Cinque film weird, strani e bizzarri da vedere assolutamente

Una celebre scena di Eraserhead, uno dei capostipiti del genere

Nel cinema, come nelle altre forme d’arte e di intrattenimento che ricorrono all’immaginifico, tutto è possibile. È possibile persino sfuggire ai canoni prestabiliti attraverso cui raccontare una storia. Non fraintendetemi: il cinema, come l’arte, la letterature e la musica, racconta sempre una storia, solo non è detto che debba faro in modo canonico. E non è detto nemmeno che questa storia sia subito o facilmente intelligibile.

Bene, quando un film fa qualcosa di questo tipo, allora solitamente si dice che è “strano”, proprio perché non ne comprendiamo subito significato e intenti. E questo tipo di cinema, il cinema “strano”, ha un nome ben preciso: viene chiamato cinema weird.


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Bene, a questo punto sarebbe meglio definire il cinema weird: non si tratta di un genere, non è un filone, più che altro è uno stile. Per weird infatti si intende un tipo di cinema bizzarro (come implica il termine stesso), surreale, che racconta un tipo di situazione rappresentata dal punto di vista simbolico, attraverso uno stile non lineare dal punto di vista narrativo.

Lo scopo del weird è causare smarrimento nello spettatore, renderlo parte attiva in un processo di interpretazione (le chiavi di lettura sono quasi sempre fornite dal film stesso). Ci sono film non propriamente weird che possiedono forti elementi di questo tipo, ci sono opere espressioniste fortemente bizzarre che lo richiamano. C’è anche una corrente di origine letteraria chiamata New Weird dalle forti contaminazioni fantasy. In questo caso però io cercherò di elencare i must fondamentali per comprendere la filosofia che sta alla base di questo stile, in altre parole i film weird che io ritengo essenziali; cinque film weird, strani e bizzarri da vedere assolutamente.

 

Eraserhead – La mente che cancella

Questo film è il Weird

Henry Spencer è un uomo strano che, dopo aver messo incinta Mary, la sua ragazza, decide di vivere con lei e con il figlio appena nato nel suo piccolo appartamento. Il bambino però è una creatura mostruosa, che non smette mai di piangere e che ben presto spingerà Mary a lasciare Henry. L’uomo allora, rimasto solo a prendersi cura di suo figlio, inizierà a cadere lentamente nel delirio e nell’oblio.

Eraserhead – La mente che cancella è il capolavoro del regista weird per eccellenza, David Lynch, nonché la sua opera prima (1977), il film preferito di Stanley Kubrick ed uno dei film weird più importanti (e belli) di sempre. Film sul senso di colpa, sull’alienazione dell’uomo immerso nella società post-industriale, Eraserhead è un alternarsi di scene incomprensibili, pezzi di un puzzle onirico a cui mancherà sempre qualche elemento fondamentale per farsi comprendere appieno.

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Al resto deve pensare lo spettatore, costretto ad un ruolo attivo nel tentativo di colmare questi buchi volutamente disseminati dalla mente geniale del regista. Un film trasmesso nei cinema di mezzanotte per paura della sua difficile commerciabilità, che in pochissimo tempo diventò un cult. Incubo, susseguirsi di frammenti di incubo, desolazione di un uomo in simbiosi con il doloroso ambiente in cui vive. Questo film è il Weird.

 

Alice

Imperdibile e assolutamente atipico

Alice è una bambina in carne ed ossa che si trova coinvolta inaspettatamente in un viaggio assurdo nel “paese delle meraviglie”, un mondo cupo e angoscioso popolato di strane e terribili creature. Un viaggio allucinante tra esseri meccanici e rumori assordanti e ripetitivi.

Alice è un film a metà strada tra l’animazione e il cinema inteso in senso classico, che inserisce un essere vivente in carne ed ossa in un ambiente popolato da personaggi animati in stop-motion. Un’opera datata 1988 del genio cecoslovacco Jan Švankmajer che rivisita il famoso romanzo (weird anch’esso) di Lewis Carroll. Una folle discesa negli inferi della tana del Bianconiglio, alienante, malsana e assolutamente surreale.

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Ogni elemento del meraviglioso (ma non poi così tanto) mondo di Alice viene de-naturalizzato, reso sintetico e malsano. Esseri meccanici si alternano in un sogno tra l’espressionismo e il surrealismo estremo, “sodomizzano” la realtà e rendono l’onirismo un incubo post-industriale. Il regista è abilissimo nell’ipnotizzare lo spettatore attraverso l’uso di dialoghi/monologhi ripetitivi e molto vicini ad una litania magica. Imperdibile e assolutamente atipico.

 

Begotten

Un film più filosofico che cinematografico

Una creatura mostruosa si suicida. Dal suo cadavere viene generata una donna che, unendosi al seme del mostro, genera a sua volta una piccola creatura deforme. Insieme i due vagheranno per la terra fino a raggiungere una tribù di uomini incappucciati che, senza remore, ucciderà entrambi.

Pur non essendo il primo esempio weird della storia del cinema, Begotten di E. Elias Merhige è senza ombra di dubbio il film più rappresentativo di questo stile. Uscito nel 1991, è un film espressionista, blasfemo, cupo e incomprensibile fino ai titoli di coda (dove la chiave di lettura viene servita su un piatto d’argento). La morte di Dio dal quale si propaga la sua progenie, ovvero l’uomo, violata in uno stupro collettivo. La deformità della natura e l’incredibile solitudine del diverso: le interpretazioni si frammentano e si moltiplicano.


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Un film muto, accompagnato da musica ambient, che fa male al cuore quanto all’anima, disgustoso e amaro, orribile e violento. Prende lo stomaco e colpisce il cervello esasperando. Ma è anche una riflessione sulla violenza che subisce la natura e, di rimando, i suoi figli, una riflessione sulla piccolezza e la meschinità dell’uomo, che non accetta il diverso e lo distrugge, nel tentativo di preservarsi e preservare l’ordine costituito. Un film più filosofico che cinematografico, che concede molto alla videoarte, ma assolutamente attuale.

 

Tetsuo: The Iron Man

Una critica alla civiltà industrializzata

Un uomo viene investito da una coppia e, creduto morto, viene gettato in un bosco, agonizzante. Dopo questo macabro e infausto evento, il lui della coppia si accorge della graduale e innaturale trasformazione del suo corpo in una macchina. Impazzito per l’assurdo evento, Tetsuo dovrà affrontare l’immonda metamorfosi che lo sta distruggendo fisicamente e psicologicamente.

Tetsuo: The Iron Man, è un film del regista giappoinese Shinya Tsukamoto, del 1989, uno dei primi esempi di cyber-punk cinematografico oltre che weird per eccellenza. Film estremo, contro-natura, che si mostra subito per quello che è: una critica alla civiltà industrializzata che si abbatte su di essa come uno schiaffo metallico.

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La trasformazione di un uomo in una macchina finisce per annientarne la fisicità (e l’umanità) in senso stretto, rendendo l’essere umano parte di un tutto insostenibile, quello della meccanicizzazione e di una società sintetica, fredda, inumana. L’uomo che si fa macchina nell’era della tecnologia, che si spersonalizza divenendo impulso: omicida o sessuale non importa, perché Eros e Thanatos si confondono ancora una volta. Il senso di tutto forse è la pazzia, tra le macerie di un mondo che ormai non ci appartiene più.

 

Pi Greco – Il teorema del delirio

Uno dei film weird più digeribili ma, non per questo, meno strani

Max Cohen è un matematico alle prese con una nuova legge numerica che dovrebbe predire le fluttuazioni della borsa. Per questo al suo lavoro si interessa una nota e ricca società di Wall Street disposta a tutto pur di averla, ma anche una setta di ebrei ortodossi che credono la formula di Max possa persino riuscire a calcolare Dio. Intanto, mano a mano che Max va avanti nei suoi studi, si avvicina sempre più all’illuminazione… o alla pazzia.

Pi Greco – Il teorema del delirio, o più semplicemente Pi (questo è il titolo originale), è un film del 1998, opera prima del regista Darren Aronofsky nonché uno dei suoi lavori più personali e surreali, l’opera più weird di uno che nel corso della sua carriera ha spaziato tra i generi e gli stili. La storia di un matematico ebreo alle prese con la forma che il tutto assume nel mistico simbolo matematico del pi greco attraverso la scienza più vicina a Dio: la matematica. Quel tutto che è presente, in piccola parte, anche negli uomini, figli del remoto che li ha generati. Ma confrontarsi con il nostro lato oscuro, quello imperscrutabile, non può che portare alla pazzia.

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Pi Greco è sicuramente un film folle, visionario e di difficile codificazione, caratterizzato da un bianco e nero oppressivo e alienante. Un esordio coi fiocchi e, allo stesso tempo, uno dei film weird tra i più digeribili ma, non per questo, meno strani.

 

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