
Se avete mai avuto dei dolori al collo, sapete bene quanto può essere utile trovare dei rimedi per la cervicale. Con quest’espressione – che sarebbe più corretto allungare in “dolore cervicale” o cervicalgia – si intende infatti un disturbo muscolo-scheletrico piuttosto comune. E soprattutto piuttosto fastidioso.
Lo si prova quando i muscoli, i nervi e le vertebre della parte alta della colonna vertebrale, a livello del collo, si indolenziscono, in genere a causa di posture scorrette. I motivi, però, possono essere anche altri: traumi, ernie, colpi di frusta e anche disturbi più gravi.
Per questo, se il dolore è costante e intenso è bene rivolgersi sempre al proprio medico. Se invece si tratta più che altro di un fastidio e se pensate che la radice di questi sintomi sia da ricercare nel vostro lavoro o nel vostro modo di stare seduti, si può agire per porvi rimedio. Ecco come.
Indice
1. Postura
In primo luogo, bisogna sottolineare che un leggero dolore cervicale ha spesso origine da una nostra colpa, se così vogliamo chiamarla. Nasce, infatti, da una postura scorretta, che finisce per generare dolore e fastidio sul collo.
Un modo più corretto di stare in piedi o seduto, quindi, può aiutarci ad alleviare il dolore che già abbiamo, ma può anche prevenire il riformarsi di un fastidio di cui abbiamo già sofferto. E il discorso sulla postura, entrando nel particolare, investe due diversi momenti della nostra giornata: quando dormiamo e quando siamo svegli.
Alla prima tipologia di posizione dedicheremo il prossimo paragrafo. Per ora concentriamoci, invece, su quel che facciamo quando camminiamo, stiamo seduti alla scrivania o in poltrona. E anzi, proprio lo star seduti – e più in generale uno stile di vita sedentario – pare essere il principale fattore nel formarsi della cervicalgia [1].
Il problema del computer
La cervicale è infatti uno dei problemi più frequenti di chi passa molte ore davanti ad un computer, sul lavoro o a casa. Questo è dovuto al fatto che lo schermo del nostro terminale raramente è all’altezza giusta, così come anche la sedia può rivelarsi non adatta a farci star dritti. Inoltre, a volte noi stessi assumiamo una posa che acuisce i dolori.
Ma allora, come dobbiamo fare per rimediare? Le soluzioni sono piuttosto semplici. In primo luogo, la scrivania dovrebbe avere un’altezza da terra di circa 70-80 centimetri. Nel caso sia più alta, sarebbe meglio disporre di una sedia regolabile in altezza; se fosse più bassa, la tastiera del computer può essere alzata tramite appositi strumenti.
L’importante è che, una volta seduti e tenendo la schiena ben dritta, si possano appoggiare gli avambracci sul tavolo formando, al gomito, un angolo di circa 90°. Questo è l’indicatore che la nostra schiena ha la posizione giusta per farci soffrire il meno possibile, col passare delle ore.
Lo schermo del computer dovrebbe poi essere a circa 70 centimetri dagli occhi, e soprattutto reclinabile, in modo che lo possiamo vedere direttamente, senza bisogno di inclinare la testa.
Le altre situazioni
Non dobbiamo pensare, però, che solo il lavoro d’ufficio al computer possa crearci problemi alla cervicale. Situazioni simili, e forse addirittura più gravi, sono documentate quando si usano smartphone e tablet. In quei casi, infatti, la testa si reclina ancora più spesso senza nemmeno che ce ne rendiamo conto.
Inoltre la regola dell’altezza del piano col gomito a 90° o comunque della schiena dritta non vale solo per la tastiera del computer. Andrebbe invece seguita ad esempio pure per l’asse da stiro, per quando ci si siede in auto, per le riviste che teniamo davanti quando siamo seduti sul divano.
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2. Cuscino ortopedico
Facendo attenzione anche al materasso
Come anticipavamo, il problema della cervicalgia non riguarda solo la postura quando si sta alla scrivania, ma anche quella tenuta quando si dorme. Anzi, soffrendo di questo dolore il sonno può diventare una vera e propria tortura: non si riesce a trovare mai la posizione adatta e non ci si riposa quindi sul serio.
In generale, bisognerebbe riuscire ad avere, anche a letto, una postura che permetta alla colonna vertebrale di stare dritta e al collo di non assumere posizioni innaturali. Per questo fondamentali sono il materasso e il cuscino.
In primo luogo, il materasso non dev’essere troppo vecchio. Con gli anni, infatti, tende a deformarsi, abbassandosi nei punti in cui siamo soliti dormire. Questo ovviamente peggiora la nostra postura. Quando si soffre di cervicali, quindi, è utile esaminare prima di tutto il supporto su cui dormiamo ed eventualmente comprarne uno nuovo, più solido.
Per quanto riguarda il cuscino, invece, ne esistono di ortopedici, in commercio, pensati appositamente per chi ha questi dolori. In ogni caso, se non ne volete comprare uno nuovo, badate almeno che il cuscino che usate non sia troppo alto, perché in quel caso inclinerebbe troppo il collo e potrebbe rendere più acuto il dolore.
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3. Esercizi specifici
Testa da ruotare e girare
Visto che spesso la cervicalgia è un problema di postura, per risolverlo o per almeno alleviare il dolore può essere utile praticare della ginnastica. Si tratta di esercizi semplici, utili a “sgranchire” le ossa del collo senza richiedere particolari sforzi.
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Ad esempio, anche stando seduti alla scrivania durante il lavoro si può fare qualche esercizio di stretching utile ad alleviare il dolore.
Basterà ruotare lentamente la testa, portandola prima su una spalla, poi all’indietro, quindi sulla spalla opposta alla prima e infine alla posizione di partenza. L’importante è mantenere, nel mentre, una postura eretta e dritta.
Un altro esercizio che può essere praticato alla scrivania è il seguente. Si intrecciano le dita delle due mani dietro alla nuca, come si fa quando ci si rilassa su un prato, stando però ben seduti sulla propria sedia. A questo punto, si allunga il collo, spingendo la testa il più possibile verso l’alto e mantenendo la posizione per alcuni secondi.
Altre tecniche
Sempre con le mani intrecciate dietro il capo, è possibile anche effettuare un altro esercizio. In questo caso si tratta di ruotare il busto e la testa alternativamente a destra e a sinistra, come se si volesse guardare in quelle direzioni, rimanendo però seduti sulla propria sedia e con la schiena il più possibile eretta.
Infine, l’ultimo esercizio consiste nel piegare il capo in avanti, fino ad arrivare al punto in cui il mento tocca il petto, e rimanere fermi così per qualche secondo, per poi tornare alla posizione di partenza.
In ogni caso, qualsiasi attività fisica – per la capacità di rendere più dinamici i muscoli – è consigliata a chi soffre di questi dolori. Nei casi più lievi, basta anche alzarsi periodicamente dalla sedia e muoversi un po’ per sentire già meno fastidio al collo.
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4. Yoga
Se la ginnastica non fa particolarmente al caso vostro, forse potete provare qualcosa di alternativo ma di ugualmente efficace. Qualcosa come ad esempio lo yoga. Questa disciplina di origine orientale è nata con scopi meditativi, ma consente di ritrovare un equilibrio fisico e psichico che lunghe ore alla scrivania possono incrinare.
Inoltre, lo yoga punta molto sulla flessibilità del corpo, e in questo modo può alleviare tutti i problemi di rigidità connessi alla schiena, alle spalle e al collo. Alcuni studi, infatti, sembrano suggerire che lo stress acuisca i dolori in tutta la parte alta del corpo, e quindi un po’ di meditazione non può certo far male.
Il primo esercizio che suggeriamo è la cosiddetta posizione del cobra, che vedete qua sopra a sinistra. Consiste nel mettersi a pancia in giù sul tappetino e poi, grazie all’appoggio delle mani, sollevare la parte alta del corpo.
Il bacino e le gambe rimangono sul tappetino o poco sollevate, mentre il torace e la testa si alzano più nettamente, distendendosi. In questo modo i muscoli della schiena e del collo ritrovano la loro posizione ideale.
Rannicchiati ed estesi
La seconda proposta che vi facciamo, e che vedete nella seconda foto della galleria, è la posizione rannicchiata che ricorda la cosiddetta posizione del bambino. In questo caso, lo scopo è rilassare tutti i muscoli del corpo e quelli del collo in particolare.
La si assume sedendosi inizialmente sulle proprie ginocchia, tenendo il sedere appoggiato ai talloni. Dopodiché, si abbassa la schiena in avanti, tenendo sempre il sedere e il bacino nella stessa posizione, fino arrivare a far poggiare la fronte sul tappetino. Si rimane in questa posa per qualche secondo, respirando in profondità.
L’ultima posizione, infine, è quella del triangolo esteso, che vedete sempre nella nostra galleria. Bisogna prima di tutto divaricare le gambe, tenendo i piedi a distanza di un metro circa l’uno dall’altro. Con la schiena ancora dritta, si allargano le braccia all’esterno.
A questo punto comincia il piegamento, con la mano destra che scende lungo la gamba destra fino ad arrivare alla caviglia. Contemporaneamente, il braccio sinistro sale in alto, esattamente all’opposto del destro, costringendo il busto a ruotare. Anche il viso si indirizza verso il braccio alto. Poi, dopo qualche secondo, si ripete tutto specularmente dall’altra parte.
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5. Artiglio del diavolo
Una pianta che fa al caso nostro
Concludiamo la nostra carrellata anche con qualcosa che non ci obbliga a faticare: l’artiglio del diavolo. Il nome è suggestivo, ma non deve spaventare. Si tratta di una pianta erbacea così chiamata per via delle radici e dei frutti che sembrano presentare degli uncini, in cui si possono impigliare i piccoli animali e i roditori.
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Questa pianta, che cresce soprattutto nelle savane e nella parte meridionale dell’Africa, ha proprietà terapeutiche note da secoli. È in primo luogo un antinfiammatorio naturale. Per questo motivo, può essere usato per lenire il dolore delle tendiniti, delle contusioni, della sciatica o dell’artrite reumatoide.

Ha però un effetto particolarmente importante soprattutto sui dolori di schiena, sul torcicollo e sulla cervicalgia, che è ciò che ci interessa ora.
Inoltre, l’estratto della radice dell’artiglio del diavolo è atossico e altamente tollerabile a livello gastrico. Per questo è usato largamente, anche perché pare avere ottimi effetti sull’eliminazione dell’acido urico.
Eventualmente, potete infine provare anche il Ribes Nigrum, un altro antidolorifico naturale che presenta effetti simili a quelli dell’artiglio del diavolo.
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Note e approfondimenti
[1] Gli studi nel settore sono ampi e interessanti. Qui ad esempio ne trovate uno (ovviamente in inglese) condotto tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’00, molto significativo per quanto riguarda la correlazione tra lavoro al computer e problemi al collo. ↑
[-] La foto di copertina è di Aidan Jones (via Flickr)