
Viaggiare è un’attività che piace a tutti. Ma che non tutti, purtroppo, possono permettersi. Quando pensiamo a città magnifiche come Londra, Parigi, Berlino o New York, infatti, i nostri occhi sognano ma il nostro portafoglio piange. E d’altronde viaggi del genere, anche quando abbiamo la possibilità di farli, dobbiamo centellinarli, per non infierire troppo sul bilancio familiare.
Le mete più economiche
Esistono però delle mete che di solito non vengono considerate, ma che sono più discrete e soprattutto non costano un occhio della testa. Sono città perlopiù dell’est Europa, che hanno alle spalle secoli di storia ma che gli eventi del dopoguerra hanno reso abbastanza povere. Città in cui, perciò, viaggiare costa relativamente poco, almeno se paragonato alla media.
Esiste addirittura una classifica che prova a vedere qual è la città più economica d’Europa, e le metropoli orientali la dominano. Si tratta dell’Europe Backpacker Index, di cui è da poco uscita la versione 2017. Scopriamo insieme quali sono le prime cinque mete della lista e perché varrebbe la pena di visitarle.
Indice
Sofia
Una capitale antica e carica di storia
Ammettiamolo: quando si pensa a una vacanza in una grande città europea di sicuro Sofia non è la prima meta che viene in mente. E forse neppure la decima. Ma è nettamente la più economica, e questo è un buon motivo per cominciare a guardarla con occhio diverso. D’altro canto, è la terza capitale più antica d’Europa dopo Atene e Roma, e questo fa sì che le sue strade siano letteralmente piene di storia.
Una storia non sempre rosea, però. La città è stata dominata, durante la sua lunga esistenza, praticamente da chiunque, e ha cambiato anche nome svariate volte. Questo fa sì che anche dal punto di vista turistico convivano più identità, a volte in contrasto tra loro. Ad esempio, in Piazza dell’Assemblea Nazionale troverete una importante statua dedicata allo zar Alessandro II, quello che fece guerra agli ottomani garantendo così l’indipendenza bulgara. Ma i russi, soprattutto dopo la caduta del comunismo, non sono oggi certo visti di buon occhio.
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Il punto forte della vostra visita saranno probabilmente le chiese. Tra le tante degne di nota vi segnaliamo la Chiesa di Santa Sofia, costruita addirittura sotto il regno di Giustiniano e responsabile del nome della città. Inoltre, merita una attenta esplorazione la Cattedrale di Aleksandar Nevski, la più grande chiesa ortodossa dei Balcani, con icone di grande valore. Tra i musei, invece, tenete in lista il Museo di Storia Nazionale, con il tesoro dei traci.
Non sono però tutte rose e fiori. Sofia, come d’altronde il resto della Bulgaria, ha i suoi bei problemi. E se i prezzi sono così bassi non è certo per caso. La principale delle questioni a cui un turista deve necessariamente far caso è quella della criminalità. La povertà ha infatti acuito i problemi, e spinto alcuni a cercare di guadagnare qualche lev – questa la moneta bulgara – in modi illeciti. D’altronde, il PIL pro capite dei bulgari si aggira appena sui 7.000 dollari, piuttosto poco se pensate che il nostro sta attorno ai 30.000. Quindi, quando girate in città, fate attenzione a portafogli e borsette.
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Cracovia
Intellettuale ed economica
Se dovessimo valutare il rapporto qualità/prezzo, probabilmente la dominatrice assoluta di questa classifica sarebbe Cracovia. La città polacca offre infatti innumerevoli bellezze a costi molto contenuti. Le stime dell’Europe Backpacker Index mostrano infatti come siano particolarmente economici sia gli hotel che i ristoranti, a fronte però di una serie di attrazioni di primo piano.
La città è una delle più antiche di tutto l’est Europa. Già Capitale europea della cultura nel 2000, ha ricevuto negli ultimi anni una serie di riconoscimenti internazionali di primo piano. Ad esempio nel 2013 l’UNESCO l’ha nominata Città della letteratura, mentre l’anno dopo è diventata Città europea dello sport. Il suo centro storico è inoltre Patrimonio dell’umanità già dal 1978. D’altronde, qui hanno sede anche musei molto importanti come il Museo Czartorysky che ospita ad esempio la celebre Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci.
Gli edifici religiosi e le piazze
La città, nota anche per essere stata il luogo d’origine di Karol Wojtyla e capitale del cattolicesimo polacco, si ricorda per le sue molte chiese e l’impianto medievale. Tra tutte le cattedrali, merita una menzione Kusciol Mariacki, la chiesa dedicata alla Vergine Maria. L’edificio trecentesco vi stupirà all’esterno con le sue alte torri e all’interno con delle straordinarie decorazioni. Da segnalare inoltre anche la Rynek Glowny, una delle più grandi e antiche piazze europee, il Castello di Wawel e l’Università Jagellonica. D’altronde, Cracovia è da sempre una delle città più intellettuali d’Europa.
Da considerare, infine, l’importanza del locale ghetto ebraico. Prima del 1945 nel quartiere di Kazimierz vivevano circa 65.000 ebrei, poi quasi completamente sterminati. Oggi, nell’antica sinagoga, sorge un importante Museo dell’Olocausto, ma la cultura yiddish pervade ancora tutta la zona.
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Bucarest
La Piccola Parigi dell’Est
Torniamo sui Balcani con Bucarest, la terza città più economica d’Europa secondo lo Europe Backpacker Index. La capitale romena non è probabilmente la prima meta a cui si pensa non solo quando si programma un viaggio in giro per il Vecchio Continente, ma anche limitandosi all’est Europa. I bassi prezzi però spingono sempre più persone a provarla. E anche se non può competere con le più note capitali occidentali, Bucarest ha comunque qualcosa da offrire anche ai turisti internazionali.
Sorge sul fiume Dâmbovița ed è oggi una metropoli moderna, che si avvia verso i due milioni di abitanti. Non a caso è la settima città più popolosa dell’Unione Europea. Secondo il mito, venne fondata da un pastore di nome Bucur durante un suo viaggio dai Carpazi al Mar Nero. E visto che Bucur, in romeno, significa “gioioso”, la città si presenta oggi, a livello turistico, come una meta allegra e, appunto, gioiosa. In realtà, i decenni di dittatura comunista l’hanno sicuramente intristita, ma pian piano ci si sta risollevando da quella condizione.
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L’aspetto più affascinante della città è il momento di relativa gloria che visse tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Nel 1859 divenne infatti capitale del nuovo regno di Romania e si ingrandì notevolmente, con l’edificazione di molti edifici. Lo stile architettonico scelto fu quello francese, mentre Bucarest divenne il crocevia di traffici e una città cosmopolita. Per questo ancora oggi è nota col soprannome di Piccola Parigi.
Non è un caso, ad esempio, che si trovi un Arco di Trionfo particolarmente rilevante, da cui parte il viale Soseaua Kiseleff, che richiama gli Champs-Élysées. Inoltre vi sono numerosissimi musei e teatri edificati spesso in stile Art Nouveau. Tra i vari palazzi, meritano per motivi diversi un’occhiata il Palazzo del Parlamento, eredità comunista e secondo edificio più grande del mondo, e il Museo Nazionale d’Arte della Romania ospitato presso il Palazzo Reale.
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Belgrado
Una città distrutta e ricostruita molte volte
All’incontro tra i fiumi Danubio e Sava sorge la quarta città della nostra lista, Belgrado. Ex capitale della Jugoslavia e oggi centro più importante della Serbia, la città segna il punto d’incontro tra i Balcani e la Pannonia ed è stata, storicamente, il crocevia di diversi popoli. Qui passarono infatti grandi imperatori romani come Marco Aurelio e Costantino, ma poi gli ostrogoti, gli unni, gli slavi, gli ottomani.
Non sono però solo i popoli ad aver attraversato la città. Purtroppo, con loro sono arrivate anche le guerre, che spesso hanno distrutto i reperti delle dominazioni precedenti. Così è piuttosto raro trovarsi davanti edifici antichi, quando ci si trova a Belgrado. A parte i resti delle mura e qualche tomba ottomana, gli edifici più antichi risalgono appena al XIX secolo. Tra questi c’è il neorinascimentale Teatro Nazionale, eretto nel 1869. O il Palazzo Vecchio, attualmente sede dell’assemblea cittadina.
Il centro
Particolarmente rilevante, dal punto di vista turistico, è il centro cittadino. I quartieri da non perdere sono Stari Grad e Zemun. In quest’ultimo – contraddistinto da edifici in stile austriaco – meritano un’occhiata il parco Topčider, la Torre del Millennio e il Mausoleo dedicato a Tito, il leader della Jugoslavia comunista. Si segnalano inoltre, tra le chiese, la Cattedrale di San Michele, edificata nel 1837 in uno strano stile tra il classico e il barocco, e il Tempio di San Sava, la più grande chiesa ortodossa del mondo.
Infine, bisogna ricordare che a Belgrado esistono anche delle spiagge di buon livello. Sul fiume Sava, ad esempio, sorge l’isola Ada Ciganlija, rinomata e meta di molti turisti. Qui c’è infatti un lago artificiale con 7 chilometri di spiagge e si possono praticare anche numerosi sport.
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Budapest
La bella città sul Danubio
Concludiamo con Budapest, città di cui abbiamo già parlato altre volte e meta ormai frequente del turismo italiano. La crescita economica dell’Ungheria, in realtà, ha reso la sua capitale meno economica di quanto non fosse un tempo, ma non è impossibile trovare ancora dei prezzi particolarmente bassi. Quello che consiglia lo Europe Backpacker Index è di stare ai margini delle mete turistiche più tradizionali per risparmiare anche parecchi soldi.
Come Vienna, Budapest sorge sul Danubio, ma a differenza della cugina ha un’identità e una vitalità forse più accese. Abbastanza famosa la descrizione che ne dà Claudio Magris, uno dei maggiori esperti della zona mitteleuropea: «Budapest dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un’imponenza da città protagonista della storia». Antica colonia romana, nasce dall’unione di diversi centri tra loro vicini, tra i quali spiccano, com’è noto, Buda e Pest. È cresciuta nel corso dei secoli soprattutto grazie alla sua posizione geografica, diventando meta di passaggio di varie vie commerciali.
Tracce di molte culture
Le sue strade e i suoi edifici riportano quindi le tracce delle culture che hanno attraversato questi luoghi. Gli edifici spesso hanno un’impronta austro-ungarica, anche se di fianco ad essi convivono rimasugli dell’epoca comunista. La cucina, invece, è molto particolare e speziata, frutto dell’incontro anche con la tradizione turca.
Tra gli edifici e i luoghi storici bisogna segnalare almeno il Parlamento ungherese di architettura neogotica, il Castello di Buda (patrimonio dell’umanità UNESCO) e il Piazzale degli Eroi. Tra le chiese spiccano il Duomo di Santo Stefano di fine ‘800 e la Chiesa di Mattia, dedicata allo storico re d’Ungheria. Infine, passaggi caratteristici sono quelli per il Ponte delle Catene e le sue statue e sulla via pedonale Váci Utca.
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