Cinque divertenti film sui college americani

Animal House e gli altri film ambientati nei college americani

Per noi italiani, il college americano ha un certo fascino. L’idea che dopo il liceo un ragazzo si possa trasferire armi e bagagli non solo in una città diversa dalla sua – cosa che spesso avviene anche qui da noi – ma in un vero e proprio campus ha, per un ventenne, una certa attrattiva. Le università americane infatti sorgono di solito al di fuori delle grandi metropoli, in apposite cittadelle in cui le aule convivono con i dormitori, le mense con gli edifici ricreativi.

Questo genera un clima molto particolare, forse non sempre adatto allo studio ma sicuramente favorevole alla socializzazione.

Se si considera poi che di solito gli studenti scelgono college che si trovano dall’altra parte del paese, diventa facile comprendere come i legami che si stringono durante l’università diventino saldi e fondamentali per la vita. E come l’esperienza di quei pochi anni al college sia così formativa, nel bene e nel male.

Storie di ragazzi senza gli adulti

Proprio per questi motivi, il cinema americano ha spesso guardato con interesse a tale scenario. Anche perché il pubblico dei giovanissimi sembra gradire le storie in cui i ragazzi possono fare più o meno quello che vogliono senza l’ingerenza degli adulti. Dalla fine degli anni ’70 ad oggi, il genere è letteralmente fiorito, dando vita a decine di pellicole.

La maggior parte di esse, bisogna dirlo, sono di infima qualità: volgari, becere e scontate, cercano di trarre il massimo profitto col minimo dello sforzo. Alcune, però, pur non contravvenendo al canovaccio tradizionale, riescono ad emergere e sono oggi considerate film di culto. Scopriamole.


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1. Animal House (1978)

Abbiamo deciso di impostare l’elenco, come spesso facciamo, affidandoci all’ordine cronologico, in modo da non privilegiare nessun film della nostra cinquina. Animal House è quindi il nostro film d’apertura semplicemente perché è anche il più vecchio.

Probabilmente però sarebbe stato in questa posizione anche se avessimo optato per un ordine meritocratico, perché il film del 1978 che ha lanciato la carriera di John Belushi è indubbiamente il più bello e memorabile film sui college americani.

Di per sé, la trama sembra quella tipica di un film hollywoodiano. C’è un gruppo di amici, c’è una difficoltà da superare, c’è il trionfo finale. Solo che questo canovaccio di base è qui completamente invertito nelle sue finalità. Perché l’obiettivo dei protagonisti non è quello di sfilare in trionfo per le vie del campus, ma di rovinare quella tipica parata.

Per il resto, oltre al già citato Belushi, ci sono un giovanissimo Kevin Bacon, Donald Sutherland e Karen Allen, che qualche anno dopo avrebbe recitato al fianco di Harrison Ford in Indiana Jones.

Soggetto e sceneggiatura arrivano dai comici del National Lampoon, tra cui un Harold Ramis destinato a un gran successo, mentre dietro alla macchina da presa c’è quel John Landis che molti di voi hanno amato per The Blues Brothers, Un lupo mannaro americano a Londra e Una poltrona per due.

   

 

2. La rivincita dei nerds (1984)

Oggi tutti conoscono il significato della parola “nerd”, perfino i professori più vetusti, che pure, in un certo senso, nerd lo sono sempre stati. Trent’anni fa però non era così e i traduttori di Revenge of the Nerds – uscito nel 1984 – dovettero probabilmente interrogarsi a lungo sul titolo da dare alla versione italiana.

Alla fine scelsero di lasciare quel “nerd” (mettendolo al plurale, cosa che non si dovrebbe fare con le parole straniere importate in Italia) perché non riuscivano a trovare un termine migliore. Ma probabilmente non si aspettavano che il vocabolo sarebbe entrato nell’uso comune.

Il film si concentra proprio sui tipici rappresentanti di quella categoria. I protagonisti sono infatti dei ragazzi emarginati per via sia del loro ottimo profitto scolastico, sia della loro incapacità di seguire la moda e di sembrare scaltri e disinvolti.

All’interno del college questi subiscono le angherie dei membri della confraternita Alpha Beta, formata perlopiù da giocatori di football americano.

Secchioni contro giocatori di football

I “secchioni” però riescono presto a trovare una soluzione al problema, fondando una loro confraternita – la Lambda Lambda Lambda – e guadagnando spazio all’interno del college. Nonostante l’età, il film è ancora ampiamente godibile e si adatta tutto sommato bene anche ai nostri tempi.

Nel cast figurano pure future star come Anthony Edwards (poi protagonista di E.R.) e John Goodman. Niente di trascendentale, con pure qualche deriva grossolana, ma anche con alcune gag ben riuscite.

   

 

3. Maial College (2002)

Maial College, pietoso – ma coerente – titolo italiano rifilato alla pellicola americana Van Wilder, aveva l’ambizione di presentarsi come il seguito ideale di Animal House.

L’intenzione del regista (Walt Becker) e dello sceneggiatore (Brent Goldberg) è evidente fin dalla scelta del cast, visto che il padre del protagonista è interpretato da quel Tim Matheson che nel film degli anni ’70 era il coprotagonista. D’altronde, alle spalle di entrambe le pellicole c’era il National Lampoon, un particolare gruppo di comici e produttori nato proprio a scuola.

L’impresa, però, è riuscita solo in piccola parte. Il film infatti è una collezione di luoghi comuni triti e ritriti sulla vita e le feste dei college, ed è stato aspramente bocciato dalla critica, sia in America che in Europa.

Questo però non gli ha impedito di avere un grande successo e anche di generare un interesse molto particolare negli spettatori, fino a trasformarsi in film di culto. D’altronde, un film banale è brutto, ma un film che sguazza all’interno del già visto e della comicità becera finisce quasi per diventare epico.


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Il cast era ben assortito. Oltre a Ryan Reynolds – il Van Wilder del titolo originale –, c’erano Tara Reid e il caratterista Kal Penn, poi protagonista assoluto anche di un sequel. Costato appena 5 milioni di dollari, il film ne ha fruttati 38 e ha infatti dato vita a un nuovo filone adolescenziale e sguaiato che ha avuto un discreto successo a metà anni Duemila.

   

 

4. Old School (2003)

Se Maial College era un sequel non ufficiale e poco riuscito di Animal House, Old School è invece il film che è stato capace di dare un degno erede alla pellicola con John Belushi.

L’idea di fondo è la stessa: come si comporterebbero gli amici di una confraternita universitaria se uno stupido preside si accanisse contro di loro? Diverso però è il contesto, perché qui i collegiali non hanno vent’anni, come sarebbe giusto, ma trenta.

Il film comincia quando il maturo Mitch va a vivere in affitto all’interno di un campus. Sfrattato, riesce a rimanere sul posto grazie a due amici che si trasferiscono da lui fondando così proprio una confraternita.

Ne nascono una serie di paradossi che ben si legano ai nostri giorni e al desiderio di non crescere mai che sembra essere sempre più presente nei nostri giovani.

Il Frat Pack

Il punto forte del film, però, è il cast. In genere il film universitario americano, infatti, sfrutta attori molto giovani e poco noti, puntando più sull’ambientazione che sui grossi nomi per portare i ragazzi al cinema.

Qui, invece, avviene il contrario. Il cast è composto infatti dai membri del cosiddetto Frat Pack, un gruppo di amici formato da Luke Wilson, Vince Vaughn, Will Ferrell, oltre a Ben Stiller e Owen Wilson, che però in questa pellicola sono assenti.

Oltre a loro in Old School recitano poi altri nomi noti: da Ellen Pompeo a Jeremy Piven, da Juliette Lewis a Elisha Cuthbert.

   

 

5. The Social Network (2010)

Concludiamo con un film completamente diverso. Finora abbiamo infatti parlato solo di commedie scolastiche, perché agli americani piace pensare al college come un momento spensierato della vita, in cui si fanno continuamente feste e al limite si combatte contro un noioso ordine costituito.

Ma l’università non è solo questo. È anche esami (ma questo nessuno lo mette sul grande schermo, per paura di veder fuggire il pubblico) e rapporti interpersonali difficili, crescita e delusioni, fiducia e tradimenti.

The Social Network è tutto questo e molto di più. E soprattutto è un film per la prima volta realistico, anche perché si ispira a fatti veri, o almeno a quello che si è potuto appurare attorno a fatti veri. La storia, come certamente sapete, è quella di Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook, durante gli anni ad Harvard.

Dalla nascita del sito grazie al finanziamento dell’amico Eduardo Saverin alla sua crescita sotto l’influenza di Sean Parker, fino alle miliardarie cause legali.

Le mani sapienti di David Fincher, Aaron Sorkin e Kevin Spacey

Il film, che si è aggiudicato tre Oscar e svariati Golden Globe, presenta un cast e uno staff stellari. La sceneggiatura, adattamento di un libro di Ben Mezrich, è stata scritta di Aaron Sorkin (il creatore di West Wing), anche produttore esecutivo assieme a Kevin Spacey.

La regia è invece di David Fincher (Seven, Fight Club e il recente L’amore bugiardo), mentre come interpreti lavorano Jesse Eisenberg, Andrew Garfield e Justin Timberlake.

   

 

L’infografica col riassunto finale

I film sui college americani

 

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