Cinque grandi personaggi disegnati da Giorgio Cavazzano

Capitan Rogers di Pezzi e Cavazzano

La carriera di Giorgio Cavazzano è una delle più belle ed invidiabili all’interno del mondo del fumetto italiano: nato a Venezia nel 1947, iniziò a lavorare nei comics a soli 12 anni, frequentando lo studio del cugino Luciano Capitanio, che all’epoca collaborava con Mondadori per gli albi Disney ma anche con Bonelli (suo il personaggio di Joe Bretella) e le Edizioni Alpe; due anni più tardi, grazie ad un incontro fortuito – diventato leggendario – con la fidanzata di Romano Scarpa, iniziò a collaborare con quello che era già uno dei grandi maestri del fumetto italiano, completando così nel giro di pochi anni il suo apprendistato.

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L’esordio sulle pagine di Topolino è datato 1967, in uno stile che subiva ancora fortemente l’influsso del maestro; sarebbe stato solo verso la metà degli anni ’70, dopo aver lavorato a lungo sul proprio segno, che il nome di Cavazzano sarebbe diventato uno di quelli di punta del settimanale disneyano. Fu proprio in questa fase, anzi, che il disegnatore veneziano cominciò ad ampliare le sue esperienze lavorative: disegnò per Il Messaggero dei Ragazzi, Il Corriere dei Piccoli, Il Mago; negli anni ’80 e ’90 poi arrivarono i lavori per la pubblicità, gli ingaggi internazionali, le rivisitazioni di mostri sacri del fumetto sia italiano (Martin Mystère, Ken Parker), sia internazionale (Spider-Man).

Potevamo dedicare al maestro una cinquina con le sue migliori storie disneyane, ma, temo, non avremmo fatto altro che ripetervi cose che già sapete; per questo motivo ho deciso di lasciare un po’ di spazio a personaggi che hanno contraddistinto la carriera di Cavazzano ed il suo evolversi, ma che oggi forse sono in parte ignoti alle più nuove generazioni: ecco dunque cinque grandi personaggi disegnati (e creati) da Giorgio Cavazzano.

 

Reginella

L’amore segreto di Paperino

Un volume che raccoglie le migliori storie di Rodolfo Cimino e che si apre con ReginellaCome vedrete, non molti sono i personaggi Disney che abbiamo inserito in cinquina; il motivo è semplice: Cavazzano ha certamente lasciato un segno indelebile nel modo di interpretare Topolino, Paperino, Gambadilegno, Pippo, Paperinik, Zio Paperone e molti altri personaggi di Topolino, ma il suo contributo in quei casi deve dividersi il merito con il lavoro di molti altri autori. In questa cinquina abbiamo invece preferito dare spazio a quei personaggi che Cavazzano ha creato in toto, escludendo quindi a priori quelli più famosi della banda Disney.

Ciononostante, il suo contributo è stato comunque più che rilevante. Ad esempio, apriamo – in ordine cronologico – con Reginella, uno dei personaggi in assoluto più amati dai lettori italiani nonostante le sue apparizioni si contino sulle dita di una mano (sono infatti solo cinque le storie in cui ha recitato un ruolo importante, quattro delle quali disegnate da Cavazzano). Creata nel 1972 per comparire sul numero 873 di Topolino, Reginella è la protagonista della storia Paperino e l’avventura sottomarina: in quell’avventura il papero, durante una sessione di pesca subacquea, veniva rapito da uno strano popolo di extraterrestri precipitato sulla Terra millenni prima, ma che viveva completamente isolato dallo spazio-tempo del nostro mondo, che a loro avrebbe causato un invecchiamento velocissimo. Paperino veniva quindi ricondizionato per volere proprio di Reginella, che si era invaghita di lui, ma, nonostante il sentimento che sorgeva tra i due sembrasse solido, il papero e l’extraterrestre dovevano infine allontanarsi, non senza portare con loro, in segreto, un alone di malinconia.

La collaborazione con Rodolfo Cimino

La storia – molto innovativa per l’epoca – era stata scritta da Rodolfo Cimino, che fu uno degli sceneggiatori con cui Cavazzano collaborò di più durante la sua carriera. Reginella, d’altro canto, ritornò altre volte sulle pagine dei fumetti: nel 1974, sul numero 213 dell’Almanacco di Topolino, comparve infatti Paperino e il ritorno di Reginella, mentre nel 1987 fu la volta di Paperino e il matrimonio di Reginella; è datata 1992, infine, l’ultima storia disegnata da Cavazzano, ovvero Reginella e la minaccia terrestre.

 

Altai & Jonson

I grotteschi detective creati con Tiziano Sclavi

Una raccolta delle storie di Altai & JonsonCome detto in apertura, attorno alla metà degli anni ’70 Cavazzano cominciò a lavorare anche al di fuori degli albi Disney, provando ad adattare il suo tratto a storie realistiche anche se sempre contrassegnate da una certa dose di umorismo. Il primo lavoro di questo tipo degno di rilievo fu probabilmente Altai & Jonson, una serie creata assieme al futuro papà di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, per il Corriere dei Ragazzi, rivista che negli anni ’70 assorbì lo storico Corriere dei Piccoli.

Lanciata nel 1975, la serie faceva il verso ai telefilm polizieschi di quel periodo, in primis Starsky & Hutch, inserendovi anche però un gusto tutto italiano per il grottesco; i protagonisti erano due investigatori privati di San Francisco, il primo un cowboy texano tanto slanciato quanto irascibile e il secondo un “indiano metropolitano” ispirato al Serpico di Al Pacino, anche se notevolmente più calmo e di poche parole. I due si spostavano tramite un maggiolino bianco – auto che, con un colore diverso, sarebbe tornata anche in Dylan Dog – e cercavano con fatica di sbarcare il lunario. Nel corso degli anni le loro avventure, molto amate dai lettori, si sarebbero spostate su altre riviste come Il Mago e Orient Express, per concludersi nel 1985, prima che Sclavi fosse assorbito dal suo lavoro in Bonelli. Qualche anno fa le Edizioni BD ne hanno ristampato tutte le puntate in un volume unico.

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Capitan Rogers

Assieme a Giorgio Pezzin e François Corteggiani

Capitan Rogers di Pezzi e CavazzanoDatato inizio anni ’80 è un altro personaggio non-disneyano protagonista di avventure al limite tra il comico e il realistico: Capitan Rogers. Ambientata non più nell’America metropolitana ma in quella del Far west, la serie fu creata da Giorgio Cavazzano assieme allo sceneggiatore Giorgio Pezzin, concittadino, quasi coetaneo e capace di formare con lui una delle coppie di autori di maggior successo degli anni ’70: mentre infatti fuori da Topolino si occupavano di Capitan Rogers, sul settimanale allora pubblicato dalla Mondadori imbastivano alcune delle storie più interessanti del decennio, come Zio Paperone e gli icebergs volanti, Topolino e il misterioso “Organizzatore”, Paperoga e il peso della gloria, Zio Paperone e l’acqua concentrata, Paperino e il croccante al diamante, Paperoga e l’isola a motore e molte altre.

Capitan Rogers comparve per la prima volta nel maggio del 1981 su Il Giornalino delle Edizioni San Paolo, che in quegli anni stava cominciando ad ospitare alcuni dei migliori autori italiani; si trattava di un trapper che guidava un gruppo di ranger e che lottava contro vari soprusi qualche anno prima della Guerra di indipendenza americana, confrontandosi con trafficanti, pirati, bracconieri, indiani – che a volte però gli erano anche alleati – e soprattutto le giubbe rosse inglesi e facendosi accompagnare spesso da una “spalla” tedesca, il basso Karl Wrustel. Le storie sono comparse sulla rivista fino al 1989, sceneggiate prima da Pezzin e poi da un altro collaboratore di lunga data di Cavazzano, il nizzardo François Corteggiani.

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Rock Sassi

Il poliziotto texano creato con Tito Faraci

Una storia di Manetta e Rock Sassi disegnata da Giorgio CavazzanoTorniamo in ambito Disney con una creazione relativamente più recente, ovvero il personaggio di Rock Sassi. Nel corso della sua carriera, infatti, Cavazzano si è prestato a storie di tutti i tipi: inizialmente specializzato nelle avventure in giro per il mondo dei paperi (grazie proprio alle già citate sceneggiature di Cimino e Pezzin), si è poi via via addentrato anche nel mondo dei topi, prendendo confidenza con gli abitanti di Topolinia. Sue, non a caso, sono alcune delle migliori storie gialle mai vissute da Topolino e compagnia, come – solo per citare qualche esempio – Topolino e il mistero della voce spezzata, Topolino e l’enigma del faro, la Anderville con cui fu inaugurato il mensile Mickey Mouse Mystery Magazine, Topolino e il Colosso di Rodi, Topolino e il dominatore delle nuvole e molte altre ancora.

Queste storie sono state scritte perlopiù da Silvano Mezzavilla, Casty e Tito Faraci, e proprio firmata da quest’ultimo è anche La lunga notte del commissario Manetta, che comparve nel gennaio del 1997 sul numero 2147 di Topolino e che costituisce l’avventura di esordio di Rock Sassi. Il personaggio richiama in qualche modo il Jonson della vecchia serie scritta da Tiziano Sclavi: entrambi sono texani – e vestiti di conseguenza, con stivali e cravattino del sud –, così come entrambi hanno modi spicci nel relazionarsi con i delinquenti. Ciò che li differenzia è che Sassi è propriamente un personaggio disneyano, e quindi più forte nella sua caratterizzazione è l’elemento comico – soprattutto nelle avventure in cui collabora con Manetta, altro detective molto fallibile – e meno accentuato quello grottesco. Da allora il personaggio è stato molto sfruttato dagli sceneggiatori italiani ed è apparso in quasi un centinaio di altre avventure, scritte e disegnate non solo da Faraci e Cavazzano ma anche da Giuseppe Zironi, Carlo Panaro, Marco Bosco, Bruno Enna, Jacopo Cirillo, Silvia Ziche, Marco Gervasio e altri.

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I personaggi de La città

Il capolavoro postumo di Bonvi

Una delle vignette iniziali de "La città", volume speciale di Bonvi e CavazzanoConcludiamo con una scelta atipica, perché non riguarda un personaggio solo e soprattutto non è legata a una serie a fumetti, ma ad un volume autoconclusivo: abbiamo deciso infatti di chiudere la nostra lista citando tutti assieme i personaggi de La città, volume che nel maggio 1998 la Bonelli stampò all’interno della collana I grandi comici del fumetto. Scritta da Bonvi e disegnata da Cavazzano, la storia ha una genesi molto particolare: nel corso degli anni ’90, come ricorderanno i lettori meno giovani, la casa editrice milanese aveva infatti lanciato uno spin-off di Martin Mystère intitolato Zona X, all’interno del quale trovavano spazio storie tra loro anche molto diverse accomunato dal gusto per l’ignoto e il misterioso; per questa testata Bonvi, già celeberrimo autore delle Sturmtruppen e di Nick Carter, si mise a scrivere alcune storie, in parte ambientate in un contesto urbano e in parte nello spazio (riprendendo un tema che aveva già affrontato, assieme a Francesco Guccini, in Storie dello spazio profondo).

Purtroppo, però, Bonvi venne a mancare all’improvviso nel dicembre 1995, investito sulla strada mentre si stava recando a una trasmissione televisiva per raccogliere fondi per l’amico e collega Magnus, gravemente malato. Le storie vennero quindi disegnate da Cavazzano nel giro di qualche anno e vennero pubblicate tra il 1998 e il 1999 nella collana che aveva già pubblicato l’ultima avventura di Benito Jacovitti. Il volume è composto in realtà da quattro racconti, che però almeno in parte s’intrecciano: nel primo, Un regalo per Victor Victoria, un poliziotto vuole in tutti i modi incastrare il vicino che lo infastidisce; nel secondo, Sterminateli senza pietà!, che è in realtà il remake di una vecchia storia breve di Bonvi, un impiegato si scopre perseguitato da un mostriciattolo di nome Sukio; nel terzo, Il guardiano della città, si segue la vita di un barbone; nell’ultimo, L’albergo del signor Gotié, due ex combattenti della Legione Straniera danno la caccia ad un essere pericoloso di nome Djinn.

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