
Oggi vogliamo tornare con voi a un’epoca che molti ricorderanno e che i più giovani non hanno potuto vivere (ma di cui hanno di certo sentito parlare). Un’epoca che ora ci sembra lontana nel tempo, quasi non sia mai esistita.
Stiamo parlando degli anni ’80, dell’epoca in cui sale di videogiochi erano presenti lungo tutto il territorio italiano, in special modo nelle località di villeggiatura, e a discapito delle vacanze estive e del tempo libero ci si trascorrevano anche interi pomeriggi. Decine di cabinati erano presenti al loro interno e, utilizzando tutti i nostri risparmi per acquistare i preziosi gettoni, ci si catapultava in mondi che all’epoca apparivano meravigliosi.
L’era delle sale giochi
Visti in un’ottica moderna e più smaliziata, quei giochi ora ci appaiono datati, alcuni forse anche surreali e improponibili. Eppure non possiamo fare a meno di ricordarli con affetto, in quanto hanno segnato la nostra adolescenza. Qui di seguito, pertanto, trovate cinque tra i più classici videogiochi anni ’80, la cui memoria sopravvive ancora oggi.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, poi, le console portatili invasero le case degli italiani e i videogiochi classici riuscirono a continuare la loro corsa anche con questo nuovo supporto. Gradualmente, però, negli anni successivi le sale giochi svanirono dalle città italiane, fino a divenire delle chimere. Fantasmi di un decennio meno avanzato dal punto di vista tecnologico e che la modernità ha travolto e spazzato via senza troppi ripensamenti.
Tuttavia, per quanto questa frase possa apparire banale agli occhi di qualcuno, rimangono i ricordi. I ricordi di quei lunghi pomeriggi passati a girare tra un cabinato e l’altro. A volte non si giocava nemmeno, si passava il proprio tempo semplicemente a guardare altri ragazzi come noi giocare. Amicizie non virtuali che nascevano e scomparivano in una sola giornata, unite da una passione comune. Anche per questo, vale la pena riscoprire quei pezzi della nostra memoria.
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Indice
Pac-Man
Di labirinti e fantasmi
Pac-Man è un gioco prodotto dalla Namco nel 1980. Al suo interno, il giocatore prende il controllo del protagonista, Pac-Man appunto, e lo guida lungo una continua serie di labirinti allo scopo di fargli mangiare tutti i “puntini”/caramelle presenti al loro interno (più qualche frutto che compare per pochi secondi). A cercare di sventare questo compito ci sono quattro fantasmi, che Pac-Man può evitare o ingoiare a sua volta dopo aver ingerito una pillola speciale.
Lo schema si ripete, imperterrito, per 256 livelli, l’ultimo dei quali (ammesso che ci si arrivi) è impossibile da superare. L’insperato successo di Pac-Man ha portato nel tempo alla produzione di altri giochi simili e, tramite le più recenti applicazioni, è ancora oggi possibile giocarvi, soprattutto su dispositivi mobili. Noi dal canto nostro non possiamo che rimanere ogni volta affascinati dalla musichetta che introduceva e continua ad introdurre ogni livello.
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Dragon’s Lair
Di draghi e principesse
Dragon’s Lair è un gioco prodotto dalla Cinematronics nel 1983. Ideato da un ex animatore della Disney, Don Bluth, è uno dei primi giochi a sfruttare la cosiddetta tecnologia LaserDisc, la quale consentiva di avere un livello grafico superiore all’ordinario (almeno per gli standard dell’epoca).
Il giocatore prendeva il controllo di Dirk, un coraggioso ma anche impacciato cavaliere che doveva liberare la principessa Daphne dal malvagio drago Singe. Terreno dell’impresa: un castello pieno di trappole e creature mostruose. Con un tempismo perfetto, bisognava scegliere la giusta mossa da compiere, anche a distanza di pochi secondi, per superare i vari livelli e giungere infine allo scontro finale.
Un titolo costato poco, ma ricordato ancora oggi
Con un budget limitato a disposizione (basti pensare che, per risparmiare sui costi, i due personaggi principali sono doppiati da due componenti dello staff tecnico), gli ideatori di questo titolo riuscirono a creare un prodotto unico e ricordato ancora oggi… soprattutto perché all’epoca per giocarvi bisognava inserire due gettoni!
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Tetris
Di mattoncini e incastri
Tetris è un videogioco ideato dal programmatore russo Alexey Pajitnov nel 1984. Il gioco è all’apparenza molto semplice: una serie di mattoncini, dalle forme più svariate, cade dall’alto verso il basso. Il giocatore ha il compito di incastrare questi mattoncini tra loro, di modo tale da formare una o più linee che si autoelimineranno, consentendo così di far cadere altri mattoncini a una velocità sempre maggiore. Il gioco termina quando l’intero schermo è pieno e non è più possibile far cadere altri pezzi.
Chiunque di noi almeno una volta nella vita ha giocato a Tetris. Un gioco noto anche per la sua “utilità sociale”, in quanto avrebbe incredibili proprietà rilassanti: per questo, pare, vi giocano nel loro tempo libero anche stimati professionisti quali scienziati, matematici e medici. Sarà, ma l’ansia che ti coglie quando non riesci a completare un incastro suggerisce il contrario.
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Super Mario Bros.
Di idraulici e funghi
Super Mario Bros. è un gioco prodotto dalla Nintendo nel 1985. Al suo interno, il giocatore prende il controllo di Mario, un idraulico che si ritrova catapultato in un incantato Regno dei Funghi, col compito di salvare la principessa Peach dal malvagio Bowser/Re Koopa. Missione che giunge a termine dopo aver attraversato otto diversi regni, suddivisi tra mare, terra e acqua, e aver ingerito funghi per la crescita rapida e fiori incantati.
Questo videogioco, pur non segnando l’esordio di questo celebre personaggio, ne sancì a suo tempo l’immediata popolarità, portandolo a divenire la mascotte della Nintendo e ad apparire alla data odierna (come protagonista, comprimario od ospite speciale) in oltre duecento titoli.
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Quando la Nintendo, negli anni ’80, introdusse la sua prima console portatile, Super Mario Bros. fu il titolo che venne allegato a essa, facendolo assurgere a stato di culto. Uno stato che detiene ancora oggi e che non sembra destinato a svanire tanto presto. E di cui fa le spese il povero Luigi, il fratello di Mario che in pochi ricordano.
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Double Dragon
Di arti marziali e amori contesi
Double Dragon è un gioco prodotto dalla Technos Japan nel 1987. Il giocatore prende il controllo di due fratelli, Jimmy Lee e Billy Lee, i quali devono salvare la fidanzata di quest’ultimo, Marian, rapita da una gang criminale.
Tra quattro livelli pieni di insidie, colpi proibiti e armi letali, i due fratelli si ritrovano ad affrontare criminali armati, muscolosi e senza scrupoli. E anche qualora si riuscisse a giungere all’epilogo, dopo aver conseguito il loro obiettivo e sconfitto il boss finale, i due fratelli devono affrontare la battaglia più difficile: quella tra loro stessi, per determinare chi conquisterà il cuore di Marian. Roba che Romeo e Giulietta al confronto è una storia con un happy ending.
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