
Le temperature ingannano, ma l’inverno è ormai alle porte. Il Natale è a un tiro di schioppo e con lui arrivano anche sapori e profumi tipici. Stiamo tirando fuori dall’armadio le sciarpe, i maglioncini, gli stivali. Sul divano è già riapparsa la copertina che ci abbraccia mentre guardiamo un bel film. Ma oltre a coprirsi, cosa possiamo fare per scaldare corpo e anima nelle fredde giornate che ci aspettano?
Se d’estate una bella birra ghiacciata è il top per un momento di relax nelle afose giornate di luglio e agosto, in inverno non possono mancare le bevande calde. Non sto parlando solo della cioccolata in tazza o del cappuccino con schiuma soffice e spolverata di cacao. Parlo di quelle cose che ti scaldano davvero l’anima, anche per il goccio di alcol che contengono.
Provo a farvi immaginare la scena: fuori c’è un freddo birichino che fa battere i denti anche a chi non vede l’ora arrivi la stagione invernale, sono le sei del pomeriggio, siamo tornati a casa dal lavoro e già si sta facendo buio.
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Il cielo è grigio, tira quell’aria che promette neve: ci sediamo sulla poltrona a fianco della finestra con il plaid sulle ginocchia, vicino al termosifone per godere di un po’ di tepore; i piedi poggiano sul pouf, un po’ di musica di sottofondo e in mano quel libro sempre fermo a pagina 103.
È il momento di riprendere la lettura. Ma appoggiato al tavolinetto ci starebbe tanto bene una bella tazza di… brulé di mela e amaretto? Cioccolata con il brandy?
E se invece il nostro salotto, mentre fuori tira un bel venticello gelato che fischia sulle imposte di casa, è invaso da un gruppo di amici e c’è una gran voglia di far festa? Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta: vin brulé? Bombardino? Tè col rum?
Non c’è niente di più semplice da preparare di queste bevande calde, leggermente alcoliche, che fanno tanta festa e buonumore. Che si sia nel soggiorno di casa appena finito di lavorare o in una baita in montagna dopo una giornata di sci, non c’è niente di meglio che una bella tazza di… questo lo dovete scegliere voi!
Indice
1. Il vin brulé
Il vin brulé è una bevanda calda a base di vino rosso, zucchero e spezie varie quali la cannella, la scorza di arancia e limone, l’anice stellato, i chiodi di garofano, il pepe nero. A volte c’è anche la frutta all’interno. E – potete credermi – non c’è nulla di meglio delle mele tagliate a pezzetti e lasciate per un paio di minuti a bollire nella fragrante mistura.
La preparazione del vin brulé è semplicissima: tutti gli ingredienti vengono messi in un pentolone, riscaldati a fuoco lento fino a che non iniziano a bollire e infine infiammati con un bastoncino di legno infuocato per far evaporare un po’ l’alcol e per conferire alla bevanda quel tipico sapore di affumicato, da cui deriva il nome “brulé”, cioè bruciato.
Il vin brulé è diffuso un po’ in tutta Europa e nel Nord America, ed è una bevanda tradizionale dell’inverno; viene generalmente preparato dal periodo dell’Avvento a dicembre fino al periodo di Carnevale a febbraio.
I suoi nomi cambiano in base al paese: in inglese viene chiamato mulled wine, in francese vin chaud, in tedesco gluhwein, e nei paesi scandinavi glögg.
La fragranza del vino al profumo di arancia e cannella
Questa bevanda è come la zuppa di pesce: ogni paese ha la sua ricetta. Anzi, ogni famiglia. Per cui vi lascio la mia.
Per un litro e mezzo di vino rosso aggiungo un bicchiere di brandy, mezzo di acqua, tre stecche di cannella, 200 grammi di zucchero e un cucchiaio di miele scuro, 10 chiodi di garofano, due bacche di ginepro, la scorza di un limone, il succo di un mandarino, un’arancia tagliata a metà e due mele tagliate a tocchetti, private della buccia.
Metto tutto dentro a una pentola, lascio andare finché non bolle, incendio i vapori alcolici e appena la fiamma scompare spengo il fuoco. Lo si deve servire subito, ma nel caso si può anche conservare e trasportare in un thermos. Magari per coccolarci nel suo tepore dopo una passeggiata in montagna.
2. Il brulé di mela e amaretto
Meno alcol e tanto gusto
Anche il brulé di mela è una bevanda tipica dei mercatini di Natale. Ma non serve andare a Trento, Bolzano, San Candido o Merano per poterselo gustare. Si può tranquillamente fare a casa e gustarselo con gli amici comodamente sul divano, facendo quattro chiacchiere.
La preparazione è simile a quella del vin brulé. Gli ingredienti sono facilissimi da recuperare: un buon succo di mela, possibilmente torbido e biologico, un bicchiere di amaretto di Saronno per ogni litro di succo, niente zucchero perché questi due ingredienti sono già molto dolci, chiodi di garofano (cinque per ogni litro), due stecche di cannella, una scorza di arancia e una di limone.
Si porta tutto a ebollizione e via in tazza. Con un paio di biscottini secchi, magari allo zenzero, è uno spuntino che conforta quasi come un abbraccio.
3. Tè al rum
Altro che caffè corretto!
Quello che vi proponiamo al terzo punto è un modo inconsueto di sorseggiare la bevanda più amata dagli inglesi: il tè al rum, infatti, unisce l’energia della teina al calore del distillato caraibico.
Corroborante, nelle fredde giornate invernali. La preparazione è molto semplice: si fa bollire l’acqua e si mettono in infusione un pezzettino di zenzero fresco, un chiodo di garofano e una bustina di tè nero per persona.
Una volta passati cinque minuti, si versa nelle tazze, si zucchera a piacere e si unisce un bicchierino di buon rum scuro. È un tè che si deve sorseggiare lentamente, anche perché il gusto è decisamente forte.
Assieme si possono gustare pasticcini o peccaminose fette di torta. Consiglio quella al grano saraceno, tipica dell’Alto Adige, il cui sapore si sposa alla perfezione con quello deciso del rum invecchiato.
4. Cioccolata calda al brandy
Se mai venisse a noia la cioccolata classica…
Cosa c’è di più confortante di una tazza fumante di cioccolata calda? Magari un po’ densa e con sopra una spruzzata di panna montata cosparsa di liquirizia in polvere o cannella? Se mai vi annoiaste della ricetta tradizionale, è molto semplice trovare delle alternative anche più peccaminose.
Mentre cercate delle scuse da riportare al vostro dietologo per giustificare qualche tazza di troppo nelle uggiose giornate invernali, iniziate a prendere gli ingredienti: un cucchiaio di cacao amaro, uno di zucchero, un cucchiaino di fecola di patate o di maizena, un quarto di litro di latte (fate voi se preferite quello scremato, parzialmente scremato, intero, oppure, in caso di intolleranze, di soia, mandorla oppure capra).
Si mescolano gli ingredienti secchi e poi pian piano si aggiunge il latte possibilmente già un po’ caldo. Si versa nel pentolino e si porta a ebollizione.
Una volta fuori dal fuoco si aggiunge un bicchierino di brandy. Et voilà! Nella tazza fumante potete aggiungere una generosa dose di panna montata o un paio di marshmallow. È un peccato di gola che ci farà finire dritti dritti nel girone dei golosi… ma ne vale la pena. La variante più gettonata? Sostituire il brandy con la crema al whisky.
5. Il bombardino
La bevanda alcolica più diffusa nelle baite alpine
Il bombardino lo conoscono quasi tutti, perché è l’unico motivo che spinge i più a passare una giornata al freddo sugli sci: fermarsi in baita e gustarsene almeno un paio.
Nato il secolo scorso sulle montagne che circondano Livigno, rinomata località sciistica nonché porto franco, deve il suo nome all’esclamazione che seguì al primo assaggio, ovvero: «Accidenti! È una bombarda!» D’altro canto la gradazione alcolica di questo cocktail caldo, pari ad oltre 30°, non è una questione da poco.
Per prepararlo bastano pochi ingredienti: un liquore allo zabaione cui si aggiunge una piccola dose di rum. Si scaldano assieme e si aggiunge panna montata decorata con cacao in polvere. Per renderlo più aggressivo si può unire una tazzina di caffè.
Mentre per stemperare il gusto molto deciso dello zabaione si può allungare con un po’ di latte. Detto questo, che altro aggiungere se non: cin cin!
E voi, quale bevanda calda preferite?