Cinque morti divertenti al cinema

Indiana Jones, ovvero la pistola contro la spada in una delle morti più divertenti della storia del cinema

Ecco quelle che secondo noi sono le cinque morti più divertenti al cinema: vota la tua preferita e poi leggi l'articolo per scoprire tutti i particolari.

 
Martin Heidegger sosteneva che la morte è la possibilità più certa e propria dell’essere umano, l’unica cosa che può caratterizzarne l’autenticità dell’esistenza. Detta in altri termini, è solo davanti alla morte, ineludibile, che l’uomo si confronta con se stesso.

E questo dogma di tutta la filosofia esistenzialista ha, ben prima di Heidegger, influenzato le arti e le varie forme d’intrattenimento. Proprio sul confronto tra l’uomo e l’annullamento di sé, infatti, scrittori e drammaturghi hanno sempre costruito trame, confronti, epifanie.

Esorcizzare la morte

Anche il cinema non è certamente stato da meno, ma esiste un filone – minoritario ma comunque importante – che ha cercato di esorcizzarla, questa morte, facendo assumere toni comici e grotteschi all’«atto finale» dell’esistenza. Film, insomma, dove la morte non è trattata come un momento drammatico, ma, con la leggerezza e la cattiveria tipici dello humour nero, un’occasione per rilasciare le tensioni e godersi una sonora risata.

Gli esempi di questo genere sono decine, se non centinaia. Ne abbiamo scelti cinque, tratti da film di grande successo e che probabilmente avete già visto. Esempi che nello spazio di pochi secondi riescono a stemperare la tensione.


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I predatori dell’arca perduta

La pistola contro la spada

Indiana Jones è uno dei personaggi più emblematici e di successo degli anni ’80 e forse di tutta la storia del cinema. Basti dire che è stato creato da George Lucas (che gli diede il nome del proprio cane, come suggerito nel terzo capitolo della saga), sceneggiato da Lawrence Kasdan, diretto da Steven Spielberg e interpretato da Harrison Ford.

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La saga raggiunse già in questo primo capitolo vette inaspettate per il cinema d’azione e d’avventura. E soprattutto lanciò un genere che è ancora ben presente anche nei nostri palinsesti televisivi, con documentari più o meno attendibili che indagano sui misteri della storia. La scena in questione è forse una delle più celebri dell’intero film. Indiana sta cercando la partner Marion Ravenwood e viene minacciato da uno spadaccino arabo, abile con la sciabola. Ecco come gli risponde.

Indiana Jones, ovvero la pistola contro la spada in una delle morti più divertenti della storia del cinema

 

Grosso guaio a Chinatown

La vergogna che fa esplodere

Grosso flop commerciale ma pellicola di culto a posteriori, Grosso guaio a Chinatown è il quarto film diretto da John Carpenter con Kurt Russell come protagonista. I due avevano infatti già lavorato insieme nel TV-movie Elvis – Il re del rock, in 1997: Fuga da New York e in La cosa.

La coppia era quindi ben collaudata e aveva ottenuto un clamoroso successo col personaggio di Jena Plissken, un antieroe che si muoveva in un futuro distopico. Qui però realizzò un omaggio ai film orientali – prima che divenissero di moda – che sulle prime sembrò solo una grottesca parodia.

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La scena che presentiamo sotto è tratta dal finale della pellicola, quando il pericoloso Tuono, disonorato dal non essere riuscito a proteggere il proprio padrone, si gonfia ed esplode. Il tutto in una sequenza quasi trash che diventa, proprio per questo, memorabile.

Grosso guaio a Chinatown, col cattivo di turno pronto ad esplodere

 

La storia fantastica

Una divertente morte a colpi d’ingegno

Ancora di una parodia cult degli anni ’80 dobbiamo parlare con La storia fantastica (in originale The Princess Bride). La pellicola è datata 1987 ed è diretta dal Rob Reiner, regista che l’anno prima aveva girato Stand by Me e due anni dopo avrebbe firmato la regia di Harry ti presento Sally.

Il film racconta una favola in cui due innamorati, la principessa del titolo originale e il coraggioso Westley, vengono divisi dal destino. Il legame tra i due è però così forte da permettere all’uomo di tornare, all’inizio sotto mentite spoglie, a riprendersi l’amata.


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La scena che presentiamo è una delle più divertenti. Il perfido Vizzini, che si vanta d’essere siciliano e quindi di saperla lunga sulla morte, viene sfidato da Westley ad indovinare in quale delle coppe c’è il veleno. Fa quindi una serie di ragionamenti. Pensa che un uomo intelligente avrebbe messo il veleno nel proprio bicchiere, perché il suo avversario avrebbe finito per non fidarsi e scambiarli. Tuttavia, un uomo intelligente avrebbe previsto anche tale ragionamento. Inoltre, il veleno proviene dall’Australia, terra nota per essere popolata da criminali di cui non ci si può fidare.

Alla fine, Vizzini induce con uno stratagemma l’avversario a voltarsi e scambia i bicchieri. Poi beve, sicuro di aver fatto la scelta giusta, ma muore. Subito dopo Westley spiega che entrambi i bicchieri erano avvelenati, ma lui ha passato anni a sviluppare un’immunità a quel tipo di veleno.

Vizzini durante i suoi ragionamenti in La storia fantastica

 

Out of Sight

Attenzione allo scalino

Tratto da un romanzo del da poco scomparso Elmore Leonard, Out of sight è il primo capitolo della lunga e proficua collaborazione tra Steven Soderbergh e George Clooney. Clooney che proprio in quegli anni si stava ritagliando sempre più spazio al cinema dopo aver lavorato a lungo in TV.

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Il personaggio interpretato da Clooney è il rapinatore Jack Foley. Rapinatore che ha anche una complicata relazione con Karen Sisco, ovvero Jennifer Lopez, sceriffo federale. La scena che abbiamo scelto si svolge proprio durante una delle rapine di Foley.

L'incidente sulle scale di Out of Sight

 

Zoolander

Benzina e fuoco non sono una buona accoppiata

Finora abbiamo presentato una serie di film d’avventura, a volte velata di tensione, a volte di commedia, in cui la comicità della scena di morte è data dal contrasto col resto della pellicola. In Zoolander, invece, il tono è completamente diverso.

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Scritta e diretta da Ben Stiller, è infatti una delle più celebri commedie demenziali dello scorso decennio. La scena che quindi rientra in cinquina è uno degli esempi di esagerazione grottesca che pervadono tutto il film. L’antefatto: Derek Zoolander è un celebre modello che però risente della rivalità dell’astro nascente Hansel. Per consolarlo i suoi coinquilini lo portano da Starbucks, decidendo di fermarsi anche a far benzina. Sulle note degli Wham! i quattro cominciano a scherzare prima con l’acqua e poi con la benzina. Fino a che a uno dei ragazzi non viene in mente di accendersi una sigaretta.

Ben Stiller davanti all'esplosione della stazione di benzina in Zoolander

 

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