Cinque categorie di persone che vivono con le cose belle

Le persone che vivono con le cose belle, a partire dal Saggio di figura en plein air di Claude Monet

Ha ancora il prezzo in lire l’edizione di Vivere con le cose belle di Mary McCarthy. Di tempo, quindi, ne è passato da quando l’ho messo nello scaffale dei libri da leggere, ma non subito. Prima dovevano venire i best-seller, i vincitori di premi, i regali e quelli presi a intuito.

Quando l’amico Scrip ha aperto questo sito, ha cominciato a ronzarmi nella testa il sintagma “cose belle” come se l’avessi già letto o sentito, ma l’associazione al saggio di Mary McCarthy non mi veniva. Poi è capitato per caso, qualche giorno fa, non saprei neanche spiegare come.

La scrittrice americana non fa un elenco di cose belle; la bellezza è un enigma e le opere d’arte che rappresentano il bello sono oggetto di invidia, di furti e, a volte, anche di sfregi.

Ma il contatto con la bellezza rende migliori? C’è forse un’osmosi oggetto-soggetto con l’esposizione giornaliera all’arte? Qualche effetto morale percepibile? Vediamo come Mary McCarthy tratta cinque categorie di persone che hanno un contatto stretto con l’arte.

Se la bellezza è una dea, e io continuo a pensare che lo sia, essa richiede qualche rituale domestico e privato.

 

1. Mercanti d’arte

«Non sono più illuminati o raffinati della maggioranza degli altri gruppi sociali». Il loro rapporto con l’arte è commerciale, comprano e vendono, nulla di più.

 

2. Soprintendenti dei musei

«L’associazione con la bellezza non ha conferito alla massa dei soprintendenti cuori generosi o menti elevate». Questa categoria, purtroppo, ha un rapporto “impuro” con la bellezza perché deve occuparsi anche di immagine, pubbliche relazioni, attività promozionali con non poca competizione rispetto ad altri musei.

 

3. Storici e critici dell’arte

«Non sono affatto superiori, sul piano morale ed estetico, a giudici e medici». Anche per costoro il rapporto è commerciale, le loro opinioni diventano cifre, il valore di mercato delle opere e la rivalità fra esperti non li eleva.

 

4. Proprietari collezionisti

«Benefici effetti dell’associazione con l’arte: zero o praticamente zero». I collezionisti fanno un investimento, monetizzano in questo modo la bellezza. Al limite, secondo la scrittrice, vivere circondati da cose belle aiuta a scegliere altre cose belle, “un circolo vizioso” e nessun effetto etico, ma solo di buon gusto.

 

5. Lettori

«Un lettore accanito sarà onnivoro, ma non avido». È una categoria presa a esempio per contrasto: «Un lettore accanito sarà ovviamente un lettore onnivoro, ma non avido.

Consumando più materiale scritto del comune cittadino, egli non priva nessun altro della parte di godimento che gli spetta, e questa è probabilmente una differenza importante» con la categoria dei proprietari collezionisti di opere d’arte.

 
Ma allora, qual è l’effetto della componente di bellezza su di noi? Le meraviglie architettoniche o monumentali di una città sono sempre state un messaggio di bellezza per abitanti e visitatori, un’immediatezza di emozioni difficili da spiegare, eppure presenti. E il potere della natura? Innegabile. Tutto vero, secondo Mary McCarthy, ma non abbastanza.

La differenza la fa la memoria, il “culto privato”, il senso che acquisisce un oggetto nostro, oltre il suo valore in sé. La bellezza che è a contatto con noi, quella che viviamo, insomma, trova un senso evocativo, è ricordo, associazione a un luogo, a una persona, a un momento, a un pezzo di vita che conosciamo e abbiamo dentro.

I “frammenti di bellezza” che ci circondano nel nostro privato coincidono con un legame con la nostra storia e la particolarità di averla vissuta. È la possibilità di interiorizzare quell’oggetto collegato a quell’esperienza.

Questo è vivere con le cose belle che sono di nostra proprietà e di nessun altro e il possesso dura finché c’è vita: «Quando moriremo, l’unità che esse costituiscono si spezzerà ed esse se ne andranno per strade separate, saranno disperse, come i nostri corpi».

 

Segnala altre categorie di persone che vivono con le cose belle nei commenti.

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