Cinque indimenticabili monologhi di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino (foto di Georges Biard via Flickr)
Quentin Tarantino (foto di Georges Biard via Flickr)

Quentin Tarantino è sicuramente uno dei registi più importanti degli ultimi anni: i suoi film, spesso controversi, hanno incassato lodi sperticate o aspre critiche ma raramente hanno lasciato indifferenti. Uno dei pregi su cui è però più facile mettere d’accordo gli spettatori è la sua capacità di scrittura: vincitore di due Oscar e tre Golden Globes per la migliore sceneggiatura originale (per Pulp Fiction, Django Unchained e C’era una volta a… Hollywood), ha sempre saputo costruire in tutti i suoi film dialoghi effervescenti e a volte indimenticabili, spesso imparati a memoria dai suoi fan.

Non di dialoghi, però, vogliamo parlavi oggi, ma di monologhi. Quali sono i cinque monologhi scritti da Tarantino che varrebbe la pena ricordare? Ecco le nostre idee.

 

1. Like a Virgin

Le iene (1992)

«Ah sì. Ve lo dico io di che parla Like a Virgin. Parla di una figa che scopa come una matta a destra e a sinistra, giorno e notte, mattina e sera. Cazzocazzo cazzocazzo cazzocazzo cazzocazzo cazzo. […] Finché un bel giorno incontra un tipo cazzuto alla John Holmes e allora vai alla grande! Cioè, uno che con l’attrezzo ci scava i tunnel, come Charles Bronson ne La grande fuga. Lei ci dà dentro come una maiala, finché sente una roba che non sentiva da un secolo: dolore… Dolore. Le fa male! Le fa male… Non dovrebbe, perché la strada è bell’e che asfaltata ormai, ma quando il tipo la pompa, le fa male. Lo stesso dolore che sentì la prima volta, capite? Il dolore fa ricordare alla scopatrice folle le sensazioni di quando era ancora vergine… E quindi, Like a Virgin
(da Le iene, recitato da Quentin Tarantino stesso alias Mr. Brown)

 

2. Il cammino dell’uomo timorato

Pulp Fiction (1994)

«Ezechiele 25:17: “Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà su di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.”

Ora, sono anni che dico questa cazzata, e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo che fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli. Ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso, magari vuol dire che tu sei l’uomo malvagio e io sono l’uomo timorato, e il signor 9mm, qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l’uomo timorato, e io sono il pastore, ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo mi piacerebbe. Ma questa cosa non è la verità. La verità è che TU sei il debole, e io sono la tirannia degli uomini malvagi. Ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica, a diventare il pastore».
(da Pulp Fiction, recitato da Samuel L. Jackson alias Jules Winnfield)

 

3. La filosofia dei fumetti

Kill Bill vol.2 (2004)

«Come sai, io sono un grande appassionato di fumetti, soprattutto di quelli sui supereroi. Trovo che tutta la filosofia che circonda i supereroi sia affascinante. Prendi il mio supereroe preferito: Superman. Non un grandissimo fumetto, la sua grafica è mediocre. Ma la filosofia, la filosofia non è soltanto eccelsa, è unica! […] Dunque, l’elemento fondamentale della filosofia dei supereroi è che abbiamo un supereroe e il suo alter-ego: Batman è di fatto Bruce Wayne, l’Uomo Ragno è di fatto Peter Parker. Quando quel personaggio si sveglia al mattino è Peter Parker, deve mettersi un costume per diventare l’Uomo Ragno. Ed è questa caratteristica che fa di Superman l’unico nel suo genere: Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman; quando Superman si sveglia al mattino è Superman, il suo alter-ego è Clark Kent. Quella tuta con la grande “S” rossa è la coperta che lo avvolgeva da bambino quando i Kent lo trovarono, sono quelli i suoi vestiti; quello che indossa come Kent, gli occhiali, l’abito da lavoro, quello è il suo costume, è il costume che Superman indossa per mimetizzarsi tra noi. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. E quali sono le caratteristiche di Clark Kent? È debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana».
(da Kill Bill vol.2, recitato da David Carradine alias Bill)

 

4. Gli scalpi dei nazisti

Bastardi senza gloria (2009)

«Sono il tenente Aldo Raine e sto mettendo insieme una squadra speciale e mi servono i miei otto soldati. Otto soldati americani e ebrei. Avete sentito tutti di una imminente operazione militare, beh, noi partiremo un po’ prima. Ci lanceremo in Francia, in abiti civili. Una volta che saremo in territorio nemico, come guerriglieri in agguato alla macchia, faremo una cosa e una sola: uccidere i nazisti. Ora non so voi ma io sicuro come l’inferno non sono sceso dalle Smoky Mountains, non ho attraversato cinquemila miglia d’acqua, non ho combattuto per mezza Sicilia per buttarmi da un aeroplano del cazzo e dare ai nazisti lezioni di umanità. I nazisti non hanno umanità. Sono i soldati di un pazzo che odia gli ebrei e pratica l’omicidio di massa e devono essere eliminati. Ecco perché ogni figlio di puttana che indossi un’uniforme nazista dovrà morire…

Io sono il discendente della guida di montagna Jim Bridger, perciò ho un po’ di sangue indiano nelle vene e il nostro piano di battaglia sarà quello della resistenza Apache. Saremo crudeli coi tedeschi e attraverso la crudeltà sapranno chi siamo. Troveranno la prova della nostra crudeltà sui corpi dei loro fratelli smembrati, dilaniati e sfigurati che ci lasceremo dietro. E allora i tedeschi non potranno fare a meno di immaginare le sevizie che i loro fratelli avranno subito per nostra mano, e con la punta dei nostri coltelli e col tacco dei nostri stivali. I tedeschi avranno paura di noi! I tedeschi parleranno di noi! I tedeschi avranno la nausea di noi! E la sera quando i tedeschi chiuderanno gli occhi, il senso di colpa li torturerà per il male che hanno fatto. Pensare a noi li torturerà più di tutto. Siamo d’accordo? […]

Ho una parola di avvertimento per gli aspiranti guerrieri. Quando sarete al mio comando avrete un debito, un debito con me personalmente. Ogni uomo sotto il mio comando mi dovrà cento scalpi di nazisti e io li voglio i miei scalpi! E ciascuno di voi mi darà cento scalpi nazisti strappati dalla testa di cento nazisti morti. O ci resterà secco nel farlo…»
(da Bastardi senza gloria, recitato da Brad Pitt alias Aldo Raine)

 

5. Old Ben

Django Unchained (2012)

[Mostrando un cranio umano] «Questo è Ben. È un muso nero che ha vissuto qui per molto tempo. Decisamente molto tempo. Old Ben qui ha accudito mio padre e il padre di mio padre, finché ha tirato le cuoia un giorno. Old Ben ha accudito me. Crescere come il figlio di un grosso proprietario di una piantagione del Mississipi pone un uomo bianco in contatto con tutta una abbondanza di facce nere. Ho passato tutta la vita qui, proprio qui… A Candieland. Circondato da facce nere. A vederle tutti i giorni, un giorno dopo l’altro, mi chiedevo sempre una cosa: perché non ci uccidono? Su quella veranda là fuori, tre volte a settimana per cinquant’anni, Old Ben qui radeva mio padre con un rasoio a mano libera. Ora, nei panni di Old Ben a mio padre avrei tagliato quella dannata gola, e non ci avrei certo messo cinquant’anni a decidere! Ma non l’ha mai fatto. Perché no?

[Prende un seghetto dalla borsa] Vedete, la scienza della frenologia è cruciale per la comprensione dell’interazione tra le nostre due specie. Nel cranio dell’africano qui, l’area associata alla sottomissione è larga più di qualunque umano e qualunque altra subumana tra le specie sul pianeta terra.


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[Taglia un pezzo posteriore del cranio che asporta con un paio di pinze e che mostra ai suoi ospiti] Se esaminate questo pezzo di cranio qui, noterete tre distinte fossette. Qui, qui e qui. Ora, se avessi in mano il cranio di un Isacco Newton, o un Galileo, le tre fossette sarebbero state nell’area del cranio comunemente associata con la creatività. Ma questo è il cranio di Old Ben… E nel cranio di Old Ben, non gravato dal genio, queste tre fossette sono situate nell’area del cranio comunemente associata con… il servilismo. Mr. Brillante, devo ammettere che sei un tipo in gamba, ma se io prendessi questo martello qui, e lo abbattessi sul tuo cranio, tu avresti le stesse tre fossette, nello stesso posto di Old Ben!»
(da Django Unchained, recitato da Leonardo DiCaprio alias Calvin Candie)

 

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