Cinque memorabili canzoni d’amore inglesi

Le migliori canzoni d'amore della tradizione rock inglese

Canzoni d'amore inglesi: qual è la tua preferita?

 
Siamo soliti pensare che gli abitanti dei paesi nordici siano freddi e ben poco passionali. Eppure, se dovessimo giudicare solo dalla musica, questa vulgata non sembrerebbe più di tanto fondata. La musica inglese, che di sicuro ha un peso fondamentale nella cultura popolare di quel paese, ad esempio affronta l’argomento molto spesso. E con un certo trasporto.

I gruppi e i cantanti dalla terra d’Albione

Ci vantiamo tanto del nostro romanticismo da latin lover, ma alcuni dei versi più belli della musica moderna arrivano infatti dalla Gran Bretagna. Pensate alla ruvida sensualità di Joe Cocker, alla semplicità di certe canzoni di Elton John, al disincantato canto del Robert Smith dei Cure. Ma anche ai Rolling Stones, ai Queen, agli Oasis, perfino ai Led Zeppelin, solo per citare i gruppi che non sono rientrati nella nostra cinquina. Tutti, a modo loro, hanno trattato d’amore.

Quali sono, però, le canzoni più memorabili di questo genere? Quelle che hanno lasciato un’impronta che dura ancora oggi, magari a vari decenni di distanza? Abbiamo scelto i cinque autori e le cinque canzoni che ci sembravano più rappresentative. Se voi avete altri suggerimenti, segnalateli nei commenti.


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Beatles – Something

Il pezzo più famoso di George Harrison

Partiamo da un classico, Something dei Beatles. Un classico per vari motivi. Nonostante sia stata una delle ultime canzoni prodotte dal gruppo di Liverpool – uscì nel 1969 all’interno di Abbey Road, il penultimo LP della band – scalò la vetta di molte classifiche. In America vendette 2 milioni di copie, piazzandosi in testa alla Hot 100 di Billboard, ma benissimo fece anche in Germania Ovest, Australia, Canada e molti altri paesi.

Il brano è uno dei pochi della discografia del quartetto a non essere firmato da John Lennon e Paul McCartney. Lo compose, infatti, George Harrison, ed è anzi probabilmente il suo brano più bello e più famoso. Il chitarrista raccontò di aver scritto il pezzo durante una pausa di lavorazione del White Album, usando inizialmente un verso di James Taylor come riempitivo per il testo.

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Molti hanno ipotizzato che la primaria fonte di ispirazione fosse la moglie, Pattie Boyd, ma Harrison ha dichiarato che al tempo non aveva in mente nessuno di particolare. La Boyd, invece, nella sua autobiografia ha confermato le voci. Cosa che la rende in un certo senso la protagonista della nostra cinquina, visto che all’ex modella è stata dedicata anche Wonderful Tonight, altra canzone che troveremo più avanti in questa nostra lista.

 

David Bowie – “Heroes”

Sotto il Muro di Berlino

Se Something è un classico della musica moderna, di sicuro non è da meno “Heroes”. Il pezzo di David Bowie è stato infatti usato, negli anni, in ogni salsa. Ha accompagnato spot televisivi e film, è stato usato per celebrare la grandezza del suo autore (anche se fu scritto a quattro mani con Brian Eno) ed è stato reinterpretato da decine di artisti, compresi i Blondie, i TV on the Radio, gli Oasis, Peter Gabriel e il nostro Mango.

Il pezzo, il cui titolo fu volutamente inserito tra virgolette per aggiungervi un pizzico d’ironia, fu scritto a Berlino e segnò l’uscita di Bowie da un periodo di profonda crisi. Nella città tedesca, all’epoca divisa dal Muro, il cantante inglese riuscì a ritrovare impegno e ispirazione e ad uscire da un brutto periodo di dipendenza dalle droghe. Il testo, infatti, celebra un amore contrastato, in una terra di confine in cui – come a Berlino – è presente un muro.

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Per lungo tempo Bowie affermò che i due protagonisti della canzone erano una coppia immaginaria. In anni più recenti, però, ha confermato la versione del produttore Tony Visconti, secondo il quale i due amanti erano lo stesso Visconti e la corista tedesca Antonia Maaß. La riluttanza di Bowie a spiegarlo era semplicemente data dal fatto che all’epoca Visconti era sposato (con la cantante gallese Mary Hopkin) e quella rappresentava una relazione extraconiugale. Una spiegazione poco romantica ma molto pratica.

 

Paul McCartney – Maybe I’m Amazed

Per Linda

Se c’è una band che da sola avrebbe potuto riempire tutte le posizioni di questa nostra cinquina, si tratta sicuramente dei Beatles. I quattro di Liverpool crearono, come abbiamo detto, la splendida Something, ma il loro repertorio amoroso era sconfinato. Da And I Love Her a In My Life, da Michelle a Yesterday, molte loro canzoni sono entrate nella storia del rock. E la maggioranza di esse è firmata da sir Paul McCartney.

Non deve quindi sorprendere che, anche quando il bassista mancino diede il via alla sua carriera solista, furono di nuovo i suoi pezzi d’amore a segnare la rotta. Anzi, già nel primo album post-separazione, McCartney, del 1970, ce n’era uno destinato ad entrare nella storia: Maybe I’m Amazed. La canzone era stata scritta qualche tempo prima ed era dedicata a Linda, la moglie, che aveva sostenuto Paul durante la difficile separazione dai Beatles.


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Non si trattava né del primo né dell’ultimo brano che McCartney scriveva per la compagna. Sono infatti famosi anche I Will, Two of Us, The Lovely Linda e My Love. Maybe I’m Amazed è però forse quello più riuscito, tanto è vero che lo stesso autore ha più volte detto che questo è il brano per cui amerebbe essere ricordato. Non a caso, la rivista Rolling Stone l’ha incluso nella sua lista delle 500 migliori canzoni di sempre, mentre vari autori l’hanno reinciso. Tra questi, meritano almeno una menzione Petula Clark, Joe Cocker e Billy Joel.

 

Eric Clapton – Wonderful Tonight

Pattie Boyd, la musa delle canzoni d’amore

Parlando di George Harrison abbiamo citato Pattie Boyd, sua prima moglie e fonte di ispirazione – almeno a suo dire – di Something. La donna, che ha oggi più di settant’anni, non è però stata sposata solo con l’ex Beatle, ma anche con Eric Clapton, che di Harrison era uno dei migliori amici. La sua avventurosa vita sentimentale è stata raccontata, qualche anno fa, dalla stessa ex-modella in un’autobiografia intitolata Wonderful Tonight.

E proprio Wonderful Tonight è la seconda canzone della nostra cinquina di cui la Boyd è in qualche modo responsabile, questa volta direttamente. La donna conobbe Harrison sul set di Tutti per uno e i due si sposarono due anni dopo. La svolta spirituale dei Beatles e del marito, però, la lasciò completamente indifferente e nel giro di qualche tempo cominciò a frequentarsi con Clapton, anche per vendicarsi dei tradimenti di George.

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Nel 1974 lasciò quindi Harrison per il chitarrista, che sposò. E che già le aveva dedicato Layla, ma che nel 1977 replicò con Wonderful Tonight. Un brano legato ancora una volta, in un certo senso, ai Beatles. Per stessa ammissione di Clapton, la canzone venne scritta infatti mentre la coppia si preparava per un party. Davanti ai frequenti cambi d’abito della moglie, Clapton avrebbe cercato di rassicurarla, dicendole che era comunque bellissima. Ebbene, il party in questione era la festa che Paul e Linda McCartney organizzavano ogni anno in memoria di Buddy Holly.

 

Peter Gabriel – In Your Eyes

Anni ’80 e commedie scolastiche

Lasciamo da parte i Beatles e i loro amici e facciamo un salto in avanti agli anni ’80. Sicuramente uno dei dischi più significativi di quel decennio, almeno sulla scena britannica, fu So di Peter Gabriel. Rilasciato nel 1986, ottenne un grande successo grazie alla sua commistione tra progressive e world music, tra pop sincopato e caro e vecchio rock’n’roll. Prodotto assieme a Daniel Lanois, che aveva già lavorato con Brian Eno e con gli U2, l’album ebbe una profonda influenza sulla musica del periodo e vendette molto bene.

A metà dell’album, dopo la ritmica di Sledgehammer e la collaborazione con Kate Bush in Don’t Give Up, arrivava un pezzo romantico, In Your Eyes. Il brano, che esibiva qualche coro in lingua africana di Youssou N’Dour, fu scelto come terzo singolo e scalò le classifiche in America. Inoltre vi collaborò anche il Jim Kerr che in quegli stessi anni spopolava con i Simple Minds.

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A favorire il successo della canzone fu anche il film Non per soldi… ma per amore. La commedia romantica, scritta e diretta da Cameron Crowe e uscita nel 1989, usava infatti il brano di Gabriel sia nella sua principale scena d’amore, sia nel trailer. Il film, interpretato da un giovane John Cusack e da Ione Skye, è considerato un classico delle commedie d’ambientazione scolastica e ha favorito anche il proliferare di cover. Tra le tante, ricordiamo le versioni di Lori McKenna, Sara Bareilles e di Matthew Morrison in Glee.

 

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