
La moda anni ’70, lo sapete bene, è molto particolare. Ogni decennio ha il suo stile e le sue caratteristiche, ma quel periodo fu diverso dagli altri, originale e, a suo modo, decisivo. Essere giovani a quel tempo non era solo un momento inevitabile della crescita, ma un modo di essere, una filosofia di vita. Una dichiarazione d’intenti, se vogliamo esagerare.
Si parla, per quell’epoca, di figli dei fiori, o in ambiente anglosassone di hippie. Ragazzi che aderivano ad un ideale di vita che rifiutava il consumismo, ricercava la pace sia nei rapporti tra gli stati che dentro agli individui e sognava la fine degli obblighi e delle costrizioni.
Sperava, anche ingenuamente forse, in un mondo diverso, da riformare con la forza delle parole, del pensiero, della musica e dell’amore. E se anche in qualche caso alcuni esponenti di quella generazione finirono per tradire quegli stessi ideali, questi ultimi rimangono uno degli esempi più alti della storia della gioventù.
Tutte queste speranze non si vedevano solo nei dibattiti e negli scritti, ma anche nel modo di vestirsi. Non è un caso che quando ci troviamo davanti a una fotografia di quel tempo, subito sappiamo identificare il periodo a cui appartiene.
Cosa che non sempre avviene con la stessa sicurezza nei confronti di immagini dei decenni precedenti o successivi. I pantaloni, le maglie, le acconciature erano codificate in stili abbastanza rigidi e facili da identificare. E che avevano un significato ben preciso. Scopriamo i principali.
Indice
1. Fascia tra i capelli e occhiali da sole tondi
L’esempio di John Lennon
Partiamo dall’alto e andiamo vestire idealmente il nostro manichino, per renderlo un perfetto rappresentante della moda anni ’70. E dunque cominciamo coi capelli e col viso. In primo luogo, scordate i capelli corti.
La capigliatura era lasciata crescere, sia nella modalità liscia e lunga che in quella vaporosa. L’accessorio che più spesso si portava era una semplice fascia che passava attorno alla fronte e aiutava a tener fermi i capelli. Tale fascia era spesso molto colorata e decorata con motivi floreali o psichedelici.
Sul viso per le donne non era in genere ammesso il trucco, perché i figli dei fiori ricercavano uno stile di vita semplice e il più vicino possibile alla natura. Erano concessi, però, gli occhiali da sole, e lo stile che andava per la maggiore era quello delle lenti tonde.
L’esempio era quello di John Lennon, uno dei guru di quella generazione, che assomigliava a una specie di Gesù Cristo rock. La montatura doveva essere leggera e le lenti possibilmente a specchio.
2. Top con spalle scoperte e gilet
Per maschi e femmine
Passiamo alle maglie, che sono sicuramente una delle parti più importanti dell’abbigliamento nel caso in cui vogliate imitare lo stile dei figli dei fiori. Prima di tutto bisogna fare una distinzione tra maschi e femmine.
Nel primo caso infatti c’è una maggiore libertà. Una camicia aderente, magari portata con vari bottoni aperti, può già bastare. Oppure possono andare bene delle maglie con le maniche lunghe e larghe, decorate con motivi psichedelici come cerchi concentrici. Infine, immancabile è il gilet, portato aperto, mentre le giacche funzionano bene quando hanno le frange sulle maniche.
Per quanto riguarda le donne, la maglia ideale è un top chiaro (possibilmente bianco) che lasci scoperte le spalle ed esibisca una serie di sbuffi. Il modello, come vedremo quando parleremo delle gonne, sono le zingare e il loro abbigliamento libero e anticonvenzionale.
Inoltre per le donne va bene anche quanto già scritto per gli uomini, visto che è stato proprio negli anni ’70 che la moda tra i due generi ha cominciato a confondersi ed avvicinarsi.
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Infine, una parola sugli accessori, che comunque vedremo più in dettaglio più avanti. Un vero figlio dei fiori infatti deve decorare la propria giacca o la propria maglia con almeno una spilla pacifista. Le donne potranno controbattere con qualche vistosa collana (anche in questo caso andava per la maggiore il simbolo della pace) o con orecchini grandi e tondi.
3. Gonne alla zingara e jeans a zampa d’elefante
Gambe da figli dei fiori
Passiamo alle gonne e ai pantaloni. Come anticipavamo, per le donne il punto di riferimento è il look “alla zingara”. Ben vengano quindi gonne molto lunghe e larghe, piene di decorazioni, frange e sbuffi.
In estate, l’alternativa sono i jeans maschili – di cui parleremo a brevissimo – oppure gli shorts, tagliati in casa e alla meno peggio. D’altronde, come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, la parola d’ordine per i figli dei fiori è la semplicità.
Per i maschi i pantaloni più comuni sono i jeans. La particolarità principale è che negli anni ’70 andavano quelli a zampa d’elefante, cioè stretti sulle cosce e larghi alle caviglie.
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A volte questo dislivello era molto netto e anche eccessivo, ma ancora oggi se ne trovano in giro di meno estremi. Per occasioni più eleganti – o per fare gli intellettuali – funzionavano bene, infine, i pantaloni di velluto a coste, anche in colori molto fantasiosi.
4. Sandali e stivali ai piedi
Completiamo il nostro hippie
Arriviamo alle calzature. Per le donne ne consigliamo essenzialmente di due tipi. Da una parte, soprattutto per le hippie che provenivano dalla borghesia (e non erano poche) la calzatura ideale era lo stivale.
Veniva esaltato in canzoni (These Boots Are Made for Walkin’ di Nancy Sinatra uscì nel 1966) e, nella foggia giusta, poteva essere anche abbastanza trasgressivo, pur senza rinunciare alla femminilità. Altrimenti, se si voleva andare su un abbigliamento semplice, si poteva optare per diversi tipi di sandali, tutti contraddistinti però dalla zeppa.
Anche per quanto riguarda gli uomini ci sono due opzioni sul piatto. Quella più comune erano i sandali, simili a quelli Birkenstock che vanno tanto di moda anche oggi. Solo che allora costavano meno e non erano di marca, tanto è vero che erano simbolo di quella povertà e semplicità di cui gli hippie andavano fieri.
Se invece il freddo cominciava a farsi pungente e non era più stagione per i sandali si poteva puntare sui mocassini, anche se pure in questo caso bisognava stare attenti a non eccedere col costo.
5. Collane, orecchini e spille
E la vettura giusta per muovervi
Abbiamo già detto qualcosa, qua e là, sugli accessori più adatti a completare il vostro abbigliamento hippie. Vediamo però di ricapitolare la questione, entrando anche maggiormente nel dettaglio.
Per quanto riguarda le donne, dimenticate gli anelli a cui siete abituate, che erano generalmente visti come qualcosa di troppo borghese. Se volete, potete metterne solo di molto originali, etnici e poveri.
Abbondavano, invece, i cerchi. Quindi vanno benissimo i braccialetti, meglio se larghi sul polso e rumorosi, ma anche le cavigliere. Infine, pure gli orecchini devono ripetere questo stile: quindi no a cose troppo preziose, e sì invece a quei grandi orecchini circolari, che si sposavano ottimamente con la pettinatura afro.
Per quanto riguarda le spille, che venivano piazzate su giacche e camicioni, le fantasie tra cui scegliere erano varie. C’erano quelle che riportavano scritte e motti del movimento, come “Peace”, “Love”, “Flower Power”. C’erano quelle che esibivano simboli, e in particolare quello della pace. Ce n’erano che mostravano semplici colori psichedelici mischiati tra loro, o fiori.
Infine, l’ultimo accessorio non ha a che vedere con l’abbigliamento, ma è decisivo per completare il vostro look. Se ne avete l’occasione, procuratevi un vecchio furgoncino Volkswagen (il nome ufficiale era Transporter), magari ricolorato e decorato con gli stessi simboli.
E voi, quale outfit da figli dei fiori preferite?