Cinque imponenti portaerei italiane e straniere

Il ponte della Cavour, la più grande delle portaerei italiane (foto di Causa83 via Wikimedia Commons)
Il ponte della Cavour, la più grande delle portaerei italiane (foto di Causa83 via Wikimedia Commons)

Tra tutte le navi militari che vengono usate nella guerra moderna, due hanno un particolare fascino: i sommergibili e le portaerei. I motivi di questa buona fama sono diversi. Nel primo caso, quello che cattura è la capacità di una nave comunque potente e maestosa di immergersi, invisibile, e colpire quando meno lo si aspetta. Nel secondo caso, è invece l’imponenza della nave a lasciare un segno nell’immaginario.

La portaerei infatti racchiude in sé due delle armi più potenti del ‘900, o almeno della Seconda guerra mondiale. Da un lato, la capacità di una nave di andare ad attaccare ovunque, e di portare la propria minaccia contro qualsiasi tipo di obiettivo.

Dall’altro, il fatto che sul ponte di queste immense strutture decollino aerei, che possono quindi attaccare importanti obiettivi senza bisogno di una base nelle vicinanze.

Da armi a musei

È stata proprio la forza delle portaerei americane a decidere almeno in parte la Seconda guerra mondiale, e da lì in poi questo tipo di arma ha avuto un utilizzo sempre più intensivo.

A noi, però, delle armi interessa relativamente: di solito ci occupiamo di cose belle, non di mezzi di distruzione. Ed è però indubbio che queste portentose navi abbiano una loro bellezza. Non è un caso che spesso, quando vengono messe “in pensione”, alcune di loro si trasformino in musei.

Oggi non sono moltissime le portaerei in attività. Se ne contano meno di 20 in tutto il mondo, anche perché costruirle è un impegno piuttosto gravoso e costoso. Vi stupirà forse sapere che, dopo gli Stati Uniti, il paese che ne ha il numero maggiore è proprio l’Italia, con due portaerei attualmente in servizio. Un record che verrà però presto eguagliato e superato.

Mentre gli Stati Uniti rimarranno ancora a lungo i leader in questo settore, sono infatti in costruzione portaerei per l’India, la Cina, la Russia e il Regno Unito che permetteranno a questi paesi di raggiungerci o superarci in classifica.


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Ma quali sono, partendo da quelle italiane e spostandoci verso le straniere, le portaerei più importanti attualmente in servizio? Ecco la risposta.

 

1. Cavour

La nave ammiraglia della Marina Militare italiana

La nave ammiraglia della Marina Militare italiana è la portaerei Cavour, varata nel 2004 e in servizio dal 2009. Si tratta, tecnicamente, di un incrociatore portaeromobili STOVL, cioè adatto ad aerei a decollo corto ed atterraggio verticale.

La stazza è di più di 21.000 tonnellate, che salgono a quasi 28.000 a pieno carico, distribuite su quasi 250 metri di lunghezza, su 36 di altezza e su 51 di massima larghezza.

L’equipaggio, considerando sia il personale della nave che quello di volo, consta di più di 1.200 uomini, mentre l’armamentario conta 10 aerei e 12 elicotteri ufficialmente dichiarati. Il costo complessivo di tutta la nave, costruita da Fincantieri in Liguria, ammonta a circa 1 miliardo e 350 milioni di euro.

La scelta del nome

La nave fu commissionata nel 2000 e si decise di intitolarla, appunto, a Camillo Benso conte di Cavour, padre nobile dell’unità d’Italia. I motivi della scelta sono stati molti. In primo luogo, Cavour era stato responsabile, subito dopo l’Unità, della fusione delle varie marine preunitarie e del rilancio del corpo, che è sempre stato uno dei fiori all’occhiello del nostro esercito.

In secondo luogo, Cavour aveva cominciato la propria carriera politica proprio diventando ministro della Marina in Piemonte.

Il ponte della Cavour, la più grande delle portaerei italiane (foto di Causa83 via Wikimedia Commons)
Il ponte della Cavour, la più grande delle portaerei italiane (foto di Causa83 via Wikimedia Commons)

Da allora la portaerei italiana non è stata impegnata in azioni particolarmente rilevanti, ma più che altro in manovre di addestramento e di rappresentanza. D’altronde, la fine della Guerra fredda ha cambiato il ruolo non solo della Marina Militare ma di tutto l’esercito italiano, anche se il periodo di sconvolgimenti in Nord Africa (e soprattutto in Libia) ha più volte messo in allarme anche questa nave.

Da segnalare, comunque, l’importante operazione che all’inizio del 2010 ha portato la portaerei ad Haiti per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.

 

2. Giuseppe Garibaldi

La prima portaerei della nostra storia

Se la nostra principale portaerei è dedicata Cavour, l’altra, la seconda, non può che avere il nome di quello che, durante il Risorgimento, fu la sua principale controparte, ovvero Giuseppe Garibaldi. Quest’ultima nave è più vecchia, essendo stata costruita a partire dal 1981 e varata nel 1985, ed è stata la nostra ammiraglia fino appunto al 2011, quando ha ceduto lo scettro alla Cavour.

Anche in questo caso si tratta di un incrociatore per aeromobili STOVL, anche se la stazza è inferiore. In origine la nave a pieno carico aveva un dislocamento di quasi 14.000 tonnellate, ma grazie ad alcune modifiche introdotte nel 2003 arriva oggi a quota 14.150.

La lunghezza è di 180 metri, la larghezza massima di 30 e l’equipaggio conta poco più di 800 uomini. I velivoli che può trasportare sono in tutto 18.

La prima dopo i tentativi fascisti

Costruita a Monfalcone, in Friuli, è stata la prima portaerei della nostra marina. Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, ne erano state approntate due, l’Aquila e lo Sparviero, che però non entrarono mai in servizio a causa del fallimento della guerra fascista.

Si dovette aspettare quindi circa 40 prima di potersi riavventurare nel campo, con una nave per l’epoca assai innovativa.

La portaerei Garibaldi a fine anni '80
La portaerei Garibaldi a fine anni ’80

La sua lunga età ha permesso a questa portaerei di svolgere varie operazioni, sia nel campo dell’addestramento e della rappresentanza che in missioni vere e proprie. Negli anni ’90 è stata a lungo nell’Oceano Indiano per supportare la missione ONU in Somalia.

Poi è intervenuta in Albania, sempre su mandato dell’ONU, in Kosovo, in Afghanistan e in Libano. Più di recente ha operato in Libia e nel mare di fronte ad essa.

 

3. USS Theodore Roosevelt

Fino a pochi mesi fa, la più grande del mondo

Esaurite le portaerei italiane, passiamo a quelle straniere. E cominciamo subito da quelle americane, che, come dicevamo in apertura, sono decisamente le più numerose. Vi basti sapere che attualmente nei mari del mondo sono in servizio 17 portaerei in totale, 10 delle quali statunitensi.

Anche la più grande di tutte (almeno considerate quelle storiche) è a stelle e strisce: si tratta della USS Theodore Roosevelt, che vanta un dislocamento di 104.600 tonnellate, risultando così quasi quattro volte più grossa della nostra nave ammiraglia, la Cavour.

La USS Theodore Roosevelt durante un'esercitazione nel 1987
La USS Theodore Roosevelt durante un’esercitazione nel 1987

Costruita nei primi anni ’80 e varata nel 1986, la nave americana è intitolata al primo dei presidenti Roosevelt, che governò nel primo decennio del ‘900. Anche per questo motivo è soprannominata The Bick Stick, “il grosso bastone”.

Teddy Roosevelt è infatti celebre per la sua politica, riassunta nella frase (che ripeteva spesso): «Parla gentilmente e portati un grosso bastone; andrai lontano». Segno che la diplomazia, secondo lui, funzionava solo quando c’era un forte esercito alle spalle. E questa portaerei funge, in effetti, da “grosso bastone”.

Classe Nimitz

Costruita a Newport News, grosso centro cantieristico in Virginia, la nave rientra nella classe Nimitz, comune a tutte le portaerei americane. È, in pratica, una nave a propulsione nucleare di grandissimo dislocamento, con un equipaggio formato da migliaia di uomini. Per questo al suo interno vive una sorta di piccola comunità, con tanto di giornale, televisione e perfino un proprio codice di avviamento postale.

La Roosevelt in particolare ha un equipaggio di circa 5.600 uomini, ripartiti tra marinai e aviatori. È lunga 333 metri, alta 63 e larga 78. Dal suo ponte possono partire circa 90 tra aerei ed elicotteri.


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Il suo primo incarico importante è stato durante la Guerra del Golfo, visto che dal suo ponte partirono circa 4.200 missioni coordinate nell’ambito dell’operazione Desert Storm. Operò poi in Bosnia, di nuovo più volte in Iraq, in Kosovo e in Afghanistan.

Il suo destino, però, è di dover cedere presto i suoi primati. È da poco attiva, dopo le lunghe fasi di collaudo, la USS Gerald R. Ford, portaerei di nuova generazione che la batte per stazza (anche se di poco); altre navi di quella generazione sono inoltre in costruzione.

 

4. USS George Washington

Da New York alla Corea

Se la Theodore Roosevelt è stata a lungo la portaerei più grande del mondo, subito dietro – staccata di un nonnulla – c’era la USS George Washington, forte di un dislocamento di 104.200 tonnellate.

Anche in questo caso si tratta di una nave di classe Nimitz, dotata di una propulsione a reattori nucleari che ne garantisce un’autonomia di vent’anni di navigazione senza bisogno di rifornimenti. L’equipaggio è equiparabile a quello della Big Stick: 3.200 marinai e 2.480 aviatori.

La portaerei americana George Washington in navigazione
La portaerei americana George Washington in navigazione

Le misure sono, anche in questo caso, straordinarie. La lunghezza è di 333 metri, la larghezza di 77, il ponte di volo misura 18mila metri quadrati e l’armamento conta fino a 80 tra aerei ed elicotteri. La si è costruita nella seconda metà degli anni ’80, anche in questo caso nei cantieri di Newport News.

Il varo è avvenuto nel 1990 con l’allora first lady (e madre di un futuro presidente) Barbara Bush, mentre l’entrata in servizio attivo è datata, dopo i numerosi collaudi, 1992.

In Bosnia e sul Golfo

Anche in questo caso numerose sono state le azioni a cui la portaerei ha preso parte. Nel 1996 è stata coinvolta nella guerra in Bosnia e poco dopo si è spostata nel Golfo Persico per varie missioni in Iraq, anche solo per presidiare il territorio durante le numerose ispezioni dell’ONU.

Nel settembre 2001, durante gli attacchi dell’11 settembre, ha ricevuto l’ordine di puntare su New York, al cui porto è giunta il 12: per giorni i suoi aerei hanno pattugliato la città, anche se, col senno di poi, era ormai troppo tardi.

È tornata in Iraq l’anno dopo per l’operazione Enduring Freedom. Dal 2008, dopo un ammodernamento, le è stata assegnata come base d’appoggio quella di Yokosuka, in Giappone, trovandosi quindi ad operare nel settore del Pacifico.

Da lì in poi il suo compito è divenuto quello di pattugliare in particolare il mare vicino alla Corea, considerato un nuovo terreno caldo in seguito all’evolversi della situazione politica in Corea del Nord.

 

5. Liaoning

La storia travagliata della portaerei cinese

La più grande portaerei non americana in servizio negli anni Duemila è stata a lungo la Liaoning, che esibisce bandiera cinese. In realtà, però, la sua origine è abbastanza complicata.

Fu ordinata, infatti, all’inizio degli anni ’80 dall’Unione Sovietica e costruita nei cantieri di Mykolaïv, in Ucraina, sul Mar Nero. Il nome che le era stato assegnato, all’epoca, era quello di Riga, in onore della città baltica. Nel 1988 la portaerei era ormai pronta e fu varata, cominciando i collaudi e il completamento dei dettagli.

Nel frattempo, però, si dissolse piuttosto rapidamente l’Unione Sovietica. Così nel 1990 le fu cambiato nome in Varjag, dal nome di un celebre incrociatore russo, e poco dopo fu ceduta all’Ucraina, nuovo stato autonomo nei cui cantieri la nave era ancora alloggiata.

A quel punto la portaerei non era ancora completa, perché mancava tutta la parte elettronica, parte che l’Ucraina a quel tempo non poteva permettersi di finanziare. La Varjag rimase quindi a lungo ferma e incompleta.

L’idea del casinò galleggiante

Nel 1998 il governo decise di cedere l’imbarcazione a una compagnia cinese per la cifra irrisoria di 20 milioni di dollari. L’idea iniziale era quella di sfruttare la vecchia portaerei per ricavarne un albergo/casinò, come già era stato fatto con le più vecchie portaerei Minsk e Kiev.

I problemi però non erano finiti, perché i turchi bloccarono il passaggio ai cinesi sul Bosforo, per timore di danneggiamenti ai ponti di Istanbul, e permisero il transito solo dopo parecchi mesi dietro il pagamento di una cauzione di 1 miliardo di dollari.

La Lianoning quando venne portata fuori dal Mar Nero, al suo passaggio sul Bosforo
La Lianoning quando venne portata fuori dal Mar Nero, al suo passaggio sul Bosforo

Nonostante nel contratto di vendita fosse espressamente vietato l’uso della Varjag per costruire una vera portaerei, il governo cinese ha in realtà cominciato fin da subito a lavorare al progetto, ammodernando la nave in gran segreto.

Per anni si sono rincorse voci, spesso diramate dai giornali di Taiwan, su quale fosse l’allestimento che i cinesi stavano mettendo in piedi. La nave è stata infine consegnata alla Marina cinese nel 2012 e nel 2016, dopo varie prove, è entrata ufficialmente in servizio.

Ha un dislocamento di circa 60.000 tonnellate (il triplo della Cavour, per intenderci), una lunghezza di 304 metri e una larghezza di 75. Imbarca circa 2.000 passeggeri. Al momento attuale poco è chiaro sull’armamentario della Liaoning, nuovo nome imposto dal governo cinese: ci saranno sicuramente aerei (forse anche stealth) ed elicotteri, ma vari modelli sono in fase di sviluppo e non è ancora del tutto chiaro quali troveranno spazio sulla portaerei.

 

E voi, quale portaerei preferite?

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