Star Trek

Un evergreen della t-shirt

Il cast della serie originaria di Star TrekNon è una mania recente, perché la prima serie di Star Trek è datata addirittura 1966, ma il merchandising che accompagna la saga fantascientifica creata da Gene Roddenberry sembra non passare mai di moda e così ancora oggi è facilissimo trovare vestiti e t-shirt dedicate alle varie incarnazioni dell’Enterprise e dei suoi successori. D’altronde, dopo la serie madre con i celeberrimi James T. Kirk e Spock, ottimo successo hanno ottenuto anche Star Trek: the Next Generation negli anni ’80, Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager negli anni ’90 e Star Trek: Enterprise nei primi anni Duemila.

Per quanto riguarda i capi d’abbigliamento, si va dalle magliette che semplicemente riprendono le uniformi della serie originale (monocrome con lo stemma sulla sinistra) a quelle che citano in particolare Spock – interpretato dal compianto Leonard Nimoy, scomparso lo scorso febbraio –, come con la frase “Lunga vita e prosperità” (o, all’inglese, “Live long and prosper”) o con il suo tipico saluto con le dita della mano aperte tra medio e anulare.

 

Doctor Who

Keep calm and…

Doctor Who contro i DalekRimaniamo nell’ambito fantascientifico con un altro classico, la cui fama però è cresciuta, almeno in Italia, soprattutto negli ultimi anni: Doctor Who, la celebre serie sci-fi della BBC. Lanciata anch’essa negli anni Sessanta, e in particolare nel 1963, può vantare 26 stagioni nella serie classica (per un totale di 709 episodi) più 8 stagioni nella nuova serie partita nel 2005 dopo sedici lunghi anni di stop. Come certamente saprete, protagonista dello show è un alieno chiamato “Il Dottore” che, grazie al TARDIS – una macchina del tempo dall’aspetto di una cabina telefonica della polizia –, attraversa lo spazio-tempo, spesso scontrandosi anche con altri terribili alieni.

Le t-shirt giocano in primo luogo sullo stesso TARDIS, che è diventato il simbolo più evidente di tutta la serie, visto anche che la sua forma è spesso stata usata anche per incastonare il logo dello show; ma non mancano anche quelle che danno spazio a una delle varie incarnazioni del dottore o ai suoi avversari. La maglietta storica, però, tira in ballo una sorta di eleganza british, recitando “Keep calm and call the doctor”.

 

I Simpson

Homer, Bart e birra Duff

I Simpson e HalloweenConcludiamo con I Simpson, un’altra serie che ha sulle spalle tante stagioni ma la cui popolarità resiste senza tentennamenti al passare del tempo. Creati nel 1987 da Matt Groening e James L. Brooks per il Tracey Ullman Show, i componenti di questa disfunzionale famiglia americana si sono rapidamente guadagnati una serie tutta loro e sono riusciti ad entrare nel giro di pochissimi anni nell’immaginario collettivo non solo statunitense, segnando un’epoca: chi non conosce – e in parte non si ri-conosce in – Homer, Bart, Lisa o Marge?

Proprio per questo motivo, le t-shirt non hanno bisogno di inventare granché: i personaggi sono spesso riconoscibili anche solo dalla loro sagoma, senza bisogno di farsi venire in mente ardite citazioni o parallelismi iconografici. Da Homer che esclama “D’Oh!” o fa il novello uomo vitruviano a Bart che dice “non sono stato io”, le magliette simpsoniane sono ormai, dopo tutti questi anni, note e forse prevedibili, ma non per questo meno belle. E non mancano, immarcescibili, maglie e felpe con il logo della birra Duff, uno dei prodotti fittizi più celebri della saga animata.

 

Segnala altre t-shirt ispirate alle serie TV nei commenti.

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    Ermanno Ferretti
    http://www.ermannoferretti.it
    Ermanno “scrip” Ferretti ha 43 anni, vive tra Roma e Vienna (nel senso che abita più o meno a metà strada tra le due) e di mestiere fa l’insegnante. Ha una moglie e quattro figli. Ama il primo Nanni Moretti, il primo De Gregori, i primi R.E.M., i primi Belle and Sebastian, i primi Baustelle e il primo Nick Hornby. Pensa che i geni, quindi, dovrebbero morire a 40 anni. Ovviamente non si considera un genio. Con Fazi Editore ha pubblicato, nel corso degli anni, due libri: Per chi suona la campanella e Storia semiseria e illustrata della filosofia occidentale. Recentemente ha cominciato a curare un seguito canale su YouTube.

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