Cinque cose che forse non sapete sul film Il corvo

Brandon Lee ne Il corvo

Il cinema prende spunto e saccheggia continuamente tante forme d’arte ad esso precedenti. E lo fa soprattutto se, ovviamente, queste raccontano storie. D’altronde, le sale dei cinema sono piene di film tratti da libri, film tratti da opere teatrali, film tratti da fumetti.

L’usanza di traslare sul grande schermo le pagine di comics, fumetti e manga si è però ingigantita negli ultimi anni, permettendo la genesi di un nuovo e fortunatissimo genere, il cinecomic. Dai supereroi della Marvel a quelli della DC Comics, ormai in testa alle classifiche degli incassi ci sono quasi sempre pellicole tratte dai fumetti.

Ad alimentare questo remunerativo business ci sono stati e continuano ad esserci i personaggi e le serie più famose e attraenti. Nel 1994, però, tutto cominciò in modo completamente diverso. Perché il primo cinecomic di successo era tratto da un fumetto americano underground e poco conosciuto dalle masse, ovvero Il corvo.

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Diretto da Alex Proyas, il film era infatti tratto dall’opera omonima ideata, scritta e disegnata da James O’Barr, pubblicata in America dalla Caliber Press nel 1989.

La storia del film – che in molti punti differisce da quella del fumetto – è quella del musicista rock Eric Draven e della fidanzata Shelly Webster. Questi vengono uccisi brutalmente la notte prima di Halloween da una banda di criminali durante la cosiddetta “notte del diavolo”, in cui la criminalità organizzata appicca incendi per tutta la città.

Il ritorno in vita

Chi muore in modo così doloroso però non può riposare in pace. Per questo un corvo riporta in vita Eric donandogli poteri sovrannaturali che gli consentiranno di realizzare la propria vendetta e di riunirsi in pace con la sua amata.

La maledizione del corvo

Dopo tanti anni Il corvo continua a riscuotere successo. Alla base c’è la qualità del film, ma anche una particolarissima aura maledetta che si è conquistato con la tragica morte del suo attore protagonista (Brandon Lee, lo sfortunato figlio di Bruce Lee) durante le riprese.

Maledizione che sembra non voler abbandonare questo titolo, visto che il tanto desiderato remake, in cantiere da ormai moti anni, continua ad essere rimandato per una moltitudine di problemi, soprattutto economici.

Cult assoluto, che si è meritato ben tre sequel (abbastanza scadenti, a dire il vero), Il corvo è e rimane comunque un cinecomic mitico e leggendario. Per questo oggi vi sveleremo cinque curiosità su di esso, cinque cose che forse non conoscete.

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1. La genesi di un film

Come nasce la trasposizione da fumetto a lavoro cinematografico

L’idea di trarre un film dal fumetto di O’Barr venne allo scrittore John Shirley [1] più o meno nel 1989 (anno di pubblicazione de Il corvo cartaceo).

Una vignetta del fumetto di James O'BarrFu sempre Shirley a coinvolgere nel progetto il produttore Jeff Most, che a sua volta coinvolse il produttore Edward R. Pressman. E fu ancora Shirley a buttar giù una prima stesura della sceneggiatura, che però scontentò un po’ tutti, soprattutto O’Barr. Questo lavoro era infatti estremamente diverso dallo spirito (e dalla storia) del fumetto originale.

Fu per questo che in aiuto di Shirley fu chiamato lo scrittore horror David J. Schow [2], che lo aiutò a scrivere il copione finale.

Fu a quel punto che si iniziò a cercare il regista giusto. La regia di Il corvo fu proposta persino al nostro Dario Argento [3], che però rifiutò. Alla fine fu scelto Alex Proyas, regista australiano che fino ad allora aveva diretto soprattutto spot e videoclip musicali [4].

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2. Brandon Lee e la sua tragica e misteriosa scomparsa

L’attore perse la vita per lo scambio tra due pistole di scena

Per il ruolo del protagonista de Il corvo, Eric Draven, inizialmente fu contattato l’attore River Phoenix, che però morì prematuramente. In seguito si pensò a Christian Slater [5], che però rifiutò. Solo a quel punto fu contattato Brandon Lee che accettò senza riserve e arrivò a perdere persino 7 kg per poter ottenere la parte.

Brandon Lee e la sua maledizioneScelta tragica se si pensa che, durante le riprese, il figlio di Bruce Lee perse la vita per il misterioso scambio tra una pistola a salve ed una vera. A causa della sua dipartita, la produzione fu costretta a sovrapporre il volto dell’attore sul corpo di due controfigure (Chad Storelson e Jeff Cadiente) grazie alla computer grafica. Solo così il film poté essere completato.

L’apporto che l’attore diede al film però non fu soltanto importante dal punto di vista recitativo. Brandon Lee si impegnò per dare il proprio contributo in tutti i campi, arrivando persino a proporre un Il corvo in bianco e nero con fashback a colori per poter assimilare il suo stile a quello del fumetto, appunto in bianco e nero. I produttori però non furono d’accordo.

 

3. Skull Cowboy e le scene eliminate

Un personaggio del fumetto eliminato dal film

Skull Cowboy è un personaggio enigmatico (e simbolico) del fumetto. Inizialmente inserito nel film (era interpretato da Michael Berryman), fu poi eliminato per poter permettere al finale di prendere una direzione diversa da quella ipotizzata inizialmente.

In principio infatti Eric avrebbe dovuto perdere i propri poteri dopo aver effettivamente portato a termine la propria vendetta. La trama doveva portarlo a uccidere la banda di malviventi responsabile della sua tragedia, prima dello scontro finale con il boss dei boss, Top Dollar.

Skull Cowboy nelle pagine del fumetto

Il compito di spiegare al protagonista come procedere avrebbe dovuto essere di Skull Cowboy. Questi avrebbe dovuto infatti istruirlo e guidarlo nel corso delle operazioni. Nel fumetto però Skull Cowboy compare solo tre volte e ha un ruolo metaforico e per nulla attivo nella vicenda.

Secondo lo storyboard, il “teschio cowboy” sarebbe stato presente nella scena in cui Eric risorge dalla tomba e in quella in cui il protagonista salta dalla finestra del suo appartamento (per poi rientrarci) durante il temporale.

Sarebbe inoltre comparso in quella in cui suona la chitarra dopo aver salvato Darla (avvertendo l’antieroe che non era compito suo salvare i vivi) e, appunto, nel finale. Lì avrebbe dovuto togliere ad Eric i suoi poteri cercando di impedirgli di salvare Sarah da Top Dollar.

 

4. Le citazioni nel film

Da John Milton a Edgar Alla Poe

Il fumetto de Il corvo è un’opera ricca di citazioni che vanno da Charles Baudelaire ai The Cure, dai Joy Division a Edgar Allan Poe. Queste opere vengono menzionate grazie alla fusione tra disegni ed elementi testuali, vere e proprie didascalie che aprono, chiudono e intervallano la storia a fumetti.

Ovviamente riportare tutte queste citazioni in un film sarebbe stato impossibile. Anche nel lungometraggio diretto da Alex Proyas, però, non mancano alcuni riferimenti letterari.

Sia il fumetto che il film Il corvo contengono molte citazioni, letterarie e non soloSe ne potrebbero menzionare molti, ma quelli più significativi sono a nostro avviso due. Il primo è quello a Il paradiso perduto di Milton, con la famosa frase recitata dal personaggio di T-Bird: «Sbalordito il Diavolo rimase nel constatare quanto osceno fosse il bene».

Il secondo è quello al sempre presente Edgar Allan Poe. Eric recita infatti un verso riadattato della poesia Il corvo. L’originale letterario dice «Suddenly there came a tapping», il copione fa dire a Eric «Suddenly I heard a tapping…».

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Lo stesso cognome del protagonista è, d’altra parte, una citazione. La pronuncia di Draven, in inglese, ricorda infatti quella di the raven, per l’appunto “il corvo”.

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5. Gli incassi di Il corvo

Un successo a livello mondiale per un film piccolo piccolo

Il corvo, nel suo primo weekend di programmazione, incassò la bellezza di 16.025.309 di dollari. Cifra che all’epoca costituiva la più alta mai incassata da un film della piccola casa di produzione Miramax.

Gli incassi continuarono però a crescere e al termine del primo mese furono di 42.683.404 di dollari in totale. Il successo fu poi grande anche in Europa, ma in Italia divenne senza precedenti battendo quello di film come True Lies o Speed.

The Crow - Salvation, uno dei sequeGrandi riscontri ottenne anche la colonna sonora, che coinvolse artisti del calibro di Pantera, Rage Against the Machine e Nine Inch Nails.

A Il corvo seguirono quindi ben tre sequel: Il corvo 2 (l’unico ad avere un legame narrativo col primo film), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta. A tutto questo si deve aggiungere una serie televisiva canadese, The Crow: Stairway to Heaven, trasmessa in USA a cavallo fra il 1998 e il 1999 e in Italia nel 2003 [6].

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Ecco cinque cose poco note del film Il corvo: vota la tua preferita.

 

Note e approfondimenti

[1] Scrittore horror e cyberpunk, autore di romanzi, sceneggiature per episodi di Star Trek: Deep Space Nine e di testi di canzoni dei Blue Öyster Cult.
[2] Autore a sua volta ed affermato editor di storie che vengono definite splatterpunk.
[3] D’altronde il regista italiano era famoso in America anche per Opera, film in cui i corvi giocano un ruolo fondamentale.
[4] Aveva lavorato soprattutto con Sting, gli Yes, gli Alphaville e gli INXS.
[5] A quel tempo l’attore era da poco comparso in Una vita al massimo e si apprestava a recitare in Intervista col vampiro.
[6] Qui ne potete rivedere la sigla.

 

Segnala altre cose poco note sul film Il Corvo nei commenti.

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