
Vienna, almeno per chi abita nel nord Italia, è una meta quasi perfetta per un viaggio in qualsiasi stagione dell’anno: così vicina da poterci arrivare in treno in una notte eppure così lontana da dimostrarsi completamente diversa dalle città italiane; così giovanile da presentare varie soluzioni economiche adatte perfino agli studenti universitari eppure così piena di storia e di memoria.
E molto altro ci sarebbe da dire: multietnica, soavemente decaduta, barocca e accogliente, è sicuramente una delle città più interessanti da visitare al di fuori del nostro paese.
Ma da dove partire? Cosa vedere a Vienna, soprattutto se si hanno a disposizione pochi giorni? Ecco i nostri consigli, partendo dal centro della città e spostandoci progressivamente verso la sua periferia.
Indice
1. Santo Stefano
Tra gotico e barocco
Ne abbiamo già parlato quando abbiamo dedicato una cinquina alle più belle cattedrali gotiche europee, ma la chiesa di Santo Stefano, ovvero il Duomo di Vienna, merita un’ulteriore citazione ed è immancabile in qualsiasi tour della capitale austriaca che si rispetti.
Costruita a partire dal 1147, la chiesa ha i suoi punti di forza soprattutto nel monumentale esterno, in particolare grazie al tetto formato da più di duecentomila tessere colorate e alle torri che la circondano.
Queste torri si ergono sia davanti all’entrata principale, sia sui lati nord (dove c’è la torre che ospita la campana Pummerin derivata dai cannoni dei musulmani che avevano assediato la città) e sud, alta quest’ultima ben 136 metri e uno dei simboli più importanti della città.
L’interno
Per quanto riguarda l’interno, visitato da circa tre milioni di persone all’anno, si alternano sostanzialmente elementi gotici originali e barocchi successivi: le volte sono imponenti e semplici come conveniva allo stile medievale, mentre più sfarzoso è l’altare maggiore realizzato attorno alla metà del Seicento.
Inoltre può essere interessante dare un’occhiata al bel pulpito scolpito da Anton Pilgrim, architetto e scultore tardomedievale tra i più importanti della sua epoca, e le varie immagini di devozione sparse per tutta la chiesa, ognuna delle quali ha una propria storia.
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Vi è ad esempio un Cristo crocifisso al quale sembra crescere una vera barba, un altro Cristo che secondo la tradizione punisce i peccatori col mal di denti, una Madonna che protegge i servi dalle ingiuste accuse dei padroni e, infine, un’altra Madonna che si dice abbia lacrimato e sia stata quella che ha consentito al capitano di ventura Eugenio di Savoia di salvare Vienna dai turchi nel 1683.
2. Hofburg
Il palazzo imperiale invernale
Maestoso complesso costruito nell’intervallo di quasi sette secoli, l’Hofburg è lo storico palazzo imperiale viennese, sede invernale dei regnanti asburgici fino alla caduta dell’Impero Austro-Ungarico e oggi residenza ufficiale del presidente federale.
Da un certo punto di vista accozzaglia incoerente di stili diversi1, l’Hofburg è prima un monumento storico che architettonico, anche se come ogni palazzo imperiale stupisce e lascia a bocca aperta per la sua imponenza e per la raffinatezza dello stile.
All’interno si possono visitare alcuni degli appartamenti a suo tempo occupati dai regnanti, tra i quali sono particolarmente apprezzate dai turisti le stanze di Sissi, l’imperatrice Elisabetta di Baviera resa celebre a livello popolare dai film degli anni ’50 in cui aveva il volto di Romy Schneider.
È però interessante anche ricostruire tramite gli oggetti e le guide lo stile di vita di quegli imperatori che avevano in mano il destino d’Europa ma erano spesso soggetti a manie e idiosincrasie simili a quelle che viviamo tutti (Sissi, ad esempio, aveva un’ampia serie di attrezzi ginnici con cui si allenava con costanza).
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Inoltre vale la pena di dare un’occhiata anche alla ricca collezione dei tesori – con anche la corona del Sacro Romano Impero – e, se riuscite ad accaparrarvi i biglietti2, assistere a uno dei concerti che vengono eseguiti lì dalla Wiener Hofburg Orchester, tra i quali i più importanti sono quelli di San Silvestro e Capodanno.
3. Kunsthistorisches Museum
I capolavori accumulati dagli Asburgo
Devo dire la verità: nel corso degli anni ho avuto la fortuna di visitare tanti musei in giro per l’Europa e in qualche caso anche oltre (ovvero New York), ma raramente ho ritrovato la bellezza, l’eleganza e l’ottima impressione che mi ha lasciato il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Situato in Maria-Theresien-Platz, di fronte al gemello Naturhistorisches Museum dedicato alla storia naturale, è già dall’esterno un bell’edificio ultimato verso la fine dell’Ottocento in uno stile vicino a quello rinascimentale italiano, con grande abbondanza anche all’interno di marmi e stucchi pregiati.
Ma è soprattutto la collezione – accumulata nei secoli di dominazione asburgica – a destare interesse: all’interno del museo trovano infatti asilo capolavori molto noti di Albrecht Dürer, Pieter Bruegel il Vecchio, Caravaggio, Giorgione, Raffaello, Tiziano, Pieter Paul Rubens, Jan Vermeer, Diego Velázquez, Jacques-Louis David e altri ancora.
Come se non bastasse, ampio spazio è lasciato a mostre temporanee di grande interesse, che cambiano di stagione in stagione. Se si programma un viaggio a Vienna, quindi, conviene tenere d’occhio il sito ufficiale del museo3, disponibile anche in inglese, dove sono reclamizzate pure offerte e sconti sui biglietti d’ingresso.
4. Belvedere
La casa dell’arte moderna
Finora abbiamo toccato tre punti che ora dobbiamo riprendere in mano: a Santo Stefano abbiamo citato Eugenio di Savoia, il condottiero che salvò Vienna dai turchi; a Hofburg abbiamo parlato di palazzi viennesi; al Kunsthistorisches dell’amore degli austriaci per l’arte.
Tutti questi elementi si ritrovano uniti al Belvedere, bel palazzo (diviso in realtà in due stabili: Belvedere superiore e Belvedere inferiore) di inizio Settecento che oggi ospita anche la Galleria omonima, uno dei più importanti musei della città.
Il palazzo, alla morte senza eredi di Eugenio, finì prima a una nipote e poi fu acquistato da Maria Teresa d’Austria, che qualche decennio più tardi – da sovrana illuminata qual era – decise di trasferire proprio qui la sua collezione di opere d’arte, aprendovi uno dei primi musei pubblici del mondo.
Le opere
Mentre le opere classiche furono poi spostate al Kunsthistorisches, qui trovarono spazio a partire dagli inizi del Novecento le opere contemporanee, dagli impressionisti (Claude Monet, Edouard Manet e Pierre-Auguste Renoir) agli espressionisti (molte le opere degli austriaci Egon Schiele e Oskar Kokoschka).
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E poi ovviamente ci sono l’arte della Secessione (coi più grandi capolavori di Gustav Klimt) e l’arte contemporanea del XXI secolo. Inoltre anche qui abbondano le mostre temporanee e si segnala anche un bel giardino pieno di giochi d’acqua simili a quelli che erano stati realizzati pochi decenni prima a Versailles.
5. Palazzo di Schönbrunn
La Versailles viennese
Concludiamo la prima parte dell’articolo, come avevamo anticipato, spostandoci fuori città per andare a visitare l’ultimo ma straordinario palazzo di Vienna che non si può non vedere, quello di Schönbrunn, residenza estiva degli Asburgo dal 1730 al 1918 e oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Costruito in una zona che un tempo era di campagna con l’intenzione di rivaleggiare con la reggia di Versailles, con l’espansione di Vienna è stato sostanzialmente inglobato nella città ed è oggi forse la sua principale meta turistica, sia per l’indubbia bellezza, sia per il ruolo storico che ha avuto nell’evoluzione dell’Impero Asburgico.
Da qui, infatti, Maria Teresa varò quell’ampio programma di riforme che fecero dell’Austria forse la potenza più importante dell’Europa del Settecento, qui soggiornò Napoleone quando invase l’Impero, qui nacque e qui morì Francesco Giuseppe, l’imperatore ben noto agli italiani perché regnò dalla metà dell’Ottocento, passando attraverso il Risorgimento e la Prima guerra mondiale.
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Il palazzo oggi si può visitare all’interno come avviene anche per Hofburg, entrando anche nelle stanze private che furono usate dagli imperatori e imparando a conoscerne quindi le abitudini e lo stile di vita.
È interessante in particolare anche il grande parco, uno dei più apprezzati e belli al mondo, nel quale si segnalano la Gloriette – edificio classico che offre una grande visuale sul complesso e su Vienna –, la cosiddetta “bella fonte” che dà il nome a tutto il palazzo, i giardini botanico e zoologico e la serra delle palme realizzata in ferro verso la fine dell’Ottocento.
Altre 10 mete da vedere a Vienna, oltre alle 5 già segnalate
Le cinque che vi abbiamo elencato finora sono, a tutti gli effetti, le cose più interessanti da vedere a Vienna secondo noi. Non sono però certo le uniche. Se la vostra vacanza si prolunga oltre le due o tre giornate, potreste riempirvi il tempo con altri luoghi interessanti. Come quelli che vi presentiamo qui di seguito.
Il Prater
Il Prater è il più famoso parco di Vienna e di sicuro uno dei più celebri d’Europa. Sorge nel distretto di Leopoldstadt e ha il suo simbolo nella ruota panoramica, chiamata Riesenrad. Inoltre il parco è delimitato dal Danubio e da un suo ramo, il Donaukanal.
In precedenza terreno di caccia degli imperatori d’Austria, il parco fu aperto al pubblico nel 1766 da Giuseppe II, il figlio di Maria Teresa, e assunse la forma attuale soprattutto nel corso dell’Ottocento e del primo Novecento. All’interno del parco si trovano anche un museo e un planetario, oltre alla Kugelmugel dell’artista Edwin Lipburger.
La Wiener Staatsoper
La Wiener Staatsoper è il più famoso teatro della capitale austriaca. Costruito negli anni ’60 dell’Ottocento, fu il primo di una serie di edifici voluti per riqualificare la Ringstrasse in stile neorinascimentale. Inaugurato alla presenza di Francesco Giuseppe, ha avuto negli anni direttori d’orchestra eccezionali.
Tra questi bisogna ricordare ad esempio Gustav Mahler all’inizio del Novecento, che lo rese uno dei principali centri della musica e della cultura europea, ma anche Richard Strauss e Herbert von Karajan. Ancora oggi la sua orchestra è di grande prestigio e alcuni dei suoi membri vengono scelti per la Wiener Philharmoniker.
Il Museo dell’Albertina
L’Albertina è un palazzo storico viennese, ma questo nome si attribuisce di solito anche al museo ospitato al suo interno. Il palazzo si sviluppò soprattutto tra la fine del ‘700 e il secolo successivo, quando vi si stabilirono vari arciduchi, tra cui proprio Alberto, che diede il nome al palazzo.
Il museo ospita varie arti grafiche, dalle stampe (ha forse la collezione più vasta del mondo in questo campo) ai dipinti. Si va dai disegni di Albrecht Dürer fino a una bella collezione di arte impressionista. Inoltre nel 2020 ha aperto anche l’Albertina Modern, un nuovo museo che ospita le opere più recenti.
Il Municipio
Il Municipio – o Rathaus, alla tedesca – di Vienna è uno dei più importanti edifici neogotici d’Europa. Venne costruito sul finire dell’Ottocento dall’architetto Friedrich von Schmidt, sulla Ringstraße, con una facciata di grande impatto anche scenico.
Presenta varie torri ma in particolare va notata la torre centrale, che sporge anche in avanti a dare un effetto di maggiore profondità a tutta la struttura. Questa torre raggiunge l’altezza di 105 metri, che all’epoca dell’edificazione la metteva al secondo posto in città, dietro solo al Duomo di Santo Stefano.
Il MuseumsQuartier
Il nome MuseumsQuartier spiega già piuttosto bene di cosa stiamo per parlare: si tratta di un agglomerato di musei che sorge nel distretto di Neubau e occupa un’area di circa 60.000 metri quadrati. È quindi uno dei complessi museali più grandi del mondo e anche uno dei più recenti, visto che è stato aperto nel 2001.
All’interno ci sono l’Architekturzentrum Wien che si occupa di architettura, il Leopold Museum che ospita l’arte moderna, la galleria d’arte Kunsthalle Wien, il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien (museo di arte moderna e contemporanea) e lo ZOOM Kindermuseum, pensato invece per i bambini.
L’Hundertwasserhaus
Se vi piacciono i quartieri caratteristici, non potete non visitare l’Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari edificate negli anni ’80 dall’artista e architetto Friedensreich Hundertwasser. Ecologista e personalità eclettica, Hundertwasser progettò case molto particolari che vi lasceranno a bocca aperta.
In esse mancano infatti angoli retti, mentre tutto è arrotondato; sono presenti bei giardini pensili e un gusto per la vitalità che emerge anche dai colori vivaci delle case. Anche i locali lì attorno spesso sono decorati allo stesso modo, con ceramiche vivaci e fontane sgargianti. Merita una visita.
La Karlskirche
La Karlskirche è quella che in italiano possiamo chiamare la Chiesa di San Carlo Borromeo. Sorge poco fuori la Ringstraße, nella parte meridionale di Karlsplatz, ed è stata edificata nel Settecento in stile barocco per opera principalmente dell’architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach.
Costruita come forma di ringraziamento per un’epidemia di peste che non aveva fatto troppi danni in città, la chiesa è famosa soprattutto per la sua grande cupola a forma ellittica e per le due grandi colonne poste ai lati dell’entrata e decorate con bassorilievi che raccontano la vita di San Carlo, protettore dei malati di peste.
Il Naschmarkt
Le grandi città non sono fatte solo di monumenti, ma anche di quartieri e scorci da vivere, come abbiamo cercato di mostrarvi. E non bisogna dimenticare neppure i mercatini, come, nel caso viennese, il celebre Naschmarkt, che ospita circa 120 tra bancherelle con prodotti alimentari e locali in cui ci si può fermare e mangiare.
Le bancherelle sono aperte tutti i giorni dal lunedì al sabato, fino al tardo pomeriggio. Il sabato, però, oltre a quelle specializzate nel cibo ci sono pure le banche del mercato delle pulci, quindi l’offerta è ancora più variegata. Il punto forte del Naschmarkt, d’altronde, è proprio il mix di stili, culture e gusti che caratterizza tutta la zona.
Il Naturhistorisches Museum
Nella prima parte del nostro articolo vi abbiamo presentato il Kunsthistorisches Museum, il bel museo d’arte che sorge su Maria-Theresien-Platz. Esattamente di fronte ad esso, però, c’è un altro grande museo che potrebbe interessarvi e che vi abbiamo velocemente già menzionato: il Naturhistorisches Museum.
Si tratta di un museo di storia naturale che raccoglie imponenti collezioni di insetti, farfalle, fossili, minerali, animali impagliati. Gli oggetti esposti sono più di 100mila in quasi 8.500 metri quadrati. Inoltre l’edificio è molto bello pure dal punto di vista architettonico, sia all’esterno che all’interno.
La Graben
Concludiamo con una cosa meno culturale ma che piacerà a chi ha voglia di fare anche un po’ di shopping: vicino al Duomo di Santo Stefano parte infatti la Graben, grande strada che in passato era sede di feste e processioni ma che oggi ospita i principali negozi della capitale austriaca.
L’area è completamente pedonale già dagli anni ’70 ed è considerata il salotto buono della città, anche per via di numerosi edifici di valore posti ai lati della strada. Anche qui, infine, non manca un riferimento alla peste: al centro della via sorge infatti la famosa Colonna della peste eretta alla fine del Seicento.
La mappa con le mete segnalate
E voi, quale meta viennese preferite?
Note e approfondimenti