
Halloween – da molti considerata una festa americana ed in effetti radicata nei territori d’Oltreoceano e adottata dagli Yankee quasi come una festa nazionale – è festeggiata praticamente ovunque. E si è imposta ormai anche nel nostro territorio, forte di spinta propulsiva commerciale che l’ha resa molto apprezzata, soprattutto dai più piccoli.
Una festa verso cui si guarda ancora con un po’ di diffidenza
La festa di Halloween viene però vista ancora con diffidenza dalle popolazioni non americane e guardata con sospetto dai conservatori nostrani e soprattutto dalla Chiesa Cattolica. Nonostante questo è sicuramente più vicina a noi di quanto ci si aspetta o si creda.
Proprio per questo sarebbe bene osservate tale festività, per una volta, da un punto di vista “mitologico”, sociale e, soprattutto, storico. Ecco quindi cinque curiosità tratte dalla storia di Halloween, una festa entrata a far parte della nostra quotidianità, almeno una volta all’anno.
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Indice
Halloween e il cristianesimo
La vigilia di Ognissanti è una festa cristiana?
Halloween, la notte delle streghe, non è altro che una riedizione in chiave laica della vigilia di Ognissanti, festività ufficiale della Chiesa Cattolica Romana istituita da papa Gregorio IV attorno all’anno 840 d.C. Papa Gregorio scelse il primo Novembre come giorno per festeggiare tutti i santi, data ovviamente legata alle tradizioni pagane antecedenti alla stessa Chiesa di Roma e che, in un certo senso, doveva sovrapporsi alla festa celtica di Samhain (ovvero la festa che segnava la fine dell’estate) e a quella romana dei morti (Parentalia).
Festeggiare le reliquie dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, era però uso e costume del Sacro Romano Impero da ormai un secolo, come più o meno un secolo dopo fu istituzionalizzata la giornata dei morti, da festeggiare il 2 Novembre di ogni anno.
Una chiesa che si adeguava ai costumi già in vigore
Questo avveniva perché, come al solito, la Chiesa Romana tendeva ad appropriarsi di festività che non le appartenevano, ancora vive nella società dell’epoca. In altre parole faceva proprio ciò che non poteva distruggere nel tentativo di adeguarsi agli usi e costumi insiti in gran parte degli strati più bassi della popolazione.
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Halloween: la notte in cui i morti ritornano in vita
Eredità di una festa celtica
Halloween è però anche la notte in cui si crede che i morti tornino in vita. Credenza tutta europea anch’essa, e più specificatamente celtica. Per i celti, infatti, la già citata festa di Samhain (dio della morte e dell’oscurità) o l’irlandese festa di Oidhche Shamhna erano le principali festività del loro calendario e coincidevano con l’ultimo raccolto dell’anno.
Era loro credenza che la notte del 31 Ottobre gli spiriti dei morti potessero tornare sulla terra per incontrare per un’ultima volta i loro cari. Questo passaggio però permetteva agli spiriti maligni di confondersi con loro e di scendere sulla terra alla ricerca di corpi da possedere.
L’origine dei travestimenti e delle lanterne
Nel tentativo di evitare tale disgrazia, i celti passavano la notte del 31 Ottobre festeggiando e sacrificando animali per poi travestirsi con le loro stesse pelli nel tentativo di spaventare gli spiriti. Inoltre spegnevano tutti i focolari per non dare ad essi punti di riferimento e durante i festeggiamenti giravano muniti di lanterne per illuminare il proprio cammino.
Tale usanza quindi spiega benissimo l’antica necessità di mascherarsi ad Halloween (similmente alla tradizione greco-romana poi assorbita dal Carnevale) e di accendere lanterne, usi e costumi giunti fino a noi e assunti con particolar vigore dagli americani.
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All Hallows’ Day
Le origini della parola Halloween
In inglese il giorno di Ognissanti era denominato All Hallows’ Day. I festeggiamenti cominciavano però nella notte precedente al primo Novembre, quella del 31 Ottobre, denominata All Hallows’ Eve, dicitura che in seguito fu abbreviata in Hallows’Even e, infine, in Halloween.
I festeggiamenti della notte di Ognissanti (inclusi quelli di Halloween) sopravvissero in Germania e Gran Bretagna anche dopo l’avvento del protestantesimo, che nel sancire la propria frattura con la Chiesa Cattolica cancellò dal calendario la festività del 1° Novembre. Come sempre accade, però, le tradizioni sono dure a morire, specialmente se radicate negli strati sociali più bassi della popolazione.
L’arrivo nel Nordamerica
Ma come ha fatto Halloween ad arrivare dall’Europa in America del nord, la patria che in un certo qual senso l’ha ereditata? Semplicemente in seguito ai movimenti migratori che portarono inglesi e irlandesi dall’altra parte dell’Oceano, Halloween sbarcò sulle cose degli Stati Uniti. Detto questo, l’origine di tale festa rimane europea e legata ai territori sotto l’influenza religiosa della Chiesa Romana.
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La tradizione del “dolcetto o scherzetto”
Perché ad Halloween si donano caramelle?
La tradizione del “dolcetto o scherzetto” è legata alla cultura dei territori sotto l’influenza cristiana e, soprattutto, all’usanza di andare in giro per case chiedendo pane in cambio di preghiere da rivolgere ai defunti degli occasionali donatori. In caso contrario, ai tirchi che non avessero donato nulla sarebbe stata augurata malasorte.
Questo accadeva soprattutto tra i livelli più bassi della popolazione, tra mendicanti e senza fissa dimora in cerca di cibo per superare l’inverno. Era anche sicuramente un’usanza praticata dagli ordini religiosi più umili in territori disagiati, compresi quelli del Sud Italia. D’altra parte le leggende irlandesi narrano che nella notte di Halloween fatine dispettose erano solite fare scherzetti agli ignari abitanti o ai viandanti e, per evitare di cadere loro vittime, i celti offrivano loro del cibo.
Dall’uso antico a quello moderno
Quando tutte queste tradizioni furono esportate oltreoceano e spogliate del loro significato originario, divennero un semplice pretesto sfruttato dalle aziende e dalle attività commerciali. L’usanza di andare porta per porta alla ricerca di cibo passò in mano a bambini e a giovani dotati di maschere mostruose, alla ricerca dell’alimento economico più facilmente commerciabile: i dolci.
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Halloween e Jack-o’-lantern
L’usanza di intagliare le zucche
Il mito più fortemente legato ad Halloween è forse quello inglese di Jack-o’-lantern, la famosa zucca/lanterna. Quella di Jack-o’-lantern è la storia anglosassone di un ubriacone che riuscì ad ingannare il diavolo e a far promettere a quest’ultimo che mai avrebbe preteso la sua anima. Promessa che il diavolo onorò anche quando Jack, morto e scacciato dal Paradiso per i troppi peccati commessi, si presentò alle porte dell’Inferno.
Costretto ad errare senza meta, né veramente morto né sicuramente vivo, Jack è un’anima che la notte di Halloween arriva sulla terra illuminando il suo cammino con un tizzone infernale conservato in una zucca intagliata.
Le leggende simili che arrivano dalla Sardegna
Ovviamente anche questa è una leggenda derivativa di origine cristiana ma, soprattutto, avvolta in un’affascinante aurea pagana. Forse deriva, ad esempio, dalla tradizione sarda che racconta della notte di Sant’Andrea, quando i ragazzini andavano in giro per le strade portando con loro zucche intagliate a forma di teschio e pretendendo doni dagli abitanti nei vari villaggi.
L’usanza di intagliare zucche in forme mostruose era radicata anche nel Nord Italia, dove venivano usate per scherzo, per spaventare i viandanti o per creare lanterne di fortuna che illuminassero i cimiteri di notte.
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