Cinque ottimi libri di Clara Sánchez tradotti in italiano

La scrittrice spagnola Clara Sánchez

Tra gli autori spagnoli più letti del momento compare Clara Sánchez, da noi conosciuta soprattutto grazie al romanzo Il profumo delle foglie di limone, pubblicato in Italia nel 2011. Nata a Guadalajara nel 1955 e cresciuta principalmente a Valencia, la Sánchez si trasferì più tardi a Madrid, dove studiò filologia spagnola all’Università Complutense fino ad ottenerne la cattedra.

La sua carriera, dunque, non fa inizialmente pensare ad un futuro come scrittrice di successo. Certo, cominciò a collaborare con con periodici di rilievo come El País e con una rivista letteraria, ma il suo primo romanzo, pubblicato in Spagna nel 1989, non riuscì ad arrivare immediatamente al cuore dei lettori. Solo nel 2000 ottenne, per Últimas noticias del paraíso, il primo riconoscimento letterario.


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Tuttavia, da lì in poi la fama dei suoi libri si diffuse, tanto da permetterne la traduzione in diverse lingue e la distribuzione anche nel nostro paese. Nelle librerie italiane sono presenti però solamente i romanzi che hanno ottenuto maggior successo o magari quelli scritti dopo le opere di rilievo. Ad oggi sono esattamente cinque, perciò non ci resta che scoprire insieme di quali si tratta.

 

Il profumo delle foglie di limone

Un thriller psicologico che rimane per mesi in vetta alle classifiche

La copertina de "Il profumo delle foglie di limone"Nel 2010 cominciò ad essere reperibile, nelle librerie spagnole, Il profumo delle foglie di limone. Nessuno si aspettava il successo che avrebbe riscosso questo romanzo, che naturalmente conferì tanta notorietà a Clara Sánchez da farla diventare l’autrice acclamata che è oggi. In Italia uscì l’anno successivo e ottenne il medesimo apprezzamento: da allora continua ad essere uno dei libri più letti della scrittrice, per il quale ottenne il rinomato Premio Nadal (2010).

La storia è narrata dai due protagonisti Sandra e Julián. La prima è una giovane ragazza incinta che, a causa del suo stato interessante, attraversa un periodo di crisi che la porta a mettere in discussione ogni aspetto della sua quotidianità. Julián è invece un ottantenne argentino intenzionato a vendicarsi per gli orrori subiti nel campo di concentramento di Mauthausen. Entrambi si conoscono casualmente a Costa Blanca, esattamente dove risiede una coppia di nazisti implicata negli stermini della Seconda Guerra Mondiale, ed elaborano quindi un piano per far emergere la verità. Data la simpatia che i due vecchietti nutrono nei confronti di Sandra, sarà lei, una volta stabilitasi a casa loro, a passare a Julián ogni informazione utile.

Le storie non finiscono finché non abbiamo chiuso tutti i conti, finché non ci abbiamo messo un punto con la testa o con il cuore.

In quest’opera, la Sánchez cattura l’interesse del lettore smuovendone l’indignazione verso un argomento che, anche se piuttosto comune e diffuso, risulta sempre attuale: l’atrocità dei campi di sterminio. È naturale parteggiare per Julián e, soprattutto, immergersi nella lettura per scoprire se i diabolici Christensen pagheranno per i crimini commessi.

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La voce invisibile del vento

Il coma come viaggio nel tunnel dei ricordi

"La voce invisibile del vento" e il suo viale di ricordiDopo l’inarrestabile successo de Il profumo delle foglie di limone, l’anno successivo viene pubblicato La voce invisibile del vento che, pur non essendo un thriller, conserva l’elemento psicologico, conferendogli ancora più importanza. Solo nella nebbia del coma in cui la protagonista sprofonda, infatti, riescono a farsi strada i ricordi di una realtà che tende a nascondere e di un’infelicità che fatica ad ammettere.

Julia è una giovane madre che si reca in vacanza con il marito Félix e il figlioletto Tito e, nonostante si sforzi di mostrarsi normale, cela un malessere interiore. Félix se ne accorge, ma non è in grado di avvicinarsi a lei quanto basta perché gli apra il suo cuore; di conseguenza tra i due si instaura un rapporto freddo che li allontana sempre di più con il passare dei giorni. Accade però un evento destinato a travolgere la loro monotona routine: un tremendo incidente d’auto manda Julia fuori strada, facendola precipitare nel coma.

Tutto ciò che esiste, esiste perché è nella nostra mente. E non c’è morte peggiore dell’essere dimenticati.

Per quanto sia tragica la situazione, questo è forse l’unico campanello d’allarme di cui Julia aveva bisogno per reagire. Prigioniera della sua stessa mente, la ragazza si aggrappa disperatamente alla vita e cerca, nel labirinto intricato dei ricordi e della fantasia, di mettersi in contatto con il mondo esterno. Sarà infine il familiare profumo di una torta di mele a condurla dolcemente alla realtà, permettendole di riprendere le redini della propria vita.

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Entra nella mia vita

La Spagna rivive l’ennesima ingiustizia compiuta dalla dittatura

Gli orrori della dittatura franchista in "Entra nella mia vita"La dittatura franchista portò con sé nuove stragi, nascose segreti e lasciò segni indelebili su chi ne subì gli orrori. Fu un periodo sconvolgente per la Spagna ed è difficile dimenticarne le sofferenze, poiché il passato tende a riemergere rigirando il coltello nella piaga. Con Entra nella mia vita (2013) Clara Sánchez riporta alla luce un caso che ha inorridito gli spagnoli negli ultimi anni: il traffico di bambini.


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Nonostante si tratti di un romanzo, la storia di Verónica e Laura di sicuro somiglia fortemente a quella vissuta da tante famiglie. Le due protagoniste sono sorelle, ma non lo sanno, almeno finché Verónica scopre per caso la foto di una bambina nella busta di pelle di coccodrillo di sua madre Betty. Quel volto la incuriosisce tanto che decide di indagare, approfondendo le ricerche alla morte di Betty. Entra così in scena Laura, la bimba della foto ormai adulta, inconsapevolmente rubata alla nascita.

Quanti pazzi e quante pazzie ci sono che solo con una semplice spiegazione diventerebbero normali.

Il regime agiva sempre allo stesso modo: raggirava le partorienti facendo loro credere di aver dato alla luce un bimbo morto, mentre in realtà veniva venduto alle famiglie più benestanti. In questo romanzo, un’inarrestabile madre rifiuta di credere ad una menzogna tessuta da migliaia di persone implicate in questo vergognoso traffico e a lei vicine, ma è Verónica a smascherare la spregevole verità.

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Le cose che sai di me

L’ostinazione a non voler accettare la realtà per ciò che è

"Le cose che sai di me", forse il più bel libro di Clara SánchezLa critica considera questo romanzo come il capolavoro assoluto di Clara Sánchez e ne ha confermato la grandezza rendendo Le cose che sai di me (2013) il vincitore del Premio Planeta di quello stesso anno. Non solo si tratta del più prestigioso riconoscimento letterario spagnolo, ma si dà il caso che, fino alla vittoria dell’autrice, non fosse stato mai assegnato ad una donna, sebbene fosse stato istituito nel 1952.

A travolgere il lettore è la storia di Patricia, una modella di successo che sembra non dover invidiare nulla alle vite altrui: è bellissima, esercita una professione redditizia e convive con il compagno Elías, di cui è molto innamorata. Durante un viaggio di lavoro, è l’incontro casuale con una donna anziana, Viviana, a mettere in discussione ogni sua certezza. La vecchia ha infatti un messaggio importante per lei: qualcuno desidera la sua morte. La ragazza si mostra scettica, ma una serie di strani incidenti la spingono cercare delle risposte.

Vuoi ascoltare la mia verità? Vuoi credere alle mie parole? Non fidarti di chi ti è vicino. Nessuno è davvero sincero.

In questa disperata ricerca, ogni conoscente di Patricia avrà un ruolo fondamentale: ognuno nasconde la propria verità e nemmeno un dettaglio dovrà essere lasciato al caso. Imparando a conoscere gli altri, la protagonista riuscirà a trovare se stessa e, soprattutto, smaschererà le false apparenze di chi, fingendo di volerle bene, tentatava di sottrarla alla vita.

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Le mille luci del mattino

La forza di infrangere un silenzio mantenuto per anni

"Le mille luci del mattino", il più recente dei romanzi di Clara Sánchez tradotti in italianoAnche se in Spagna è in circolazione dal 2003, Le mille luci del mattino è approdato nelle nostre librerie soltanto nel 2015, catturandoci con un altro personaggio femminile dal carattere testardo e determinato. Del resto l’autrice afferma di aver conosciuto in prima persona donne dalla forte personalità: la sua famiglia pullulava di zie tanto imponenti che i loro mariti, a confronto, impallidivano.

Forse ispirata proprio dal ricordo di una di queste zie, Clara Sánchez crea la protagonista Emma, una ragazza reduce da due delusioni, quella amorosa e quella professionale. Dopo aver visto sgretolarsi i sogni di vivere accanto alla persona che ama ed esercitando la professione di scrittrice, la giovane decide di reinventarsi diventando l’impiegata di un’azienda, sebbene non corrisponda alla sua più grande aspirazione. Sin dall’inizio nota strani episodi in quell’enorme e lussuoso palazzo di cristallo. Tra i tanti, il capo Sebastián Trenas che, anziché essere sommerso di lavoro, passa le giornate a leggere libri.

Tutti noi siamo soli, esiliati persino nei confronti di noi stessi, senza essere capiti completamente da nessuno.

La svolta arriva quando, mentre riordina alcune scartoffie, la ragazza smuove un segreto che non doveva essere svelato. Diversamente da quanto le consigliano, Emma sceglie di non tacere e, proprio quando Trenas si convince a collaborare, muore misteriosamente. Subentrano allora due personaggi odiosi e sospetti, portando altri segreti e nuovi silenzi. Gli stessi che Emma tenterà irrefrenabilmente di gridare al mondo intero.

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