
Tempo fa vi abbiamo dato qualche suggerimento sulle mete imperdibili per un weekend a Parigi, promettendovi che avremmo presto integrato il discorso con una guida a una permanenza più lunga nella capitale francese. Oggi manteniamo la promessa. Presentiamo infatti delle idee su cosa vedere a Parigi in 5 giorni.
Vi avvisiamo fin da subito che tralasceremo ciò di cui vi abbiamo già parlato l’altra volta. Andatevi a rileggere, casomai, il vecchio articolo, in cui si parlava della Torre Eiffel e di Notre-Dame. Oppure quello in cui elenchiamo tutti i più famosi monumenti di Parigi.
Qui ci concentreremo sulle mete più impegnative, quelle cioè che vi possono portar via un’intera giornata o quasi. Eccole.
Indice
1. Museo del Louvre
I capolavori dell’antichità e del Rinascimento
Nella nostra prima guida l’avevamo visto solo da fuori, ben consapevoli che in tre giorni non era possibile concedersi un giro degno di questo nome all’interno di uno dei più famosi musei del mondo. Ora che i giorni sono cinque, però, una lunga visita al Louvre è d’obbligo.
Situato in rue de Rivoli, di fronte alla Senna, il museo è interessante già dall’esterno. Da un lato, infatti, è ospitato in un palazzo di epoca capetingia, più volte rimaneggiato tra il XVI e il XIX secolo.
Dall’altro, nel cortile vi si trova la celebre piramide di vetro disegnata da Ieoh Ming Pei (del quale abbiamo già parlato in merito a Palazzo Lombardia a Milano), installata nel 1989.
Le opere principali
Ma è all’interno che il Louvre dispiega tutta la sua meraviglia. 35mila sono le opere esposte in più di 60mila metri quadrati. Tra queste, celeberrime sono Il codice di Hammurabi (raccolta di leggi babilonesi del XVIII secolo a.C.) e i capolavori greci della Nike di Samotracia e della Venere di Milo.
Tra i quadri bisogna citare la Vergine delle rocce e la Gioconda di Leonardo da Vinci e l’Incoronazione di Napoleone di David. E poi c’è Amore e Psiche di Canova, oltre a tutta una serie di altri capolavori.
Per la visita bisogna ricordare che il museo è aperto tutti i giorni tranne il martedì dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio. Il mercoledì e il venerdì, però, rimane aperto addirittura fino alle 21:45.
Date le code, vi consigliamo di valutare anche l’acquisto di un Paris Museum Pass, che con 42 euro (valido due giorni) o 56 (quattro giorni) vi permette l’ingresso ad oltre sessanta musei e attrazioni senza dover attendere alla biglietteria. Ad ogni modo, da ottobre a marzo la prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.
2. Museo d’Orsay
La casa degli impressionisti e dei post-impressionisti
Il Louvre è il museo in cui più abbondano reperti antichi, classici e rinascimentali. Per ammirare però la grande arte francese, quella che ha avuto il suo periodo di massima gloria nell’Ottocento, bisogna spostarsi al Museo d’Orsay. In un edificio poco distante del Louvre, ma dall’altra parte della Senna, in rue de la Légion d’Honneur.
Posto nell’ex stazione ferroviaria della Gare d’Orsay, che fornisce un’atmosfera unica grazie anche alla ristrutturazione operata dall’italiana Gae Aulenti, il museo è aperto al pubblico dal 1986. Ospita principalmente una straordinaria collezione di quadri impressionisti e post-impressionisti.
Ma al suo interno si trovano pure lavori di architetti, scultori e fotografi realizzati tra il 1848 – anno di inizio della Seconda Repubblica – e il 1914. I quadri successivi a quella data trovano in genere collocazione al Centro Pompidou.
Le due gallerie
Le opere più celebri che vi si possono ammirare sono quelle di Paul Cézanne, Edgar Degas, Edouard Manet, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Georges-Pierre Seurat e Vincent van Gogh. Inoltre vari sono i lavori di Auguste Rodin. Nella struttura trovano infine spazio due gallerie dedicate a Henri de Toulouse-Lautrec e Gustave Courbet.
Il Museo d’Orsay è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9:30 alle 18. Il giovedì, però, la chiusura è posticipata alle 21:15. Il biglietto costa 8,50 nel ridotto e 11 euro nell’intero, ma è gratuito sotto ai 18 anni (o fino ai 25 se residenti nell’Unione Europea), oppure ogni prima domenica del mese.
È ovviamente valida anche qui la Paris Museum Pass. Altre promozioni sono disponibili in abbinamento col Museo dell’Orangerie e col Museo Rodin.
3. Giardini delle Tuileries
Il parco dei sovrani amato dai parigini
Se, dopo i due grandissimi musei parigini, siete stufi di passare così tanto tempo al chiuso, la soluzione ottimale è quella di recarsi in un bel parco o giardino. E il parco parigino per eccellenza è quello delle Tuileries. Tra l’altro, è ubicato proprio tra il Louvre e Place de la Concorde, di fronte al Museo d’Orsay, sull’altra riva della Senna.
Originariamente in quella posizione si trovava anche il celebre Palazzo delle Tuileries. Fatto costruire da Caterina de’ Medici nel ‘500 e più volte ampliato, è stata la residenza dei reali di Francia fino a Luigi XIV. Poi, dopo la Rivoluzione e i frequenti attacchi, divenne sede imperiale di Napoleone prima e Napoleone III poi.
Il palazzo venne bruciato nel 1871 da alcuni estremisti della Comune di Parigi e non fu più restaurato. Tanto che nel 1883 l’Assemblea Nazionale, nonostante le proteste degli artisti, decise di abbatterlo completamente.
Da Caterina de’ Medici a Luigi XIV
I giardini, fatti realizzare da Caterina de’ Medici già nel 1564, furono aperti al pubblico circa un secolo dopo.
Vennero inizialmente realizzati dall’architetto paesaggista Bernard de Carnesse sul modello del giardino rinascimentale fiorentino, con fontana, labirinto, grotta e così via. Furono però poi modificati da vari sovrani successivi, in particolare Luigi XIV. Questi vi creò una piazza da parata e li trasformò in un giardino alla francese.
Oggi, al di là delle varie sculture che sono state aggiunte negli ultimi decenni (anche di artisti di valore come Auguste Rodin, Aristide Maillol, Roy Lichtenstein e altri), nei bei giardini trovano spazio anche due musei.
Il primo è il Museo dell’Orangerie, dedicato anch’esso alla pittura impressionista e post-impressionista. Il secondo è il Jeu de Paume, galleria nazionale che ospita mostre personali e a tema.
4. Reggia di Versailles
Il simbolo della grandeur francese
Concludiamo la nostra guida alle mete più impegnative di Parigi con due “gite fuori porta”, immancabili quando si programma di passare un periodo di media lunghezza nella capitale francese. Il primo punto di interesse è, e non potrebbe essere altrimenti, la sontuosa e magnifica Reggia di Versailles.
Posta a 17 chilometri dalla capitale, è facilmente raggiungibile in poco più di mezz’ora di viaggio tramite la RER, la rete ferroviaria parigina.
Fatta costruire da Luigi XIV a partire da un precedente e piccolo castello di famiglia, divenne sede ufficiale del re di Francia nel 1682. A tal scopo sarebbe stata usata fino alla Rivoluzione Francese di un secolo dopo. Al di là del maestoso colpo d’occhio, molti sono gli elementi degni di nota.
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Tra le sale più suggestive si segnala la Galleria degli Specchi, segno della grandeur francese. Una sala che ha anche un grande valore storico in quanto lì si proclamò il Secondo Reich tedesco nel 1871. E sempre lì si firmò il trattato con la Germania alla fine della Prima guerra mondiale.
Gli appartamenti reali
Imperdibili anche il Grand e il Piccolo Trianon, due dépandance del palazzo usate come luoghi di svago, lontano dai dettami dell’etichetta. Il secondo, in particolare, era molto amato dall’austriaca Maria Antonietta.
Infine, all’interno del palazzo principale meritano una visita i Grands appartements del re e della regina – che permettono anche di ricostruire in parte lo stile di vita dello corte –, l’Opéra, le cappelle e il Museo della Storia di Francia. Quest’ultimo è, tra l’altro, il più grande museo storico del mondo.
Il palazzo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì. L’orario va dalle 9 alle 18:30 nei mesi d’alta stagione (da aprile a ottobre) e dalle 9 alle 17:30 nei restanti. Da novembre a marzo, inoltre, la prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.
5. Disneyland Paris
L’attrazione per i più piccoli
Se avete dei figli piccoli, una delle giornate della vostra vacanza non può non essere dedicata a Disneyland Paris. Ovvero il parco di divertimenti più visitato d’Europa e l’unico esemplare di parco disneyano nel vecchio continente.
Aperto nel 1992, nei suoi venticinque anni di esistenza non ha avuto certo vita facile. Ha suscitato spesso polemiche – i francesi non hanno sempre apprezzato l’«imperialismo culturale» americano – e crisi finanziarie, visto che, nonostante le grandi migliorie apportate nel corso degli anni, il parco sembra essere ancora in perdita.
Ciononostante, continua ad essere apprezzato dai più piccoli per la grandiosità delle sue strutture, per il costante richiamo alle pellicole disneyane e per alcune attrazioni di pregio.
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Disneyland Paris è in realtà composto di due parchi a tema: il Disneyland Park e il Walt Disney Studios Park. Il primo è il nucleo storico di Eurodisney. Al suo interno si trovano i personaggi Disney, le montagne russe e le attrazioni architettoniche.
Il tutto distribuito nelle aree tematiche di Main Street (tipico paesino americano di inizio ‘900), Fantasyland (col castello della Bella Addormentata), Frontierland (Far West), Adventureland (dedicato a Indiana Jones e ai Pirati dei Caraibi) e Discoveryland (fantascienza).
I due parchi
Nel secondo, invece, più attenzione è dedicata alle giostre ispirate dai cartoni. Ci sono infatti la zona Toon Studio, il Backlot e la Production Courtyard. In più non mancano negozi, ristoranti, centri di informazione e tutto quanto può rendere agevole la visita.
Situato a circa 30 chilometri ad est della capitale, lo si può raggiungere in treno tramite la linea A della RER. L’unico inconveniente di non poco conto è il prezzo, sinceramente proibitivo.
Un adulto che voglia visitare entrambi i parchi in un solo giorno si trova a spendere attualmente ben 74 euro. Per un bambino dai 3 agli 11 anni (a 12 anni si è già adulti, evidentemente) si spendono 68 euro. Se invece si decide di visitare un solo parco si risparmiano appena una decina di euro a persona.