
Ci sono personaggi, eroi dei fumetti che oggi sono noti in tutto il mondo grazie anche a una costante esposizione mediatica che li ha resi riconoscibili agli occhi del grande pubblico. Eppure forse non tutti sanno che alcuni di loro hanno esordito in sordina: qualcuno nel ruolo di comprimario, qualcuno addirittura ha dovuto attendere anni prima di giungere sotto le luci della ribalta.
La strada verso il successo è lastricata di buone prime apparizioni, quindi, come dimostrato dai cinque personaggi di cui ora vi parleremo.
Indice
Braccio di Ferro
Dieci anni per conquistare la ribalta di Thimble Theatre
Braccio di Ferro, il personaggio del forzuto marinaio amante degli spinaci, è stato creato dal cartoonist Elzie Crisler Segar nel 1929, all’interno di una strip pubblicata su alcuni quotidiani intitolata Thimble Theatre.
La striscia esordì nel 1919, presentando all’inizio vari personaggi a rotazione, per poi concentrarsi su Olive Oyl (Olivia), suo fratello Castor e il fidanzato della donna. Popeye comparve una prima volta (quasi dieci anni dopo la pubblicazione della prima strip) quando Castor lo coinvolse in un tentativo di rapina ai danni di un criminale. L’avventura si concluse con Popeye che quasi perse la vita a causa di questo colpo.
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Un ritorno a furor di popolo
Segar non aveva alcuna intenzione di riportarlo sulla scena, ma il marinaio, con una sola storia, era già diventato un beniamino dei lettori e, a furor di popolo, tornò ben presto sulle pagine del fumetto ottenendo col passare del tempo una esposizione sempre più ampia, fino a divenirne il protagonista assoluto. Tanto che negli anni ’70 Thimble Theatre venne rinominata in via ufficiale Popeye.
In Italia il personaggio è noto più che altro per i vari prodotti animati che lo hanno visto protagonista, dal taglio semplice e quasi infantile. Mentre la strip invece non lesinava l’uso di una forte satira sociale e scene di violenza.
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Deadpool
Un personaggio nato per gioco
Deadpool, il personaggio del mercenario chiacchierone, nacque in pratica come una sorta di scherzo/omaggio da parte di Rob Liefeld nei confronti del personaggio della DC Comics Deathstroke, anch’egli mercenario, esordendo nel 1991 su New Mutants 98.
A quel tempo il giovane disegnatore stava facendo rapidamente carriera alla Marvel Comics, tanto che gli era stato affidato il compito di scrivere le sceneggiature della serie dedicata ai Nuovi Mutanti. Per aiutarlo, considerata la sua scarsa esperienza, gli venne affiancato un dialoghista, Fabian Nicieza. Costui aggiunse qualche elemento al personaggio: il suo continuo ciarlare e il nome di battesimo, Wade Wilson, per sottolineare ancora una volta da quale personaggio aveva preso spunto (il vero nome di Deathstroke è infatti Slade Wilson).
L’inizio in sordina e il boom dal 2008
A seguito della sua prima apparizione, negli anni successivi Deadpool fece qualche comparsata su alcune testate mutanti e divenne il protagonista di due miniserie e di una serie regolare a lui dedicata durata 69 numeri, senza mai però giungere davvero sotto le luci della ribalta.
Dal 2008, tuttavia, Deadpool iniziò non solo a comparire su decine di altre miniserie e testate a lui intitolate, ma divenne la guest-star praticamente di ogni prodotto Marvel, portandolo a una esposizione mediatica senza precedenti. Una esposizione che, nonostante ripetute previsioni di calo, alla data odierna non accenna a diminuire. Tanto che oggi il mercenario è addirittura un alleato e componente dei Vendicatori.
Non solo, quest’anno è stato proiettato il primo film che lo ha visto protagonista assoluto (grazie all’interpretazione di Ryan Reynolds): un successo inatteso che ha già decretato la messa in produzione di un sequel. E pensare che il tutto era nato come un gioco.
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Il Punitore
Il giustiziere di New York
Il Punitore, lo spietato vigilante, è stato creato da Gerry Conway, John Romita sr. e Ross Andru nel 1974. Il personaggio fece il suo esordio su Amazing Spider-Man 129, dove, ingannato dal criminale Sciacallo, si convinse che l’Uomo Ragno fosse uno spietato assassino. Alla fine il Punitore capì di essersi sbagliato e, nelle sue apparizioni successive, divenne a volte uno scomodo alleato, a volte un antagonista dell’arrampicamuri. Inoltre si apprese anche la motivazione che lo aveva portato a divenire un giustiziere, ovvero l’uccisione della sua famiglia a Central Park da parte di una banda criminale.
Dopo una memorabile apparizione su Daredevil a opera di Frank Miller, il Punitore divenne nel 1986 il protagonista di una miniserie, Circle of Blood, che funse da preludio alla prima serie regolare a lui dedicata. Da quel momento in poi il Punitore iniziò ad apparire su decine di testate e miniserie, pubblicate con cadenza regolare ancora oggi.
Il successo anche su Netflix
Il personaggio è stato portato sia sul grande che sul piccolo schermo: il Punitore è infatti stato il protagonista di ben tre film e si è rivelato un comprimario d’eccezione nel serial Netflix Daredevil. L’eccezionale interpretazione in quest’ultima produzione di Jon Bernthal ha fatto sì che sia stato messo in cantiere un telefilm a lui dedicato che verrà programmato nei prossimi anni.
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Valentina
Il sottile erotismo di Guido Crepax
Valentina, la più sensuale donna del fumetto italiano, è stata creata da Guido Crepax nel 1965. Il suo esordio avvenne sulla rivista Linus, all’interno del serial Neutron. In origine il protagonista era Philip Rembrandt, un critico d’arte e investigatore dilettante in possesso di poteri psichici: nel terzo episodio comparve la sua fidanzata, e fotografa, Valentina Rosselli. Costei conquistò rapidamente il ruolo di protagonista, tanto che nel 1967 Neutron venne re-intitolato Valentina, trasferendo a Rembrandt il ruolo di comprimario che era in origine suo.
Da storie iniziali incentrate sul mistero e il fantastico, il serial – dopo l’introduzione di Valentina – cominciò a virare verso l’erotismo e l’onirico, proseguendo per svariati anni. L’ultima storia venne pubblicata infatti nel 1995, trent’anni dopo il suo esordio. Il tutto a scapito dello sfortunato Philip Rembrandt, che nulla ha potuto fare contro la sensualità e il carisma della sua compagna.
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Wolverine
Da Hulk ai Vendicatori passando per gli X-Men
Wolverine, il mutante artigliato, è stato creato da Len Wein, John Romita sr. e Herb Trimpe nel 1974. Comparve nell’ultima pagina di Incredible Hulk 180, lanciandosi con sprezzo del pericolo contro Hulk e Wendigo. Lo scontro proseguì nel numero successivo, durante il quale Wolverine si alleò con Hulk per fermare la furia distruttrice dell’avversario, per poi essere infine messo però KO dallo stesso Hulk. In queste prime storie l’eroe non mostrò il suo volto (ricoperto da una maschera) e non ritrasse mai i suoi artigli.
L’anno successivo Wein riutilizzò il personaggio inserendolo nella Seconda Genesi degli X-Men, ma scrisse solo una manciata di storie prima di passare il testimone a Chris Claremont. Tuttavia il mutante rimase in secondo piano fino all’arrivo di John Byrne: canadese come l’eroe, il disegnatore contribuì in maniera netta alla stesura delle sceneggiature, donando un background a Wolverine e iniziando a tessere il mistero attorno al suo passato.
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La recente, presunta morte
Grazie a Frank Miller, Wolverine nel 1982 divenne il protagonista di una fortunata miniserie, ma fu solo dal 1989 che il personaggio iniziò a comparire (oltre che nelle serie dedicate agli X-Men) anche su alcune serie antologiche, nonché su una testata personale. Questo senza contare le centinaia di apparizioni come guest-star in ogni serie Marvel possibile. Nel 2010 Wolverine fece un altro salto di qualità, entrando a far parte dei Vendicatori, prima della sua (presunta?) morte avvenuta per soffocamento causato da una colata di adamantio.
Al cinema il personaggio è stato interpretato in ben nove pellicole dall’attore Hugh Jackman. L’ultima uscirà l’anno venturo e costituirà il canto del cigno da parte del divo australiano nei confronti dell’eroe che lo ha reso celebre.
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