
Paese soleggiato e discreto, il Portogallo non ama molto far parlare di sé: i notiziari non lo nominano quasi mai, nonostante abbia attraversato i propri momenti di splendore e di instabilità. Con la stessa timidezza riesce tuttavia ad attirare parecchi turisti ogni anno: in questo caso forse è proprio il ruolo marginale nel panorama europeo a permettergli di guadagnare punti. Così un paese additato quasi per caso si rivela essere interessante sia dal punto di vista storico che culturale.
Dalle scoperte geografiche alla Rivoluzione dei garofani
Dopo il grande momento di gloria all’epoca delle scoperte geografiche tra il XV e il XVI secolo, il Portogallo infatti si è lentamente ammutolito, combattendo piuttosto le proprie battaglie interne che infiltrandosi nei conflitti altrui. Non ha ad esempio preso considerevolmente parte alle guerre mondiali, ma nel 1974 un gruppo di soldati, attraverso la Rivoluzione dei garofani, ha messo definitivamente fine alla dittatura di António Salazar per instaurare la democrazia.
Naturalmente anche la letteratura ha fatto il suo corso: molti autori si sono succeduti, ognuno di essi testimone di un’epoca la cui essenza è ancora impressa nei racconti o nei versi. La produzione letteraria portoghese è insomma ancora attiva, anche se non vanta di un numero esorbitante di scrittori e, i pochi che ci sono, si nascondono tra gli scaffali delle librerie senza darci la possibilità di notarli. Vediamone perciò insieme cinque, alcuni piuttosto noti, altri molto meno popolari, ma tutti meritevoli.
Leggi anche: Cinque cose da vedere a Lisbona
Indice
Fernando Pessoa
Il re degli eteronimi
Ci sono tanti misteri che ruotano intorno a Fernando Pessoa, uno degli autori portoghesi più amati. Nacque a Lisbona nel 1888, ma trascorse la maggior parte della sua giovinezza in Sudafrica, motivo per cui la lingua inglese influì in modo determinante nella sua produzione. In realtà l’avvicinamento alla cultura britannica non riguardò solo la lingua, ma la sua intera istruzione, dato che fu educato nel liceo sudafricano di Durban.
Pessoa, immerso nello studio dei classici latini e inglesi, scoprì quindi il fascino della letteratura portoghese solo in un secondo momento, quando tornò in patria per frequentare l’università. Scrisse da subito versi e testi in prosa di vario genere: il primo poema risale a quando aveva sette anni. Mentre fu in vita l’unica opera ad essere pubblicata nella sua lingua madre fu Messaggio (1934), una raccolta di poemi sui personaggi più importanti della storia del Portogallo.
Non so cosa porterà il domani.
A costituire un ostacolo per l’interpretazione dei suoi scritti è l’assiduità con cui ricorreva agli eteronimi, ossia alla creazione di nuove identità poetiche. Così Pessoa si sdoppiava in diversi “io” inventati, tra cui Álvaro de Campos, Ricardo Reis, Alberto Coeiro e Bernardo Soares, con il quale firmò Libro dell’inquietudine. L’indagine dell’autore fu sempre concentrata sulla relazione tra verità, esistenza e identità, una tematica che non fa che aumentare ancor di più i dubbi dei critici.
[wpzon keywords=”fernando pessoa” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
José Saramago
Una pensiero inarrestabile
Nel 1922 nasceva ad Azinhaga José Saramago, letterato poliedrico e premio Nobel nel 1998. Si trasferì a Lisbona con la famiglia poco dopo la sua nascita e le loro modeste condizioni economiche ostacolarono inizialmente la sua carriera, dal momento che dovette abbandonare gli studi all’Istituto Tecnico. Dopo qualche lavoretto precario, trovò finalmente impiego come direttore di produzione nell’editoria e da quel momento si dedicò sempre alla letteratura.
Il suo primo romanzo, intitolato Terra del peccato, fu pubblicato nel 1947, ma non venne accolto positivamente da Salazar. Il successo vero e proprio di Saramago arrivò infatti negli anni successivi alla Rivoluzione, grazie alla pubblicazione delle opere Memoriale del convento (1982) e L’anno della morte di Ricardo Reis, con cui avviò un nuovo stile letterario, proprio della generazione post-rivoluzionaria. Anche se il successo in Portogallo fu immediato, cominciò ad essere apprezzato a livello internazionale a partire dagli anni Novanta.
Essere un fantasma dev’essere questo, avere la certezza che la vita esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere.
Ricevette molti premi letterari, ma i suoi testi riuscirono soprattutto a sollevare un polverone di critiche, a causa delle idee palesemente contrarie alla Bibbia e alla fede cattolica portoghese, espresse in particolare ne Il Vangelo secondo Gesù Cristo (1997). Oltre alla tematica religiosa, nei suoi capolavori Saramago si ripropone di analizzare l’uomo nella sua natura, nei suoi pensieri e nei suoi comportamenti più bizzarri.
[wpzon keywords=”josé saramago” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
Manuel Alegre
Tra politica e letteratura
Nato ad Águeda nel 1936, Manuel Alegre è noto alla sua nazione soprattutto per aver sempre partecipato attivamente alle iniziative promosse dal Partito Comunista prima e da quello Socialista poi. Dopo aver cambiato diversi istituti scolastici, nel 1956 si immatricola all’Università di Coimbra ed è lì che prendono forma le sue idee.
Si unisce infatti ben presto ai gruppi studenteschi contro il salazarismo. Qualche anno più tardi comincia il servizio militare in Angola, dove il suo temperamento ribelle gli costerà sei mesi di reclusione con l’accusa di incitamento alla rivolta militare, fatto che lo porterà a compiere il gesto estremo di una fuga clandestina e dell’esilio. Tuttavia ciò non implica il suo ritiro dalla politica, anzi, il suo impegno continua tuttora.
In verità ti dico: Non
mi aspetto l’eternità. E so
che nessun verso vince la morte.
Naturalmente i testi che scrive sono legati alla sua principale occupazione. Durante il periodo comunista degli anni Sessanta, le sue poesie divengono dei veri e propri inni alla resistenza. L’infanzia e l’epoca giovanile sono invece da Alegre ricordate in Alma (2005). Nei suoi scritti si impegna a trasmettere inoltre la brutalità della guerra vissuta direttamente e grazie a ciò ha ottenuto nel 1998 il Gran Premio di Poesia dell’Associazione Portoghese degli scrittori e il Premio Pessoa l’anno successivo.
[wpzon keywords=”manuel alegre” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
Lídia Jorge
Tra insegnamento e scrittura
Conosciuta molto meno rispetto ai suoi colleghi, ma non per questo meno talentuosa, Lídia Jorge è una delle autrici portoghesi contemporanee più apprezzate e più premiate dalla critica. È nata a Boliqueime nel 1946 e, dopo essersi laureata in Filologia Romanza, si è da subito dedicata all’insegnamento, dapprima nella capitale portoghese e poi in Africa dal 1970 al 1974.
Trascorre due anni in Angola e altri due in Mozambico e in entrambi questi paesi subisce in prima persona gli orrori e il disagio provocati dalla guerra coloniale, dramma che le ha ispirato l’opera A Costa dos Murmúrios, pubblicato nel 1988. L’esordio avviene del resto quasi immediatamente dopo il ritorno in patria: nel 1980 i lettori divorano il suo primo romanzo, O Dia dos Prodígios. I due libri successivi, O Cais das Merendas (1982) e Notícias da Cidade Silvestre (1984), ricevono entrambi il Premio Letterario della Città di Lisbona.
Leggi anche: I cinque migliori premi Nobel per la letteratura degli ultimi vent’anni secondo i nostri lettori
Parallelamente alla professione di scrittrice, la Jorge continua ad esercitare fino al 1990 quella consueta di insegnante, anche se ora alla Facoltà di Lisbona. In quell’anno diventa inoltre membro dell’Alta Autorità per la Comunicazione Sociale. Il suo stile innovativo la induce a cimentarsi anche nella stesura di libri per ragazzi e nella produzione di un’opera teatrale nel 1997. Diversi altri suoi romanzi verranno adattati per il teatro negli anni successivi.
[wpzon keywords=”lidia jorge” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
Pedro Chagas Freitas
L’amore in ogni sua sfaccettatura
Il giovane Pedro Chagas Freitas non ha fatto altro che dedicarsi alla scrittura: nato nel 1979, termina gli studi di linguistica alla Nuova Università di Lisbona nel 2002 e, a partire da quella data, comincia la sua carriera di giornalista come caporedattore di una rivista. Tre anni più tardi si cimenta nella scrittura pubblicitaria, ritagliandosi tuttavia del tempo per ultimare il suo primo romanzo, Mata-me.
Attualmente è anche insegnante di scrittura e prende spesso parte a progetti letterari e iniziative di ogni genere, come quella che l’ha visto coinvolto nella stesura live di un romanzo in un centro commerciale per ventiquattro ore consecutive. In Portogallo ha pubblicato all’incirca una ventina di libri, ma in Italia il suo grande debutto arriva solamente nel 2015, grazie all’opera Prometto di sbagliare.
Nessuno in possesso delle sue facoltà mentali sopporterebbe la vita. Il segreto della felicità è il segreto della dose esatta di follia.
In questo libro lo scrittore decide di raccontare ai lettori quella che in apparenza è la semplice storia d’amore di due persone che, dopo tanti anni, si ritrovano per caso. In realtà la trama si fa però sempre più complessa perché tira in ballo, oltre all’amore romantico, quello tra madre e figlio, quello che unisce due fratelli e quello che ci lega ai nostri amici. Così l’autore indaga sull’animo umano, pieno di quelle imperfezioni senza le quali perderebbe tutto il suo fascino. L’indagine sull’amore di Pedro Chagas Freitas continua anche in Prometto di sposarti ogni giorno (2016).
[wpzon keywords=”Pedro Chagas Freitas” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”2″ country=”it” descr=”0″ col=”2″]