Cinque memorabili personaggi degli X-Men

Guida a cinque grandi personaggi degli X-Men

Ormai gli X-Men sono familiari a tutti. Dopo svariate pellicole cinematografiche – tra serie originale e spin-off –, i personaggi mutanti della Marvel sono infatti diventati ben noti anche al pubblico dei non appassionati di fumetti. Un pubblico così colpito dal successo di quelle pellicole da portare anzi ad identificare ormai Hugh Jackman con Wolverine, James Marsden con Ciclope e Famke Janssen con Jean Grey.

Se i film cominciano ad essere tanti, di più sono però i fumetti, che hanno visto celebrate le avventure del supergruppo fondato da Charles Xavier lungo cinquant’anni di carriera.

Gli X-Men furono infatti lanciati nel settembre del 1963 dalla Marvel e creati, come la stragrande maggioranza dei personaggi di quel periodo, da Stan Lee e Jack Kirby.


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I cinque membri fondatori – Scott Summers alias Ciclope, Jean Grey alias Marvel Girl, Hank McCoy alias la Bestia, Warren Worthington III alias Angelo e Bobby Drake alias Uomo Ghiaccio – non ebbero all’inizio una gran fortuna editoriale. Si videro infatti relegati ben presto al ruolo di cenerentole del parco testate della casa editrice.

Le cose però cambiarono a metà degli anni ’70, quando Len Wein e Dave Cockrum portarono a un profondo rinnovamento nella formazione. Crearono personaggi come Wolverine, Tempesta, Nightcrawler e Colosso, e lanciarono anche un ammodernamento delle tematiche delle storie che sarebbe stato rafforzato soprattutto da Chris Claremont.

Le grandi storie di Chris Claremont

Alle redini della serie dal 1975 al 1991, lo sceneggiatore introdusse altri nuovi personaggi e scrisse molte delle trame che hanno fatto da base ai film usciti al cinema (la saga di Fenice, Giorni di un futuro passato ed altre). In tutti questi anni, quindi, vari personaggi sono stati introdotti, molti se ne sono andati e poi sono più volte tornati. Qualcuno è perfino morto e poi risorto.

Ma quali sono quelli che hanno lasciato maggiormente il segno? Quelli più amati dal pubblico? Quelli più importanti ai fini narrativi? Abbiamo cercato di raggruppare tutte queste domande e darvi una risposta con questa lista di cinque memorabili personaggi degli X-Men, dalla loro creazione ad oggi.

 

1. Ciclope

Lo storico e sfortunato leader del supergruppo

L’X-Man storico, quello che è stato per più tempo in formazione e per il maggior numero di avventure ha guidato la squadra di Charles Xavier contro Magneto e tutti gli altri avversari del supergruppo è senza dubbio Ciclope. Ovvero Scott Summers.

Fatto comparire da Stan Lee e Jack Kirby già sul primo numero della prima testata mutante, Scott è stato per molto tempo l’unico ed indiscusso leader sul campo degli X-Men. In pratica, era la controparte da combattimento del professor Xavier, del quale si è comportato spesso come il pupillo.

Ciclope, il leader storico

Il personaggio è dotato di un potere tutto sommato meno sconvolgente di certi suoi compagni. Oltre alle capacità tattiche e di leadership, affinate tra l’altro nel corso degli anni, può infatti emettere un raggio di energia dagli occhi che riesce a canalizzare grazie a un apposito visore.

Ha però un carisma e una dirittura morale che ne fanno un personaggio di spicco all’interno del variegato panorama Marvel.

I problemi con le donne

Forse proprio a causa del suo carattere forte è anzi stato spesso messo alla prova dagli sceneggiatori, che non hanno esitato nel fargli passare le pene dell’inferno pur di far toccare nuove vette drammatiche alla serie.

Uno dei più sadici è stato, da questo punto di vista, proprio Chris Claremont, che gli ha fatto morire la compagna di una vita, Jean Grey, per due volte nel giro di pochi mesi.

Ma Claremont non si è accontentato. Dopo il lutto per Jean l’ha infatti fatto sposare con Madelyne Pryor, che si sarebbe rivelata un clone della stessa Jean e sarebbe poi passata “al lato oscuro”.

Infine, Jean è rinata e rimorta altre volte, lasciando sempre l’eroe con un profondo senso di colpa, non alleviato completamente neppure dalla relazione con Emma Frost, mutante dal passato e dai modi ambigui.

In tempi più recenti ha abbandonato l’aria “da bravo ragazzo” che tanto l’aveva reso antipatico ad una parte dei fan. Si è infatti scagliato contro il professor Xavier – che ha addirittura ucciso – e Capitan America e ha dimostrando un’autonomia di pensiero e di azione anche contro dei mostri sacri che mai gli si era visto esibire in precedenza.

 

2. Wolverine

Il lato rude e selvaggio degli X-Men

Per lungo tempo Ciclope è stato l’emblema della razionalità all’interno del gruppo, della tattica, del ragionamento e delle buone relazioni.

Da questo punto di vista – come ben sapeva Jean Grey, che era attratta sia dall’uno che dall’altro – la sua antitesi non era esterna al gruppo, ma interna allo stesso e si incarnava infatti in Wolverine. Che, per inciso, è il mutante più popolare di tutto l’universo Marvel.

Wolverine, forse il comprimario che ha avuto maggior successo come protagonista dei fumetti americani

Creato da Len Wein ed Herb Trimpe, fece il suo esordio sulle pagine di Hulk qualche mese prima di entrare negli X-Men. È un personaggio dal passato misterioso che è stato in parte rivelato nel corso degli anni in miniserie ed eventi speciali. Il suo vero nome è quello di James Howlett, anche se è noto a tutti come Logan.

Un X-Man canadese

Nato in Canada negli anni ’80 dell’Ottocento, ebbe un’infanzia difficile che lo spinse a scappare di casa assieme ad un’amica e ad iniziare a lavorare in miniera. Si rifugiò poi a lungo nei boschi dopo aver ucciso accidentalmente proprio l’amica Rose.

Reclutato sia durante la Prima che la Seconda guerra mondiale dall’esercito canadese, è stato riavvicinato, anni dopo, dal governo del suo paese, che l’ha sottoposto a un’operazione che definire invasiva è dir poco.

Gli è stato impiantato infatti uno scheletro di adamantio, indistruttibile lega metallica che ne ha ulteriormente potenziato le abilità. Prima disponeva “solo” del fattore rigenerante che lo rende quasi immortale e della presenza di artigli retrattili che gli escono dal dorso delle mani.

Da Alpha Flight agli X-Men

Dopo una breve permanenza nel supergruppo canadese Alpha Flight, entrò negli X-Men, reclutato dal professor X. Si distinse subito per la sua forza ma anche per il carattere selvaggio che ne rendeva ben difficile il lavoro di squadra e anche l’obbedire agli ordini del più pacato Summers.

Col tempo, comunque, ha imparato a temperare i propri istinti e ha ricevuto anche incarichi di leadership all’interno del team. Ha vissuto però anche molte avventure in solitaria ed entrando sporadicamente o a tempo pieno in altre formazioni Marvel, primi fra tutti gli Avengers.

Proprio assieme agli Avengers è incappato in un virus che ha inibito il suo potere rigenerante. Questo l’ha reso improvvisamente vulnerabile, fin quando non ha portato alla sua morte nel corso di una complicata missione. Oggi la sua eredità (in attesa di una sicura risurrezione) è portata avanti dal figlio Daken e dal suo clone femminile X-23.

 

3. Tempesta

La signora dei venti che è diventata una dea

Appartenente alla seconda ondata mutante di metà anni ’70 è anche Tempesta, alias Ororo Munroe. Il personaggio è rimarchevole per vari motivi.

In primis perché lei è stata la prima in grado di prendere in mano la guida del supergruppo dopo un momento di appannamento di Scott Summers. Ma, più in generale, perché è una delle donne più forti e interessanti dell’universo fumettistico americano.

Tempesta, supereroina mutante

Creata da Len Wein e Dave Cockrum, ha il potere di controllare gli eventi atmosferici e di volare facendosi trascinare dai venti. Cosa che l’ha resa fin da subito quasi più simile ad una dea – come finirà per diventare – che non ad una mutante tradizionale.


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Le sue origini risentono di una maggior attenzione che in quel periodo all’interno della Marvel si stava prestando al mercato internazionale e a quelle che allora venivano chiamate le minoranze etniche. Anche gli afroamericani compravano fumetti, e chiedevano di poter finalmente intaccare il predominio WASP nel mondo della fiction popolare.

Ladra al Cairo

Così si scelse di presentare Ororo come una ragazza africana di colore, figlia di una principessa kenyota e di un giornalista americano, ma vissuta per gran parte della sua vita in povertà.

Cresciuta infatti, dopo la morte di entrambi i genitori, come una piccola ladra al Cairo, fu reclutata da Xavier e si rivelò fin da subito un elemento fondamentale. Dalla sua aveva poteri che risultavano fondamentali nelle battaglie all’aperto (a cui faceva da contraltare qualche punto debole, come la claustrofobia) e una profonda umanità.

Amica di tutti ma spesso, negli anni al comando della squadra, sola (se si eccettua una travagliata relazione con Forge), in tempi recenti si è legata sentimentalmente a T’Challa, il re di Wakanda meglio noto come Pantera Nera.

I due si sono anche sposati e grazie a lui Tempesta ha ricevuto dal Dio Pantera l’elevazione al rango di divinità e il dono dell’immortalità.

 

4. Kitty Pryde

Il personaggio pensato per far immedesimare i lettori

Arriviamo, per concludere, a due creazioni dirette di Chris Claremont che hanno fatto la loro comparsa agli inizi degli anni ’80. Quello è stato infatti il periodo d’oro degli X-Men, visto che il loro mensile crebbe – per vendite ma anche per qualità e complessità delle trame – fino a diventare il più venduto e forse il più apprezzato d’America.

La prima che abbiamo scelto è Kitty Pryde, ragazza che nel corso del tempo ha assunto diversi nomi di battaglia (Sprite, Ariel, Shadowcat). Oggi è però nota principalmente col suo nome di battesimo, segno che il lato umano del personaggio ha in fondo la predominanza su quello da combattente.

Una tredicenne in scena

Apparsa per la prima volta nel gennaio del 1980, ideata dal già citato Chris Claremont e da John Byrne, era in origine una ragazzina di appena 13 anni sulla quale mettevano gli occhi sia gli X-Men che il temuto Club Infernale.

Entrata nella Scuola per Giovani Dotati di Xavier, ne divenne la mascotte, venendo usata da Claremont come il personaggio in cui incanalare il meccanismo di identificazione dei suoi lettori. Kitty era infatti un’adolescente simile a quelle reali degli anni ’80, con la passione per la musica, le cotte e i rapporti conflittuali con gli adulti.

Kitty Pryde, l'adolescente diventata donna

Fu proprio in quegli anni, anzi, che la ragazza instaurò il duraturo ma complicato rapporto con Colosso, il giovane mutante russo.

La relazione fu bloccata nei primi tempi dalla paura dell’editor-in-chief Jim Shooter che il rapporto tra una giovane adolescente e un ragazzo maggiorenne avrebbe potuto provocare scandalo in certi paesi, creando problemi alle vendite.

In molti gruppi mutanti

Cresciuta con il passare degli anni, ha imparato anche a controllare meglio i suoi poteri di intangibilità che le permettono di passare attraverso i muri e gli oggetti.

È entrata anche a far parte di vari gruppi mutanti paralleli all’orbita degli X-Men (tra cui i Nuovi Mutanti ed Excalibur), prima di tornare ad essere decisiva – al livello da salvare addirittura il mondo – all’interno della formazione principale.

 

5. Rogue

La mutante dal bacio che (quasi) uccide

Concludiamo con Rogue, un personaggio che rappresenta forse al massimo livello la capacità di Claremont e di tutti gli sceneggiatori che gli sono succeduti di mostrare come i poteri da mutante siano sì un vantaggio, ma anche una condanna.

Rogue – che nella sua carriera ha usato vari alter ego, come quelli di Anna Raven e Marie D’Ancanto – ha infatti la capacità di assorbire la forza e i superpoteri da qualsiasi persona o eroe finisca per toccare.

A causa di questo porta una tuta integrale che le copre anche le mani, in modo che nella vita di tutti i giorni non finisca per assorbire inavvertitamente la linfa vitale dei suoi amici. Questo le proibisce anche una pur vaghissima normalità visto che non può concedersi nessun contatto fisico senza ridurre in fin di vita il proprio partner.

Da avversaria ad alleata

Forse anche per questo, in origine si presentò agli X-Men come un’avversaria, nemica tra l’altro non solo del team di Xavier ma anche di Ms. Marvel.

A lei assorbì i poteri in modo permanente, diventando fortissima e acquisendo la capacità di volare, ma venendo anche tormentata a lungo dai ricordi della donna, che non riusciva più a distinguere dai propri.

La potente Rogue, da nemica ad alleata degli X-Men

Strappata alla pessima influenza della Confraternita dei Mutanti Malvagi e della sua madre adottiva Mystica, ha pian piano cominciato a trovare un maggior equilibrio.

Il merito va al supergruppo di Xavier, che dopo una iniziale titubanza le ha dato fiducia, ma anche al rapporto d’amore poi sfociato in matrimonio con Gambit, un altro mutante – tra l’altro originario come lei del sud degli Stati Uniti – dal passato losco e da un carattere inaffidabile, ma apparentemente redento.

 

E voi, quale personaggio degli X-Men preferite?

Ecco i cinque personaggi degli X-Men secondo noi più memorabili: vota il tuo preferito e poi leggi l'articolo per scoprire le loro storie.

 

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