Cinque ottimi attori di Breaking Bad (e cosa stanno facendo ora)

Alla scoperta dei più importanti attori che hanno lavorato in Breaking Bad

Ecco cinque grandi attori che hanno lavorato in Breaking Bad: vota il tuo preferito.

 
Ci sono serie TV che segnano un’epoca. Che ridefiniscono in maniera così chiara lo stile della narrazione televisiva che si potrebbe in un certo senso considerarle degli spartiacque. C’è una fiction TV prima e dopo I Simpson. Ce n’è una prima e dopo I Soprano. Un’altra prima e dopo Lost. E forse, la rivoluzione più recente è quella che è stata compiuta da Breaking Bad, bella serie conclusa qualche anno fa e trasmessa, in origine, da AMC.

Per chi non lo conoscesse, lo show racconta la vita di un professore di chimica. A Walter White, infatti, viene in principio diagnosticato un cancro ai polmoni. Per sopperire alle future necessità della famiglia, decide, tramite un ex studente, di mettersi a produrre metanfetamina. Solo che la droga che crea è troppo buona e che il suo tumore sembra andare in remissione. Tutto questo di fatto lo trasforma in un boss del crimine, protetto dallo pseudonimo di Heisenberg.

Tanti premi, soprattutto agli attori

La serie è stata trasmessa per cinque stagioni, ottenendo decine di premi. Tra i più importanti vale la pena segnalare i 12 Emmy Awards e i 2 Golden Globe, assegnati sia alla serie in sé che ai suoi attori. Ed in effetti uno dei punti di forza più rilevanti di Breaking Bad, che l’ha trasformato in un vero e proprio fenomeno di culto, è proprio la straordinaria recitazione dei suoi interpreti.

A distanza di qualche anno dalla conclusione, ci pare quindi giusto e utile ricapitolare le carriere di quegli attori. All’epoca del lancio erano tutti dei perfetti sconosciuti, ma oggi sono star di primo livello. A partire dal protagonista assoluto, il bravissimo Bryan Cranston.


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Bryan Cranston

Una gavetta interminabile

Walter White, il protagonista assoluto di Breaking Bad interpretato da Bryan CranstonClasse 1956, figlio di attori, al momento del lancio di Breaking Bad Bryan Cranston non era certo un novellino. Aveva già 52 anni e da più di 25 lavorava nel settore. Fino ad allora, però, non aveva ancora avuto una occasione importante. Era, anzi, ritenuto un buon caratterista, ma nulla più. Eppure la serie lo ha consacrato come uno degli interpreti più talentuosi della TV e del cinema americani, capace di trasformazioni impensabili fino a qualche anno prima.

L’esordio di Cranston risale all’inizio degli anni ’80, quando cominciò a comparire in varie serie TV come Chips o Quando si ama. Il primo ruolo importante arrivò a metà di quel decennio, con una parte nella soap opera Una vita da vivere, vista in quel periodo anche in Italia sulle reti Mediaset. Questo gli aprì le porte del cinema (come con Donne amazzoni sulla Luna di Joe Dante). Ma ben presto arrivarono anche serie TV più importanti. In quel periodo comparve, sempre per episodi singoli, ad esempio in La signora in giallo, Baywatch, Walker Texas Ranger e Seinfeld.

La svolta con Malcolm

Continuavano però a mancare le occasioni importanti. Anche se venne coinvolto in alcune mega-produzioni hollywoodiane come Salvate il soldato Ryan, Cranston rimaneva un caratterista o poco più. Dopo tanta gavetta, nel 2000 fu ingaggiato per interpretare il padre del protagonista nella serie Malcolm della Fox. Il ruolo gli consentì di farsi conoscere dal grande pubblico. D’altronde, quel padre sempliciotto e ingenuo dava notevoli spunti comici che lui seppe sfruttare egregiamente.

Un personaggio almeno all’apparenza semplice e inetto era anche quello di Walter White, il protagonista appunto di Breaking Bad, che gli ha cambiato la carriera. Già durante la trasmissione dello show ha recitato in Total Recall e Argo, ma negli ultimi anni lo si è visto pure in pellicole come Godzilla e Proprio lui?. Vive a Los Angeles, è sposato con Robin Dearden e ha una figlia.

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Aaron Paul

Il passato e il futuro di Jesse

Jesse Pinkman, interpretato da Aaron PaulSe Bryan Cranston era indubbiamente il mattatore di Breaking Bad, la sua validissima spalla è stato fin dall’inizio Aaron Paul. Nato nel 1979 in Idaho, l’attore si chiama in realtà Aaron Sturtevant, mentre Paul è solo il suo secondo nome. La particolarità del suo cognome, piuttosto difficile da scrivere, l’ha portato fin dall’inizio della carriera ad assumere un nome d’arte che semplificasse le cose. Eppure anche per lui gli esordi non sono stati semplici, conditi da tanta gavetta, soprattutto in TV.

Il primo lavoro degno di nota è datato 1998, con la partecipazione a un film per la TV. Dall’anno dopo, comunque, cominciò a comparire in diverse serie, sempre con ruoli estemporanei e di breve durata: nel 1999 fu la volta di un Beverly Hills 90210 e di un Melrose Place quasi alla fine delle loro rispettive corse, nel 2001 toccò a X-Files e Giudice Amy. In quegli anni cominciò pure ad ottenere piccole parti sul grande schermo, con apparizioni in K-PAX – Da un altro mondo e Mission: Impossible III.

Emmy e Golden Globe

Nei primi anni 2000 il suo curriculum si è ingrossato. Nel 2002 è comparso in NYPD e C.S.I., l’anno dopo in E.R. e C.S.I.: Miami, nel 2005 in Veronica Mars e Criminal Minds. Con Breaking Bad gli offrirono il suo primo ruolo da protagonista, e lui seppe ripagare la fiducia: per l’interpretazione di Jesse Pinkman ha ottenuto tre Emmy e una nomination ai Golden Globe.

Dopo la chiusura di Breaking Bad ha recitato in una serie di film come Non buttiamoci giù, Padri e figlie e Il diritto di uccidere. È però ancora sul piccolo schermo che ha ottenuto le soddisfazioni maggiori. Oltre a doppiare il cartone animato BoJack Horseman, dal 2016 è infatti protagonista di una nuova serie, The Path, portata in Italia dal servizio Amazon Video.

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Bob Odenkirk

Il protagonista di Better Call Saul

Bob Odenkirk interpreta Saul Goodman, personaggio di Breaking Bad che è anche diventato protagonista di uno spin-offOltre ai due protagonisti, Breaking Bad era una serie che sapeva dare spazio anche a vari personaggi secondari, spesso caratterizzati benissimo. E in questi ruoli sono comparsi attori che, come Cranston e Paul, non avevano alle spalle grandi successi, ma che proprio lo show di AMC ha aiutato a lanciare definitivamente. Uno di questi è Bob Odenkirk, l’interprete di Saul Goodman.

Odenkirk è nato nel 1962 in Illinois e fin da ragazzo ha cercato di perseguire la strada della comicità. Nel 1987, dopo un po’ d’esperienza maturata alla radio dell’università, fu assunto dal Saturday Night Live, non come attore ma come scrittore. Faceva parte infatti del team di autori che preparava gli sketch insieme ai comici ma non compariva praticamente mai in video. Un destino simile a quello che gli toccò per praticamente tutti gli anni ’90, con programmi come il Ben Stiller Show (dove in realtà in video qualche volta comparve) e Tenacious D.


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Un po’ alla volta cominciò a ritagliarsi qualche piccolo spazio anche come attore, comparendo ad esempio nel Larry Sanders Show, in Seinfeld, in Tutti amano Raymond e in Curb Your Enthusiasm. Oltre a continuare a scrivere sketch per altri e a creare spettacoli teatrali, nei primi anni Duemila tentò pure la strada della regia, dirigendo tra gli altri Let’s Go to Prison – Un principiante in prigione e I fratelli Solomon. Purtroppo, però, molti dei suoi lavori furono apprezzati dalla critica ma si rivelarono dei flop commerciali.

Tutto è però cambiato con l’ingresso nel cast di Breaking Bad, che gli ha permesso di farsi notare e di diventare popolare, anche perché il suo personaggio è memorabile. Saul Goodman è infatti un avvocato che in realtà si chiama Jimmy McGill, ma che ha cambiato nome sia per sfruttare un gioco di parole promozionale, sia perché è convinto che un avvocato ebreo metta più a loro agio i clienti. Un personaggio talmente interessante che i produttori hanno deciso di dedicargli uno spin-off, Better Call Saul, che racconta le imprese dell’avvocato prima di Breaking Bad.

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Anna Gunn

Due Emmy, ed ora il cinema

Anna Gunn in Breaking BadIn un cast in cui gli uomini hanno sicuramente la maggior parte degli spazi, per una donna è difficile farsi notare. Soprattutto se quegli uomini sono degli attori particolarmente dotati. Anna Gunn, però, è riuscita comunque nell’impresa, ritagliandosi all’interno di Breaking Bad un ruolo importante e guadagnandosi l’attenzione della critica.

Nata a Santa Fe nel 1968, ha cominciato a lavorare come attrice nei primi anni ’90. Anche per lei, i primi incarichi sono stati perlopiù televisivi, con brevi ruoli in serie come In viaggio nel tempo, Seinfeld, NYPD, Chicago Hope e E.R.. La prima occasione importante della sua carriera è arrivata a cavallo tra gli anni ’90 e ’00, quando ha ottenuto un ruolo ricorrente in The Practice, serie legale della ABC.

La partecipazione a Deadwood

Conclusa quell’esperienza ha ricominciato a girovagare tra vari show, comparendo in molti telefilm e in qualche film per la TV. Nel 2004 è poi arrivato il secondo ruolo importante, quello di Martha Bullock nella serie western Deadwood della HBO; una serie pluripremiata, che le ha consentito di guadagnare un certo status. Breaking Bad ha poi confermato il suo talento, portandola a due Emmy come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.

Dopo la chiusura del serial è stata attiva soprattutto al cinema. Il suo lavoro più importante è finora il film Sully, diretto da Clint Eastwood e interpretato, nel ruolo del protagonista, da Tom Hanks. Dedicato all’impresa di Chesley “Sully” Sullenberger, il film racconta la storia vera del pilota che riuscì in un quasi impossibile ammaraggio sul fiume Hudson a New York. Nella pellicola Anna Gunn interpreta il personaggio di Elizabeth Davis, una delle persone incaricate di interrogare Sully dopo l’ammaraggio, per verificare che abbia seguito le procedure.

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Giancarlo Esposito

L’italoamericano star del cinema

Gus Fring, uno dei personaggi più importanti di Breaking Bad interpretato da Giancarlo EspositoConcludiamo con un attore che è un veterano nel settore, e che tra l’altro ha alle sue spalle una storia molto particolare. Perché non è certo comune trovare una persona che si chiama Giancarlo Esposito, tipico cognome del sud Italia, e che ha però la pelle nera. Soprattutto se ha quasi 60 anni. E ancor più raro è trovarne uno che, con queste caratteristiche, sia nato a Copenaghen. Ma la storia anche personale di Esposito è ricca di fatti curiosi, che vale la pena raccontare.

Il padre di Giancarlo si chiamava Giovanni ed era un carpentiere napoletano che spesso lavorava nei teatri. La madre, Elizabeth Foster, era invece una cantante dell’Alabama. I due ebbero Giancarlo in Danimarca nel 1958 e lo crebbero in Europa per qualche anno; poi si trasferirono in America, a Manhattan, dove il futuro attore poté studiare. Già dal 1966, però, iniziò a comparire a teatro, facendo il suo debutto a Broadway per interpretare parti da bambino in varie rappresentazioni.

I film con Spike Lee

Al cinema ha debuttato nel 1979 in Running, film che aveva Michael Douglas come protagonista. Dopo vari ruoli minori, a metà anni ’80 si fece notare per la partecipazione ad alcuni episodi di Miami Vice. La svolta però arrivò nel 1988, quando Spike Lee lo scelse per prestare il volto al coprotagonista di Aule turbolente, il suo secondo vero lungometraggio. Si trattava addirittura di un musical, in cui Esposito recitava al fianco di un giovane Laurence Fishburne.

Comparve poi in altri film di Spike Lee (Fa’ la cosa giusta, Mo’ Better Blues e Malcolm X), ma anche in pellicole di altri grandi registi come Abel Ferrara (King of New York), Jim Jarmusch (Taxisti di notte), Bryan Singer (I soliti sospetti), Michael Mann (Alì). In TV è stato nel cast di Svitati in divisa e Homicide prima di approdare a Breaking Bad. Dopo questa serie è stato tra i protagonisti degli show C’era una volta, Revolution e The Get Down.

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