
La barzellette hanno un indubbio pregio: permettono anche a chi ha poco senso dell’umorismo – o quantomeno pochi tempi comici – di intrattenere un suo piccolo pubblico in maniera divertente, facendo affidamento unicamente sulla memoria.
E se per gli adulti le barzellette rischiano di essere ormai quasi sempre un qualcosa di già sentito o, nel peggiore dei casi, una sequela di luoghi comuni a sfondo sessista, sessuale o razzista, per i bambini alcune barzellette hanno effettivamente un effetto catartico.
Queste storielline, infatti, li aiutano a comprendere la comicità e, quando sono ben fatte, le assurdità della vita da una prospettiva divertente e spensierata.
Per di più, possono anche aiutare a superare la timidezza e ad allenare la memoria e l’esposizione, come una poesia ma in maniera meno “seriosa” di una poesia.
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Certo, bisogna trovare la barzelletta giusta, perché non tutte le storielle sono adatte ai bambini: molte hanno doppi sensi a sfondo sessuale, altre sono troppo complesse per essere ricordate e comprese; per questo motivo ne abbiamo selezionate cinque che, testate su un pubblico di bambini delle elementari, sembrano avere particolare successo.
Eccovi dunque cinque divertenti barzellette per bambini.
Indice
1. Il sonno di Pierino
È il compleanno di Pierino, e il bambino passa tutto il pomeriggio a mangiare dolcetti, fette di torta, pizzette e praticamente tutto quello che sua mamma ha preparato per la sua festicciola con gli amici.
Alla sera va a letto ma, ovviamente, ha presto mal di pancia perché ha mangiato troppo e non riesce a chiudere occhio. La mattina dopo, a scuola, ha quindi molto molto sonno: prova a resistere per qualche ora, ma alla fine sposta i libri dal banco, incrocia le braccia, ci appoggia la testa sopra e si mette a dormire.
La maestra non ci mette molto ad accorgersi di Pierino che russa: «Pierino! – lo richiama – Lo sai che non si può dormire in classe!».
«Lo so, signora maestra, – risponde lui, sfregandosi gli occhi – ma se lei parlasse un po’ meno forse si potrebbe».
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2. Il tassista che si spaventa
Un signore, appena giunto in aereo in una nuova città, chiama un taxi fuori dall’aeroporto per farsi portare al suo albergo. Dà l’indirizzo al tassista, si accomoda sul sedile posteriore e subito l’auto parte verso la sua destinazione.
A un certo punto, però, si ricorda di dover prima passare a trovare un suo amico in città, e tocca il tassista sulla spalla per avvertirlo di cambiare destinazione.
L’autista però, appena toccato, lancia un grande urlo, perde il controllo della macchina, sfiora un autobus a due piani, finisce contro il marciapiede facendo scappare i passanti e riesce a fermarsi solo a pochi centimetri dalla vetrina di un negozio.
Mai disturbare l’autista
Ci sono un paio di secondi di totale silenzio, poi il tassista dice: «La prego, non lo faccia mai più! Mi ha spaventato a morte!».
Il passeggero, sudatissimo e impaurito, strabuzza gli occhi: «Mi dispiace, ma non immaginavo che si sarebbe spaventato così tanto per il solo fatto di averle toccato una spalla!».
«Eh, – commenta il tassista – lei deve capirmi: è il mio primo giorno di lavoro come tassista. Per vent’anni ho guidato carri funebri!».
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3. I dolori dell’amore
Un bambino e una bambina, compagni di classe, si innamorano l’uno dell’altra. Passano tutto il tempo mano nella mano, si fissano negli occhi, trascurano gli altri compagni pur di poter stare sempre assieme. E, soprattutto, si dicono tante sdolcinate parole d’amore.
«Tesoro – le dice lui –, sai che la mattina io non faccio più colazione?».
«Perché?», gli chiede lei.
«Perché penso a te! E sai che quando torno da scuola non pranzo nemmeno?».
«Perché?», gli chiede lei.
«Perché penso a te! E alla sera non ceno nemmeno…».
«Perché?», chiede di nuovo lei.
«Perché penso a te! E la notte non dormo…».
«Perché pensi a me?».
«No, perché ho una fame da morire».
4. Un amore che finisce
Ci sono altri due bambini innamorati, vicini però a una rottura perché le cose non vanno più bene come ai primi tempi.
Durante l’intervallo, a scuola, lei gli va vicino mentre lui sta giocando a pallone coi compagni e gli dice: «Ti devo parlare».
Lui lascia la partita, si mette in disparte con lei e, un po’ preoccupato, le dice: «Dimmi, ti ascolto». «Non so come dirtelo… Non possiamo continuare a stare assieme. Dobbiamo lasciarci».
Lui è stupito, non si aspettava minimamente una cosa del genere: «Ma perché? Perché? Quando ti hanno ricoverata in ospedale ero sempre lì con te, quando hai litigato con le tue amiche ero sempre lì con te, quando ti è morto il cane ero sempre lì con te…».
«Appunto, ecco perché: porti una sfortuna tremenda».
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5. Il regalo di compleanno
È la vigilia del compleanno della mamma di Pierino e lei è eccitatissima. Passa infatti tutta la giornata a cercare di immaginare quale sarà il regalo che le farà suo marito. Alla sera va a letto e, durante la notte, sogna di ricevere dal marito un bel pacchetto blu. Sogna poi di aprirlo e di trovarci dentro una bellissima e costosissima collana di perle.
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Appena sveglia, racconta al papà di Pierino il suo sogno, e gli chiede: «Secondo te che cosa vorrà dire?». Lui, sorridente, le risponde: «Lo scoprirai questa sera». Poi le fa gli auguri, la saluta e va al lavoro.
Dopo una giornata passata fuori casa, a sera il papà di Pierino rientra, con in mano un pacchetto blu per la moglie. Lei, tutta eccitata, lo apre in fretta e ci trova un libro intitolato “Il significato dei sogni”.
Il marito la guarda tutto orgoglioso: «Te l’avevo detto che questa sera avresti capito il significato del tuo sogno. Guarda, è a pagina 137…».