
Tra i vari sport rappresentati alle Olimpiadi, l’atletica è sempre stata considerata la disciplina regina, sia per la storia che affonda le radici nell’antica Grecia, sia perché mette alla prova le capacità atletiche basilari (la corsa, la resistenza, il salto e così via). E però all’interno dell’atletica, un posto d’onore spetta alla maratona, la più impegnativa tra tutte le prove. È anche per questo che oggi vogliamo parlarvi delle principali maratone in Italia.
Nel nostro paese, infatti, c’è una bella e importante tradizione per quanto riguarda il podismo, che ha coinvolto spesso grandi atleti e volenterosi amatori. Proprio in questa disciplina abbiamo infatti racimolato varie medaglie olimpiche, a partire da Dorando Pietri, che vinse nel 1908 anche se venne poi squalificato, fino a Gelindo Bordin e Stefano Baldini.
In più, il nostro paese offre paesaggi fantastici, che è un piacere percorrere, anche se con fatica. Per questo le nostre maratone vedono spesso un grande afflusso di atleti stranieri, che vogliono venire a misurarsi per le strade delle nostre straordinarie città.
D’altronde, il fenomeno del podismo è in crescita ovunque. I dati a livello mondiale parlano infatti di un interesse sempre maggiore per le maratone in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, il numero delle persone che hanno concluso una maratona è cresciuto dai 25mila del 1976 ai 507mila del 2016. E in Europa l’andamento è simile.
Ma quali sono le cinque maratone italiane più importanti? Abbiamo preparato un elenco che tiene conto della storia e della tradizione dei principali eventi del nostro paese, ma anche della loro fama a livello internazionale. Ecco quindi le cinque corse che vi conviene tenere d’occhio se volete dedicarvi alla maratona.
Indice
1. Maratona di Roma
Partiamo da quella che è indubbiamente la più famosa e importante maratona in Italia, quella di Roma. Questa gara, che si svolge ad aprile, è considerata una delle più prestigiose al mondo ed è spesso inserita tra quelle consigliate ai podisti, sia professionisti che dilettanti.
D’altronde, il clima mite dell’Italia centrale e le bellezze storiche di Roma sono un’attrattiva non da poco anche per chi pratica la maratona per puro diletto. Non è un caso che questa corsa sia, tra l’altro, molto antica.
Già all’inizio del ‘900 la si correva, e nel 1906 fu addirittura vinta da Dorando Pietri, il maratoneta che abbiamo già citato all’inizio, autore a Londra, due anni dopo, di un’impresa leggendaria (anche se sfortunata).
Una maratona dal sapore internazionale
Nel 1995 la manifestazione fu comunque riorganizzata ed assunse la forma e la fisionomia attuali. Da allora il numero dei partecipanti è cresciuto costantemente di anno in anno. L’anno scorso vi hanno partecipato 16mila corridori, per tre quarti circa di sesso maschile.
Il dato più interessante, però, riguardava la provenienza degli atleti. Il 45% – cioè quasi 7.300 – venivano infatti dall’estero ed erano rappresentate ben 131 diverse nazionalità.

Insomma, la maratona di Roma ha una forte dimensione internazionale che probabilmente verrà rispettata anche nelle prossime edizioni. E anche i vincitori, negli ultimi anni, sono stati tutti stranieri, in particolare etiopi o kenioti.
Gli ultimi vincitori maschi non provenienti da questi due paesi sono stati due italiani, Ruggero Pertile nel 2004 e Alberico Di Cecco nel 2005. Sul versante donne, l’ultima italiana vincitrice è stata Ornella Ferrara, sempre nel 2004, mentre l’ultima non africana a trionfare è stata la russa Galina Bogomolova nel 2008.
Il percorso
Due parole, infine, sul percorso. La maratona di Roma ha la lunghezza regolamentare di 42 chilometri e 195 metri. Parte da via dei Fori Imperiali, passa davanti al Vittoriano e poi scende fino alla Bocca della verità.
Si risale poi lungo viale Aventino, si costeggia il quartiere del Testaccio e poi il Tevere, attraversando Ponte Cavour. Si arriva quindi a costeggiare Castel Sant’Angelo e si passa davanti a San Pietro. Dopo un lungo tratto che attraversa anche la Tangenziale Est e la Moschea, si ritorna nel centro storico attorno al chilometro 27.

Da lì in poi si passa per tutte le zone più celebri e importanti di Roma. Piazza Navona, il Pantheon, via del Corso, Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, il Circo Massimo vengono tutti costeggiati dalla massa dei corridori.
Infine, una veloce capatina alla Basilica di San Paolo fuori le mura, un percorso lungo via Ostiense e poi il passaggio di fianco al Colosseo prima di giungere nuovamente ai Fori per il gran finale.
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2. Maratona di Venezia
Passiamo ora a una maratona che si corre ad ottobre, in autunno. Si tratta della gara di Venezia, da qualche anno denominata anche Venicemarathon, all’inglese, con la sponsorizzazione speciale di Huawei, il produttore di smartphone cinese.
Anche in questo caso la lunghezza è regolamentare, di 42,195 chilometri. Infatti si parte da Stra, vicino a Padova, si passano vari paesi della Riviera del Brenta (Fiesso d’Artico, Dolo, Mira) e si arriva quindi a Mestre. Da lì si attraversa il Ponte della Libertà e si giunge a Venezia.

Lì si fa un bel giro lungo i canali, fino al Canal Grande, arrivando infine in Riva dei Sette Martiri. Ovviamente la cornice è memorabile ed è molto apprezzata dai corridori di tutto il mondo: non capita tutti i giorni di poter correre tra i ponti veneziani!
Forse anche per questo motivo, la maratona veneziana è stata la prima ad essere riconosciuta, in Italia, dalla Association of International Marathons and Distance Races e ad essere inserita nel calendario della IAAF.
Corse e solidarietà
La prima edizione della manifestazione è stata nel 1986, quindi sono ormai più di trent’anni che questa maratona conquista il pubblico dei podisti. Non è un caso che, dopo un iniziale dominio italiano, a partire dalla fine degli anni ’90 siano pure qui emersi gli atleti africani.
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Dal 2009, sia per quanto riguarda i maschi che per le femmine, il primo posto è sempre stato agguantato da un atleta etiope o keniota. L’unica eccezione a quella che pare ormai essere una regola è arrivata proprio nel 2017, quando la maratona veneziana è stata vinta da Eyob Faniel, eritreo di nascita ma ormai cittadino italiano.
È comunque da notare, infine, che la Venicemarathon appoggia una serie di attività benefiche tramite la cosiddetta Rete del dono, che appoggia vari progetti proprio in Africa. Uno dei più interessanti, negli ultimi anni, è stata la campagna “Run for water, run for life”, che ha lo scopo di costruire pozzi in Uganda.
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3. Maratona di Firenze
La dimensione internazionale della maratona toscana
Sempre in autunno, e per la precisione a fine novembre, si corre anche la Maratona di Firenze, che si svolge ininterrottamente dal 1984. Anche questa ha una certa fama a livello internazionale, che si basa anche sulla bellezza della città che la ospita.
Il percorso, infatti, parte e arriva a Piazza Duomo, passando attraverso tutti i luoghi-simbolo della città. E quindi, ecco Piazza della Signoria, il Ponte Vecchio, Piazza Santa Croce, Piazza Pitti e così via. Il percorso è tutto asfaltato e regolamentare, di 42 chilometri e 195 metri.

Tutto questo ha permesso, negli anni, alla Firenze Marathon di acquisire una grande fama internazionale, tanto che oggi risulta essere tra le 20 con il maggior numero di partecipanti alo mondo. Ovviamente è certificata AIMS e riconosciuta dalla IAAF.
Anche qui negli ultimi anni sono stati soprattutto gli africani a dominare. L’ultima volta in cui la bandiera italiana ha contraddistinto il vincitore della maratona fiorentina è stato nel 2008, quando la nostra Giovanna Volpato ha concluso in testa alla categoria donne. Per i maschi, invece, l’ultimo successo italiano risale al 2003 con Angelo Carosi.
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4. Padova Marathon
Fino a Prato della Valle
Fino a poco tempo fa era nota come Maratona di Sant’Antonio, ma dal 2016 ha assunto un nome più internazionale. Si tratta della Padova Marathon, la seconda maratona veneta della nostra cinquina, ma famosa e seguita a livello internazionale quanto quella veneziana.
La manifestazione padovana si svolge però in primavera, ad aprile, e vede un percorso che attraversa non solo la città di Padova, ma anche alcuni comuni vicini. In passato la partenza è stata per molto tempo posizionata a Vedelago, in provincia di Treviso. Poi è stata spostata a Campodarsego.
Più di recente, sia la partenza che l’arrivo sono state posizionate a Padova, per la precisione allo Stadio Euganeo e a Prato della Valle, la celebre e gigantesca piazza della città. Durante il percorso, però, ci si sposta anche a Rubano, Selvazzano Dentro, Teolo e Abano Terme.
Nonostante anche qui etiopi e kenioti abbiano racimolato importanti vittorie, gli italiani si sono difesi con onore negli ultimi anni. Ad esempio nel 2016 la gara è stata vinta, sia al maschile che al femminile, da due nostri atleti, Ruggero Pertile e Federica Dal Rì. Nel 2017 poi tra le donne si è imposta l’italo-marocchina Fatna Maraoui.
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5. Tuscany Crossing
L’ultramaratona della Val d’Orcia
Concludiamo con quella che non è una vera e propria maratona nel senso tradizionale del termine, ma che allo stesso tempo è una delle corse italiane più apprezzate all’estero: la Tuscany Crossing. Questa gara è infatti una ultramaratona [1] di 103 chilometri che si corre ogni anno ad aprile in Val d’Orcia.
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Anche in questo caso, il punto forte della manifestazione è il paesaggio. In Val d’Orcia, infatti, si trovano alcune delle più belle colline toscane e varie località che rientrano tra i patrimoni dell’Unesco. Da qui l’idea di permettere agli atleti di tutto il mondo di attraversare questi luoghi e allo stesso tempo mettersi alla prova in una gara molto impegnativa.
Il percorso disegnato dagli organizzatori passa attraverso boschi, vigneti, lo stesso fiume Orcia, salendo fino a Pienza, la famosa città ideale del Rinascimento, pensata da papa Pio II. Poi si passa per San Quirico d’Orcia, Campiglia d’Orcia fino alla Rocca d’Orcia.
In realtà, oltre al percorso completo da 103 chilometri ci si può iscrivere anche a due versioni ridotte dell’ultramaratona: quella da 53 chilometri e quella, più abbordabile, da 15.
Finora la versione più lunga è sempre stata vinta da italiani. In particolare si segnalano le performance di Massimo Tagliaferri, vincitore per tre volte consecutive tra gli uomini, e Simona Morbelli, anche lei tre volte prima – ma non consecutivamente – tra le donne.
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Note e approfondimenti
[1] Con questa espressione si identificano quelle gare che superano la distanza ufficiale della maratona di 42 chilometri e 195 metri. Questa misura, infatti, venne stabilita ufficialmente nel 1924, scegliendo la distanza coperta in maniera leggendaria da Filippide per portare ad Atene la notizia della vittoria nella battaglia di Maratona. Ma lo stesso Filippide, secondo quanto racconta Erodoto, prima di quella distanza ne percorse una ancora più lunga, da Atene a Sparta, per chiedere l’aiuto degli spartani. Questa distanza, pari a 246 chilometri, è quella che si usa per correre la Spartathlon, la più celebre delle ultramaratone. Ne esistono però molte altre, che variano la loro distanza dai 42 ai 246 chilometri, a seconda del territorio attraversato. Qui, comunque, trovate il sito ufficiale della Spartathlon, la gara che rievoca proprio la seconda impresa. ↑