Cinque famosi cani attori

Lassie, uno dei più celebri cani attori, con una giovane Elizabeth Taylor

Ricordate René Ferretti, il protagonista della serie TV Boris interpretato da Francesco Pannofino? Una delle sue frasi tipiche quand’era impegnato dietro alla macchina da presa era “Cagna maledetta”, che rivolgeva alla sua impresentabile attrice protagonista, Corinna Negri; ed in effetti molti sono gli attori e le attrici che meriterebbero l’appellativo di “cane”. Ma, nella storia del cinema e della TV, molti sono stati anche i cani che hanno meritato l’appellativo di “attore”.

Dall’epoca del muto ad oggi, i cani sono stati infatti gli animali che forse più di tutti hanno visto dedicarsi pellicole, sia in live action che a cartoni animati. Tempo fa, solo per fare un esempio, vi avevamo parlato dei cani a cartoni animati del piccolo schermo, ma l’elenco è lunghissimo e ci potrebbe fornire materiale per molte cinquine. Oggi cerchiamo di colmare un po’ di più la lacuna presentandovi, quindi, i cani in carne ed ossa che hanno manifestato in questi anni le migliori doti recitative.

 

Rin Tin Tin

Il primo divo a quattro zampe

Il primo cane che si guadagnò sul campo i gradi di “divo” del cinema è indubbiamente Rin Tin Tin, un pastore tedesco che, vissuto tra il 1918 e il 1932, comparve in varie pellicole a partire dal 1923, dando origine ad una serie di film, serial cinematografici, serie televisive e perfino fumetti, che ne avrebbero sfruttato l’immagine, affidando – dopo la sua naturale dipartita – il suo ruolo ad altri cani a lui simili. Un divo le cui origini, come spesso accadeva all’epoca del muto, erano ammantate di leggenda: pare infatti che Rin Tin Tin fosse stato scovato da un soldato americano, tale Lee Duncan, durante la Prima guerra mondiale, ispezionando un canile che era stato bombardato in Lorena; quel cane e sua sorella, poi chiamata Nanette, erano gli unici sopravvissuti e vennero presi con sé dal soldato, che se li riportò in America.

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Una volta addestrato, Rin Tin Tin cominciò ad esibirsi in vari spettacoli amatoriali, fino a quando non fu notato da Darryl F. Zanuck, produttore allora alle prime armi ma che più avanti sarebbe divenuto il cofondatore della 20th Century Fox; fu così che Rin Tin Tin comparve nella sua prima pellicola, Where the North Begins, datata 1923. Alla morte il suo posto fu preso dai figli e la dinastia proseguì a lungo, se è vero che il Rin Tin Tin della serie televisiva, quella degli anni Cinquanta che fu portata in Italia con grande successo sempre in quegli anni dalla Rai, era in realtà Rin Tin Tin IV, il bisnipote del cane originale.

 

Lassie

L’esordio in compagnia di Elizabeth Taylor

Se Rin Tin Tin è il prototipo del cane eroico, che spesso collaborava con l’esercito americano lungo la frontiera occidentale, Lassie è invece l’emblema del cane fedele, che attraversa mille imprevisti pur di poter “tornare a casa” (come recita il titolo del suo celebre film d’esordio) dal proprio padroncino. La storia di questo Collie comincia nel dicembre del 1938, quando il Saturday Evening Post pubblicò un racconto dello scrittore angloamericano Eric Knight intitolato Lassie Come-Home: per la prima volta veniva qui narrata la storia del Collie capace di percorrere centinaia di miglia pur di riabbracciare il ragazzo a cui apparteneva; una storia che ebbe così successo da essere presto allungata in volume e da suscitare l’interesse della MGM, che nel 1942 ne mise in lavorazione un adattamento cinematografico.

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Quel primo film – Torna a casa, Lassie! – uscì nel 1943, pregiandosi anche dell’interpretazione di una giovanissima Elizabeth Taylor, che avrebbe recitato accanto a Lassie anche nel terzo film della serie, Il coraggio di Lassie, del 1946 (mentre nel 1945 era uscito Il figlio di Lassie). Furono anni di grande successo per il Collie che in quei primi film venne sempre interpretato da Pal, un Collie californiano nato nel 1940 che avrebbe detenuto il ruolo fino al 1954, “ritirandosi” dopo la realizzazione dell’episodio pilota della fortunata serie televisiva. Molti suoi discendenti, comunque, hanno recitato nei film e nelle serie TV che sono state registrate nei decenni successivi, cementando ancora di più il mito dell’unico cane che – assieme a Rin Tin Tin e al cane dei film muti Strongheart, i cui film sono però andati quasi tutti perduti – ha una stella a lui dedicata sull’Hollywood Walk of Fame.

 

Hooch, il cane di Turner e il casinaro

Beasley e Tom Hanks in una commedia gialla

Passiamo ora a tempi più recenti. Molte sono le pellicole che, soprattutto negli anni ’80, hanno cercato di utilizzare i cani a fini non più eroici o melodrammatici, ma soprattutto comici. Una delle più riuscite è sicuramente Turner e il casinaro, film del 1989 che collaborò a far decollare la carriera di Tom Hanks e che presentava un’originale commistione di trama gialla e di commedia. Hanks interpretava infatti un poliziotto in una piccola cittadina del nord della California dalla quale voleva fuggire, ma che veniva costretto a rimanere a causa dell’uccisione di un suo amico, un’uccisione avvenuta con un unico testimone oculare: il cane della vittima, Hooch, un Dogue de Bordeaux. Il poliziotto e il cane erano così costretti a legare e a collaborare per cercare l’assassino.

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Il ruolo di Hooch era in quel film affidato a Beasley, un cane nato nel 1978 in Wisconsin, acquistato poco prima delle riprese del film dalla produzione e appositamente allenato dallo specialista Clint Rowe, che fa anche un cameo nella pellicola. Beasley, d’altro canto, venne particolarmente apprezzato per la capacità di rimanere indifferente e statico – come il suo personaggio richiedeva – davanti alla foga di Hanks, come si vede bene anche nella scena che vi proponiamo qui di seguito. Alla fine del film il poderoso cane purtroppo trovava la morte per sacrificarsi al posto del poliziotto, ma nascevano alcuni suoi cuccioli tra cui anche un suo degno erede.

 

Beethoven

Il San Bernardo che segnò gli anni ’90

Se negli anni ’50 e ’60 in Italia i bambini gustavano le avventure eroiche e drammatiche di Rin Tin Tin e Lassie, i ragazzini degli anni ’90, una generazione più tardi, avevano pure loro il loro cane di riferimento, anche se completamente diverso: nel 1992 aveva infatti esordito nei cinema di mezzo mondo Beethoven, gigantesco San Bernardo che, dopo il successo della prima pellicola, sarebbe stato protagonista di ben altri 7 film – l’ultimo dei quali, Beethoven – Alla ricerca del tesoro, è dell’anno scorso – più una serie a cartoni animati. Diretto da Brian Levant (regista con una carriera in serie TV come I Jefferson, Happy Days, Mork & Mindy e Sposati… con figli), prodotto da Ivan Reitman e sceneggiato, tra gli altri, da un John Hughes sotto pseudonimo, il primo film non fu particolarmente elogiato dalla critica ma fece incassi da record.

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Merito di cotanto successo va indubbiamente attribuito al cast ben assortito – molto bravo il veterano Charles Grodin ma si notano le presenze anche dei giovani Stanley Tucci, Oliver Platt, David Duchovny e addirittura Joseph Gordon-Levitt – ma anche e soprattutto al cane che era chiamato ad interpretare la parte del protagonista, emblematico nella sua mole e nelle sue espressioni che facevano da contraltare a quelle preoccupate di Grodin. L’attore era il San Bernardo Chris, allenato da Karl Lewis Miller, un allevatore celebre per aver lavorato anche col maialino Babe e con Jerry Lee, il cane di Un poliziotto a quattro zampe, altro film basato sull’interazione tra un cane e un detective di buon successo, uscito sul finire degli anni ’80.

 

Il commissario Rex

Reginald von Ravenhorst e i suoi eredi sul piccolo schermo

In TV il cane più celebre degli ultimi anni è stato sicuramente il commissario Rex, protagonista dell’omonima serie prodotta prima dalla televisione austriaca e poi, nelle stagioni successive, anche dalle TV tedesca e italiana. Il nome del personaggio, che nella finzione del telefilm gli viene attribuito per via del suo portamento regale, è in realtà l’abbreviazione del nome del primo pastore tedesco che l’ha interpretato, Reginald von Ravenhorst, cane nato nel 1991 a Ingolstadt, tra Norimberga e Monaco di Baviera. Nel corso degli anni, vari cani si sono però succeduti sul set, raccogliendo l’eredità del Rex originale.

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Frequenti, d’altra parte, sono anche le modifiche al cast della serie poliziesca ambientata a Vienna nelle prime stagioni e poi a Roma negli ultimi anni, dopo l’acquisizione da parte della Rai. In partenza, infatti, il protagonista “umano” era Tobias Moretti; poi a lui sono succeduti Gedeon Burkhard e Alexander Pschill in ambito austro-tedesco, seguiti poi, in Italia, da Kaspar Capparoni, Ettore Bassi e Francesco Arca; per quanto riguarda i cani, invece, a Reginald è succeduto Rhett Butler – nato attorno alla metà degli anni ’90 in Stiria —, per poi arrivare, per le riprese a Roma, a Henry, Nick (entrambi addestrati da Teresa Ann Miller) e Aki (addestrato da Massimo Perla).

 

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