Cinque ottimi giochi di Super Mario realizzati dalla Nintendo

Super Mario e suo fratello Luigi, protagonisti di alcuni dei più celebri giochi della Nintendo

 
Tra tutti i personaggi dei videogiochi, quello forse più celebre nel mondo è Mario, il protagonista di decine di titoli prodotti dalla Nintendo dai primi anni ’80 ad oggi. Idraulico di origini italiane dal cappello rosso, la salopette blu e l’inconfondibile paio di baffi, Mario fece il suo esordio nel 1981 nella versione arcade di Donkey Kong. Lì aveva ancora il semplice nome di Jumpman, che ne evidenziava la prima e, dal punto di vista del gameplay, più importante caratteristica, cioè la capacità di saltare.

Il gioco che ha lanciato le console casalinghe

Due anni dopo fu la volta di Mario Bros., dove compariva anche il fratello Luigi. Il titolo però che lo rese popolare in tutto il globo – vendendo addirittura 40 milioni di copie nel mondo – è Super Mario Bros., realizzato per NES e in assoluto il gioco che più di tutti ha contribuito a lanciare il mercato delle console casalinghe.

Al momento, i giochi che vedono Mario protagonista sono circa un centinaio e spaziano tra vari generi. Si va dal platform classico allo sport, dai giochi di ruolo agli educativi. Ma quali sono i cinque che più hanno segnato questi ultimi trent’anni? Cerchiamo di dare una nostra risposta.

 

Super Mario Bros. 3

Per Nintendo Entertainment System (1988)

Per NES, la prima e celeberrima console casalinga prodotta dalla Nintendo, furono sviluppati tre capitoli della serie principale dedicata a Mario, se si escludono i giochi creati prima in versione arcade e qualche titolo parallelo, come Golf o Dr. Mario. Ovvero Super Mario Bros., Super Mario Bros. 2 e Super Mario Bros. 3.

Il primo fu quello di maggior successo, anche perché venduto in bundle con la console. Il secondo fu un mezzo pasticcio della Nintendo, che fece uscire due sequel per mercati diversi (più difficile per quello giapponese, più semplice per quello occidentale). Il terzo fu il gioco che confermò la popolarità del personaggio e che anzi probabilmente diede una scossa alla creatività della serie.


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Pubblicato in Giappone nel 1988 ma arrivato in Europa solo nel 1991, il titolo si caratterizzava rispetto ai predecessori per la presenza di un maggior numero di power-up, cioè potenziamenti che consentivano di volta in volta a Mario di volare, lanciare oggetti, trasformarsi in una rana per nuotare meglio o in una statua per essere ignorato dagli avversari.

Contro i figli di Bowser

Sul versante nemici facevano il loro ingresso i Bowserotti, i sette figli di Bowser, mentre era possibile giocatore in modalità multigiocatore solo alternandosi nei vari livelli, fatta eccezione per alcuni momenti speciali in cui Mario e Luigi si affrontavano l’uno contro l’altro.

Visto il grande successo ottenuto, nel corso degli anni il gioco è stato rilanciato e adattato alle nuove console. È così uscito per Super Nintendo (e poi per Wii) nella compilation Super Mario All-Stars e per Game Boy Advance nel remake Super Mario Advance 4. È inoltre oggi possibile scaricarlo e giocarci su Wii, Wii U e Nintendo 3DS tramite il sistema Virtual Console di Nintendo.

 

Super Mario World

Per Super Nintendo (1990)

Nel 1990 Nintendo lanciò in Giappone (e due anni dopo in Europa) la sua nuova console a 16 bit, destinata a confermare e rilanciare il successo del NES. L’obiettivo principale era contrastare l’avanzata di SEGA, che col Mega Drive stava rapidamente erodendo quote di mercato ai concorrenti.

Il successo fu netto, grazie soprattutto al traino del nuovo capitolo della saga di Mario, ribattezzato Super Mario World, a segnare il cambio di rotta e di prospettive. Il gioco infatti sfruttava la potenza della nuova console, soprattutto in termini di grafica, riuscendo anche a creare effetti di trasparenza. Si impose all’attenzione della critica come il miglior gioco prodotto fino ad allora (e secondo alcuni, ancora insuperato) nella serie.

Da ricordare, in questo nuovo capitolo, l’introduzione del dinosauro Yoshi che, cavalcato, costituiva un ulteriore potenziamento delle abilità del protagonista e sarebbe diventato un elemento imprescindibile anche dei capitoli successivi. Inoltre, da questo gioco e dal precedente Super Mario Bros. 3 l’americana NBC provò a trarre una serie a cartoni animati di scarso successo.

Anche questa cartuccia è stata riedita e adattata per varie piattaforme. Si segnalano quella per Game Boy Advance (Super Mario Advance 2) e quella per Virtual Console, che permette di giocarci sia sulla Wii che sul GamePad della Wii U. Dal 2016 è inoltre disponibile, tramite il medesimo sistema, pure su New Nintendo 3DS.

 

Super Mario 64

Per Nintendo 64 (1996)

Gli anni ’90 furono ricchi di innovazioni, di sfide, di cambiamenti nel mondo videoludico. Nel 1994 venne lanciata la prima PlayStation, a cui la SEGA rispose col Saturn, entrambe console di quinta generazione a 32 bit. Nintendo, sulle prime, non ebbe fretta. Aveva il dominio del mercato sia per quanto riguardava le piattaforme casalinghe che quelle portatili e poteva permettersi di aspettare le mosse degli avversari.

Mentre la console di Sega vendette benino senza scalfire più di tanto le quote della concorrente, quella prodotta da Sony però riscosse un ottimo successo. Questo impose ai creatori di Mario di gettarsi nella mischia. Nel 1996 in Giappone e l’anno successivo in Europa uscì quindi il Nintendo 64, addirittura a 64 bit, che comunque – forse anche per il ritardo maturato – non riuscì a frenare l’ascesa della PlayStation.


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Il titolo di lancio, ad ogni modo, era Super Mario 64, considerato da buona parte della critica uno dei migliori videogiochi di sempre. Fu infatti il primo a portare compiutamente il genere platform sulle tre dimensioni, con Mario che quasi in ogni livello poteva esplorare liberamente il mondo in cui si trovava, spostandosi lungo larghezza, altezza e profondità. Anche questo titolo si può ancora giocare su Wii tramite il sistema Virtual Console o nella versione per Nintendo DS.

 

Paper Mario

Per Nintendo 64 (2000)

Finora abbiamo visto solo giochi platform più o meno innovativi, che indubbiamente costituiscono il genere di riferimento per la saga dell’idraulico Mario. Come detto in apertura, però, il personaggio baffuto è stato usato come testimonial e protagonista anche di giochi ben diversi, che toccano vari generi.

Uno di questi è il role playing game, o gioco di ruolo, genere che come è facile intuire si ispira ai giochi di ruolo “analogici”, su carta, cercando di trasferirne le peculiarità sullo schermo. Mario esordì in questo campo già nel 1996 con l’apprezzato Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars, titolo di ottimo successo per SNES. Nintendo però si dimenticò di venderlo in Europa, distribuendolo solo in Giappone e Nord America e non producendo quindi la versione PAL (anche se oggi, sempre tramite la Virtual Console, è possibile giocarci).

In Italia si dovette quindi aspettare fino al 2001, quando, sempre su Nintendo 64, sbarcò Paper Mario, presentato l’anno prima in Giappone. Si trattava di un gioco che univa alcune caratteristiche tipiche dei giochi di ruolo (i partner con determinate capacità da utilizzare a seconda dell’avversario, i bonus addizionali, le abilità che si possono comprare con punti maturati durante il gioco e così via) ed altre della saga di Mario. In particolare per quanto riguardava gli attacchi e, ovviamente, il cast di protagonisti.

Anche in questo caso come in tutti i precedenti, dal luglio 2007 è possibile giocare ancora a Paper Mario tramite la Virtual Console di Nintendo.

 

Super Mario Galaxy 2

Per Wii (2010)

Se Super Mario 64 aveva aperto la strada alla tridimensionalità, Super Mario Galaxy 2 è probabilmente il gioco che la chiude. Infatti questo titolo porta il 3D alle più estreme conseguenze. Come già nel primo capitolo della serie “Galaxy”, uscito nel 2007, qui Mario si sposta addirittura tra i pianeti.

Il personaggio sfrutta infatti una fisica realistica in cui i salti non sono più momenti incredibili e irreali ma vengono influenzati dalla forza di gravità (cosa, c’è da dire, sempre più presente nei giochi degli ultimi anni). Tutto questo grazie anche all’uso innovativo del controller Nunchuck, probabilmente mai usato così bene nelle sue potenzialità.


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Ne deriva un gioco in cui la fantasia è protagonista e che è stato fortemente apprezzato dai giocatori, almeno a giudicare dalle recensioni delle varie riviste specializzate. MetaCritic, per fare un esempio, assegna addirittura il 97% di gradimento al gioco.

 

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