Cinque imperdibili parchi nazionali americani

Il Grand Canyon e gli altri stupendi parchi nazionali americani

«Il cielo dell’America son mille cieli sopra a un continente», cantava, ormai molti anni fa, Francesco Guccini, in una canzone che in realtà non elogiava certo gli Stati Uniti. E in effetti proprio di un continente si tratta. Dalla costa est di New York alla costa ovest di Los Angeles scorrono, in linea d’aria, circa 4.500 chilometri, pieni di metropoli e di deserti, di meraviglie naturali ed artificiali.

In passato abbiamo cercato di descrivere le strade più famose che tengono unito questo mastodontico paese. Oggi ci dedichiamo, invece, ai grandi parchi che spesso da quelle strade sono attraversati. Perché gli Stati Uniti non sono solo le città che abbiamo già citato più Chicago, San Francisco e Houston; sono anche la terra delle grandi riserve, delle meraviglie naturali che Ansel Adams amava immortalare, dei percorsi inesplorati in cui i coloni si avventuravano.


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Ecco, dunque, una selezione dei parchi nazionali americani che ci sembrano più interessanti e che meritano sicuramente una visita, se ne avete il tempo e la disponibilità economica.

 

Acadia National Park

Nelle frastagliate isolette del Maine, sopra Boston

Partiamo, col nostro percorso, dall’estremo nord-est del paese, e per la precisione dal Maine, territorio di confine con il Canada. Parte del cosiddetto New England, gravita da sempre attorno a Boston, che si trova però nel vicino Massachusetts, ed è stato più volte raccontato da Stephen King, che l’ha reso protagonista di moltissimi suoi romanzi. Per il turista, però, è noto soprattutto per ospitare all’interno dei propri confini il Parco Nazionale di Acadia.

Il Parco offre una superficie di quasi 200 chilometri quadrati che comprende montagne, coste, foreste e laghi. Sorge sulla quasi totalità della Mount Desert Island che si trova a circa un’ora di macchina da Bangor e a quattro ore e mezza da Boston. Fu aperto nel 1919, cosa che lo rende il più vecchio parco nazionale statunitense ad est del fiume Mississippi. La costruzione del parco e delle strade che lo attraversano fu finanziata agli inizi soprattutto dalla filantropia di John D. Rockefeller e dall’opera dell’architetto di paesaggi Beatrix Farrand.

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Molto importante per la flora e la fauna, il parco offre oggi anche interessanti percorsi per i ciclisti e per i runner. Sono preservate oltre 40 specie di animali che vivono allo stato brado, come scoiattoli rossi e grigi, chipmunks, cervi dalla coda bianca, alci, castori, istrici, topi muschiati, volpi, coyote, linci e orsi neri.

 

Yellowstone National Park

Tra Wyoming e Idaho, subito dopo il Midwest americano

Spostiamoci ora gradualmente verso ovest. Il Parco Nazionale di Yellowstone sorge nel nord di quell’ampia fascia che sta subito ad ovest del Midwest, una fascia che comprende stati poco popolati come il Montana, il Wyoming, l’Idaho, il Colorado. E proprio nel nord-ovest del Wyoming, all’interno di quelle che sono le Montagne Rocciose, ci si può imbattere in questo che è forse il più famoso tra i parchi americani.

Dichiarato Patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO nel 1978, fu fondato nel 1872 ed è il più antico del mondo, oltre che la più grande riserva naturale di tutti gli Stati Uniti. La fama a livello mondiale del parco è dovuta però sì alla sua bellezza e alla sua storia, ma anche a cause meno nobili. Qui – o, meglio, all’interno di una sua parodia, Jellystone – è infatti ambientata la popolare serie di cartoni animati dell’Orso Yoghi di Hanna & Barbera.

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Il parco si estende per quasi 9mila chilometri quadrati su una serie di altopiani. L’altitudine media è addirittura di 2.400 metri, percorsi da sentieri e mulattiere. Dal punto di vista delle bellezze paesaggistiche, si segnalano gli spettacolari geyser, i maestosi canyon, la cascata Lower e il lago Yellowstone. Dal punto di vista faunistico, invece, il parco è celebre per la presenza dei bisonti (che oggi sono alcune migliaia), di lupi, di orsi grizzly e di cervi wapiti.

 

Grand Canyon National Park

In Arizona, ma a due passi da Las Vegas

Rimaniamo più o meno alla stessa longitudine ma spostiamoci più a sud, in Arizona, terra percorsa dai cowboy delle leggende del West. Qui sorge il Grand Canyon National Park, a circa 4 ore d’auto da Las Vegas (che però si trova nello stato confinante, in Nevada) e a 3 e mezza da Phoenix, la metropoli di riferimento della regione.

Il parco, istituito nel 1919, è uno dei più noti del mondo, soprattutto per via del suo paesaggio immortalato (o ricostruito in studio) in decine di film e di fumetti. La riserva si estende per quasi 5mila chilometri quadrati e si sviluppa su una gola del fiume Colorado. Di per sé, non si tratta del più grande canyon del mondo, come invece a volte si è portati a ritenere; è però forse quello che meglio combina grandezza, profondità e particolare conformazione rocciosa.


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La zona più visitata del parco, e allo stesso tempo quella più accessibile, è il cosiddetto South Rim. Vi si può arrivare via strada tramite l’interstatale 40 e da lì partono sia tour in auto che a piedi. Sono disponibili anche dei servizi di shuttle per abbreviare parte dei percorsi. Se però non volete giungerci in auto, potete sempre usufruire degli interessanti giri su elicotteri o piccoli aerei che partono da Las Vegas, da Phoenix o dall’aeroporto del parco.

 

Yosemite National Park

Il parco di riferimento della baia di San Francisco

Arriviamo dunque in California, all’interno di un parco – lo Yosemite – di cui abbiamo già avuto modo di parlare. Questa bellezza naturalistica l’abbiamo inclusa, infatti, nel nostro tour di tappe consigliate all’interno dello stato di Los Angeles e di San Francisco, ma l’abbiamo citato anche per l’immane e splendido lavoro che al suo interno fece, in anni pionieristici, il grande fotografo Ansel Adams.

Il parco sorge nella zona centrale della California, non lontano né dalla capitale Sacramento (2 ore e mezza d’auto), né dalla bellissima San Francisco (3 ore) e da tutta la Silicon Valley. E non è un caso che una delle versioni più recenti del sistema operativo di Apple sia stata intitolata proprio a questo meraviglioso parco. Frequentato ogni anno da circa 3 milioni e mezzo di persone, la riserva si erge per più di 3mila chilometri quadrati sulla catena montuosa della Sierra Nevada, alternando altissime rupi con meravigliose cascate, torrenti con boschi.

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Istituito come parco nazionale già nel 1890, lo Yosemite presenta una grande biodiversità sia per quanto riguarda la flora che la fauna, ma è soprattutto il paesaggio a lasciare senza fiato. I punti di interesse più famosi sono le Yosemite Falls, con salti d’acqua anche superiori ai 400 metri, le sequoie giganti, la roccia El Capitan amata dagli scalatori (e omaggiata anch’essa da Apple con una versione di OS X) e il picco dell’Half Dome.

 

Olympic National Park

Tra Seattle, il Canada e l’Oceano

Concludiamo ritornando al nord e giungendo sulla costa dell’Oceano Pacifico. Nello stato di Washington, ad appena una sessantina di chilometri in linea d’aria da Seattle (ma a 2 ore e mezza d’auto, a causa del lungo giro che bisogna compiere per entrare nella penisola) sorge l’Olympic National Park, l’ultimo della nostra selezione.

Anche in questo caso, non si tratta di una meta nuova ai nostri lettori più affezionati. Della Penisola Olimpica abbiamo parlato quando abbiamo presentato le strade americane più celebri, dalla Route 66 alla Pacific Coast Highway. Su questa penisola, infatti, giunge la Route 101, una delle più belle da percorrere nel continente americano. Ma queste zone sono note anche per essere state lo scenario delle avventure della saga di Twilight e dei suoi vampiri.

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Il parco è stato istituito nel 1909 dal presidente Theodore Roosevelt, anche se divenne nazionale quasi 30 anni più tardi, con un altro Roosevelt alla presidenza, Franklin Delano. Tre sono le zone degne d’interesse. Sulla costa trovano spazio alcune comunità di nativi americani e ci sono dei bei percorsi per gli escursionisti, con alberi e spiagge molto caratteristiche. Nella zona delle montagne, invece, vi sono ghiacciai e bei miscugli di rocce basaltiche e sedimentarie. Infine c’è la foresta pluviale, la zona più umida di tutti gli Stati Uniti (Hawaii escluse).

 

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