
Sempre più i vegani sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, anche in Italia. Se una volta li si considerava un po’ “esaltati”, oggi si comprende meglio la loro scelta e un numero crescente di persone la condivide. Bisogna però mettere subito in chiaro una cosa: è estremamente riduttivo parlare di veganismo solo dal punto di vista alimentare.
La scelta di non mangiare alcun ingrediente di origine animale (questa è, in sintesi, la dieta vegana) è solo la naturale conseguenza di una decisione più profonda: quella, cioè, del rispetto di ogni essere senziente che abita su questo mondo. Si parte da motivazioni etiche, dal comprendere che non è giusto infliggere sofferenza ad altri esseri viventi per un mero tornaconto personale, e da questo scaturisce anche la scelta di non avere animali nel piatto.
Prima ancora che una scelta alimentare, la motivazione alla base del veganesimo è di tipo etico e comporta il rispetto per ogni vita senziente.
È un chiarimento basilare per poter capire anche tutte le battaglie che i vegani portano avanti: si tratta, infatti, di un cambiamento di punto di vista. Se ci si concentra solo sull’aspetto alimentare è sempre l’essere umano che si mette al centro: «Per stare meglio non mangio questo e quest’altro». Se, invece, si guarda la totalità della situazione, è il rispetto per la vita, per ogni forma di vita, a essere al centro. In fin dei conti, giova ricordarlo, tutti siamo animali, e solo poi ci sono animali umani e animali non umani.
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Il termine “vegan” è stato coniato nel 1944 da Donald Watson, come spiega Lorenzo Guadagnucci nel suo libro Restiamo animali. Vivere vegan è una questione di giustizia:
Donald Watson coniò con Elsie Shrigley il termine vegan, prendendo le prime due e le ultime tre lettere della parola vegetarian. “L’inizio e la fine del vegetarismo”, ha detto una volta in un’intervista, con humour inglese, lasciando intendere che il vegetarismo non è che una tappa intermedia fra l’alimentazione carnivora e quella basata esclusivamente sui vegetali e quindi una dimensione destinata ad esaurirsi con la completa affermazione del veganismo.
Dopo aver chiarito un po’ i termini della questione, diamo uno sguardo a cinque vegani famosi italiani e stranieri.
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Indice
Moby, cantante e compositore tra filosofia, cristianesimo e vita vegan
«La necessità è madre dell’invenzione e l’essere vegano apre ai cibi (vegani) di tutto il mondo»
Richard Melville Hall, meglio conosciuto come Moby, è un DJ noto in tutto il mondo. Ed è vegano, per motivi etici, come egli stesso ha spiegato.
Nel libretto del suo celeberrimo CD Play, Moby illustra le cinque motivazioni per cui è vegano:
[wpzon keywords=”Moby” sindex=”Music” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]1) Amo gli animali e una dieta vegan causa molto meno sofferenza di una dieta basata sui prodotti animali.
2) Gli animali sono creature senzienti con una volontà propria e mi sembra sbagliato imporgli la nostra solo perché possiamo farlo.
3) Un gran numero di studi medici dimostra che una dieta basata sui prodotti animali è terribile per la salute.
4) La dieta vegan è di gran lunga più redditizia. Si possono nutrire molte più persone direttamente con i cereali piuttosto che nutrire le mucche con i cereali per poi ucciderle. In un mondo dove le persone muoiono di fame mi sembra criminale nutrire mucche con cereali che potrebbero tenere in vita degli esseri umani.
5) Gli allevamenti sono disastrosi per l’ambiente. Tutti i rifiuti che producono si riversano nelle acque.
Prince, il veg più sexy del mondo
«Nessun membro del regno animale mi ha mai fatto nulla di male»
Prince, tra i cento migliori artisti del mondo secondo la rivista Rolling Stone, è vegano convinto e lo dice senza tanti giri di parole nella canzone Animal Kingdom – registrata addirittura nel lontano 1996 e contenuta nell’album di rarità e pezzi inediti The Truth, uscito due anni più tardi – in cui riflette su quanto sia ingiusto mangiare carne di animali non umani e bere il loro latte.
Canta Prince:
Nessun membro del regno animale succhia il latte una volta adulto
Nessun membro del regno animale mi ha mai fatto nulla di male
Ecco perché non mangio carne rossa o pesce bianco
Non datemi il formaggio
Siamo tutti membri del regno animale
Lascia i tuoi fratelli e sorelle nel mare.
Una curiosità: nel 2006 Prince ha vinto il concorso de I vegetariani più sexy del mondo indetto dalla PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).
[wpzon keywords=”prince” sindex=”Music” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]h
Carl Lewis, campione olimpico del secolo
Un palmarès di medaglie cruelty free
Carl Lewis, il figlio del vento, è forse il più grande velocista dell’era moderna, con dieci medaglie olimpiche (nove d’oro e una d’argento) e altre dieci medaglie (otto d’oro, una d’argento e una di bronzo) vinte ai campionati del mondo di atletica leggera.
È vegano dal 1990, per motivi etici e religiosi e così ha commentato la sua scelta:
[wpzon keywords=”carl lewis” sindex=”ForeignBooks” sort=”relevancerank” listing=”2″ country=”it” descr=”0″ col=”2″]Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo.
Paola Maugeri, vegana e rock
«Mangiare è l’atto più politico, militante e civile che possiamo compiere»
Paola Maugeri, giornalista e conduttrice televisiva, è un volto noto ai più. È una convinta attivista vegana e non manca occasione per invitare tutte le persone a cambiare le proprie abitudini alimentari per vivere una vita a impatto zero (come recita il titolo di un suo libro).
Interessante la dedica che ha scritto nel libro Las Vegans. Le mie ricette vegane, sane, golose e rock (Mondadori):
[wpzon keywords=”paola maugeri” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Dedico questo libro alla sensibilità dei tacchini,
il cui colore della pelle cambia a seconda dell’umore,
alla saggezza, all’umiltà e alla dignità degli asini,
all’istinto materno delle scrofe, che lasciano entrare nella porcilaia
solo le compagne che hanno già partorito,
alla naturale allegria delle capre,
alla gentilezza e alla forza delle mucche,
al senso di comunità delle pecore,
alla pazienza e alla naturale eleganza dei cavalli,
alla forza e dolcezza dei cervi,
al senso di accudimento dei primati,
alla cura con cui i conigli scelgono le loro partner,
alla longevità e all’intelligenza delle galline,
al senso di solidarietà delle anatre,
all’acume, alla lealtà e alla pulizia dei maiali,
alla memoria e all’istinto vigile dei pesci.
Mirco Bergamasco, rugbista e vegano felice
Vegano perché incuriosito dalla moglie Ati Safavi, scrittrice e imprenditrice franco-iraniana, veg da anni
Vegano è infine anche il rugbista Mirco Bergamasco, miglior realizzatore di mete in attività per la Nazionale italiana. Incuriosito dalla moglie Ati, vegana da anni, anche lui si è avvicinato al mondo veg e afferma: «Sono sensibile su tutto quello che riguarda la salute degli animali e la tutela dell’ambiente: essere vegano non interessa solo l’alimentazione, ma riguarda il rispetto che ho verso me stesso».
Non è certo l’unico sportivo in attività a essere vegano, come egli stesso ha detto nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport:
[wpzon keywords=”mirco bergamasco” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”2″ country=”it” descr=”0″ col=”2″]Esistono moltissimi atleti di primissimo piano che seguono alimentazioni particolari. Nel tennis Novak Djokovic mangia senza glutine, le sorelle Venus e Serena Williams sono vegane, una per indicazione dei medici, l’altra per supportarla. È vegano anche il nostro azzurro Leonardo Basile del taekwondo. Nella NFL c’è Arian Foster, il runningback degli Houston Texans, e sempre negli Stati Uniti anche il wrestler Austin Aries.