
Avete fatto il liceo, alle superiori? Se la risposta è sì, sicuramente ricorderete le varie materie che avete affrontato in quei cinque anni, ma un posto speciale, nel vostro cuore o nella vostra anima, sarà sicuramente riservato al latino. Quella materia sempre così discussa è infatti una di quelle che caratterizzano (o, meglio, caratterizzavano) l’indirizzo liceale. Ma cosa ricordate, oggi, di quegli anni di studio? Almeno le cinque declinazioni latine riuscite ancora ad enunciarle?
Se vi siete resi conto di non avere più, sepolto nella memoria, il ricordo di quelle parole su cui avevate passato tante ore, qui vi aiuteremo a recuperarle. Abbiamo deciso infatti di creare un articolo per elencare le cinque declinazioni in cui vengono divisi i nomi latini.
Come ricorderete, infatti, quella lingua si basa sul sistema dei casi, ovverosia in latino i sostantivi cambiano la loro desinenza a seconda della funzione che assumono nella frase. Quando svolgono il ruolo di soggetto, complemento oggetto o di qualsiasi altro complemento cambiano la loro forma.
Ecco quindi il nominativo, il genitivo, il dativo, l’accusativo, il vocativo e l’ablativo, che variano sia al singolare che al plurale. Inoltre, come premessa bisogna anche ricordare che i nomi latini sono di tre generi, mentre in italiano solo di due: oltre al maschile e al femminile c’è infatti anche il neutro.
Insomma, la situazione è complessa. Probabilmente ricordate rosa, rosae, l’inizio della prima declinazione. Ma, a meno che non siate degli specialisti, difficilmente sarete in grado di sciorinare tutto il resto. Cerchiamo però di recuperare insieme quello che sembra perduto.
Indice
1. Prima declinazione
La più facile e la più amata
La prima declinazione non è certo la più importante della lingua latina, visto che le parole che vi rientrano non sono moltissime. È però la declinazione che più rimane nel cuore degli studenti liceali, sia perché la si studia per prima – quando il latino è ancora una piacevole scoperta –, sia perché è forse la più semplice.
Così, a distanza di molti anni dalla fine del liceo, probabilmente si può dimenticare quasi tutto dei propri anni di latino, ma raramente si dimentica la formuletta imparata a 14 anni: rosa, rosae, rosae….
Vediamo quindi subito, prima di tutto, le desinenze dei vari casi, al singolare e al plurale.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ă | ae |
Genitivo | ae | ārŭm |
Dativo | ae | īs |
Accusativo | ăm | ās |
Vocativo | ă | ae |
Ablativo | ā | īs |
La rosa e le eccezioni
La parola che solitamente si usa per imparare questa declinazione è, come anticipato, rosa, ae, che, com’è noto, significa “rosa“. Appartengono a questa declinazione infatti i nomi che terminano con la vocale -a, perlopiù femminili (ma ne esistono anche alcuni di maschili, come alcuni nomi propri).
È una declinazione facile da ricordare anche perché molte desinenze si ripetono, anche se non sempre con la stessa quantità. La -a, ad esempio, è breve al nominativo e al vocativo singolari, mentre è lunga all’ablativo.
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Inoltre, anche se non le si studia più di tanto in latino sono presenti alcune eccezioni a queste regole, dovute alla modificazione della lingua lungo i secoli. Ad esempio, avete mai sentito l’espressione pater familias?
Ebbene, familia appartiene alla prima declinazione e quindi teoricamente dovrebbe diventare familiae al genitivo. In ambito giuridico, già ai tempi dei romani si era imposto però solo in questo caso il genitivo in -ās, e così è giunto fino a noi.
Vediamo però ora in dettaglio la declinazione con l’esempio di rosa, ae.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ros-ă | ros-ae |
Genitivo | ros-ae | ros-ārŭm |
Dativo | ros-ae | ros-īs |
Accusativo | ros-ăm | ros-ās |
Vocativo | ros-ă | ros-ae |
Ablativo | ros-ā | ros-īs |
2. Seconda declinazione
Le cose iniziano a complicarsi con la seconda declinazione. Qui si trovano sostantivi maschili, femminili e neutri, che a volte si comportano in maniera diversificata.
Ad esempio, appartengono alla declinazione i sostantivi maschili e femminili (anche se in quest’ultimo caso si tratta perlopiù di piante) che terminano al nominativo in -us. La declinazione caso per caso la trovate qui di seguito.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ŭs | ī |
Genitivo | ī | ōrum |
Dativo | ō | īs |
Accusativo | ŭm | ōs |
Vocativo | ĕ | ī |
Ablativo | ō | īs |
I nomi neutri, invece, terminano in -um. Nei vari casi differiscono solo lievemente dal maschile, e questo può generare qualche difficoltà di memorizzazione, soprattutto all’inizio. A lungo andare, però, si impara a riconoscere come neutre le parole che hanno desinenza in -um al singolare e -a al plurale, e il problema sparisce.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ŭm | ă |
Genitivo | ī | ōrum |
Dativo | ō | īs |
Accusativo | ŭm | ă |
Vocativo | ŭm | ă |
Ablativo | ō | īs |
Inoltre è da segnalare che esistono anche parole maschili che terminano in -er o in -ir, come magister o puer. In genere – a parte per il nominativo e il vocativo in cui conservano la desinenza di partenza – si comportano come le parole in -us.
Alcuni esempi e casi particolari
Vediamo comunque alcuni esempi celebri, su cui probabilmente avrete studiato a suo tempo e che vi aiuteranno a schiarirvi la memoria. Nel caso delle parole maschili, l’esempio più usato era in genere quello di lupus (ma in alcune grammatiche ci si poteva imbattere anche in amicus).
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | lup-ŭs | lup-ī |
Genitivo | lup-ī | lup-ōrum |
Dativo | lup-ō | lup-īs |
Accusativo | lup-ŭm | lup-ōs |
Vocativo | lup-ĕ | lup-ī |
Ablativo | lup-ō | lup-īs |
Una nota a parte spettava, infine, ad alcune parole particolari, che presentavano delle eccezioni alle regole. Ad esempio a scuola si studiava sempre vir, così frequentemente usata nelle versioni visto che significa “uomo”. Ecco la sua struttura.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | vir | vir-ī |
Genitivo | vir-ī | vir-ōrum |
Dativo | vir-ō | vir-īs |
Accusativo | vir-ŭm | vir-ōs |
Vocativo | vir | vir-ī |
Ablativo | vir-ō | vir-īs |
Inoltre, vale la pena di segnalare ance il caso di locus. La parola è maschile, e significa “luogo”. Segue quindi la normale declinazione, ma al plurale si presenta sia nella forma maschile (loci, locorum…), sia in quella neutra (loca, locorum…). Questo perché nella forma maschile indicava i passi di un libro, in quella neutra i luoghi.
3. Terza declinazione
La terza declinazione è quella che raggruppa il maggior numero di nomi, maschili, femminili e neutri. È anche quella all’apparenza più strana, perché al nominativo i termini possono essere anche molto diversi tra loro.
Per questo motivo a volte nella didattica si creano dei sottogruppi, a seconda del fatto che i sostantivi siano parisillabi o imparisillabi e a seconda anche del numero di consonanti prima della desinenza del genitivo singolare. A noi, però, non interessa entrare così nel dettaglio, quanto ricordare lo schema della declinazione. Che è il seguente.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | desinenze varie | ēs |
Genitivo | ĭs | ŭm/ĭŭm |
Dativo | ī | ĭbŭs |
Accusativo | ĕm/ĭm | ēs |
Vocativo | come il nominativo | ēs |
Ablativo | ĕ/ī | ĭbŭs |
Coi nomi neutri, invece, ci sono differenze al nominativo, all’accusativo e al vocativo. Ecco come funziona la declinazione in questo caso.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | desinenze varie | ă/ĭă |
Genitivo | ĭs | ŭm/ĭŭm |
Dativo | ī | ĭbŭs |
Accusativo | come il nominativo | ă/ĭă |
Vocativo | come il nominativo | ă/ĭă |
Ablativo | ĕ/ī | ĭbŭs |
Alcuni esempi
Anche in questo caso, diamo un’occhiata veloce ad alcuni esempi significativi e casi particolari. Il primo che abbiamo scelto è mater, ovvero “madre”. Ecco come si declina.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | mater | matr-ēs |
Genitivo | matr-ĭs | matr-ŭm |
Dativo | matr-ī | matr-ĭbŭs |
Accusativo | matr-ĕm | matr-ēs |
Vocativo | mater | matr-ēs |
Ablativo | matr-ĕ | matr-ĭbŭs |
Il secondo è invece una parola neutra, nomen, ovvero “nome”. Ecco il suo schema.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | nomen | nomin-ă |
Genitivo | nomin-ĭs | nomin-ŭm |
Dativo | nomin-ī | nomin-ĭbŭs |
Accusativo | nomen | nomin-ă |
Vocativo | nomen | nomin-ă |
Ablativo | nomin-ĕ | nomin-ĭbŭs |
4. Quarta declinazione
Le prime tre declinazioni, che abbiamo elencato finora, comprendevano un gran numero di nomi e quindi, quando le si studiava al biennio del liceo, su di esse si insisteva parecchio. La quarta e la quinta declinazione, invece, venivano sì studiate, ma poi all’atto pratico venivano riprese abbastanza poco, stante la rarità dei nomi di questo tipo.
Nel caso specifico della quarta declinazione, molto diverse sono le desinenze dei nomi da un lato maschili o femminili e dall’altro neutri. A unificarli in una declinazione comune è il fatto che entrambi terminano in -ūs al genitivo singolare. Ecco la declinazione dei nomi maschili e femminili.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ŭs | ūs |
Genitivo | ūs | ŭŭm |
Dativo | ŭī | ĭbŭs |
Accusativo | ŭm | ūs |
Vocativo | ŭs | ūs |
Ablativo | ū | ĭbŭs |
Ed ecco invece quella per i nomi neutri.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ū | ŭă |
Genitivo | ūs | ŭŭm |
Dativo | ū | ĭbŭs |
Accusativo | ū | ŭă |
Vocativo | ū | ŭă |
Ablativo | ū | ĭbŭs |
Il frutto, il corno, la casa e Gesù
Come esempi per applicare quanto abbiamo detto vi riportiamo, qui di seguito, la declinazione di fructus, us, ovvero “il frutto”, mentre per il neutro in genere si usa cornu, us, ovvero “il corno”.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | fruct-ŭs | fruct-ūs |
Genitivo | fruct-ūs | fruct-ŭŭm |
Dativo | fruct-ŭī | fruct-ĭbŭs |
Accusativo | fruct-ŭm | fruct-ūs |
Vocativo | fruct-ŭs | fruct-ūs |
Ablativo | fruct-ū | fruct-ĭbŭs |
Le particolarità della declinazione, però, sono altre. In particolare le due usatissime parole domus (cioè “casa”, ma anche “patria”) e Iesus, ovvero “Gesù”. Entrambe seguono una declinazione mista o irregolare, che vi riportiamo qui di seguito.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | dom-ŭs | dom-ūs |
Genitivo | dom-ūs | dom-ŭŭm |
Dativo | dom-ŭī | dom-ĭbŭs |
Accusativo | dom-ŭm | dom-ōs |
Vocativo | dom-ŭs | dom-ūs |
Ablativo | dom-ō | dom-ĭbŭs |
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Caso | Singolare |
---|---|
Nominativo | Iēs-ŭs |
Genitivo | Iēs-ū |
Dativo | Iēs-ū |
Accusativo | Iēs-ŭm |
Vocativo | Iēs-ū |
Ablativo | Iēs-ū |
5. Quinta declinazione
La quinta declinazione contiene pochi nomi, praticamente tutti femminili. Non vi si trovano infatti nomi neutri, mentre quelli maschili sono solo i composti di dies (“il giorno”)1. Ciononostante, è comunque una declinazione piuttosto importante.
Rientra in questo gruppo, infatti, un sostantivo comune come res (“la cosa”), che si ritrova spessissimo nelle versioni. Per questo è bene conoscere con sicurezza anche questa declinazione. Eccone le desinenze.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ēs | ēs |
Genitivo | ĕī | ērŭm |
Dativo | ĕī | ēbŭs |
Accusativo | ĕm | ēs |
Vocativo | ēs | ēs |
Ablativo | ē | ēbŭs |
Le cose
E allora, concludiamo consultando anche qui l’esempio di res. Lo trovate qui di seguito.
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | r-ēs | r-ēs |
Genitivo | r-ĕī | r-ērŭm |
Dativo | r-ĕī | r-ēbŭs |
Accusativo | r-ĕm | r-ēs |
Vocativo | r-ēs | r-ēs |
Ablativo | r-ē | r-ēbŭs |
Le tabelle riassuntive finali con le 5 declinazioni
Visto che in questa mole di informazioni ci si può facilmente perdere, ecco il riassunto delle cinque declinazioni, prendendo gli esempi più famosi.
Prima declinazione
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | ros-ă | ros-ae |
Genitivo | ros-ae | ros-ārŭm |
Dativo | ros-ae | ros-īs |
Accusativo | ros-ăm | ros-ās |
Vocativo | ros-ă | ros-ae |
Ablativo | ros-ā | ros-īs |
Seconda declinazione
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | lup-ŭs | lup-ī |
Genitivo | lup-ī | lup-ōrum |
Dativo | lup-ō | lup-īs |
Accusativo | lup-ŭm | lup-ōs |
Vocativo | lup-ĕ | lup-ī |
Ablativo | lup-ō | lup-īs |
Terza declinazione
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | mater | matr-ēs |
Genitivo | matr-ĭs | matr-ŭm |
Dativo | matr-ī | matr-ĭbŭs |
Accusativo | matr-ĕm | matr-ēs |
Vocativo | mater | matr-ēs |
Ablativo | matr-ĕ | matr-ĭbŭs |
Quarta declinazione
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | fruct-ŭs | fruct-ūs |
Genitivo | fruct-ūs | fruct-ŭŭm |
Dativo | fruct-ŭī | fruct-ĭbŭs |
Accusativo | fruct-ŭm | fruct-ūs |
Vocativo | fruct-ŭs | fruct-ūs |
Ablativo | fruct-ū | fruct-ĭbŭs |
Quinta declinazione
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | r-ēs | r-ēs |
Genitivo | r-ĕī | r-ērŭm |
Dativo | r-ĕī | r-ēbŭs |
Accusativo | r-ĕm | r-ēs |
Vocativo | r-ēs | r-ēs |
Ablativo | r-ē | r-ēbŭs |