
Probabilmente avrete imparato a conoscerlo nei panni dell’ispettore Coliandro, uno dei più interessanti detective televisivi degli ultimi anni. Forse lo avrete visto in qualche altra fiction, più o meno riuscita, in cui ha guadagnato di recente spazi sempre più ampi. Alcuni di voi può darsi l’abbiano visto anche in qualche film al cinema. In ogni caso, difficilmente vi avrà lasciati indifferenti, perché Giampaolo Morelli è uno dei volti più freschi e utilizzati nel cinema e nelle serie d’azione italiane.
Ma l’attore napoletano non è, appunto, solo un interprete specializzato in ruoli a metà tra l’action e il grottesco. Nella sua carriera vanta romanzi, sceneggiature, lavori teatrali e interpretazioni anche di livello, che spesso non si conoscono. Per questo, cavalcando l’onda del successo del personaggio creato da Carlo Lucarelli, cerchiamo di ripercorrerne la carriera tramite cinque sue interpretazioni tra le più famose e importanti.
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Indice
Piano 17
Il thriller nato nell’attesa di Coliandro
Dopo gli anni dell’università e di un cabaret affrontato ancora a livello amatoriale, il vero esordio di Giampaolo Morelli nel campo della recitazione professionale è databile attorno alla fine degli anni ’90. È in quegli anni che comincia a comparire su TeleGaribaldi, storica trasmissione satirica campana, e poi a spostarsi gradualmente verso il teatro e le fiction. Agli inizi degli anni Duemila comincia a recitare anche al cinema, con parti all’inizio del tutto secondarie.
La svolta arriva attorno alla metà del decennio e soprattutto grazie all’incontro coi Manetti Bros., poi compagni di mille avventure cinematografiche e televisive. Alla Rai hanno infatti in mente di realizzare un adattamento televisivo di alcuni romanzi di Carlo Lucarelli, e decidono di dare fiducia a Morelli come protagonista e ai due fratelli romani – già autori qualche anno prima del discusso Zora la vampira – per realizzare l’impresa. Si tratta, ovviamente, della serie su Coliandro, che viene ultimata nel 2004 ma non trasmessa per due anni, per paura – nientemeno – di irritare le forze dell’ordine.
[wpzon keywords=”piano 17″ sindex=”DVD” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Morelli e i fratelli Manetti, però, ormai si conoscono e si capiscono, e decidono di non rimanere con le mani in mano. Nasce così Piano 17, un thriller che Morelli anche co-sceneggia assieme a Marco e Antonio Manetti a partire da un loro soggetto, e che vede nel cast gli stessi attori della serie di Coliandro.
Morelli interpreta Marco Mancini, un uomo pagato per introdursi in un palazzo dirigenziale, al 17° piano, per distruggere dei documenti, anche se il piano non va affatto come previsto. Nel film compaiono anche Elisabetta Rocchetti, Enrico Silvestrin, Massimo Ghini e, in vari cameo, Valerio Mastandrea ed il regista Enzo G. Castellari.
L’ispettore Coliandro
Il suo personaggio più famoso
Come detto, la serie dell’ispettore Coliandro fu messa in cantiere già nel 2004, ma venne trasmessa per la prima volta solo nel 2006, peraltro in sordina, quasi che la Rai si vergognasse di quella fiction che aveva finanziato e prodotto. Mai previsione fu più sbagliata. Nonostante il suo stile non certo convenzionale, la serie dell’atipico detective bolognese ha infatti conquistato il pubblico, guadagnandosi sul campo altre quattro stagioni, con un numero di episodi sempre crescente.
I punti di riferimento dell’interpretazione di Morelli sono sostanzialmente due. Da un lato, il suo alter ego letterario: Coliandro è infatti un personaggio creato da Carlo Lucarelli e protagonista di un paio di suoi romanzi pubblicati nei primi anni ’90 (Falange armata e Il giorno del lupo, più alcuni racconti e storie a fumetti). Dall’altro, tutta la serie – e quindi in un certo senso anche il suo protagonista – è un omaggio sia alle pellicole di genere con Tomás Milián sia a quelle con Clint Eastwood. Interpreti di personaggi che, pur molto diversi tra loro, vengono in qualche modo fusi nel detective di Morelli.
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Nelle scorse settimane la Rai ha trasmesso la quinta stagione della serie, composta da 6 episodi, mentre nelle precedenti non si era mai andati oltre alle quattro puntate. I buoni ascolti, comunque, hanno già assicurato un’ulteriore prosecuzione dello show. Questo autunno, sempre a Bologna, dovrebbero infatti partire le riprese della nuova stagione, che andrà in onda nel 2017.
La donna della domenica
Il confronto con Mastroianni
Il successo di Coliandro ha aperto molte strade a Giampaolo Morelli, soprattutto in televisione. Di colpo, si è trovato voluto un po’ da tutti. Ha così recitato in una ventina di episodi di Distretto di polizia, nella fiction Butta la luna, in un’altra serie investigativa intitolata Il Capitano, spesso lavorando assieme a Vittorio Sindoni.
Tra tutte le miniserie e fiction messe in cantiere tra il 2006 e il 2013, però, a noi piace sottolineare soprattutto La donna della domenica. Il motivo è semplice: la storia, tratta da un romanzo di Fruttero & Lucentini, era già stata portata al cinema nel 1975 da Luigi Comencini. E in quella versione gli interpreti principali erano stati attori del calibro di Marcello Mastroianni, Jacqueline Bisset e Jean-Louis Trintignant. Insomma, Morelli qui ha dovuto misurarsi nientemeno che con Mastroianni, e non è certo un’impresa facile. E, nonostante i limiti della fiction TV, se l’è cavata bene.
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Song’e Napule
Nei panni di un cantante neomelodico
Torniamo per un momento al cinema prima di concludere di nuovo con la televisione. Sul grande schermo Morelli, negli ultimi anni, ha fatto varie apparizioni, anche se spesso come attore non protagonista. Lo si è visto in Stai lontana da me e Poli opposti, solo per citare un paio di titoli. Ma è stato anche protagonista di una pellicola molto particolare e ben accolta anche dalla critica: Song’e Napule. Un film ancora una volta scritto dallo stesso Morelli assieme ai Manetti Bros. (ovviamente anche registi) e al fumettista Michelangelo La Neve.
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Lo stile è in un certo senso lo stesso di Coliandro, visto che anche qui, come là, la trama poliziesca finisce per essere virata in commedia, dai toni anche grotteschi. L’ambientazione è però tutta diversa. Morelli interpreta infatti un cantante neomelodico, Lollo Love, che assume nella propria band un poliziotto sotto copertura senza rendersene conto. L’obiettivo del giovane rappresentante delle forze dell’ordine, interpretato da Alessandro Roja, è infatti quello di scovare un killer della camorra che presenzierà a un banchetto di nozze in cui la band dovrà suonare. Alla fine, non mancheranno inseguimenti, colpi di scena e duelli all’ultimo sangue.
Una Ferrari per due
Un film per la TV al fianco di Neri Marcorè
Concludiamo, come detto, con un film per la TV, Una Ferrari per due, andato in onda nel marzo 2014 con ottimi dati di ascolto. Il film era in realtà un episodio all’interno di un ciclo piuttosto ampio che era stato realizzato dalla Pepito Produzioni di Agostino Saccà per la Rai. Ciclo che vedeva quasi sempre alla regia Fabrizio Costa e vedeva spesso confrontarsi sullo schermo due coprotagonisti uguali e diversi.
Così era anche per Una Ferrari per due, in cui Giampaolo Morelli recitava al fianco di Neri Marcorè. Nel film Marcorè interpreta un ex manager licenziato da due anni, che però non ha ancora detto nulla alla famiglia, mentre Morelli è il responsabile del suo allontanamento. Quest’ultimo dà un passaggio al primo senza sapere la reale identità l’uno dell’altro, e durante il viaggio i due si trovano pure costretti a scambiarsi l’identità, con esiti imprevedibili. Gli stessi due attori hanno poi recitato in un altro episodio della saga, Una villa per due.
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