
Il sistema cinematografico americano si regge in buona misura sul fascino delle sue star: ogni film che vuole fare un buon incasso al botteghino deve presentarne ormai almeno un paio nel cast, scelte sì nel novero degli attori più capaci, ma che sappiano anche deliziare l’occhio dello spettatore.
Una bellezza diversa per ogni tipo di film
E per ogni genere di film, c’è il corrispettivo genere di bellezza. I film d’azione, ad esempio, devono presentare ragazze giovani e formose, visto che il pubblico di riferimento è quello degli adolescenti.
I film più impegnati e profondi, che si pensano destinati ad un pubblico principalmente femminile, invece sfoderano di solito attori alla George Clooney, belli ma anche navigati, capaci di affascinare le signore ma anche, nonostante i capelli brizzolati, qualche giovane spettatrice.
Leggi anche: I cinque paesi con gli uomini più belli
I ruoli però non mancano neppure per alcuni splendidi sessantenni, cioè attori che hanno già visto gli anni migliori della loro carriera, ma che ancora sanno presentarsi e giocare le loro carte con qualsiasi fan. Quali sono, da questo punto di vista, gli attori ultrasessantenni più belli? Ne abbiamo selezionati cinque.
Indice
1. Sean Connery
Compirà quest’anno 85 anni e le 60 primavere le ha viste scivolare via ormai molto tempo fa, ma la nostra cinquina non può prescindere da Sean Connery, l’attore scozzese che per lungo tempo ha rappresentato l’emblema del fascino dell’uomo maturo sul grande schermo.
Certo, la prestanza forse non è più quella di una volta, ma come dimostrano alcuni scatti rubati l’estate scorsa a New York un certo stile rimane ben limpido sull’uomo che è stato per lungo tempo James Bond.
Tra l’altro – facendo riferimento a quelle foto recenti – cogliamo l’occasione per toglierci di torno subito la questione vita privata: la donna con cui passeggia per New York è la sua seconda moglie, la pittrice Micheline Roquebrune, sposata dopo il divorzio dalla prima partner, l’attrice Diane Cilento, scomparsa tra l’altro qualche anno fa.
L’ex Bond ancora affascinante a 85 anni
Nato ad Edimburgo nel 1930, da giovane Connery fece svariati mestieri – tra cui il muratore, il lavapiatti, il modello di nudo per l’Art College locale e perfino il verniciatore di bare – prima di trovare spazio come attore tra gli anni ’50 e ’60.
Il ruolo che lo rese famoso fu quello di James Bond, che interpretò sette volte a partire dal 1962, ma notevoli furono anche le sue performance in Marnie di Alfred Hitchcock, in L’uomo che volle farsi re (in cui recitò al fianco dell’altro bello del cinema inglese, Michael Caine), in Robin e Marian, in Highlander e ne Il nome della rosa.
Leggi anche: Cinque uomini belli senza capelli
Il primo e unico Oscar è arrivato verso la fine degli anni ’80 per Gli intoccabili, mentre le sue ultime due pellicole risalgono ormai a più di dieci anni fa: l’apprezzato Scoprendo Forrester di Gus Van Sant, uscito nel 2000, e La leggenda degli uomini straordinari.
2. Michael Caine
Sempre britannico – ma stavolta londinese – è Michael Caine, che già abbiamo citato per l’interpretazione assieme a Sean Connery di L’uomo che volle farsi re, film hollywoodiano di John Huston ambientato però nell’India britannica di Rudyard Kipling.
Classe 1933 e attivo dal 1956, è stato a lungo considerato uno dei “belli” del cinema inglese, in un certo senso antitetico proprio a Connery e al suo James Bond, soprattutto se si considera l’interpretazione della spia torva e silenziosa Harry Palmer in Ipcress e nei suoi seguiti sparsi per gli anni ’60 e, con un salto di quasi trent’anni, ’90.
Ma è forse proprio negli anni della maturità che il talento recitativo di Caine è finalmente emerso, grazie a ruoli che gli hanno permesso di ottenere altre due nomination dell’Academy (oltre a quelle conseguite in gioventù) e tre Golden Globe.
Soprattutto, ha ottenuto due premi Oscar come miglior attore non protagonista, per Hannah e le sue sorelle nel 1987 e per Le regole della casa del sidro nel 2000.
L’altra faccia della bellezza british
Dopo un paio d’anni nell’esercito, tra l’altro impegnato a combattere la Guerra di Corea, trovò il primo successo cinematografico grazie al già citato Ipcress, anche se con Alfie si dimostrò subito adatto pure alla commedia.
Negli anni ’70 recitò in varie pellicole (tra cui il bellico Quell’ultimo ponte, di nuovo al fianco di Sean Connery ma anche di Robert Redford), ma fu soprattutto negli anni ’80 che venne riscoperto, grazie a film come Rita, Rita, Rita e Trappola mortale.
Recentemente ha recitato in molte pellicole di Christopher Nolan, come i capitoli della saga di Batman e The Prestige. Sposato nel 1955 con l’attrice Patricia Haines, ha divorziato da lei subito prima di diventare famoso.
Dopo un certo periodo vissuto da “scapolo d’oro” – durante il quale frequentò anche la ragazza che avrebbe poi sposato il leader dei Rolling Stones, Bianca Jagger –, dal 1973 è sposato con la modella guianese Shakira Baksh.
3. Robert Redford
Americano e classe 1937 è invece Robert Redford, un altro di quelli che furono capaci di diventare veri sex symbol in gioventù ma di mantenere – e forse accrescere – il proprio fascino col passare degli anni.
Nonostante la grande quantità di ottime pellicole interpretate e il grande favore popolare, con lui l’Academy non è stata particolarmente generosa: solo due infatti gli Oscar portati a casa, tra l’altro uno dei quali per la regia (di Gente comune, film del 1980) e l’altro alla carriera.
Sposatosi piuttosto giovane – ad appena ventun anni – con Lola Van Wagenen, ha da lei avuto tre figli ma la coppia ha divorziato nel 1985; si è risposato, solo sei anni fa, con l’artista tedesca Sibylle Szaggars, di vent’anni più giovane di lui.
L’attore, regista e produttore dai ruoli impegnati
Dal punto di vista professionale, esordì in TV grazie a qualche piccolo ruolo in serie come Perry Mason, Alfred Hitchcock presenta e Ai confini della realtà, prima di farsi notare al cinema con Lo strano mondo di Daisy Clover del 1965.
Nel giro di appena tre anni diventò una star di Hollywood grazie a pellicole come La caccia, Questa ragazza è di tutti, A piedi nudi nel parco e soprattutto Butch Cassidy, in cui recitò al fianco di Paul Newman.
Negli anni ’70, poi, ha interpretato alcuni dei migliori film del decennio, come Corvo Rosso non avrai il mio scalpo, Come eravamo, La stangata (ancora con Newman), Il grande Gatsby, I tre giorni del Condor e Tutti gli uomini del presidente.
Infine, in tempi più recenti si è occupato sia della politica locale dello Utah, stato in cui risiede da tempo, sia di promuovere il cinema indipendente, soprattutto tramite l’istituzione dell’ormai prestigioso Sundance Film Festival, che negli anni ha lanciato registi come Quentin Tarantino, Kevin Smith, Jim Jarmusch, Christopher Nolan, Darren Aronofsky e altri.
4. Ted Danson
Più famoso sul piccolo che sul grande schermo è invece Ted Danson, uno degli attori più popolari degli anni ’80 al quale però non è riuscito il difficile salto dalla TV al cinema.
Queste sono state tutte serie molto apprezzate dalla critica (e spesso anche dal pubblico americano) ma nel nostro paese purtroppo perlopiù ignorate. La sua popolarità nel bel paese è infatti legata ad alcuni tentativi cinematografici e soprattutto alla serie TV in cui recita attualmente, C.S.I. – Scena del crimine, nella quale ha interpretato il ruolo di D.B. Russell.
La star del piccolo schermo
Sul grande schermo, invece, lo si è visto in Brivido caldo, Made in America e Salvate il soldato Ryan, ma la sua parte più popolare è stata probabilmente quella di Jack in Tre scapoli e un bebè, fortunata commedia del 1987 in cui lavorò al fianco di un altro sex symbol dell’epoca, Tom Selleck.
Molto impegnato nelle cause a salvaguardia dell’ambiente, è stato sposato tre volte, l’ultima – dal 1995 – con la collega Mary Steenburgen, ex moglie di Malcolm McDowell e nota per l’Oscar vinto a inizio carriera con Una volta ho incontrato un miliardario e per la serie Joan of Arcadia.
Molto scalpore, a metà anni ’90, fece comunque anche la sua relazione con l’attrice Whoopi Goldberg, all’epoca all’apice della carriera.
5. Richard Gere
Concludiamo col più giovane della nostra cinquina, Richard Gere, che il traguardo dei 60 anni l’ha raggiunto nel 2009 essendo nato nell’agosto del 1949 a Philadelphia.
La sua carriera è cominciata negli anni ’70 ma è decollata nel decennio successivo, a partire dall’interpretazione di American gigolò, a cui seguì immediatamente Ufficiale e gentiluomo, due pellicole che lo fecero entrare in fretta nelle grazie del pubblico femminile.
Altre interpretazioni che ne hanno confermato il fascino sono quelle di Cotton Club, Analisi finale, Il primo cavaliere (al fianco di Sean Connery), Se scappi ti sposo, Il dottor T e le donne, Chicago (per il quale vinse il Golden Globe), La frode e soprattutto Pretty Woman, uno dei film romantici più famosi di ogni epoca.
Da “gigolò” ad attivista
Molto nota anche la sua vita privata: dal punto di vista sentimentale, all’inizio degli anni ’90 è stato sposato con la supermodella Cindy Crawford quando lei aveva 25 anni e lui 42; negli anni ’00 si è poi risposato con la collega Carey Lowell (vista in 007 – Vendetta privata e Law & Order), dalla quale si è separato nel 2013.
Ancora più noto, però, il suo impegno su altri fronti: buddhista praticante, è da molti anni attivo per la causa del Tibet, tanto che risulta ancora “non gradito” alla cerimonia degli Oscar dopo che nel 1993 vi denunciò in diretta mondiale il governo cinese.