Cinque famose lettere d’amore per lui

Le lettere d'amore per lui

Nel 2015 una compagnia di assicurazioni britannica – la Beagle Street – ha posto un interessante quesito ai propri soci. Dopo aver proposto loro una lunga serie di lettere d’amore scritte da personaggi famosi, ha chiesto ad ognuno di votare la preferita. Ne sono venuti fuori migliaia di dati e di risposte, ma il risultato non è uno di quelli che ci si attenderebbe. A trionfare infatti è stato un biglietto che il cantante Johnny Cash ha scritto per sua moglie, June, negli ultimi anni della loro vita assieme.

Cash si è piazzato davanti a rivali temibili come Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Kafka, James Joyce e John Keats.

In ogni caso, come si vede anche da questi nomi, si trattava quasi sempre di lettere scritte da uomini verso donne, secondo la vecchia (e abusata) tradizione che vuole il maschio a corteggiare e la femmina in attesa, pronta a ricevere le parole che l’uomo si degna di spedirle.


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Per fortuna, la realtà è più variegata delle selezioni e delle tradizioni. E, a scavare un po’, si trovano nella nostra letteratura e negli epistolari delle prodigiose lettere scritte da donne verso uomini (e anche, e ne parleremo, da uomini verso altri uomini). Insomma, le lettere d’amore non sono sempre e solo per lei, ma possono essere anche scritte per lui.

Se è lei a fare la prima mossa

A volte le autrici di queste lettere sono persone insospettabili. Pensate ad esempio a Marie Curie. Noi siamo abituati a pensarla come una donna devota solo al suo laboratorio ed eventualmente al marito Pierre, scomparso in circostanze tragiche. Ma, essendo una persona a tutto tondo, era anche molto più di questo.

Dopo la morte del consorte ebbe infatti una storia d’amore col collega Paul Langevin, già sposato, e quando la moglie di lui lo scoprì riuscì a rubare le lettere d’amore che la Curie gli spediva e a farle pubblicare da un giornale, provocando lo scandalo.

Insomma, ci sarebbe molto da raccontare, riguardo alle lettere d’amore scritte e pensate per gli uomini. Ne abbiamo scelte cinque, che ci sembrano belle e importanti. Leggetele e casomai aggiungete qualche altro elemento nei commenti.

 

1. «Le lettere hanno dentro il fuoco delle nostre passioni»

Quando Eloisa scriveva ad Abelardo

Ogni epoca ha i suoi scandali. Anzi, meglio: ha gli scandali che si merita. Se oggigiorno i nostri paparazzi seguono calciatori e veline, qualche secolo fa, se fossero esistiti, probabilmente avrebbero seguito Eloisa ed Abelardo.

Abelardo e la sua allieva Eloisa, quadro di Edmund Blair Leighton

Ovvero, due intellettuali tra i più grandi della loro epoca, che si amarono ma vennero divisi e divennero così protagonisti della più triste storia d’amore del Medioevo.

 
Eloisa era una giovane e brillante nobildonna nella Francia del X secolo, mentre Abelardo era il suo insegnante, il più grande filosofo del suo tempo. Mantennero segreta la loro relazione e convolarono anche a nozze. Ebbero perfino un figlio, Astrolabio (uno dei nomi più brutti della storia, ma sapete come sono gli intellettuali…).

Quando il loro rapporto divenne di pubblico dominio, però, le cose precipitarono in fretta. Eloisa fu mandata in convento, ma Abelardo non se la passò meglio, finendo addirittura castrato.

Ho la tua immagine nella mia stanza. Non le passo mai davanti senza fermarmi a guardarla; eppure quando tu eri qui con me avevo paura di posarci gli occhi. Se un’immagine, che non è altro che una muta rappresentazione di un oggetto, può dare un piacere del genere, cosa possono ispirare le lettere? Loro hanno anima, sanno parlare, hanno dentro di loro tutta quella forza che esprime il trasporto del cuore; hanno tutto il fuoco delle nostre passioni…

 

2. «I poveri non hanno bisogno di molto per sostenersi»

Il disperato amore di Charlotte Brontë

Non sono solo i personaggi di Charlotte Brontë (e delle sue sorelle) ad essere spesso condannati all’infelicità. Anche la celebre scrittrice inglese ebbe i suoi bei problemi.

Charlotte Brontë

Si era innamorata infatti di un uomo ben più vecchio di lei, il professor Constantin Heger, che aveva insegnato letteratura francese a lei e alla sorella Emily in Belgio.

Heger era poi tornato in Inghilterra, e da quel momento Charlotte gli aveva scritto costantemente (e con una certa disperazione). Lui, però, non la ricambiava.

 
Basti sapere che delle quattro lettere della Brontë che sono giunte fino a noi, tre erano strappate e solo successivamente furono riunite con carta e filo. Tra cui quella del gennaio 1845 che vi citiamo qui di seguito.

Monsieur, i poveri non hanno bisogno di molto per sostenersi – chiedono solo le briciole che cadono dal tavolo dell’uomo ricco. Ma se vengono tolte loro le briciole, essi muoiono di fame. Neppure io ho bisogno di molto affetto da quelli che amo. Non saprei nemmeno cosa farmene di un’amicizia intera e completa – non ci sono abituata. Ma voi mi avete mostrato in passato un piccolo interesse, quando ero vostra allieva a Bruxelles, e mi aggrappo al mantenimento di quel piccolo interesse – mi aggrappo ad esso come mi aggrapperei alla vita.

 

3. «Sei la più grande meraviglia di tutti i tempi»

Lo slancio e la poesia della lettera di Juliette Drouet a Victor Hugo

Quello di Juliette Drouet non è un nome oggi particolarmente noto. Ai suoi tempi, attorno alla metà dell’Ottocento, era però considerata una delle donne più belle di Parigi. Lavorava come attrice ed era, forse, una cortigiana, ma abbandonò tutto quando conobbe il celebre scrittore romantico Victor Hugo.

Juliette Drouet, autrice di lettere d'amore di grande trasporto per Victor Hugo

Per lui partì in esilio verso le Isole del Canale, e a lui dedicò più di 20.000 lettere d’amore, una cifra impressionante, considerando anche il tempo che ci voleva per scriverle e per leggerle.

Il particolare più curioso, però, è che la gran parte di queste lettere non fu spedita – anche perché il costo dei francobolli sarebbe stato troppo elevato –, ma lasciata nella cavità di un albero di castagno, dove Hugo, con complicità, andava a prenderle.


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Se solo fossi una donna sapiente, potrei descriverti il mio meraviglioso uccello, il modo in cui unisci in te le bellezze della forma, del piumaggio e del canto! Ti spiegherei che tu sei la più grande meraviglia di tutti i tempi, e sarebbe comunque solo la semplice verità. Ma per mettere tutto in parole ben vestite, oh mio superbo, avrei bisogno di una voce molto più armoniosa di quella che è posseduta dalla mia specie – perché io sono l’umile gufo che si schernisce, e quindi non posso riuscirci. Non sei solo lo spettro solare coi sette colori luminosi, ma anche il sole stesso, che illumina, riscalda e vivifica! Questo è ciò che sei, e io sono la donna che modestamente ti adora.

 

4. «Ogni centimetro di te è così prezioso»

Le parole che tolgono il fiato di Katherine Mansfield

Katherine Mansfield è stata una grande scrittrice di racconti, che spesso vengono fatti rientrare nel filone modernista.

Pochi conoscono però la passione delle sue lettere. Passione che – come lei stessa sottolinea nella missiva del 1917 che potete leggere qui di seguito – non è da intendersi in senso puramente sessuale, ma più ampio. Un modo che è difficile da descrivere, ma che lei riesce a fare benissimo.

Katherine Mansfield, morta molto giovane
La lettera d’amore era indirizzata al suo secondo marito, John Middleton Murry. Nonostante da queste righe possa sembrare un rapporto idilliaco, la loro relazione fu in verità abbastanza contrastata.

I due si lasciarono e si rimisero assieme più volte lungo gli anni, anche perché la Mansfield aveva pure un’amante di sesso femminile, Ida Baker. Lei morì di tubercolosi piuttosto giovane, nel 1923, ma lui si occupò di curare i suoi scritti, mantenendone viva la memoria.

La scorsa notte, c’è stato un momento prima che tu venissi a letto. Eri in piedi, completamente nudo, un po’ proteso in avanti, e parlavi. È stato solo un istante. Ti ho visto – ti ho amato così tanto, ho amato il tuo corpo con una tale tenerezza. Oh, mio caro!

E non sto pensando alla “passione”. No, a quell’altra cosa che mi fa sentire che ogni centimetro di te è così prezioso per me – le tue soffici spalle – la tua pelle calda e cremosa, le tue orecchie fredde come sono fredde le conchiglie – le tue gambe lunghe e i tuoi piedi che amo serrare con i miei piedi – la sensazione della tua pancia – e la tua magra giovane schiena. Appena sotto a quell’osso che ti sporge sul retro del collo hai un piccolo neo.

È un po’ a causa della gioventù che sento questa tenerezza. Amo la tua bocca. Non potrei sopportare che fosse toccata neppure da un vento freddo, se fossi il Signore. Lo sai, abbiamo tutto davanti a noi, e faremo grandi cose. Ho una grande fede in noi due, e il mio amore per te è così perfetto che sono, per così dire, ferma, in silenzio con la mia anima. Non voglio nessun altro che te come mio amante e mio amico e a nessun altro che te sarò fedele. Sono tua per sempre.

 

5. «Le tue labbra rosse come i petali di rosa»

Le lettere di Oscar Wilde all’amato

Le lettere d’amore per gli uomini non sono scritte solo dalle donne. In certi casi, anzi, ci hanno pensato anche gli uomini a scriverle. E a volte in modo memorabile. Uno che con le parole ci sapeva fare era ad esempio Oscar Wilde.

Oscar Wilde, il più amato tra gli scrittori irlandesi

Tutti conoscete le sue vicissitudini sentimentali. Nonostante fosse sposato cominciò a frequentare giovani uomini, tra i quali il suo preferito fu indubbiamente Alfred Douglas, soprannominato Bosie.

Purtroppo quella relazione fu fatale per il povero Wilde. Manipolato dal ragazzo, il poeta finì per far causa per diffamazione contro il suo potente padre, venendo invece condannato egli stesso per sodomia.

 
In carcere scrisse una lunga lettera a Bosie, il De profundis, che è uno dei suoi capolavori. All’amante però aveva scritto anche molte altre missive, meno famose ma dal tono più leggero, perché ancora non minate dal dolore del carcere.

Il tuo sonetto è molto bello, ed è una meraviglia che quelle tue labbra rosse come i petali di rosa siano state fatte non meno per la follia della musica che per la follia del bacio. La tua snella e dorata anima cammina tra la passione e la poesia. Credo che al tempo dei greci tu fosti Giacinto, quello che Apollo amò così pazzamente.

Perché sei da solo a Londra, e quando andrai a Salisbury? Vacci per raffreddare le tue mani nel grigio crepuscolo gotico, e vieni qui quando vuoi. È un posto amabile e manchi solo tu; ma vai prima a Salisbury.

Per sempre, con amore imperituro, tuo,
Oscar

 

E voi, quale lettera d’amore per lui preferite?

Ecco le cinque lettere d'amore per lui più belle secondo noi: vota la tua preferita e poi leggi l'articolo per scoprirle nel dettaglio.

 

Conosci altre lettere d’amore per lui? Segnalale nei commenti.

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