
Quando si parla di benefici del vino si pensa subito a quelli del vino rosso perché, in effetti, ne ha molti di più rispetto a quello bianco. Però anche il vino bianco, come pure lo champagne, produce vari effetti positivi. Per prima cosa chiariamo i termini: per vino bianco si intendono quei vini di colore giallo scarico, con tonalità che vanno dal verdognolo all’ambrato; per champagne si indica quello spumante metodo classico prodotto nella regione dello Champagne, a nord-est della Francia.
Storicamente le prime tracce della diffusione del vino risalgono agli antichi egizi e ai greci, che esportarono la coltivazione della vite in molte aree del bacino mediterraneo. In Italia la produzione non si limitò alla Magna Grecia, ma si estese tra gli etruschi e tra i romani; con il cristianesimo delle origini il vino assunse poi un valore sacrale. Dopo la caduta dell’Impero romano, i vigneti rischiarono l’estinzione; nel corso del Medioevo furono i monaci a salvare la viticoltura e a diffonderla in altri paesi d’Europa dai quali, in epoca moderna, dilagò anche nel resto del mondo.
Il semplice gesto di aprire una bottiglia di vino ha procurato più felicità all’umanità di tutti i governi della storia mondiale. Il gusto è un mistero che trova la sua migliore espressione nel vino. (Jim Harrison)
Prima di passare in rassegna cinque benefici del vino bianco e dello champagne, è necessaria una precisazione: i benefici ci sono se si parla di assunzione di moderate quantità di queste bevande alcoliche (un bicchiere a pasto, per esempio). L’assunzione di eccessive dosi di vino (di qualunque colore e denominazione) porta alla dipendenza da alcool, con tutto quello che questo significa. Pertanto, sì, il vino fa buon sangue, come insegna la saggezza popolare; ma il troppo vino porta alla distruzione di se stessi e della propria famiglia. Un (buon) bicchiere di vino non ha fatto mai male a nessuno; di più, sì!
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Indice
Il vino bianco protegge il cuore e i reni
«Il vino è una cosa meravigliosamente appropriata per l’uomo se, nella salute come nella malattia, lo si beve a proposito e con misura, secondo la costituzione individuale» (Ippocrate)
Secondo uno studio condotto dalle Università di Milano, Torino, Pisa e dall’Ospedale Versilia di Viareggio, l’acido caffeico presente nel vino bianco rafforza la protezione del sistema cardiovascolare, anche se assunto in piccole dosi.
Secondo i ricercatori, l’acido caffeico contribuisce in maniera importante a proteggere il sistema cardiovascolare per mezzo di un meccanismo che coinvolge l’acido nitrico. Senza entrare in dettagli troppo specifici, si evidenzia come anche dosi molto basse si questo acido fenolico aumentano la biodisponibilità di questa molecola con effetti cardioprotettivi e nefroprotettivi.
[wpzon keywords=”vino bianco” sindex=”Grocery” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Sembra, inoltre, che l’acido caffeico agisca a livello genico modulando l’espressione di geni coinvolti nella protezione del sistema cardiovascolare e nell’inibizione della morte cellulare programmata.
Un aiuto alla memoria
«Nessuna poesia scritta da bevitori d’acqua può piacere o vivere a lungo» (Orazio)
L’Università di Reading nel Regno Unito sta conducendo degli esperimenti sugli effetti del vino bianco e dello champagne sulla memoria. Sembra, infatti, che le uve Pinot Nero e Pinot Meunier contengano componenti che migliorano la capacità di ricordare e mantenere a mente i ricordi come anche la visione spaziale; bere tre bicchieri di vino bianco o champagne alla settimana potrebbe contribuire a ritardare malattie degenerative del cervello, come la demenza senile. I dati dello studio sono ancora in fase di controllo e se confermati sarebbero di grande interesse.
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Meno calorie di altre bevande alcoliche
«La birra è opera dell’uomo, il vino di Dio» (Martin Lutero)
Le bevande alcoliche hanno un alto contenuto calorico che non apporta alcun nutriente al nostro organismo. Le calorie che immettiamo nel nostro corpo quando beviamo un bicchiere di vino, di birra o di qualunque liquore sono praticamente inutili e una delle conseguenze dirette della loro assunzione è l’accumulo di chili e l’aumento di peso. A meno che non si abbia un metabolismo rapido e invidiabile, naturalmente!
Da questo punto di vista c’è da sottolineare che lo champagne ha un basso contenuto in calorie: un bicchiere di Brut, per esempio, contiene meno di 12 grammi di zucchero residuo per litro, cioè tra 80 e 100 calorie, mentre un bicchiere di birra o di rum, per fare un esempio, contengono rispettivamente circa 150 e 175 calorie.
Migliora l’aspetto della pelle
«Il vino è una specie di riso interiore che per un istante rende bello il volto dei nostri pensieri» (Henri de Régnier)
Tra i benefici del vino bianco e dello champagne ce n’è uno che farà piacere particolarmente alle signore, ma che può interessare anche gli uomini.
Usare un tonico per pulire la propria pelle è abitudine di molte persone e in commercio ci sono diversi prodotti per questa operazione. Al di là delle creme tradizionali si può però far ricorso allo champagne, applicandolo sul viso, collo e gola con un batuffolo d’ovatta. Secondo la dermatologa statunitense Marina Peredo, «lo champagne disintossica la pelle con antiossidanti e acido tartarico, contribuendo a equilibrarne il tono. Per quanti hanno una pelle grassa, le proprietà antibatteriche dello champagne aiutano a renderla più sana e a mantenerla in salute».
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Se in cosmetica sono molto usati i rimedi a base di vino rosso e mosto, è il caso di tener presente che anche quello bianco può trovare applicazioni in questo campo.
Subito allegri con un buon bicchiere di champagne!
«Il bello del vino è che, per due ore, i tuoi problemi sono di altri» (Pedro Ruiz)
Lo champagne dà alla testa più facilmente di altre bevande alcoliche. A dire il vero questo è un “beneficio” che ha poco a che vedere con la salute ma può essere utile da sapere, soprattutto se ci si trova a una festa noiosa e piena di persone sconosciute a cui dobbiamo presenziare per forza: un bicchiere di champagne (e sottolineiamo: uno!) e si è un po’ più allegri.
La responsabilità di questa allegria è da attribuire alle bolle: secondo uno studio dell’Università di Oxford, nel Regno Unito, infatti, le bollicine dello champagne fanno sì che il prodotto arrivi al sangue con più rapidità rispetto ad altre bibite alcoliche. E così lo champagne contribuisce a disinibirsi in maniera più veloce.
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