
Ken Follett è uno degli scrittori di maggior successo degli ultimi trent’anni. Si stima che i suoi libri abbiano fino ad oggi venduto più di 150 milioni di copie, e numerosi sono anche i film che sono stati tratti dalle sue opere. D’altronde, il suo modo di raccontare non può non catturare il lettore. Le sue storie spaziano dal thriller al romanzo storico, dal giallo alla storia di spionaggio, con racconti in cui la tensione ha un ruolo fondamentale.
Dopo gli esordi nel campo del giornalismo, la sua carriera letteraria è cominciata alla metà degli anni ’70, con i primi romanzi scritti per diletto e pubblicati sotto pseudonimo. Il successo inaspettato di La cruna dell’ago, libro del 1978, gli aprì le porte della grande editoria. Da quel momento in poi, ogni suo lavoro è diventato un best-seller, e Follett ha anche creato delle vere e proprie saghe. L’ultima di queste, la Century Trilogy, ha visto uscire i suoi ultimi tre libri, che ripercorrono in un certo senso la storia del Novecento. Ora, a quarant’anni dall’esordio e dopo la pubblicazione di più di trenta romanzi, vale allora forse la pena di provare a tirare le somme. Ecco quindi i migliori libri di Ken Follett, secondo noi.
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Indice
La cruna dell’ago
Una spia nazista infiltrata in Gran Bretagna
Seguendo l’ordine cronologico di pubblicazione, non si può non partire da La cruna dell’ago, il libro che ha dato il primo grande successo a Follett. Basti pensare che oggi, a quasi quarant’anni dalla prima pubblicazione, il romanzo è nella lista dei 100 libri più venduti di tutti i tempi, forte di un poderoso successo internazionale. E che è stato portato al cinema due volte, la prima con Donald Sutherland nel ruolo del protagonista nel 1981; la seconda addirittura a Bollywood nel 2006.
La storia è ambientata durante la Seconda guerra mondiale. Il protagonista è un personaggio negativo, la spia tedesca soprannominata Die Nadel, cioè l’Ago. Questi si è infiltrato in Gran Bretagna con lo scopo di scoprire i piani degli alleati per l’invasione della Francia. Al tempo, infatti, si riteneva probabile che gli angloamericani sarebbero sbarcati a Calais e non in Normandia, ma ai nazisti serviva una conferma per poter concentrare al meglio le loro forze difensive. Tra varie peripezie, Die Nadel riesce a scoprire i piani alleati e a giungere all’appuntamento con un U-Boot tedesco ad Aberdeen, ma qui finisce vittima di una tempesta e si rifugia su una piccola isola, dove dovrà confrontarsi con gli abitanti.
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I pilastri della Terra
Viaggio nell’Inghilterra medievale
I pilastri della Terra, il secondo long-seller di Ken Follett, uscì più o meno dieci anno dopo La cruna dell’ago, nel 1989. E lo stile era completamente diverso. La storia che lo scrittore gallese decise di raccontare, infatti, non aveva più niente a che fare con lo spionaggio, ma si spostava nel Medioevo. La narrazione infatti si dipanava lungo il XII secolo, un periodo molto importante per l’evoluzione della società inglese, col conflitto tra nobiltà feudale e nuova classe mercantile. A far da sfondo al tutto, la costruzione della Cattedrale di Kingsbridge, città immaginaria del Wiltshire.
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Capace di vendere ben 14 milioni di copie in tutto il mondo, 1,3 delle quali nella sola Italia, il libro presentava la sorte di vari personaggi, di estrazione sia plebea che nobiliare. Tra tutti spiccavano Tom il costruttore, una via di mezzo tra un architetto e un muratore che veniva per primo coinvolto nella costruzione della cattedrale, e poi il suo figliastro Jack Jackson. Il lungo libro è stato tra l’altro portato sul piccolo schermo grazie a una miniserie prodotta da Ridley Scott e vista anche in Italia. Inoltre nel 2007 Follett ha scritto un seguito, intitolato Mondo senza fine e ambientato circa 200 anni dopo le vicende de I pilastri della Terra. Pare, infine, che stando alle dichiarazioni dello scrittore un terzo volume della saga sia in lavorazione.
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Mondo senza fine
Il bel seguito de I pilastri della Terra
Come detto, Mondo senza fine è il secondo capitolo della trilogia cominciata con I pilastri della Terra. E se è vero che nelle nostre cinquine di solito cerchiamo di variare gli argomenti, è anche innegabile che pure questo libro uscito nel 2007 non può non rientrare in una lista dei migliori lavori di Ken Follett. Nonostante sia cresciuto come uno scrittore di thriller, è infatti proprio nel romanzo storico – soprattutto se arioso e articolato – che lo scrittore britannico riesce a dare il meglio di sé, con trame coinvolgenti e appassionanti.
Il suo obiettivo, d’altronde, è proprio quello di catturare il lettore, pur all’interno di un quadro storico coerente. In Mondo senza fine, infatti, non trovate un libro alla Umberto Eco, in cui la storia con la “s” maiuscola prende il sopravvento sulle storie, in cui la ricostruzione accademica rischia in qualche momento di soffocare la trama. In Follett quello che conta di più è invece l’avventura, l’emozione, la passione. In una parola, la narrazione. Qui, non a caso, non mancano alcune piccole incongruenze storiche, ma gli eventi del Trecento fanno da sfondo alle vicende umane di Merthin, Caris, Gwenda e di tutti gli altri protagonisti del romanzo. Anche da questo libro è stata tratta, infine, una miniserie prodotta ancora da Ridley Scott.
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La caduta dei giganti
Il primo capitolo della trilogia sul Novecento
Concludiamo dando spazio ad altri due volumi che appartengono a una trilogia. A partire dal 2010, infatti, Follett ha dato il via a una saga di tre romanzi con cui, come abbiamo anticipato, voleva ripercorrere i principali eventi del Novecento. Il primo volume di questa nuova saga da poco conclusa è stato La caduta dei giganti, che ha convinto molti dei lettori storici del narratore gallese.
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In questo romanzo vengono presentati i principali protagonisti della saga, e si seguono le vicende che vanno dal 1911 al 1928. Al centro della storia ci sono cinque famiglie di diversa nazionalità: gli americani Dewar, i tedeschi von Ulrich, i russi Peskov, gli inglesi Fitzherbert e i gallesi Williams. I membri di queste famiglie, di estrazione sociale molto diversa, vedono le rispettive vicende intrecciarsi tra loro e con i grandi eventi della storia. Dall’incoronazione di Giorgio V allo scoppio della Prima guerra mondiale, dalla Rivoluzione bolscevica alla lotta delle suffragette, tutti i principali eventi storici dell’epoca finiscono per segnare le vite dei protagonisti. E aprono la storia alle vicende successive, narrate in L’inverno del mondo.
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L’inverno del mondo
Le famiglie di Ken Follett tra nazismo e guerra
Come anticipato, il secondo libro della saga legata alla storia contemporanea è uscito nel 2012, col titolo di L’inverno del mondo. Un titolo che ben fotografa la situazione, visto che il romanzo è ambientato tra il 1933 e il 1949, cioè tra l’avvento al potere di Hitler e l’inizio della Guerra fredda. Le famiglie sono ancora quelle del primo volume, anche se evolute dal passare degli anni. I minatori gallesi si sono uniti ai Leckwith, famiglia di politici laburisti. I Fitzherbert maturano simpatie fasciste. I Dewar si posizionano invece saldamente nell’ambito del Partito Democratico americano. I Peskov si sviluppano in due tronconi, uno russo e l’altro americano. I von Ulrich si dividono tra simpatizzanti della socialdemocrazia e del nazismo.
Tra storie d’amore, tradimenti, colpi di scena e l’influenza della storia, le vita dei protagonisti passano attraverso diversi eventi. Prima ci si concentra sugli anni del nazismo in Germania. Poi sulla Guerra civile spagnola e sulla Seconda guerra mondiale, vissuta dall’ottica degli inglesi, dei russi e degli americani (oltre che, ovviamente, dei tedeschi). Infine si aprono le porte al volume successivo con il conseguimento da parte dei russi della bomba atomica.
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