Cinque indimenticabili personaggi di Holly & Benji

I più memorabili personaggi di Holly & Benji

Ecco i cinque personaggi di Holly & Benji che abbiamo scelto: vota il tuo preferito e poi leggi l'articolo per scoprirne le storie.

 
Varie sono le cose che uniscono la generazione di uomini nati tra la metà degli anni ’70 e la metà degli anni ’80. La prima è l’aver frequentato le superiori negli anni ’90, l’epoca d’oro del grunge, dei libri di Enrico Brizzi e dei Mondiali persi per un soffio. Ma anche del Milan di Capello, della Juventus di Marcello Lippi e dell’Inter di Ronaldo.

La seconda è l’aver vissuto il passaggio di millennio come un momento topico della propria vita e aver visto nascere la TV satellitare, con tutti i pregi e i difetti che la moltiplicazione dell’offerta comportava. La terza è l’aver visto la rinascita disneyana, l’avvento della Pixar e l’ingresso di un PC in ogni casa.


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Ma ciò che accomuna maggiormente quei ragazzi ora diventati adulti è probabilmente la loro infanzia, contraddistinta – la prima nella storia dell’umanità – non da favole condivise, né da giochi in strada comuni. Bensì dai cartoni animati giapponesi.

Il cartone animato di riferimento di una generazione

Se eri un maschio, il cartone animato di riferimento, quasi l’unico, era senza ombra di dubbio Holly & Benji, la serie ambientata nel mondo del calcio giovanile. Anni dopo, quando quella generazione era ormai diventata adulta, in Italia è arrivato anche il manga da cui quell’anime era tratto, Capitan Tsubasa di Yoichi Takahashi, serializzato a partire dal 1981 in Giappone ma tradotto in italiano dalla Star Comics solo nel 2000.

Forse anche per questo, nell’immaginario i personaggi hanno mantenuto i nomi americanizzati dell’anime, tanto è vero che ancora oggi ci si ricorda di Julian Ross, di Mark Lenders, di Tom Becker, di Philip Callaghan e di tutta la combriccola. Spesso, anzi, nei campi di calcetto degli attempati quarantenni continuano a paragonarsi all’uno o all’altro di quei giocatori di fantasia.

Per rendere omaggio a quella lunga e gloriosa serie, ricostruiamo quindi oggi le vicende e le disavventure di cinque indimenticabili personaggi di Holly & Benji o, per riferirci al manga, di Capitan Tsubasa.

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Oliver Hutton / Tsubasa Ozora

Il trequartista capace di vincere i Mondiali e giocare in Brasile e Spagna

Tsubasa Ozora, meglio noto col nome di Oliver “Holly” Hutton, è il protagonista assoluto della serie, sia nel manga quanto nell’anime. E lo è nonostante una poco lungimirante titolazione internazionale abbia lasciato a lungo intendere che il ruolo da protagonista sarebbe stato ripartito equamente tra lui e Benjamin Price, alias Genzo Wakabayashi. Cosa che però non è mai avvenuta se non solamente nei primissimi episodi.

All’inizio del manga Holly ha 11 anni, essendosi appena trasferito a Nankatsu e iscritto all’ultimo anno di quelle scuole elementari. È un ragazzino amichevole, ben disposto verso tutti, ma con la grande passione per il calcio, tanto è vero che considera il pallone il suo miglior amico e se lo porta sempre appresso.

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Suo padre è un capitano di navi e proprio questa attività gli permette di conoscere Roberto, un ex calciatore brasiliano salvato dal padre di Tsubasa dopo un tentativo di suicidio. Ora, per sdebitarsi, Roberto fa infatti da allenatore al ragazzino, sollecitandolo di continuo con la promessa di portarlo prima o poi in Brasile, per imporsi nel mondo del calcio.

Campione anche di leadership

Nonostante sia di fatto un jolly capace di giocare in ogni posizione del campo, Holly è il trequartista pressoché perfetto. Dalla sua ha la classe – i suoi dribbling sono terrificanti e quasi inarrestabili – e la leadership all’interno della squadra, visto che è in assoluto il giocatore più forte (e riconosciuto dai compagni come tale) ma anche un calciatore capace di incoraggiare tutti gli elementi a dare il massimo. Lo dimostra fin dall’inizio l’atteggiamento che manifesta nei confronti di Bruce Harper, del quale torneremo ancora a parlare.

Esordisce con la squadra delle sue scuole elementari (Nankatsu in originale e Newppy o Niuppi nel cartone animato), dove, oltre a Bruce, conosce anche Sanae Nakazawa ovvero Patty Gatsby, la sua più grande tifosa ed in futuro sua fidanzata e moglie. Il piccolo Tsubasa entra poi nella rappresentativa cittadina (Nankatsu SC o New Team), affrontando e vincendo il campionato nazionale dopo una tiratissima finale contro la Muppet (Meiwa) di Mark Lenders, il suo principale avversario su suolo giapponese.

Con la Nazionale Under-15 vola poi a Parigi per un torneo che vede i nipponici prevalere sulla Germania Ovest. Infine riesce a coronare il suo sogno andando a giocare per il San Paolo in terra brasiliana. A 19 anni vince poi il Mondiale giovanile contro il Brasile del suo mentore Roberto e viene infine acquistato dal Barcellona, imponendosi nella Liga.

 

Mark Lenders / Kojiro Hyuga

Il tiro della tigre del centravanti più potente dell’Estremo Oriente

Il vero e principale antagonista di Holly nelle prime serie e l’unico in grado di replicare la sua forza in campo è Mark Lenders (Kojiro Hyuga), il centravanti che la New Team si trova ad affrontare per la prima volta nella finale nazionale delle scuole elementari. La finale viene vinta dalla squadra di Holly e Benji nonostante nel girone iniziale avesse prevalso la Muppet.

Lenders è un attaccante potente e fisico, determinato tanto quanto Tsubasa nel perseguire i suoi obiettivi. All’inizio, infatti, lo scopo per cui gioca è quello di aggiudicarsi la borsa di studio che la scuola Toho mette in palio in caso di vittoria del torneo, che gli permetterebbe di non gravare ulteriormente sul già precario bilancio familiare. Pur sconfitto, viene comunque preso dalla scuola e partecipa anche ai campionati nazionali delle medie, perdendo per due volte consecutive in finale sempre contro la Nankatsu SC.

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Al terzo anno, però, qualcosa cambia. Il suo vecchio allenatore – l’alcolizzato ma esperto Jeff Turner (Kozo Kira) – lo accusa di aver perso la grinta che aveva da bambino e lo sottopone a una serie di estenuanti allenamenti personalizzati. In questo modo lo porta a creare un nuovo devastante tiro che viene chiamato tiro della tigre.

La terza finale consecutiva

Si tratta di un tiro che, dopo una lunga esclusione dalla formazione titolare, viene sfoderato da Lenders proprio nella terza finale consecutiva contro Tsubasa. Quel colpo consente alla Toho di bloccare gli eterni rivali sul pareggio, tanto è vero che anche dopo i tempi supplementari la partita decisiva si conclude sul 4-4 e l’organizzazione decide di proclamare campioni entrambe le squadre a pari merito.

Nelle serie successive Hyuga diventa il centravanti della Nazionale giovanile, formando una fortissima coppia d’attacco col suo vecchio nemico Tsubasa. Dopo aver creato altri tiri speciali, su cui basa gran parte della sua potenza offensiva, batte la concorrenza del nippo-uruguayano Nico Holder (Ryoma Hino) e ben figura al World Youth. Tutto questo fa sì che il giocatore venga acquistato nientemeno che dalla Juventus. In Italia esordisce in una infruttuosa prova in cui viene annullato da una sorta di Thuram a fumetti, cosa che porta la Juve a darlo in prestito in C1 alla Reggiana.

 

Bruce Harper / Ryo Ishizaki

La mascotte della squadra trasformata in difensore roccioso

Una delle caratteristiche di Capitan Tsubasa è che tutti i personaggi sono, a modo loro, molto determinati e si sottopongono a durissime prove fisiche pur di migliorare le loro capacità ed agguantare i loro sogni. Specchio di un Giappone in cui lo sport è visto soprattutto come un’occasione di affermazione personale, questa caratteristica tendeva a rendere sia il fumetto sia l’anime abbastanza pesanti dal punto di vista emotivo.

Forse proprio per tale ragione, il creatore Yoichi Takahashi introdusse fin da subito una serie di elementi comici atti a stemperare la tensione, in modo da non rendere la storia troppo drammatica. In campo, l’elemento più sdrammatizzante era senza ombra di dubbio Bruce Harper – alias Ishizaki Ryo –, uno dei primi e più fedeli amici di Holly.


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Tsubasa infatti incontra Ryo poco dopo il suo arrivo nella nuova città ed è proprio lui a raccontargli di Genzo Wakabayashi (Benjamin Price), il fortissimo portiere dei rivali cittadini. Capitano della Niuppi/Nankatsu, è un difensore per la verità all’inizio della storia non troppo forte, tanto è vero che la sua arma segreta sembra essere la “parata di faccia”. Ovvero, frappone il suo corpo tra il tiro dell’avversario e la porta, finendo spesso per ricevere una pallonata in pieno volto.

Fino in Nazionale

Col tempo però le sue capacità si affinano e riesce, a costo di grandi fatiche e sacrifici, a ritagliarsi un posto da titolare in tutte le squadre in cui Tsubasa riesce ad esprimere il proprio talento. E cioè nella New Team e nelle varie rappresentative giovanili del Giappone.

Quando i suoi amici più forti finiscono per essere acquistati da squadre straniere, dividendosi tra il Brasile, l’Italia, la Germania e la Spagna, lui diventa uno dei punti di riferimento del Jubilo Iwata, squadra di proprietà della Yamaha che – nel mondo reale – proprio tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 visse un periodo d’oro. Conquistò infatti tre volte il titolo nazionale e vinse la Champions League asiatica grazie a giocatori come Dunga e Totò Schillaci, che andarono a giocare le ultime stagioni della loro carriera proprio in quella formazione.

 

Julian Ross / Jun Misugi

Il campione di vetro e la sua malattia cardiaca

Ci sono dei personaggi che, all’interno del manga come dell’anime, sono riusciti a conquistare il cuore degli appassionati nonostante non abbiano mai avuto uno spazio eccessivo. Uno di questi è Julian Ross, alias Jun Misugi, un calciatore dotato di classe e stile sopraffino ma molto sfortunato, tanto che una malattia cardiaca congenita gli ha valso il soprannome di campione di vetro, tanto bello da vedere quanto fragile.

Nella storia fa la sua prima apparizione durante i campionati nazionali delle elementari, quando la sua squadra (Mambo nell’anime e Musashi nel manga, una formazione di Tokyo) affronta la New Team in semifinale.

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La partita è caratterizzata da vari elementi interessanti. Prima di tutto va ricordata l’indecisione di Holly che, davanti alla richiesta della fidanzata di Julian (Amy, ovvero Yayoi) di lasciar vincere la squadra avversaria – visto che il suo ragazzo si sarebbe ritirato dal calcio a fine torneo –, tentenna sul da farsi. Poi bisogna sottolineare che la Musashi si rivela tatticamente molto efficiente, applicando la trappola del fuorigioco per la prima volta e mettendo in seria difficoltà l’attacco dei protagonisti.

Infine, Julian Ross decide in quest’occasione di sgarrare dall’ordine dei medici di non giocare più di 10 minuti a partita e rimane in campo per tutto l’incontro, siglando una splendida tripletta ma mettendo a rischio la sua stessa vita.

Ispirato a Johan Cruijff

Alla fine la Mambo risulta comunque sconfitta per 5-4 proprio a causa di un gol siglato da Holly durante il recupero. Fortemente ispirato a Johan Cruijff, del quale riproduce le movenze e lo stile (oltre che il numero di maglia, il 14), Ross continua a giocare solo spezzoni di partita anche alle medie. Viene poi convocato per il torneo di Parigi dove mostra, quando non gioca, di poter essere un più che valido allenatore in seconda.

A questo punto però, grazie ad un’operazione, Misugi risolve i suoi problemi cardiaci e può ritornare in campo a tempo pieno. La prolungata inattività ha trasformato però quello che era potenzialmente la miglior promessa del calcio nipponico, forse superiore anche allo stesso Tsubasa, in un giocatore fuori forma e chiuso in attacco da tanti calciatori più in forma di lui. Per questo decide di riciclarsi come libero, facendo anche da regista arretrato e guidando la difesa alla conquista della World Youth.

Alla fine della serie gioca nella J League nipponica, nel Tokyo FC, squadra che nella realtà è stata di recente allenata anche dall’italiano Massimo Ficcadenti. Passa poi anche al Bellmare Hiratsuka.

 

Ed Warner / Ken Wakashimazu

Il portiere acrobatico della Muppet e della Toho

L’inizio della serie era stato caratterizzato dalla presenza ingombrante del già citato Benji Price, primo vero antagonista di Holly, di cui diventa in seguito grande amico. Il portiere però più forte (salvo infortuni) e più carismatico delle varie rappresentative giovanili del Giappone era Ed Warner, il cui nome in originale e nel fumetto era Ken Wakashimazu.

La sua prima apparizione arriva, a sorpresa, durante la semifinale del torneo delle elementari che la Muppet di Mark Lenders sta affrontando contro la Flynet di Philip Callaghan (nel manga, la Furano di Hikaru Matsuyama). Le due squadre sono infatti ferme sul 2-2 e all’ultimo minuto viene fischiato un rigore a favore della Flynet, che Callaghan si appresta a tirare. A quel punto l’allenatore della Muppet fa una mossa azzardata, sostituendo il suo portiere con Ed, che era rimasto infortunato nella prima parte del torneo.


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Il rigore viene prontamente annullato dal nuovo estremo difensore, che immediatamente lancia il contropiede e permette a Lenders di segnare il gol del definitivo 3-2. Ma la sorpresa non sta solo nell’apparizione inattesa del personaggio. Warner è infatti un portiere tanto acrobatico quanto spettacolare, che, grazie alla preparazione da karateka impartitagli dal padre, per parare è solito catapultarsi contro il palo opposto e usarlo per darsi la spinta per raggiungere l’altra estremità della porta.

Questo sistema funziona perché in effetti, nell’anime come nel manga, i tiri impiegano davvero diverso tempo per arrivare in porta, secondo una modalità che è stata spesso oggetto di ironie sulla lunghezza del campo e la curvatura terrestre.

Titolare al torneo di Parigi

Alle medie segue i compagni di squadra Lenders e Denny Mellow alla Toho, dove diventa portiere titolare ed in seguito anche capitano, contendendo per vari anni il dominio alla New Team. In Nazionale diventa titolare nel torneo di Parigi, esibendosi in particolare in una gara spettacolare nella semifinale contro i padroni di casa della Francia, quando riesce a parare, già infortunato, il rigore del fuoriclasse avversario Luis Napoleon.

Per il World Youth gli viene però preferito Benji Price, che da anni gioca in Europa e quindi ha maggiore esperienza in campo internazionale. Questo lo porta a lasciare tra le polemiche la squadra, salvo poi rientrarvi dopo l’ennesimo infortunio di Benji. Nell’ultima serie (Golden-23) è stato schierato nella Nazionale olimpica da Jeff Turner anche come attaccante.

 

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