
Ogni anno, i giornali italiani vengono invasi dalle statistiche sulla qualità della vita nelle varie città. In ogni capoluogo di provincia ci si interroga su cosa si può fare per migliorare l’aria, su quali iniziative si possono varare per incrementare le attività culturali, su quali misure adottare per il lavoro. Perché, diciamolo pure, essere nelle posizioni più alte di quella classifica aiuta, non di poco, la popolarità dei vari sindaci e delle amministrazioni comunali.
La qualità della vita in Germania
L’Italia non è però l’unico paese in cui statistiche del genere vengono elaborate. E anche altrove vengono lette con grande interesse. Tra tutti i paesi, è particolarmente interessare studiare i dati della Germania, perché il paese governato dalla Merkel è spesso citato come un esempio di come lavoro e qualità della vita possano convivere.
Wirtschafts Woche, un settimanale economico stampato a Düsseldorf, elabora ogni anno una classifica interessante, anche se per la verità virata solo sul lato economico. La società di consulenza internazionale Mercer, invece, ha fatto uno studio più ampio, che tiene conto anche della vita culturale, della sicurezza e di altri fattori. Il problema è che quest’ultimo studio si focalizza su tutto il mondo, trascurando quindi le realtà tedesche medio-piccole. Per non scontentare nessuno, abbiamo quindi incrociato le due graduatorie. Ecco cosa ne è venuto fuori.
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Indice
Monaco di Baviera
Città ricca e frequentata dai turisti
Non è una novità: è abbastanza risaputo che Monaco è considerata anche dai tedeschi una piccola perla, sia per qualità della vita, sia per la ricchezza dei suoi abitanti. La città cresce con una tendenza del 2,1% annuo, nonostante il prezzo delle abitazioni sia tutt’altro che abbordabile (in media, 4.600 euro al metro quadro). Ma gli abitanti di Monaco non hanno di che preoccuparsi: quasi il 40% della popolazione lavora nel settore dei servizi ad alta intensità di conoscenza, con stipendi di ottimo livello. Il reddito medio è infatti di quasi 27.000 euro all’anno, il più alto di tutto il paese. Inoltre negli ultimi anni si è abbassato il tasso di criminalità.
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Qualche elemento di preoccupazione, in realtà, c’è. A Monaco si nasce un po’ meno che nel resto della Germania e la pressione fiscale è più alta che altrove, ma questi non sembrano essere problemi troppo impellenti per i bavaresi. D’altronde, il costante afflusso di turisti – soprattutto durante l’Oktoberfest o nel periodo natalizio – ripaga la città di molte spese.
Turchi e italiani
Forte di 1,5 milioni di abitanti nel Comune (che salgono a 2,7 se si considera l’area metropolitana), la città è, secondo la società di consulenza Mercer, la quarta al mondo per qualità della vita, dietro solo a Vienna, Zurigo e Auckland. Ben 300mila dei suoi residenti, comunque, non hanno la cittadinanza tedesca. Solo i turchi sono più di 40mila, seguiti da albanesi, croati, serbi e greci. Notevole anche la presenza italiana, con più di 20mila nostri connazionali. Nonostante la Baviera sia terra di tradizione cattolica, Monaco ha visto calare notevolmente l’influenza della Chiesa negli ultimi anni: oggi il 47% della popolazione dice di non essere affiliato a nessuna chiesa o credo religioso.
Per quanto riguarda, infine, l’aspetto culturale, Monaco è una delle città più importanti d’Europa. Vi sorgono tre università, il prestigioso Deutsches Museum e varie pinacoteche. Infine, dal punto di vista lavorativo hanno sede in città alcune delle più importanti multinazionali tedesche, come Siemens, BMW, Allianz.
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Ingolstadt
Una città dove non c’è disoccupazione
Non l’avrete sentita nominare spesso come altre metropoli presenti in questa cinquina, ma Ingolstadt è, secondo Wirtschafts Woche, la seconda città migliore della Germania in cui vivere. Il motivo? Ce ne sono vari, ma uno si erge al di sopra di tutti gli altri: è la città col miglior tasso di occupazione di tutto il paese. Un risultato che di certo molte realtà le invidiano, ma che è dovuto da un lato alla presenza di industrie di primo piano come la Audi, dall’altro a un grado di produttività che non ha eguali in Germania.
Auto e negozi di elettronica
Non pensiate, però, che l’economia della città bavarese – a metà strada tra Monaco e Norimberga – dipenda solo dalle auto. In città hanno sede anche i colossi dei negozi di elettronica MediaMarkt (quello che nel nostro paese si chiama MediaWorld) e Saturn. Certo, questo, secondo gli esperti, costituisce anche un elemento di debolezza sul lungo periodo: Ingolstadt ha infatti meno laureati della media e meno occupati nel terziario avanzato. Le occasioni lavorative molto diffuse, infatti, non spingono i giovani del luogo a cercare di specializzarsi, e questo potrebbe diventare presto un limite.
La città, famosa soprattutto per essere quella in cui, secondo il romanzo, il dottor Frankenstein creava la sua creatura, conta oggi 130mila abitanti ed è attraversata dal Danubio. Ottimi anche i collegamenti, soprattutto con Norimberga tramite una linea ferroviaria ad alta velocità. La comunità italiana in città è la quarta più numerosa (poco meno di 1.000 persone) dopo quelle turca, rumena e greca.
Erlangen
Vicino a Norimberga, ancora in Baviera
Se Ingolstadt è una città medio-piccola in cui tutti hanno un lavoro, anche se non sempre qualificato, Erlangen sembra porsi al capo opposto. La città, che conta 100mila abitanti e inizia all’estrema periferia di Norimberga, è infatti famosa per l’alto numero di laureati. La media dei dipendenti tedeschi con un titolo di studio universitario è infatti del 17%, ma questo valore nella città bavarese sale addirittura al 31,2%. Inoltre, negli ultimi anni sono aumentati vertiginosamente gli impiegati in settori del terziario avanzato.
Come altrove, i vantaggi di Erlangen non si limitano solo al lavoro. Un fattore che l’ha fatta salire fino al terzo posto della nostra lista è infatti il bassissimo numero di reati, solo 6.000 ogni 100.000 residenti, il secondo dato più basso di tutta la Germania. Interessante anche l’aspetto culturale, con una buona università e col prestigioso Max-Planck-Institut für die Physik des Lichts, che si occupa di fisica della luce. Inoltre in città hanno sede varie divisioni della Siemens.
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L’aspetto negativo dell’economia locale è legato soprattutto alla produttività e ai tassi di disoccupazione. Alla facilità con cui il personale altamente qualificato trova lavoro non corrisponde, infatti, un’altrettanto grande facilità per chi quelle qualifiche non le ha. La via verso il benessere economico in città, insomma, pare essere parecchio selettiva.
Düsseldorf
Ricchezza, fiere e un pizzico d’Oriente
Usciamo finalmente dalla Baviera e spostiamoci a nord, a Düsseldorf, capitale della Renania Settentrionale-Vestfalia. La città sorge sul Reno e dista pochi chilometri da Colonia e dalla Ruhr, dove sorgono altre metropoli del calibro di Duisburg, Essen e Dortmund. È, insomma, al centro di quella macroregione che è ad altissima densità di popolazione e di grande interesse industriale. La città è, di conseguenza, uno dei centri economici e politici più importanti del paese: hanno sede l’energetica E.ON e la chimica Hankel, ma è importantissimo anche il ramo dei servizi e della pubblicità.
La città del krautrock e della moda
La città è la settima tedesca non solo per numero di abitanti (600mila) ma anche per PIL, cioè per produzione di ricchezza. Non a caso sono numerose le fiere che vi si svolgono: la più importante è forse ProWein, dedicata al vino, ma si segnalano anche quelle dedicate alla moda, alla stampa e alla gomma. Dal punto di vista culturale, Düsseldorf è considerata la capitale del krautrock e della musica elettronica. Inoltre trovano spazio in città una prestigiosa Accademia d’arte – che fu una delle culle del romanticismo – e la celebre Königsallee, un viale caratteristico molto bello e pieno di negozi di lusso e di moda. Tutto questo ha fatto sì che la ricerca della Mercer abbia posto la città al sesto posto mondiale per qualità della vita.
Infine, un’ultima nota sugli stranieri. A Düsseldorf risiede la più grande comunità giapponese d’Europa. Per questo motivo, il 4 e il 5 maggio di ogni anno si festeggia la Giornata del Giappone, che da sola attira in città più di 1 milione di turisti.
Francoforte sul Meno
La metropoli delle banche e del multiculturalismo
Concludiamo con Francoforte sul Meno, città che si piazza ottimamente in entrambe le classifiche che abbiamo usato. La quinta città della Germania (700mila abitanti, che salgono a 2,3 milioni se si considera l’area urbana) è infatti un centro di primo piano sia dal punto di vista economico che culturale. In centro, solo per fare un esempio, hanno sede la Banca Centrale Europea, la Banca Federale Tedesca e la terza Borsa per volume di scambi. Non è un caso che la città sia soprannominata Bankfurt e Mainhattan (giocando sul nome tedesco del fiume Meno).
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Non è però tutto oro quello che luccica. I redditi sono infatti particolarmente alti, ma alcune zone della città non sono risparmiate dal degrado. Francoforte ha infatti il tasso di criminalità più alto di tutta la Germania ed è celebre per l’elevato traffico di droga, soprattutto nella zona della stazione centrale.
Fiera del Libro e Salone dell’Automobile
Tra gli eventi culturali degni di nota bisogna segnalare la celebre Fiera del Libro, la più importante d’Europa, e il Salone dell’Automobile. Interessante anche il multiculturalismo che permea la vita cittadina: a Francoforte risiedono infatti persone appartenenti a circa 180 diverse nazionalità, tra cui la comunità coreana più grande d’Europa. Meno del 60% dei cittadini è di origine tedesca; per il resto sono particolarmente corpose le comunità turca (il 9% della popolazione), slava ed asiatica. Buona anche la presenza di italiani.
Volete sapere infine quali sono le città che si piazzano dopo il quinto posto? Tra quelle nelle posizioni più alte troviamo Wolfsburg, Regensburg, Ulm, Berlino, Amburgo, Karlsruhe, Stoccarda e Norimberga. Meno soddisfacenti, invece, i risultati di altre metropoli come Colonia e Dortmund, sostanzialmente bocciate dalle rilevazioni.
Düsseldorf sesta per qualità della vita !?😅😅 Vi basti sapere che con questa gente ho avuto un processo per violazione di diritti fondamentali per motivi etnici ovviamente vinto. La problematica sta che se sbagliano, nonostante tu possa dimostrarlo, non hanno conseguenze. Citta invivibile senza una stabilità economica o lavorativa